mercoledì 5 dicembre 2018

Sernio (SO). Emanazione dell'Atto di Supremazia e scisma religioso

Pasquino Pinzocheri Press Agency ha il dovere di segnalare quanto segue: il Supremo Consiglio dei Pomatori di Sernio (SCPS) ha approvato un provvedimento denominato Atto di Supremazia, in forza del quale la chiesa di Sernio è scissa dalla comunione con la Sede Apostolica romana e resa indipendente ed autocefala.

Per coloro che non fossero addentro alle questioni istituzionali di Sernio, si ricorda che l'SCPS è l'organo collegiale investito del governo dell'umbratile ed antartico paesello orobico, in forza della bolla Supremo Pomelli Imperius del 1834. Tale organismo è composto da tutte le persone residenti a Sernio che risultano nei pubblici registri come proprietarie di almeno 800 piante di melo oppure che producono almeno 500 quintali/anno di mele (controlli periodici vengono svolti per verificare il mantenimento dei requisiti di appartenenza dei membri e la maturazione dei medesimi per l'ammissione ex novo). L'SCPS è presieduto dal Doge della Poma, che rimane in carica a vita, salvo decadenza per il venir meno dei requisiti di cui sopra. L'attuale Doge della Poma è Piermatteo Succhioncino di Valchiosa (XIII Duca di Biolo).

L'Atto di Supremazia dichiara e sancisce che:
  • il Doge della Poma è l'unico capo supremo sulla terra della Chiesa Nazionale Serenasca 
  • il Doge della Poma gode di tutti gli onori, le dignità, le superiorità, le giurisdizioni, i privilegi, le autorità, le immunità, i profitti ed i beni derivanti dalla suddetta dignità 
  • dal punto di vista canonico, dottrinale e liturgico, la Chiesa Nazionale Serenasca è guidata dal Patriarca Ecumenico di Valchiosa dei Meleti, coadiuvato dal Santo Sinodo, presieduto in diarchia col Doge della Poma 
  • il Patriarca è scelto dal SCPS tra i membri del Santo Sinodo. L'attuale Patriarca è Sua Beatitudine Innocenzo XXIV (al secolo PierUgo Coccinigli dei Marchesi del RuboAcaro) 
  • la chiesa dei S.S. Cosma e Damiano è denominata Arcibasilica Patriarcale della Divina Sapienza Frutticola e dei Santi Pomello e Melina in città vecchia di Sernio

Le ragioni che hanno portato all'emanazione dell'Atto di Supremazia sono varie, in primis la necessità, per motivazioni di carattere identitario e culturale, di poter continuare a celebrare la messa con il Rito Serenasco, definito ed approvato in occasione del IV Concilio orobico di Marendolo, tenutosi nel 1897 e non accettato dalla Santa Sede (al punto da minacciare di lanciare su Sernio l'interdetto, la scomunica latae sententiae e pure il defogliante sui frutteti). Il rito è basato sulla consacrazione, in ogni celebrazione liturgica, di un palox di fette di mela essiccate e di due fustini di succo di mela non filtrato. Alla consacrazione segue poi la distribuzione della comunione in entrambe le specie, passando con un trattore equipaggiato di muletto nella navata della Chiesa (in passato si utilizzava un mulo caricato a basto).

L'utilizzo del Rito Serenasco non è una banale questione liturgica, è molto, ma molto di più, è una forma di tutela ed affermazione della tradizione frutticola di Sernio, ritenuta dalla popolazione locale ben più di un'attività produttiva. Per quel popolo si tratta di una vera e propria forma di identità profonda, al punto che eminenti antropologi e studiosi di psicologia dell'età involutiva hanno definito il cristianesimo praticato a Sernio come un sincretismo tra il messaggio evangelico ed un precedente substrato panteistico e pagano, parlando addirittura di religione pomacea e/o di culti frutticoli. A supporto di ciò, è opportuno citare che a Sernio:
  • ogni frutteto di nuovo impianto viene consacrato, al pari di un luogo di culto 
  • in caso di diffusione di infestazioni da ticchiolatura, cocciniglia, scopazzo, ragno rosso o pidocchi vengono organizzate delle processioni a fini esorcistici dove tutti i coltivatori di mele si fustigano con catene da motosega e si applicano un cilicio di filo spinato attorno allo scroto 
  • ogni anno, tutti i venerdì tra giugno e settembre, al tramonto, per scongiurare la grandine e la distruzione dei raccolti, vengono offerti al cielo dei sacrifici umani, schiacciando sotto le ruote di un trattore un uomo adulto, appositamente catturato a Cologna ed ingrassato con avena, ghiande e carrube 
  • terminato il raccolto delle mele, tutto il popolo passa un'intera settimana a pregare, masticando succhioni, prostrato nei frutteti con gli occhi al cielo

E' intenzione della Chiesa Nazionale Serenasca espandersi aprendo delle sedi suburbicarie, in piena comunione con la Sede Patriarcale, all'insegna del motto Ubi pomellam ibi ecclesia pomaria. Di conseguenza, sotto la supervisione del Doge della Poma e del Patriarca saranno istituite le seguenti sedi:
  • Eparchia di Ponte dei Serenaschi (giurisdizione su Chiuro, Ponte, Piateda e Tresivio) 
  • Abbazia territoriale di Villa dei Serenaschi (giurisdizione su Villa, Bianzone, Boalzo e Tresenda) 
  • Prelatura territoriale di Tirano dei Serenaschi (giurisdizione su Cologna e Tirano, fatta eccezione per la frazione di Madonna, onde evitare la sacrosanta e veterotestamentaria ira funesta della Celeste Patrona della Valtellina) 
  • Missione Patriarcale di Vervio dei Serenaschi (giurisdizione su Vervio, Tovo e Lovero)

L'Atto di Supremazia istituisce altresì il Giuramento di Supremazia, con il quale si richiede a chiunque occupi posizioni negli uffici pubblici o nella Chiesa di giurare lealtà al Doge della Poma quale capo della Chiesa e dello Stato. Ove qualcuno rifiutasse di prestare giuramento, lo stesso sarebbe accusato di tradimento e quindi punito con l'esilio da Sernio, la damnatio memoriae, l'impressione a fuoco di un marchio d'infamia sulla fronte e la confisca dei frutteti di proprietà.