Il
movimento di igiene culturale e politica NO EFREM si è dotato di un braccio armato,
denominato “Falange di Lotta all’Ambientalismo Mercenario” (FLAM).
“Già
127 persone hanno scelto l’autoarruolamento nella FLAM. La nascita delle
Brigate sostenibili ed i suo primi atti eversivi ci hanno fatto capire che era
ora di passare alle vie fatto, rispondendo colpo su colpo, colla stessa moneta.
I nostri fini statutari sono:
- estirpare senza pietà Efrem, i suoi mercenari dell’ambiente e quella masnada di terroristi delle Brigate sostenibili dal nostro territorio
- decapitare l’oratorio di Morbegno e fare piazza pulita del suo gruppo dirigente, in particolare Immacolata la Candida
- rovesciare Tramonto, sostituendola con un Comitato di Salute Pubblica Comunale, prima che lo facciano gli oratoriani e le Brigate sostenibili”,
dichiara
il comandante della FLAM Simone Alabarda Spadoni.
“Gli
ideali, la buona volontà e la passione per la propria patria non bastano. Se si
vogliono risultati concreti occorre che i nostri combattenti abbiamo un’adeguata
formazione tecnica e motivazionale. Per questo, faremo formare i nostri
volontari dai boia di Dubinatraz, che in quanto a know how tecnico e dotazioni
tecnologiche forniscono assoluta garanzia. Da loro impareremo l’uso delle
principali attrezzature di lavoro: ghigliottina, garrota, ruota, vergine di
Norimberga, sedia elettrica, impalatore, balestra, ecc. Per quanto riguarda il
training psicologico e motivazionale, terremo 2 giornate full immersion con Gloria
Camelia Flora Strozzi Forconi, detta “il mamba del patibolo”. Con il suo patibolo
mobile, una vera e propria bancarella delle esecuzioni, sta funestando la bassa
valle, spargendo il terrore tra marrani, ciarlatani e manigoldi. Credo che lei
sia così sadica da sperare che si commettano sempre più crimini per poi avere
il piacere di giustiziarli, tra un banco di polli arrosto ed un venditore di
tappeti. È una vera e propria stakanovista della forca. Noi vediamo in lei un
vero e proprio leader spirituale, la reincarnazione di Felix Dzerzinskij e solo
a pronunciarne il nome si prova un brivido gelato lungo la schiena. Gloria ci
insegnerà che quando si crede in un ideale occorre essere spietati. Lei è
inarrivabile, ma l’importante è cominciare”, prosegue Alabarda Spadoni.
“Noi ci
dobbiamo rendere conto che NON ABBIAMO IL DIRITTO DI ESSERE PIETOSI, quando si
serve la causa non ci si può stare a chiedere se un ciarlatano ambientalista o
un oratoriano siano anch’essi uomini come noi. In certi casi non si fanno
prigionieri. Ne dovremmo rispondere di fronte alla nostra coscienza, di fronte
ai nostri fratelli e di fronte alla storia”, conclude Alabarda Spadoni
Nessun commento:
Posta un commento