sabato 16 giugno 2012

(mesta ed impietosa) Spoon River nazionale

Il grande letterato statunitense Edgar Lee Masters ha scritto la titanica e dolente “Antologia di Spoon River”, dove le persone parlano dopo morte, quasi che il passaggio dalla porta dello spavento supremo avesse reso loro una libertà di espressione che da vivi non avevano, coartata da autocensure emotive, convenzioni sociali ed intime paure. La morte come forma di liberazione dell’anima e del pensiero, questa la tremenda tesi di Masters.

Io ho deciso invece di dare voce a dei “morti politici” (augurando loro lunga vita “fisica” – sono troppo magnanimo). Del resto, come scrisse qualcuno “la storia si presenta prima come tragedia e poi come farsa”. Perché:
  • dopo il carnevale viene sempre la quaresima
  • (visti certi figuri) dobbiamo sperare che ci sia anche un venerdì santo cui non segua obbligatoriamente una resurrezione.
Io sento forte il dovere, storico e morale, di “fare la mia parte”, denunciando, per quanto possibile, lo stupro morale e culturale che il paese ha subito negli ultimi 20 anni. Quindi, la motosega culturale continuerà a rombare, incensurata ed incensurabile.

Di seguito trovate la parole dei morti politici. Ibridi tra confessione ed epitaffio.

Buon giro turistico della necropoli!

Gianfranco Fini
Quarant’anni vissuti da intrepido fascista
Troppo tardi ho capito che morivo milanista

Sandro Bondi
Una vita spesa mai in posizione eretta
La storia mi ha cancellato in tutta fretta

Alessandro Sallusti
Il trombettiere è stata la mia vocazione
Il mio declino una grandissima liberazione

Bruno Vespa
Infiniti giorni a ronzare attorno al potere
Orribile ammettere che il destino fa cadere

Vittorio Feltri
Penna assassina sempre in umile servizio
Ho pagato senza nemmeno provare il vizio

Fabrizio Cicchitto
Vita cangiante vissuta in ginocchio
Caduta impietosa sotto ogni occhio

Umberto Bossi
Anni vissuti ruttando di un grande sogno
Crollo inglorioso dovuto ad un bisogno

Maurizio Gasparri
Da giovane botte da fabbro prendevo
Intelletto bambino e corpo longevo

Roberto Calderoli
Il mio intestino non si è mai negato niente
Flatulenze tante ma pensiero inesistente

Mario Borghezio
Anni spesi per denigrare la civiltà latina
Il fato mi ha spedito in ignota latrina

Daniela Santanchè
La mia storia è fatta di chiacchiere e silicone
Che trauma subire così duro oblio e la rimozione

Mariastella Gelmini
Anni di lotta contro istruzione e cultura
Storia e destino che implacabile dittatura

Emilio Fede
Ho vissuto sempre da sublime zerbino
Ingrati alla fine mi han buttato nel cestino

Angelino Alfano
Vissuto all’ombra da figlio prediletto
Sparito nel nulla come mai detto

Stefania Prestigiacomo
Mai ho saputo se la terra fosse lieve
Il mio pensiero è più leggero della neve

Valter Veltroni
Il comunismo era pesante, criminale ed opprimente
Il mio pensiero politico invece sciapo ed evanescente

Paola Binetti
Pensieri ed azioni morsicati da un cilicio
Troppo tardi ho capito c’era pure il meretricio

Massimo D’Alema
Esaltato e glorificato per ogni calle
Un luminoso futuro tutto alla mie spalle

Il Trota
Ho fatto male pure il figlio di papà
Ho glorificato ogni mia incapacità

Roberto Formigoni
Una vita da ometto casto, lindo e puro
Un potere sordo con nel cuore un muro

Nicole Minetti
A Berlusconi igiene dentale
A papy Silvio servizio orale

Gianni Alemanno
Città eterna sindaco provvisorio
Neve malandrina appetito spartitorio

Giorgio Stracquadanio
Cameriere perfetto maggiordomo servile
Totalmente inadatto ad un paese civile

Ignazio La Russa
Mi sono cimentato con carrarmato e cannone
Mi trovo meglio con discoteca e trombone

Claudio Scajola
Una casa tutta a mia insaputa
Il buongoverno cosa sconosciuta

Giulio Tremonti
Troppi anni a prometter meno tasse
Tanta boria e smaronamento delle masse

Paolo Bonaiuti
Che fatica aver un’idea tutta mia
Lascio tante parole e nessuna nostalgia

Laura Ravetto
Sono stata una leggiadra pulzella
Vuoto spinto dietro la favella

Maurizio Sacconi
Ho cercato di demolire la CGIL
Sono affondato assieme al PDL

Marco Reguzzoni
A mio suocero eterna gratitudine
Per la nazione immensa turpitudine

Renato Brunetta
Ci sono automobili fatte coi sogni
Io al popolo ho stimolato i bisogni

L’intero paese
Mai abbiamo provato un vero scatto di dignità
Quindi è finita con lo sfregio a duemila anni di civiltà

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