Lo vedi
lo zerbino, si chiama STRAQUAQUA’
Involuzione
antropologica del mitico QUAQUARAQUA’
Una vita
da fedelissima vestale
Astruso
sacerdote ma senza il piviale
Acritico
megafono dell’altrui verbo
Uomo dal
cervello eternamente acerbo
Predicatore
militante di fetente pensiero
Maggiordono
fedele del proprio condottiero
Servo della
gleba, nemmeno vassallo
Piccolo
addetto alla pulizia del cavallo
Insetto
ronzante di nullo intelletto
Portatore
d’acqua portinaio di gabinetto
Un’autostima
degna del Fantozzi migliore
Sempre esperto
nell’essere peggiore
Kamikaze
invasato con vocazione stercoraria
Ma perché
non ti sei fatto saltare in aria
Ometto
fedele dotato di una sola scialba virtù
Una
grande vocazione per essere solo servitù
Ha eretto
a sistema la plumbea mediocrità
Affidabile
e stimato perché senza qualità
Nulla è
peggio di far ridere facendo il serio
Se l’ascoltano
le donne per loro è climaterio
Vestito
elegante con dentro tanto vuoto
Ascoltandolo
i maschietti prolassano di scroto
Simpatico
come gengiva con l’ascesso
Paese mio
ma sei così mal messo
La libertà
è poter esser anche come lui
Riavvolgi
il nastro ritorna ai tempi bui
Evviva
il bracciantato politico-culturale
La pochezza
può far danni più del male
Spaventapasseri
per popolo minuto
Che infamia
avere a lui creduto
Cagnolino
che ruggisce a comando
E noi a
spernacchiare di rimando
Sarà presto
seppellito da sonora risata
Tranquilli
io la pala l’ho già preparata
La terra
non gli sarà per nulla lieve
Pronta cassa
lo paghiamo come si deve
Pattumiera
cogitabonda braccio senza mente
Bradipo
da salotto faina non vedente
Hai visto
come sta girando il vento
Ti preoccupi
del tuo sostentamento
Sei
pronto per il salto della quaglia
Scappa in
Emilia trovati una faglia
Per prenderti
serve digestione impeccabile
Per
votarti basta una tara irrimediabile
Quando si
vede che affonda la nave
I topi
per scappare cercano la chiave
Ma come
sei sexy sublime STRAQUAQUA’
METRI
CUBI DI ORGOGLIO ED ENORME NULLITA’
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