Il
grande letterato statunitense Edgar Lee Masters ha scritto la titanica e
dolente “Antologia di Spoon River”,
dove le persone parlano dopo morte, quasi che il passaggio dalla porta dello
spavento supremo avesse reso loro una libertà di espressione che da vivi non
avevano, coartata da autocensure emotive, convenzioni sociali ed intime paure.
La morte come forma di liberazione dell’anima e del pensiero, questa la
tremenda tesi di Masters.
Io ho
deciso invece di dare voce a dei “morti
politici” (augurando loro lunga vita “fisica”
– sono troppo magnanimo). Del resto, come scrisse qualcuno “la storia si presenta prima come tragedia e
poi come farsa”. Perché:
- dopo il carnevale viene sempre la quaresima
- (visti certi figuri) dobbiamo sperare che ci sia anche un venerdì santo cui non segua obbligatoriamente una resurrezione.
Io
sento forte il dovere, storico e morale, di “fare la mia parte”, denunciando, per quanto possibile, lo stupro morale e culturale che il paese
ha subito negli ultimi 20 anni. Quindi, la
motosega culturale continuerà a rombare, incensurata ed incensurabile.
Di
seguito trovate la parole dei morti politici. Ibridi tra confessione ed epitaffio.
Buon giro turistico della necropoli!
Gianfranco Fini
Quarant’anni
vissuti da intrepido fascista
Troppo
tardi ho capito che morivo milanista
Sandro Bondi
Una
vita spesa mai in posizione eretta
La
storia mi ha cancellato in tutta fretta
Alessandro Sallusti
Il
trombettiere è stata la mia vocazione
Il mio
declino una grandissima liberazione
Bruno Vespa
Infiniti
giorni a ronzare attorno al potere
Orribile
ammettere che il destino fa cadere
Vittorio Feltri
Penna
assassina sempre in umile servizio
Ho
pagato senza nemmeno provare il vizio
Fabrizio Cicchitto
Vita cangiante
vissuta in ginocchio
Caduta
impietosa sotto ogni occhio
Umberto Bossi
Anni
vissuti ruttando di un grande sogno
Crollo
inglorioso dovuto ad un bisogno
Maurizio Gasparri
Da
giovane botte da fabbro prendevo
Intelletto
bambino e corpo longevo
Roberto Calderoli
Il mio
intestino non si è mai negato niente
Flatulenze
tante ma pensiero inesistente
Mario Borghezio
Anni
spesi per denigrare la civiltà latina
Il fato
mi ha spedito in ignota latrina
Daniela Santanchè
La mia
storia è fatta di chiacchiere e silicone
Che
trauma subire così duro oblio e la rimozione
Mariastella Gelmini
Anni di
lotta contro istruzione e cultura
Storia
e destino che implacabile dittatura
Emilio Fede
Ho
vissuto sempre da sublime zerbino
Ingrati
alla fine mi han buttato nel cestino
Angelino Alfano
Vissuto
all’ombra da figlio prediletto
Sparito
nel nulla come mai detto
Stefania Prestigiacomo
Mai ho
saputo se la terra fosse lieve
Il mio
pensiero è più leggero della neve
Valter Veltroni
Il
comunismo era pesante, criminale ed opprimente
Il mio
pensiero politico invece sciapo ed evanescente
Paola Binetti
Pensieri
ed azioni morsicati da un cilicio
Troppo
tardi ho capito c’era pure il meretricio
Massimo D’Alema
Esaltato
e glorificato per ogni calle
Un
luminoso futuro tutto alla mie spalle
Il Trota
Ho
fatto male pure il figlio di papà
Ho glorificato
ogni mia incapacità
Roberto Formigoni
Una
vita da ometto casto, lindo e puro
Un
potere sordo con nel cuore un muro
Nicole Minetti
A Berlusconi
igiene dentale
A papy
Silvio servizio orale
Gianni Alemanno
Città
eterna sindaco provvisorio
Neve malandrina
appetito spartitorio
Giorgio Stracquadanio
Cameriere
perfetto maggiordomo servile
Totalmente
inadatto ad un paese civile
Ignazio La Russa
Mi sono
cimentato con carrarmato e cannone
Mi trovo
meglio con discoteca e trombone
Claudio Scajola
Una casa
tutta a mia insaputa
Il buongoverno
cosa sconosciuta
Giulio Tremonti
Troppi
anni a prometter meno tasse
Tanta boria
e smaronamento delle masse
Paolo Bonaiuti
Che fatica
aver un’idea tutta mia
Lascio
tante parole e nessuna nostalgia
Laura Ravetto
Sono stata
una leggiadra pulzella
Vuoto
spinto dietro la favella
Maurizio Sacconi
Ho cercato
di demolire la CGIL
Sono affondato
assieme al PDL
Marco Reguzzoni
A mio
suocero eterna gratitudine
Per la
nazione immensa turpitudine
Ci sono
automobili fatte coi sogni
Io al
popolo ho stimolato i bisogni
L’intero paese
L’intero paese
Mai
abbiamo provato un vero scatto di dignità
Quindi
è finita con lo sfregio a duemila anni di civiltà
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