venerdì 18 aprile 2014

Baruffini (SO). Istituita la "Zona economica carnale speciale"

Con la Deliberazione 14/4/2014 n. 69, il Santo Sinodo Repubblicano/Monarchico della Libera Contea di Baruffini ha istituito la "Zona economica carnale speciale - ZEX". In forza del nuovo quadro giuridico, nella terra della "turta 'n pevar" sarà ora possibile l'esercizio in piena legalità del meretricio (ivi comprese le attività connesse di avviamento, favoreggiamento e lenocinio). Per la gestione di tutte le attività istituzionali connesse all'esercizio del libero meretricio, è stato istituito un ente denominato "Alto Commissariato per il Sollazzo Erotico Popolare - ACSEP".

"La Regione Lombardia ci fa un baffo. Loro si sono limitati a chiedere l'esenzione fiscale per le attività economiche insediate in comuni confinanti con Ticino e Grigioni, credendo in tal modo di attrarre investimenti e creare sviluppo economico. Noi genti di Baruffini siamo nettamente superiori, e per questo, siamo arrivati prima e meglio: con la creazione della ZEX e la liberalizzazione dei servizi(etti) alla persona potranno insediarsi qui da noi migliaia di imprese, piccole, medie e grandi, che potranno prosperare e portare benessere con investimenti minimi. Invece che sull'industria manifatturiera, noi punteremo sull'industria pomponiera, un vero evergreen, dalla notte dei tempi. La creazione della ZEX nasce da un ragionamento molto semplice: l'economia ed il benessere di Baruffini non potevano continuare a fondarsi esclusivamente sul fatto di essere padroni del Comune di Tirano. Negli ultimi 40 anni abbiamo vissuto di prebende pubbliche a carico della municipalità, ma siamo ben consci che tutto questo non può durare ancora in eterno ed abbiamo perciò deciso, con lungimiranza, di anticipare i cambiamenti per non subirli. Non solo, dalla tassazione dei redditi da meretricio ricaveremo risorse economiche in quantità ben superiore a quelle che da questi anni sono venute dal sistematico saccheggio delle casse comunali, ormai esangui, che peraltro abbiamo svolto con grande costanza e sopraffina professionalità", dichiara Gefi Catüii, Gran Cancelliere del Santo Sinodo Repubblicano/Monarchico.

Per approfondire al meglio i dettagli dell'epocale riforma implementata a Baruffini, Pasquino Pinzocheri Press Agency ha interpellato Scimuu Canela,  fresco di nomina alla guida dell'ACSEP. Queste le sue dichiarazioni:
  • "l'attività di commercio carnale è consentita a tutti (maschi, femmine, ermafroditi, trans e anche altre specialità che dovessero nascere in futuro) purchè si siano compiuti 14 anni (per gli under 14 il commercio è consentito solo con specifico decreto di emancipazione carnale, emesso congiuntamente dal Sommo Podestà della Contea e dal Parroco e vistato dall'ACSEP)
  • qualunque tipo di commercio è consentito (classico, gigolò, gay, lesbo, multitasking, cumulativo, promiscuo ed orgiastico)
  • chiunque desideri esercitare attività di commercio carnale (del proprio o di altri) può liberamente insediarsi a Baruffini, chiedendo all'ACSEP il rilascio della Licenza di Pütanismu. Il rilascio avviene in via puramente documentale, con il meccanismo del silenzio/assenso
  • l'esercizio di commercio carnale è consentito in diverse forme (stradale, residenziale, postribolare, come attività collaterale alla conduzione di locali pubblici)
  • l'esercizio del commercio carnale può avvenire sia in forma di ditta individuale (con tassazione agevolata in caso di utilizzo della sede stradale) che in forma di azienda organizzata (c.d. società puttanicola) con prestazione di servizi da parte di più professionisti, coordinati e diretti da un lenone professionista
  • chiunque sia in possesso della Licenza di Pütanismu è inserito in uno specifico Albo, con attribuzione di un numero di iscrizione - c.d. PTCode - da riportare su carta intestata, documentazione fiscale ed all'ingreso dei locali ove si esercita la professione (per coloro che esercitano in sede stradale, il PTCode è da tatuare sulla fronte con inchiosto indelebile di colore scarlatto)
  • è fatto obbligo a chiunque intenda esercitare il meretricio di praticare la tariffa sociale carnale di 10 Euro/bottarella alle persone appartenenti seguenti categorie protette: minori di anni 14, anziani oltre gli 80 anni, ecclesiastici, pensionati al minimo, cassintegrati, nubili e celibi oltre i 35 anni. Gli incassi da tariffa sociale carnale saranno esentasse
  • la tassazione è stabilita al 15 per cento dei redditi netti da meretricio (ovvero gli incassi meno le spese per profilattici, vibratori, canoni di locazione ed altri costi di gestione dell'immobile). In caso di esercizio stradale è invece prevista una imposta erariale carnale (IEC) pari a 5 Euro per ogni amplesso, senza possibilità di detrazione per le spese di profilattici, copertoni da ardere, borsette di coccodrillo ed abbigliamento scosciato a fini di adescamento (per evitare che ci sia evasione fiscale, ogni professionista esercitante in strada dovrà far vidimare dall'ACSEP ogni profilattico che acquista, con stampigliatura del suo PTCode personale, e poi dichiarare a fine anno i quantitativi iniziali e finali per liquidare e versare la IEC)
  • con successivi atti definiremo la c.d. aliquota di papponaggio, ovvero la percentuale sugli incassi da meretricio che il gestore può prelevare (in caso di gestione con azienda organizzata)"

giovedì 10 aprile 2014

Autostop per Itaca

... su, dai che devo andare ho ancora sette porte a cui bussare ed una ventina di compagni di viaggio da raccattare ... e poi devo consegnare non so cosa al porto, sembra abbiano cercato di rubarmi la nave ma non so bene, ieri sera mi sono scofanato mezza tonnellata di loto ... loto, lotus, devo correre, devo scappare, domani mi dicono anche da chi ... aspettiamo, portiamo pazienza ... che ridere, ieri sera, barzellette sui testimoni di geova, quante barzellette, a forza di barzellette magari diventiamo pure noi barzellette ... ridere, ridere, riso al curry, riso amaro ... tu sei più affascinante di silvana mangano, te lo hanno mai detto? te l'ho mai detto? sì, mi ricordo ... dammi un bacio, lo sai che non mi rinnovano il passaporto? e allora baciami, viaggerò con quello, sono sicuro che basta, ogni giorno mi fai vincere al superenalotto, tu sei il jackpot di una vita, la grotta della mille e una notte, che notti ... squilla il telefono, è la gioia di vivere che chiama con addebito chiamata al destinatario, è sempre in ritardo quella pasticciona, come le ferrovie è sempre in ritardo, come le poste sbaglia indirizzo, come facciamo? dobbiamo andare lontano? quanto? lo so, faccio troppe domande, io che dovrei essere mercante, trafficante, spacciatore, contrabbandiere di risposte, le avrei anche le risposte ma non trovo la chiave del magazzino, l'hai presa tu per caso? o è arrivata la pula a mettere i sigilli? chi è che bussa? e dagli con le domande ... vado, apro io ... è mia sorella, non la conosco da anni, colpa di una qualche telecom dentro noi che ha tagliato i fili, o li ha tagliati lei? cosa gli racconto? cosa mi sento raccontare? non c'è campo, il mio cellulare prenderebbe anche, è lei che non manda segnale, magari è un bene, sicuramente ... ma no, devo andare, meglio salutarla qui, adesso, lei ha voluto perdere il mio numero, che storia sbagliata ... torno da te, non servono motivi e poi ti voglio salutare, cosi bella, lucente, nuovo fiore ogni momento, che gemma abbagliante, che luce ardente che sei e che mandi, dimmi, sei sempre stata così? o prima di incontrarmi era ancora più unica? oppure posso vantarmi io? stranezze, desideri infiniti, voglie da decifrare, eravamo tavolette di creta sumere, lo siamo ancora? irresistibile l'attrazione per l'ignoto, tu hai ancora ignoto da estrarre dalle tue miniere, ne sono sicuro e io dovrei partire ... ignoto e lettere da spedire ne ho a metri cubi pure io, forse è meglio che resti, no devo partire, ho dimenticato chi mi ha detto di partire, ma non conta, o forse è importante saperlo ... ma che sete mi è venuta, versiamone una pinta e alziamo il gomito, beviamo, beviamo, sono troppo assetato di novità e poi la bulimia da stranezze, sì quella mi piace, mi rende orgoglioso di me stesso, sì come mi piaccio ... dai, aiutami a fare le valigie, sono già in ritardo, devo farmi trovare in piazza alle 9 o forse mi vengono a prendere, cosa sta insieme e cosa no, ecco la colla, rifacciamo un poco di ordine o lasciamo stare l'ordine, sono una persona unica e piena di talento, ordine e disciplina sono come il diserbante per me, anche tu sei unica, fuoriclasse, non classificabile, mai vista prima, un uccello del paradiso, ti prego non farti mai spegnere dalla voglia di ordine, non potrei sopportare mai un cuore ingegnere ed un'anima matematica, saremmo astronomi senza alcun telescopio, ci perderemmo tutte le stelle, le notti di maggio profanate, il cielo di novembre annientato per sempre, no, no, no ... allaccio l'orologio, ha la batteria scarica, mi sento intrappolato dalle lancette immobili, sentimento del non-tempo, che tempo aspetto, il tempo di arrivare, il tempo di andare, il tempo di rinascere, per favore qualcuno rubi il mio orologio ... che strana voglia di parlare, di calcio, di politica, di gioia, di tenerezza, sappiamo ancora dove abita? sì, lo sappiamo, perdio! che fascino quella finestra, il sole, il verde, la luce, qualche cima ancora innevata, meraviglie della natura, adesso ti stringo e ti bacio forte, che meraviglia sei tu, di te non mi stanco mai, sei la baia tranquilla dove si scampa alla tempesta, la tempesta di ieri, la tempesta che deve ancora venire, con tutta questa voglia di prendere il largo, con questa fame di essere al largo, quest'orrore che provo per gli ormeggi ed il terrore della banchina, ridatemi il timone bastardi, se qualcuno tocca le mie vele lo sbudello, ho bevuto e fumato troppo e male, un fumo che quasi non ci si vede, sbattiamo giù la porta, fuori da queste squallide stanze di solitudine e poi fuori, in strada, nel grande fluire di persone, cartelli, bandiere, urla, un odore di vita e di consapevolezza che quasi ci stende, sempre meglio che essere stesi ad asciugare aspettando un qualche messia low cost, qualcosa purchè sia, meglio bestemmiare a questo punto, voglio essere un uomo sbagliato, ma per conto mio, magari non sono poi tanto sbagliato, non è che a forza di sentirmi dire che sono malato mi sono ammalato? continuavano a dirmi che sono nato male e cresciuto peggio, ho rischiato di convincermi? mi insegnavano a essere diverso, spero di aver studiato male e di esser stato bocciato all'esame di conformità! mi scolo un paio di birracce di marca ignota, roba da straccioni, che ti butta fuori dalla società, poi andiamo a fare un giro nel barrio, lì mi conoscono bene, mi sento una betulla cresciuta tra marciapiede e cordolo, una bella sensazione, mi scorre il sangue nelle vene ... com'ero fuori posto invece a quel pranzo di nozze, vedere tutta quella gente ben vestita, mangiavano solitudine ma erano ben composti e seduti a tavola, cosa raccontavano a se stessi? non parevano convincenti, io invece non parlavo con nessuno e nessuno parlava con me, non avevo voglia di essere chiamato muto dai sordi ed invisibile dai ciechi, chissà poi perchè ero finito lì? dev'essere perchè c'era da consegnare la torta o serviva qualcuno per lo strascico della sposa, poi mi hanno detto di restare, usandomi cortesia e la loro personale pietà, mi volevano avvelenare di buone maniere, gli serviva una bestiolina curiosa? sapevano che ci voleva qualcosa per ravvivare l'atmosfera? forse mi volevano derattizzare, non sanno che noi topacci non moriamo mai, intanto ho mangiato e bevuto alla loro salute, ne avevano davvero un gran bisogno, un bisogno disperato, ossessivo, illogico, irrazionale, non mi lasciavano più andare, per fortuna che mi hai telefonato tu ... sono rincasato, mi serviva assolutamente una doccia all'anima, ho usato 2 litri di smacchiatore e poi ti ho abbracciata forte, eri tu e null'altro quello che stavo cercando ... sei tu che mi fai vacillare, come traballo bene, perchè andare? perchè partire? perchè arrivare? ora mi sono deciso, voglio piangere senza versare lacrime, parlare senza proferire parola, urlare senza alzare la voce, corrrere restando immobile, ero già partito, ero già arrivato ...

martedì 8 aprile 2014

Traona (SO). Troppi casi di uso improprio di mungitrici

Stanno suscitando grande allarme sociale a Traona i diversi casi di uso improprio di mungitrici a fini di autoerotismo, verificatisi nelle ultime settimane. La situazione è allarmante sotto diversi punti di vista:
  • sanitario, atteso che già 7 persone hanno riportato lesioni permanenti ed invalidanti alle proprie attrezzature anatomiche di piacere
  • sociale, considerato che, dalle indagini condotte dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Famiglia e per il Patriarcato, si è verificato un calo del 47% nell'adempimento dei doveri coniugali da parte dei capifamiglia (giova ricordare che, secondo gli Statuti Traonesi, il mancato consumo di almeno 21 atti coniugali ogni settimana configura ipso iure il venir meno, in capo all'altro coniuge, del dovere di fedeltà, in forza del c.d. "ius sollazzandi post non solvendo debitum carnalis")
  • ordine pubblico, in forza dell'istituto giuridico della "supplenza coniugale patriarcale", in forza del quale ogni maschio maggiorenne non sposato può vantare diritti sulla moglie di una persona che si trovi in stato di inadempienza ai doveri coniugali. Già in passato si sono verificati fatti di sangue e faide tra famiglie, connessi all'esercizio di tale diritto (dalla chiara matrice medievale)
La continua contrazione dell'allevamento di bovini, ovini e caprini da latte ha fatto sì che a Traona un sempre maggiore numero di macchinari per la mungitura non debba più essere destinato agli usi corretti per cui è stato immesso in servizio. Tale situazione ha scatenato una dilagante lascivia zootecnica, alla quale le autorità locali non riescono, per ora, a porre rimedio. 
Si citano di seguito alcuni casi che hanno suscitato enorme sgomento tra la popolazione:
  • Eutimio Strozzoni ha iniziato la mattina alle 6.30 a procurarsi sollazzo con una mungitrice SuperSuck, modello TiraPomp 999. Dopo 5 ore consecutive di utilizzo della macchina, il serbatoio di mungitura era colmo; a quel punto lo Strozzoni ne ha travasato il contenuto in una damigiana e si è recato presso la Banca del Seme di Mello per porre in vendita il prodotto (remunerato 2,5 €/litro). Lo sciagurato si è poi recato d'urgenza da un norcino dalle parti di Bedoglio per sottoporsi ad un'operazione di mentuloplastica ricostruttiva.
  • Bartolomeo Segacci LaRaspa ha inopinatamente abusato di un macchina SwotaFast, modello Sukkion 2000 (una potente mungitrice per grandi allevamenti). L'impianto è tarato per arrestarsi automaticamente solo quando uno specifico sensore di livello indica che il serbatoio di mungitura è pieno. Poichè la capacità del serbatoio è di circa 3 metri cubi, lo sventurato Segacci LaRaspa è rimasto per 18 ore consecutive attaccato al macchinario. Riempito il serbatoio, si è staccato ed ha chiesto aiuto. I soccorritori hanno dichiarato che la sua attrezzatura di piacere era ridotta in modo tale da somigliare ad un grosso insaccato di sangue suino.
  • Genesio Scorticoni, in preda ad astratti furori dopo aver bevuto un'intera damigiana da 15 litri di un liquame rossastro prodotto in quel di Mello, e che localmente ci si ostina, chissà perchè, a chiamare vino, ha maturato la convinzione che, per calmarsi e ritornare in se, fosse necessario trastullarsi per un paio d'ore con la sua mungitrice TurboPump, modello HellSuck. Terminata la seduta, si è accorto che la sua attrezzatura erotica aveva le dimensioni e l'aspetto di uno zampone. Recatosi d'urgenza al dispensario medico di Serone, è stato ricoverato in osservazione per una notte e poi dimesso senza particolari indicazioni terapeutiche, almeno per il momento (trattandosi di un caso di mentula zampomorfa suina, occorre attendere le festività natalizie e di fine anno per una valutazione sulle cure da intraprendere).

venerdì 4 aprile 2014

Roncaglia di sotto (SO). Epidemia di priapismo

Da ormai due settimane la popolazione maschile di Roncaglia di sotto è flagellata da una terribile epidemia di priapismo. La nefasta patologia, dal nome scientifico di sindrome megalopenica cianotica, è causata dal contagio del bacillus mentulomagnus lytoides, un batterio dotato di altissima capacità di diffusione pandemica, soprattuto in popolazioni abituate alla masturbazione all'aria aperta ed alla conseguente eiaculazione in terra. La malattia si manifesta con sintomi assai dolorosi:

  • erezione, che può durare anche 72 ore consecutive
  • cianosi mentulare (infatti la malattia è anche nota come "sindrome della nerchia blu")
  • ipertrofia mentulare, con lunghezza sino a 60 centimetri e diametro sino a 8 centimetri
  • ipertermia mentulare, sino ad 80° C (tra le popolazioni della Costa dei Cech la malattia è infatti denominata anche "male dell'uccello di fuoco")
  • psicosi penetrativa ossessiva (nella fase acuta il malato avverte l'impellente necessità di penetrare qualunque pertugio o foro gli capiti a tiro)
Non solo per dovere di cronaca, ma anche per testimoniare lo spaventoso livello di abiezione a cui la sindrome megalopenica cianotica può condurre, si citano di seguito i casi di tre persone che hanno avuto la sventura di contrarre la nefasta malattia:

  1. Egidio Paracarri Tronconi, dopo 48 ore consecutive di erezione, ha tentato di penetrare brutalmente la bocca di un fiasco. Completata la penetrazione, è subentrata una forma fulminante di ipertrofismo mentulare, con repentino aumento del diametro e le conseguenze che tutti possono facilmente immaginare
  2. Giuseppe Satirelli Pertica, tormentato da una temperatura mentulare di circa 70° C da 3 giorni, è salito in quota sino a raggiungere un ghiacciaio al confine con la Val dei Ratti ed ha conficcato la propria attrezzatura di piacere in una parete di ghiaccio, dove è rimasto incastrato per 18 ore. Giunti i soccorsi, è stato necessario un lavoro di 4 ore con punta e mazzetta per liberare la verga dello sventurato
  3. Luigino Stangarelli Vergacci, colto da un raptus di psicosi penetrativa ossessiva, si è accoppiato in 36 ore con 7 giumente, 11 manze, 9 capre e 6 galline. E' stato necessario abbatterlo a fucilate quando ha tentato di copulare con la figlia del parroco, da lui scambiata per una capretta tibetana

Per avere ulteriori notizie ed approfondimenti sulle possibili misure sanitarie e di pubblica sicurezza da adottare per debellare il tremendo flagello della sindrome megalopenica cianotica, Pasquino Pinzocheri Press Agency ha interpellato Gottlieb Teofrastus Von Nerkienstein, professore emerito di Terapia dei disturbi priapistici presso l'Università degli Studi di Bregolana. Se ne riportano fedelmente le dichiarazioni:
  • "le epidemie di priapismo devono essere affrontate con estremo rigore. Di positivo c'è il fatto che, se si riescono a far regredire i sintomi, è pressochè debellata pure la malattia, fatte salve alcune terapie di mantenimento
  • l'erezione di lunga durata è aggredibile con tecniche di trattamento termico penieno ad alta temperatura. Si tratta essenzialmente di applicare alla parte dei getti di vapore a 1.000° C per una settimana, 8 ore al giorno
  • l'ipertrofismo mentulare si contrasta a mezzo di lavaggi con acqua a 100° C, candeggina e mordente per la concia del cuoio, accompagnati da frizioni con sabbia e vetro in micro schegge
  • la cianosi mentulare è trattabile con impacchi di acqua ragia, acido cloridrico e napalm
  • per l'ipertermia mentulare si può impostare una terapia a base di irrorazioni di azoto liquido a meno 160° C (possibile una certa vetrosità peniena come effetto collaterale)
  • la psicosi penetrativa ossessiva è curabile con applicazione locale di un cilicio in filo spinato, accompagnato da pomata al peperoncino e polvere da sparo impastata con cromo e mercurio
  • scomparsi i sintomi della malattia, è opportuno proseguire per almeno sei mesi con una terapia di mantenimento, basata su massaggi con ortiche fresche in fiore ed acido acetico"

mercoledì 2 aprile 2014

Cornolo (SO). Proclamazione dell'indipendenza e liberalizzazione della coltivazione della marijuana

Il Fronte Patriottico Cornolino di Liberazione Nazionale (FPCLN) ha proclamato l'indipendenza del territorio di Cornolo e la conseguente secessione dal resto della Valmasino. Contemporaneamente, nelle aree controllate dal FPCLN sono stati liberalizzati coltivazione, stagionatura, lavorazione e consumo della marijuana. 

"La proclamazione dell'indipendenza della terra di Cornolo rappresenta la realizzazione di un sogno coltivato per secoli da generazioni di cornolini. Abbiamo trasformato in fatti concreti quello che, dalla notte dei tempi, è stato il più alto anelito delle nostre genti: liberarsi dall'oppressione e dalla tirannide dei boiardi di Cataeggio. Abbiamo deciso di prendere le armi per porre fine alla plurisecolare prepotenza di quelle genti a noi estranee per cultura, costumi e, soprattutto, standard igienici. Era ora di dire basta. Così abbiamo  realizzato delle fortificazioni lungo la linea di confine con Cataeggio, sottoposte a ferrea vigilanza armata grazie alla grande quantità di armi che, dalla fine della seconda guerra mondiale, erano nascoste in un bunker segreto in contrada Ca' de Pedru. Il battaglione dei Granatieri di Sasso Bianco, forte di 700 uomini, vigila sulle nostre frontiere ed è pronto a combattere fino all'ultima goccia di sangue contro eventuali attacchi che potessero giungere da Cataeggio. In particolare, lo Squadrone Desenac di difesa biologica è in grado di respingere eventuali atti di aggressione a base di folate mefitiche, le più temibili tra le armi di sterminio di massa in mano ai cataeggini, visto che se le possono produrre in casa con costi praticamente nulli e pochissimo sforzo", dichiara il Segretario Generale del FPCLN GianBernardo Randellacci dei Conti de l'Odola.

"Abbiamo già le idee molto chiare anche per quanto riguarda lo sviluppo economico. Per secoli, l'economia di Cornolo si è basata sull'agricoltura. Siccome nulla si inventa e nulla sparisce, ma esiste solo una sublime e continua rielaborazione dell'esistente, abbiamo avuto un'intuizione che farà vivere a Cornolo una vera e propria età dell'oro e gli darà senza dubbio una notorietà mondiale. Infatti, continueremo a vivere di agricoltura, ma invece di patate, fagioli e verze produrremo marijuana. Grazie ad un accordo internazionale concluso con il governo giamaicano, dopo un accurato studio agronomico, è stata selezionata una varietà di canapa dal nome scientifico di Cannabis Svergola Scetergnensis, particolarmente adatta alle caratteristiche dei terreni di Cornolo. E' quindi nostro intento dissodare e seminare ettari ed ettari di Cannabis Svergola Scetergnensis nella valle de l'Odola, a Desenac, Scetergna e Sasso Bianco. Dove adesso ci sono le cave abbandonate, allestiremo un sito di essiccazione e lavorazione della canapa. L'impianto sarà servito da una rete di teleferiche che trasporteranno i raccolti dai luoghi di coltivazione. A pieno regime, contiamo di produrre circa 2mila tonnellate ogni anno di canapa essiccata, di cui faremo commercio, grazie ad una rete distributiva di otto spinellerie, che richiameranno migliaia di clienti da tutto il nord Italia. Non solo, in località Ca' di Stelin realizzeremo una fattoria didattica, dove, già dai sei anni, i bambini potranno, con le proprie mani, seminare, vedere spuntare, seguire la crescita delle piante, fare il raccolto, imparare le tecniche di conservazione e, infine, rollarsi e godersi il primo, meritato cannone della loro vita. Per le strade di Cornolo, invece delle cabine con il telefono, avremo delle cabine con il narghilè", aggiunge Randellacci. 

"Alla dogana in località S. Antonio metteremo un cartello con scritto a caratteri cubitali BENVENUTI A CORNOLO, LIBERA REPUBBLICA DELLA PORRA", conclude Randellacci. 

martedì 1 aprile 2014

Irrinunciabili vagabondaggi

Si era deciso di uscire per spendere qualche ora, di denaro manco a parlarne. Uscire sì, ma da dove? Fuori di casa? Fuori dal passato e dalla memoria? Fuori dal buon senso? Fuori dall'essere tutti uguali? Vallo a sapere!

Eravamo sulla porta. Manco noi sapevamo se stessimo aspettando qualcuno che arrivasse con un bancale di motivazioni per andare avanti oppure aspettassimo il momento giusto, l'occasione ladra per cedere al fascino assai discreto della voglia di scendere nelle strade. Che strana tensione bruciava nelle nostre sigarette assieme al tabacco; non sai mai se è meglio tenerti il tuo tranquillo presente senza fascino oppure oltrepassare la soglia e dimenticarti per sempre quella porta.

Alla fine uscimmo fuori, vinti da un non ben precisato desiderio di disintossicazione dalle nuvole e dalla quotidianità. Sì, eravano partiti, alla ricerca di non si sa che, con non troppa convinzione. Ma eravamo affamati di stranezze e novità, eravamo pieni di biglietti del treno, tutti in bianco.

Ci sentivamo vogliosi di strade, piazze, giardini, panchine, idee, colori, passioni, novità. Nulla ci pareva potesse bastare. Ci chiamavamo insoddisfatti. Ma non eravamo frustrati, la nostra ideologia era semplice e rivoluzionaria insieme. Niente di politico o di sociologico, nessuna intenzione di ribaltare chissa quale "sistema", mai e poi mai avremmo avuto l'idea di predicare il nostro credo con le bombe. Il nostro manifesto era semplice e diceva solo questo: "dichiararsi soddisfatti è il peggior crimine che si possa commettere contro se stessi". Conquistata questa riga di verità, molti dubbi erano stati portati in discarica. L'autolesionismo della soddisfazione non ci apparteneva più. La rivoluzione e la lotta di liberazione erano dentro le nostre vene.

Arrivati alla stazione, nel pieno del nostro furore ideologico, salimmo su un treno a caso; la destinazione non ci interessava, tanto era lo stesso. Il convoglio cigola sui binari e parte, l'euforia ci invade, nessun interesse abbiamo per il tempo che passeremo sui quei sedili sudici ed appiccicosi, la destinazione che non conosciamo. Siamo in viaggio, odissea o via crucis che sia non conta, vogliamo solo andare. E stiamo andando.

Mesi e mesi di treno. Arrivi casualmente in una stazione, non sai quanto stai fermo e quando riparti. Si fa a turno per fare il palo sulla banchina e tutti gli altri scendono e di guardano attorno. Tutto è una novità: la fontanella, il chiosco dei giornali, i taxi, gli autobus, i finti mendicanti, i venditori di bibite e panini. E' tutto nuovo, tutto inventato poco fa. Persino il cielo, le nuvole, la pioggia sembrano invenzioni paradossali ed impreviste. Il compagno di viaggio di turno come palo lancia il suo fischio e si corre tutti a perdifiato, a rotta di collo per risalire sul treno. Cigolio delle ruote, si riparte. Adesso il treno è fuori dalla stazione, quello che abbiamo visto già non c'è più. Ma ci restano le tasche gonfie di ricordi, che culleremo per sempre. Siamo già aperti a nuove realtà che non ci aspettiamo, che non sappiamo nemmeno se esistono. Per questo siamo sempre vogliosi. Siamo aperti ad un presente sempre diverso, che è come essere aperti al futuro. 

Quante stazioni, quante piazze, quanti film visti dal finestrino, quanti treni che incrociamo, anche loro pieni di volti e di anime in viaggio. Si va, si va, si va. Sempre. Basta andare. 

Ogni notte non vorresti mai addormentarti, hai una vita intera da raccontare al vicino di sedile. Lo stesso i tuoi compagni di viaggio. La parola, tua e degli altri, ti sembra uno strumento magico, che crea la tua vita e la fa continuare per sempre. Niente esiste al di fuori di quello che si racconta, che sia la prima donna che ti ha preso com'eri, senza chiederti di cambiare, la prima bevuta con gli amici, la prima impennata con la moto, il primo giorno a scuola, la prima carriola di bicicletta con le rotelle per non spiaccicarti a terra, la prima N80 fumata di nascosto in stalla. Nulla esiste senza la parola e tutto la parola riesce a generare. Ci sono stati tempi dove ti hanno detto che non dovevi parlare. Era solo un trucco, banale ed infame allo stesso tempo, per dirti che non dovevi esistere, non dovevi essere te stesso ma quello che era già stato deciso per te. Adesso lo sai e sei orgoglioso di essere un uomo tutto sbagliato, ma come vuoi tu. Sbagli alla grande ma di testa tua. Una conquista immensa.

Ti senti bruciare dalla voglia di viaggiare e, allo stesso tempo, non ti sfiora per nulla la voglia di firmare. Hai deciso di scegliere con piena consapevolezza ed autonomia la tua personale strada senza senso compiuto. Ti senti meglio, ti pare di respirare, dopo tanti anni non senti più sul petto quella fottuta lastra di piombo che credevi fosse parte di te.

L'ennesima fermata del treno, abbassi il finestrino, un'aria tersa ti carezza i capelli e ti sta come dicendo che lei ti capisce benissimo, lei che per troppo tempo hanno voluto tener chiusa dietro troppe finestre. Lei è li e ti invita ad ascoltare lo squillo cristallino di una tromba ed i rintocchi di inenarrabile potenza e dolcezza di una grande campana. 

Ecco, ci siamo, la tromba e la campana ti chiamano, chiamano te, i tuoi compagni di viaggio ed anche altri milioni di persone di cui ti sembra di conoscere il nome, uno per uno. Niente masse di uomini e donne indistinguibili ma una grande moltitudine di volti, di passioni e di pensieri che ora ti sembrano familiari. Non squadre o reggimenti in parata ma un'unità trasparente di donne e di uomini, quelli che hanno nella testa intere biblioteche e quelli che sanno a malapena leggere, tutti assieme. Ma non conta da dove si arriva, e neanche dove si va, basta essere in cammino. La campana e la tromba suonano con una enorme potenza, una potenza che però non trasmette tensione o paura ma solo un messaggio: "rifiutate per sempre la schiavitù della mente, tirate la prima mazzata all'autocensura delle vostre emozioni, non vivete la vita di altri, non consumate le vostre scarpe su strade già disegnate altrove per voi". Messaggi così semplici da sembrare quasi banali, ma che da troppo tempo erano stati messi a tacere. Insomma, è tutto chiaro, occorre conquistare il principio, segnare il primo punto, ottenere la prima vittoria, quella a fronte della quale nulla potrà mai valere di più. La tromba e la campana altro non fanno che chiamare a raccolta te e milioni di altri come te per un motivo semplicissimo: il tempo dell'insurrezione è maturo. nessuna menzogna può essere contrabbandata a tempo indeterminato, prima o poi viene smascherata e, con enorme stupore, non se ne vede più il potere ma solo la meschinità e la piccolezza. Dopo troppo tempo e dopo troppa menzogna, era stata detta la verità, quindi era stato consumato un atto rivoluzionario, da quel momento in poi non si sarebbe più potuti tornare indietro. Era stato consumato un atto eversivo di una portata distruttiva, mai vista, ricordata o pensata prima.

Uno sgomento persino piacevole ci ha fatto vedere la curva della storia. E' finito un vecchio mondo. A dire il vero, l'assuefazione al verbo tonitruante dei profeti del dolore, sempre preoccupati di evitare il calo del livello di tristezza nel nostro sangue, aveva lasciato qualche traccia. Ci chiedevamo come fosse possibile quella nuova consapevolezza, come fosse possibile decidere per noi stessi. Ma quello spaesamento non è durato molto, spazzato via dalla forza della realtà e della verità che si spiega da se.

Eravamo come gli straccioni di Walmy: senza speranza prima di combattere, autori della storia appena finita la battaglia.