A Baruffini la piazza antistante la chiesa (in contrada Selva) è stata intitolata a Francesco Belsito. Motivazione: “Aver contribuito a far conoscere nel mondo l’adamantina superiorità etnica, etica e culturale delle genti del nord, con particolare riferimento al loro saper esser aliene da interessi particolari e sempre volte ai superiori interessi della comunità e della nazione”. Durante la cerimonia di intitolazione, una sparuta minoranza di facinorosi e sovversivi (ovviamente terroristi venuti da fuori) ha urlato “il re è nudo” e si è calata i pantaloni in segno di protesta, invitando le autorità a spalmarsi le natiche di crema per il viso e le labbra di pomata per le emorroidi.
A Cologna (in località Gilera) una piazza di recente realizzazione è stata intitolata a Luigi Lusi. Motivazione: “Con il suo operato ha dato ulteriore lustro alla grande tradizione politica italiana dimostrando che, al di là delle divisioni ideologiche, esiste tra le forze politiche un patrimonio di valori condivisi che cementa l’unità della nazione”. Un gruppuscolo di mestatori e turbatori dell’ordine pubblico (ovviamente non appartenenti alla superiore razza autoctona) ha srotolato un chilometrico striscione con scritto “Mangiate mangiate, non sapete chi vi mangerà”.
Scene di tripudio di massa sia a Baruffini che a Cologna, che hanno offerto la cittadinanza onoraria, ciascuno al proprio barattiere di competenza. In fondo, il popolo minuto ha sempre bisogno di eroi. La qualità dell’eroe definisce il livello del popolino ed il tasso di barbarie dei tempi.
È del tutto scontato affermare che le due piazze, sorde e grigie, saranno bivacco di non ben precisati manipoli.
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