domenica 3 giugno 2012

S. Martino Valmasino (SO). Arrestato il Gigiatt

È stata una epocale indigestione di puzzole anfibie di Sasso Bianco a causare l’ennesima sbruffonata del Gigiatt, che questa volta gli è costata l’arresto ed il confino presso i Bagni di Masino.

In preda ai reflui digestivi derivanti dalla fermentazione delle 36 puzzole anfibie di Sasso Bianco che aveva divorato a 4 palmenti, il Gigiatt l’ha combinata grossa. In piena notte, a S. Martino, si è messo a lanciare mefitici messaggi olfattivi a mo’ di richiamo sessuale, per attrarre una possibile femmina della sua putrescente razza. Ciò ha fatto scattare l’allarme di guerra chimico-biologica, che ci ha costretto a chiedere l’intervento delle truppe interforze (coordinate dall’uff. prov.le prevenzione flatulenze). Risolutivo è stato l’intervento del nucleo speciale di decontaminazione, di stanza a Scheneno. Il lercio bestione è stato intontito con una raffica di sapone, cui è notoriamente allergico e poi irrorato, soprattutto su ascelle e parti intime, per 6 ore con acqua di colonia ed oli essenziali di lavanda, gelsomino, mughetto, rosa e legno di sandalo. Privato del suo odore, il bestione è caduto in catalessi, ciò ha consentito alle forze dell’ordine di avvicinarglisi, di immobilizzarlo con funi e caricarlo su un trattore a mezzo di un paranco. È quindi iniziato il trasporto verso i Bagni di Masino, dove sarà tenuto in ammollo in acqua termale per 6 mesi”, dichiara il questore di Cataeggio Lamberto Stoscioni Rancidini.

Di enorme interesse scientifico è lo studio dei parassiti alloggiati nel folto vello del Gigiatt, che, dopo il semestre di ammollo, sarà tosato con una speciale falciatrice rotante costruita per la bisogna. Dentro la sua abominevole pelliccia è infatti stata rilevata la presenza un vero e proprio ecosistema in miniatura. Per ora conosciamo la zecca elefante, la megalopiattola di Merdarola, la pulce putrida saltatrice e la tenia sciacalla ma siamo sicuri che almeno altre 22 specie animali siano presenti”, dichiara il luminare mondiale della parassitologia, lo scozzese Spootzy Mc Maarsc.

Il 3° battaglione cosacchi antipulci, di stanza a Bregolana, è intervenuto per eseguire alcune di misure di profilassi preventiva e tutela della qualità dell’aria. I nostri mefito-rilevatori hanno evidenziato un abnorme tasso di puzza a Cataeggio, ragion per cui abbiamo proceduto all’arresto ed alla messa in quarantena di tutta la popolazione, umana, avicola, ovicaprina, bovina e suina (non risultano esserci differenze rimarchevoli). Credevamo che la degenere situazione igienica fosse imputabile alla presenza del Gigiatt, ma ci siamo dovuti ricredere: i cataeggesi hanno evidenziato di possedere standard igienici, sia per gli alimenti che per la cura della persona, che sarebbero stati ritenuti inammissibili persino tra i lanzichenecchi che nel 1629 hanno portato la peste in Italia. Per tagliare la testa al toro, dovremo, nostro malgrado, bombardare Cataeggio con speciali ordigni muniti di testate con zolfo e DDT”, dichiara il comandante dei cosacchi Vladimir Sterminov-Disinfestankij.

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