mercoledì 14 settembre 2022

Lande Pomacee Tiranesi - Messa al bando della favola di Biancaneve

Pasquino Pinzocheri Press Agency è, malgrado suo, costretta nuovamente ad occuparsi delle Lande Pomacee Tiranesi - LPT. Con tale locuzione si è soliti indicare i delendi borghi di Cologna, Sernio, Lovero e Tovo, terre dove la scarsità di luminosità ed esposizione solare oscura non solo il cielo ma anche le menti dei tristi ed umbratili abitanti. In tali lande è assai diffusa la esecrabile abitudine di coltivare mele, psicosi collettiva sotto le mentite spoglie di attività produttiva.

Ebbene, Pasquino Pinzocheri Press Agency ha appreso che nelle LPT sono da diverso tempo attivi movimenti politici e sociali che intendono mettere al bando la favola di Biancaneve, ritenuta un veicolo di corruzione, morale ed emotiva, degli infanti. La motivazione di tali sommovimenti tra le obnubilate popolazioni ivi insediate risiederebbe nel fatto che Biancaneve muore per causa di una mela avvelenata, con ciò inculcando subdolamente nelle plasmabili menti dei fanciulli la convinzione che la frutticoltura sia una attività malefica. Tale dinamica non può, secondo il comune sentire ed il diritto naturale insito in quei popoli, essere tollerata in quanto foriera di possibili future riduzioni delle superfici coltivate a meleto, che si tradurrebbe ipso facto nel venir meno dell’identità collettiva. Nelle LPT si suole scandire lo slogan “SENZA POME, NE’ POPOLO NE’ NAZIONE”.

Non solo, serpeggia tra le genti il timore che un futuro calo di coltivazione e produzione di mele possa lasciare incolti ettari ed ettari di terreni, con conseguente diffusione di pidocchi, ragno rosso, cocciniglia, oidio, plara e scopazzi del melo. Tale eventualità è da escludere, poiché potrebbe generare moti di terrore collettivo, non controllabili dalle autorità locali, tali da comportare veri e propri pogrom.

A quanto consta, sarebbero attivi i seguenti movimenti politico/sociali intenzionati ad ottenere messa al bando e la “damnatio memoriae” della favola di Biancaneve:

Tali organizzazioni sovversive (e regressive) persistono in una perniciosa attività di sobillazione popolare e nella consumazione di atti di vandalismo. Peraltro, hanno stipulato tra di loro un patto federativo, che ha condotto alla formazione di un gruppo paramilitare denominato “Battaglione Pomov”. Si elencano di seguito alcune delle azioni delittuose compiute da tali gruppi

Cologna

I militanti del Fronte cologno di restaurazione rurale hanno concionato la plebe locale per invitarla ad assaltare la biblioteca e dare fuoco a tutte le copie di “Biancaneve e i sette nani” ivi conservate. L’azione non ha potuto esser portata a termine poiché a Cologna non esistono libri e non esistono biblioteche, stante l’analfabetismo di massa che ivi alberga da tempo immemore.

Sernio

Un gruppo di facinorosi riconducibile al Movimento frutticolo Serenasco - Destra pomacea ha organizzato un rogo di 1.000 copie di “Biancaneve e i sette nani” nella piazza antistante la chiesa parrocchiale. Terminata la combustione si sono messi a “ribattezzare” con la forza gli astanti con infusione non di acqua benedetta ma di succo di mela addizionato con pesticidi di ultima generazione. Terminato l’esecrabile lavacro, fortunatamente, la Madonna di Tirano è apparsa in cielo a bordo di un atomizzatore ed ha scatenato seraficamente la sua veterotestamentaria ira, spargendo su tutti i presenti fuoco, zolfo e diserbante, per punirne l’empietà, a monito e futura memoria.

Lovero

Una ronda di militanti della Falange frutticola loverina ha tentato il linciaggio di due mamme che stavano pacificamente leggendo la favola di Biancaneve ai bambini in un parco pubblico. Fortunatamente, le due tapine sono state salvate dal pronto intervento del patrono S. Alessandro, che ha fatto piovere sui dementi energumeni una pioggia di mele di granito rovente. Spiace solo constatare che la sovrannaturale sassaiola ha causato ai manigoldi null’altro che plurimi traumi cranici (quindi sono stati colpiti in organi non vitali per loro).

Tovo

Una squadraccia formata da elementi del Fronte tovasco di salvazione pomacea e del Battaglione Pomov ha preso in ostaggio una maestra d’asilo, rea di aver mostrato ai pargoli un fumetto dedicato a Biancaneve. Dopo 8 ore di negoziato con le forze dell’ordine, intervenute in assetto antisommossa, i rapitori hanno accettato di rilasciare la maestra purché sottoscrivesse una solenne dichiarazione di abiura. La situazione si è complicata per il semplice fatto che nessuno dei criminali era in grado di scrivere il testo dell’abiura, stante l’incapacità di leggere e scrivere. A sbloccare la situazione e garantire il lieto fine è comparso un angelo con in mano una tromba recante incisa la scritta “Tuba plumbum”. Quando l’essere ultraterreno ha dato fiato alla tromba, una grandine di pallettoni di piombo ha sommerso l’empia marmaglia e, già che c’era, ha distrutto i frutteti nel raggio di un kilometro.