Dall'8 settembre al 2 novembre 2019 è in
programma presso il Braccio della morte del carcere di massima sicurezza di Dubinatraz
la mostra antologica della pittrice e scultrice anglo - spagnola Franziska
Boya, dal titolo Execution Dream - From deathrow to fork. Il giorno
scelto per l'inaugurazione non è casuale: infatti, l'8 settembre cade la
memoria liturgica di S. Adriano di Nicomedia, santo protettore dei boia e dei
carnefici.
Curatori della mostra sono:
- il direttore di Dubinatraz Uguccione Ghigliotti Cainozzi
- Gloria Camelia Flora Strozzi Forconi, nota al grande pubblico come "il mamba del patibolo"
Franziska Boya (nome d'arte) è nata in
Inghilterra il 17 novembre del 1990 a Gallowstown, nella Contea dello
Skwartshire, da madre inglese (Proserpina Undertaking) e padre spagnolo
(Juan Pedro Alejandro Strangullones de Garrotas y Manarra). Juan Pedro Alejandro Strangullones de
Garrotas y Manarra svolge da sempre la professione di boia itinerante,
coadiuvato dalla moglie.
La piccola Franziska è quindi nata e
cresciuta in un ambiente stimolante e formativo. All'età di soli 7 anni ha
iniziato a manifestare evidenti segni di un inequivocabile talento artistico,
dipingendo il celeberrimo Capital Triptych, un trittico che ritrae tre
esecuzioni svolte dai genitori in un mercato rionale, sotto una pioggia di
ranuncoli dal colore sgargiante. L'anno successivo ha realizzato un bassorilievo
in bronzo dal titolo Endless Execution, che immortala l'impiccagione
contemporanea di 36 persone su un patibolo lungo oltre 50 metri. Le due opere
sono ora conservate presso la Izvršenje kapitala galerija di Zagabria.
Oggi, a quasi trent'anni, Franziska Boya è
ormai un'artista di fama mondiale, capofila di una corrente artistica
denominata "lirismo patibolare", che vuole valorizzare i
valori morali e lo spirito poetico che sono intimamente connessi all'istituto
della pena capitale, caposaldo etico e giuridico che sta a presidio del
corretto svolgersi della vita sociale. Non solo, tenendo conto dello stigma
sociale che spesso, in modo del tutto ingiusto, marchia il lavoro del boia e le
esecuzioni capitali in genere, il lirismo patibolare si pone quale contraltare
concettuale al "pendaglio da forca", su cui l'abominio non
sarà mai sufficiente.
Franziska Boya ha già esposto in alcune
delle più prestigiose location di fama mondiale:
- la Conciergerie di Parigi
- la Lubjanka di Mosca
- la Rupe Tarpea di Roma
E' stata inoltre insignita di alcune
prestigiose onorificienze:
- la Médaille d'or "Charles-Henri Sanson” della “Académie Française de la tête tranchée”
- il Premio "Maljuta Skuratov" della Fondazione "Ivan Groznyj" di Mosca
- la Mannaia d'oro "Mastro Titta" della "Società de li squartaroli" di Roma
Pasquino Pinzocheri Press Agency ha avuto
modo di visionare in anteprima le bozze del catalogo della mostra. Si reputano
degne di menzione le seguenti opere:
- Country quartering, esecuzione "hanging, drawing and quartering" con forca rivestita di edera rampicante e paesaggio della campagna inglese sullo sfondo (stampa a china su pergamena)
- Afternoon breaking wheel, esecuzione con la ruota (bassorilievo in marmo bianco di Carrara)
- Night burning at the stake, rogo notturno (olio su tela)
- Hanging in market square, impiccagione collettiva su una piazza ricolma di bancarelle (olio su tela)
- Carpatian Impalement, impalamento in un villaggio dei Carpazi (bassorilievo fuso in bronzo)
- Last decapitation in Paris, esecuzione con ghigliottina (incisione su lastra di rame)
- Garrota's last turn (acquerello su carta)
- The crazy manarra, decapitazione con ascia (stampa su papiro)
- Stones' justice, lapidazione (olio su tela)
"Per noi a Dubinatraz, ospitare un
simile evento artistico, di portata mondiale, è importantissimo. Da un lato è
un grande onore essere stati presi in considerazione dall'artista e dal suo
entourage. Ditemi voi quali sono i centri di esecuzione capitale che possono vantarsi
di aver esposto opere di Franziska Boya, la poetessa del patibolo! D'altro
canto, ci leggiamo anche un riconoscimento, a livello di intero globo
terracqueo, della nostra autorevolezza e della validità delle scelte che
abbiamo compiuto a suo tempo. Quando abbiamo aperto, circa 5 anni fa, avevamo
chiaro in testa di voler diventare al contempo l'Università ed il Tempio
della Forca. Ebbene, senza falsa modestia, posso dire che abbiamo centrato
l'obiettivo. Oggi come oggi, facciamo da contoterzisti dell'esecuzione capitale
per i governi di 46 paesi, sparsi nei cinque continenti (ogni anno facciamo
spegnere il sole davanti agli occhi di oltre 500 pendagli da forca). Al nostro
interno abbiamo una scuola per boia, che ospita studenti provenienti da 38 paesi.
Questo è possibile grazie al fatto che siamo attrezzati per qualsiasi forma di
esecuzione, con la sola esclusione dell'iniezione letale, che ci rifiutiamo di
praticare per motivi etici, in quanto ritenuta non rispettosa della dignità e
della professionalità di un boia. Io mi compiaccio di Dubinatraz come altri si
compiacciono di un figlio. Ed ora arriva questa mostra, che ci darà fama
imperitura e fulgore infinito", dichiara Uguccione Ghigliotti
Cainozzi.
"Anch'io ho fortemente voluto la
mostra di Franziska Boya. A differenza di Uguccione Ghigliotti Cainozzi, che
ritengo comunque il più grande tecnologo ed industriale dell'esecuzione
capitale, io mi sento più un'artista, una poetessa della forca. Io guardo
all'unicità ed all'estetisca dell'esecuzione più che ai numeri ed ai volumi.
Sì, io sono un'artista del patibolo e ne colgo gli aspetti lirici e poetici, al
pari di Franziska Boya. Lei è artista nella raffigurazione dell'esecuzione, io
sono artista nell'esecuzione tout court. Aggiungo anche che condivido con
Franziska il tipico gusto on the road; i suoi genitori, al pari di me, sono
specialisti dell'esecuzione itinerante, in luogho pubblici, all'aperto. I
coniugi Strangullones de Garrotas y Manarra sono, al pari di me, artisti
girovaghi, artisti non del pennello ma della mannaia, ma comunque artisti.
Intendo proporre a Franziska di collaborare in un progetto di alto valore
artistico e formativo: la realizzazione di un road movie, da girare nelle
strade e nelle piazze dove io innalzo la mia forca. Per farla breve: io
squarto, lei filma, disegna e scolpisce. Non possono sfuggire il valore
artistico ed il significato pedagocico di siffatta opera", aggiunge Gloria
Camelia Flora Strozzi Forconi.