È stata una epocale indigestione di puzzole anfibie di Sasso Bianco a causare
l’ennesima sbruffonata del Gigiatt, che questa volta gli è costata l’arresto ed
il confino presso i Bagni di Masino.
“In preda ai reflui digestivi derivanti dalla fermentazione delle 36
puzzole anfibie di Sasso Bianco che aveva divorato a 4 palmenti, il Gigiatt
l’ha combinata grossa. In piena notte, a S. Martino, si è messo a lanciare
mefitici messaggi olfattivi a mo’ di richiamo sessuale, per attrarre una
possibile femmina della sua putrescente razza. Ciò ha fatto scattare l’allarme
di guerra chimico-biologica, che ci ha costretto a chiedere l’intervento delle
truppe interforze (coordinate dall’uff. prov.le prevenzione flatulenze).
Risolutivo è stato l’intervento del nucleo speciale di decontaminazione, di
stanza a Scheneno. Il lercio bestione è stato intontito con una raffica di
sapone, cui è notoriamente allergico e poi irrorato, soprattutto su ascelle e
parti intime, per 6 ore con acqua di colonia ed oli essenziali di lavanda,
gelsomino, mughetto, rosa e legno di sandalo. Privato del suo odore, il bestione
è caduto in catalessi, ciò ha consentito alle forze dell’ordine di avvicinarglisi,
di immobilizzarlo con funi e caricarlo su un trattore a mezzo di un paranco. È quindi
iniziato il trasporto verso i Bagni di Masino, dove sarà tenuto in ammollo in acqua
termale per 6 mesi”, dichiara il questore di Cataeggio Lamberto Stoscioni
Rancidini.
“Di enorme interesse scientifico è lo studio dei parassiti alloggiati
nel folto vello del Gigiatt, che, dopo il semestre di ammollo, sarà tosato con
una speciale falciatrice rotante costruita per la bisogna. Dentro la sua abominevole pelliccia è infatti stata rilevata la presenza un vero e
proprio ecosistema in miniatura. Per ora conosciamo la zecca elefante, la megalopiattola
di Merdarola, la pulce putrida saltatrice e la tenia sciacalla ma siamo sicuri
che almeno altre 22 specie animali siano presenti”, dichiara il luminare
mondiale della parassitologia, lo scozzese Spootzy Mc Maarsc.
“Il 3° battaglione cosacchi antipulci, di stanza a Bregolana, è
intervenuto per eseguire alcune di misure di profilassi preventiva e tutela
della qualità dell’aria. I nostri mefito-rilevatori hanno evidenziato un
abnorme tasso di puzza a Cataeggio, ragion per cui abbiamo proceduto
all’arresto ed alla messa in quarantena di tutta la popolazione, umana,
avicola, ovicaprina, bovina e suina (non risultano esserci differenze
rimarchevoli). Credevamo che la degenere situazione igienica fosse imputabile
alla presenza del Gigiatt, ma ci siamo dovuti ricredere: i cataeggesi hanno evidenziato di
possedere standard igienici, sia per gli alimenti che per la cura della
persona, che sarebbero stati ritenuti inammissibili persino tra i
lanzichenecchi che nel 1629 hanno portato la peste in Italia. Per tagliare la
testa al toro, dovremo, nostro malgrado, bombardare Cataeggio con speciali
ordigni muniti di testate con zolfo e DDT”, dichiara il comandante dei cosacchi
Vladimir Sterminov-Disinfestankij.
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