giovedì 28 dicembre 2017

Morbegno (SO). Apparizione di una strana donna

Da alcuni giorni, per le strade del comune di Morbegno si aggira una donna di mezza età, dall'aspetto distinto, ben vestita e di buone maniere, che avvicina tutti i passanti per dire loro: "Il mio nome è Eva, Eva Quazione".
L'apparizione della singolare signora ha destato molta curiosità e notevoli reazioni tra la cittadinanza.

Alcuni vedono in Eva semplicemente una persona ridicola e mentecatta, una sorta di zimbello da prendere in giro, una sorta di scema che per fortuna non viene dal villaggio, venuta da fuori a far ridere la gente per strada, gente rassicurata dal fatto che non è dei loro. Alcuni giovani si sono avvicinati a lei ed hanno iniziato a schernirla, chiedendole di tenere un comportamento coerente col suo nome, al che lei ha risposto "io posso anche evacuare le mie viscere come e dove voi mi chiedete, ma sappiate che io sono venuta apposta per evacuare voi da questa necropoli con le buone maniere, prima che un potente spasmo, seguito da una alluvione aulente e brunastra vi porti con se senza chiedervi il permesso". I giovanotti hanno continuato con dileggi, frizzi e lazzi, invitando Eva ad assumere una purga per adempiere meglio ai propri compiti. La signora ha risposto ieratica di essere ben disponibile a seguire il suggerimento, purchè al contempo loro assumessero per via rettale interesse cassette di limoni, visto che "più di un cagone per volta non può essere messo in scena".

Ieri mattina Eva stava intrattenendo alcuni anziani seduti sui muretti vicini al Monumento, raccontando loro con dovizia di parole e dettagli i grandi benefici derivanti dall'attività di evacuazione. Gli anziani erano tutti contenti di potersi fare due grasse risate ascoltando gli sconnessi discorsi della signora ed hanno iniziato a commentare a suon di rumori ed olezzi sfinterogastrici. Eva non si è scomposta e, con fare alquanto serioso, ha dichiarato "petate e ruttate come e quanto vi pare, non sapete ancora che sarete seppelliti vivi a forza di rutti e flatulenze".

In piazza della stazione Eva è salita in piedi su una panchina e, con toni da predicatore, ha iniziato a magnificare il valore, sia in termini di salute fisica che di edificazione morale, dell'avere sempre le budella vuote, affermando con grande enfasi che "budella vuote fanno anima candida". Un gruppo di ambientalisti si è avvicinato a lei con fare minaccioso, intimandole di smettere di istigare la popolazione allo svolgimento delle funzioni corporali, essendo tale attività fonte di inquinamento da nitrati per le falde freatiche. Solo l'intervento delle forze dell'ordine ha evitato il linciaggio per la povera Eva.

Eva è poi apparsa a Campovico, davanti ai cancelli del cimitero. Alle pie donne che stavano portando i fiori ai mariti anzitempo trasferitisi nella Gerusalemme celeste ha caldamente raccomandato di iniziare un percorso di purificazione, morale e corporale, tramite la meditazione ed il consumo di prugne secche e fagioli borlotti. Di fronte alle rimostranze di alcune signore ha replicato che "se è vero, come è vero, che una lunga quaresima sta per cominciare, sarebbe stupido e controproducente non iniziare già da subito un percorso di pulizia interiore e delle interiora".
Le pie donne campovichesi, recitando il rosario, hanno iniziato a riempire di randellate la povera donna, che si è salvata solo perchè le manigolde in questione sono scappate, terrorizzate da un un violento temporale, con grandinata di biglie di piombo, scatenatosi provvidenzialmente.

In località Arzo, la signora ha iniziato ad arringare le folle affermando che una pioggia di meteoriti a forma di peretta da clistere stava per abbattersi sul ridente borgo ed era perciò opportuno cogliere l'occasione di salvarsi l'anima, preparandosi in acconcia posizione, adatta a ricevere nel foro a ciò deputato il soprannaturale dono.
Come si è già avuto modo di capire, le virtù profetiche di Eva Quazione non riscuotono grande consenso, così che la soave donna si trova, suo malgrado, nello scomodo ruolo di Cassandra del terzo millennio. Infatti, anche il popolo di Arzo non ha per nulla avuto la capacità di comprendere appieno il messaggio salvifico che gli è stato portato ed ha iniziato a bersagliare la malcapitata con lanci di pannolini ed assorbenti intimi usati. Solo l'intervento della polizia municipale ha evitato che la situazione  degenerasse.
Prima di andarsene, scortata da tre professionisti della multa selvaggia, è però riuscita ad urlare "non osi l'uomo tenere otturato ciò che dev'essere  spurgato per la volontà superiore del mio mandante. Vuotate i vostri intestini prima che la mirabile flatulenza inizi a rombare in tutti gli angoli della terra, chiamandovi a render conto di fronte a ben alto giudice della vostra stitichezza intestinale e morale".

A Campoerbolo Eva è arrivata atterrando con un paracadute su cui è disegnata una supposta; sulle spalle aveva una confezione di Falqui da 800 confetti. Messi i piedi sul suolo, ha volto gli occhi al cielo ed ha poi dichiarato con voce stentorea "convertitevi e spurgatevi poichè ci stiamo avvicinando alla pienezza dei tempi e questo è l'ultimo treno da prendere, vi lascio immaginare dove". In questo caso, la buona Eva ha trovato una diversa accoglienza, forse in virtù del fatto che i Camperbolesi sono sono soliti nutrirsi brucando le erbe dei prati e mangiando le ghiande delle querce, avendo quindi una forte inclinazione all'attività di evacuazione degli intestini. Sta di fatto che tutti i presenti si sono precipitati in un boschetto e, dopo essersi accucciati, hanno iniziato a spingere, rendendo le loro anime e le loro budelle libere e leggere.
Udendo i loro rumori corporali, Eva Quazione ha detto "in verità, in verità ti dico, mio diletto popolo camperbolese, in te mi sono compiaciuta e d'ora in poi sarai il mio popolo eletto. Tutte le generazioni vi chiameranno beati e vi renderanno culto, e quando chi mi manda scatenerà su Morbegno la sua incontenibile ira, voi non avrete a temere alcun male. Il giorno prima del giudizio io vi apparirò in sogno e vi dirò di incrostare di marrone le spallette delle vostre porte, così che gli angeli incaricati di cancellare con fuoco e zolfo la superbia dei vostri concittadini passeranno oltre". Questo detto, Eva Quazione ha iniziato la propria salita al cielo, benedicendo il popolo camperbolese.

martedì 21 novembre 2017

La chute invisible

Quel giorno...
Quel giorno non abbiamo visto palle di cannone fendere l'aria
Quel giorno nessuna raffica ci ha steso a terra
Quel giorno non sono piovuti grappoli di ordigni
Quel giorno non è scorso il sangue per strada
Quel giorno non abbiamo visto un fungo accecante
Quel giorno non abbiamo sentito un tuono assordante
Ma non ci sono dubbi ...
Non ci sono dubbi: siamo caduti, siamo caduti senza essere visti

Quel giorno nessun colpo di mortaio ha squartato l'aria
Quel giorno nessuna casa era in fiamme
Quel giorno non sono planati i parà sulla nostra terra
Quel giorno non hanno celebrato l'ennesimo tiranno
Quel giorno eravamo vigili nel buio
Quel giorno regnava il silenzio
Quel giorno le orde mongole sono calate nell'oscurità
Ma non ci sono dubbi ...
Non ci sono dubbi: siamo spariti senza il minimo rumore

Quel giorno si sono afflosciate le biblioteche
Quel giorno sono andati in polvere i musei
Giacevamo invisibili sulle tribune dello stadio
Facendo sbavare avvoltoi e sciacalli

Ora aprite occhi e orecchie
State pronti sulla porta quando tornano
Ne sono certo ...
Ne sono certo: torneranno, infoiati come mai prima

martedì 14 novembre 2017

I rotoli di Traona (SO)

Come metterla?? Diciamo che dopo i rotoli di Qumran, arrivano i rotoli di Traona. Oppure, dopo lo scandalo delle Erme dell'Atene antica, ecco che arriva lo scandalo della carta a 3 veli. 

Come noto, esistono organi di stampa che, a differenza della scrivente Pasquino Pinzocheri Press Agency, non riescono a resistere alla tentazione della serietà, con ciò cadendo nella deprecabile prassi di dare notizie all'apparenza persino fondate e forse pure corrispondenti a verità. Da uno di questi media capita di apprendere che il Comune di Traona ha fatto prelevare dalla scuola media, sita sul proprio territorio ma frequentata anche da alunni provenienti da altre giurisdizioni comunali, una parte della scorta di rotoli di carta igienica. Il gesto, sempre in bilico tra il barbarico ed il farsesco, sarebbe motivato da contrasti con i comuni limitrofi circa la partecipazione alle spese di gestione del plesso scolastico.

Pasquino Pinzocheri Press Agency non vuole entrare nel merito giuridico della questione, poiché si tratta di una materia pienamente fuori dall'ambito di competenza di un organo di stampa di saltimbanchi e gioppini. NO, il punto è un altro. Pasquino Pinzocheri Press Agency protesta in modo fermo e vibrato: non è possibile, né ammissibile, che un'amministrazione comunale, quindi un'istituzione, compia atti che rientrano palesemente tra le competenze di un'organizzazione di buffoni. 

In quanto agenzia stampa di buffoni e giullari, la scrivente avverte fortemente il dovere-diritto morale di non tollerare che le istituzioni le rubino il lavoro. Non è un potere serio quello che sottrae il pane ed il companatico ai buffoni. Se venisse meno questo punto fermo, le conseguenze sarebbero irrimediabili. Infatti, se si pervenisse a tale stato di cose, Pasquino Pinzocheri Press Agency sarebbe legittimata a tentare la conquista del potere amministrativo e politico, sostituendosi con ciò alle istituzioni stesse, al grido di "tutto il potere ai buffoni, i buffoni sono il potere". A meno che non sia così già ora ...

Essere buffoni è una cosa serissima, è un lavoro che richiede una grande professionalità, che si costruisce mettendo in campo talento, anni di esperienza, forza di volontà e grande spirito di applicazione. Non è possibile che un'amministrazione comunale, di punto in bianco, invada il campo in questo modo!! NO!! Non si può!!

Pasquino Pinzocheri Press Agency si adopera da anni, tutti i giorni, in modo indefesso, per fornire all'opinione pubblica ed alle masse oceaniche che ne leggono i dispacci le migliori minkiate possibili, con certosina attenzione alla qualità delle stesse medesime minkiate. Poi, un bel giorno, alcuni alto-medio-bassi esponenti istituzionali si alzano la mattina bel belli e si intromettono mani e piedi sulla pubblica piazza e sul palcoscenico, sgomitando ineffabili tra guitti, giullari e pezzenti di lungo corso, senza aver nemmeno la scusante di aver fatto colazione con cappuccini allucinogeni e brioches psichedeliche. Malissimo!!

In un paese civile, l'ordinamento costituzionale dovrebbe imporre al potere politico di astenersi dal compiere atti di governo atti a suscitare ilarità, ironia, sarcasmo e disprezzo tra il popolo. Perchè poi, cosa succede?? Che il popolo si mette a denigrare i governanti e li addita al pubblico ludibrio urlando "buffoni". 

E questo non lo possiamo accettare: i buffoni, i pezzenti saltimbanchi, gli arlecchini siamo noi, noi di Pasquino Pinzocheri Press Agency. Solo noi!!! Siamo noi che rivendichiamo il monopolio delle minkiate e del prenderci lanci di ortaggi, uova e sputi sulla pubblica piazza. E' il nostro lavoro, sappiamo come si fa. Non è solo una questione morale, è anche una questione tecnico-pratica: a differenza di un sindaco o di un assessore comunale, noi sappiamo bene come si sta in pubblico facendo figuracce da cialtrone e gestendole col necessario know how. Non è una cosa che si impara in quattro e quattr'otto e non si può tollerare che dei principianti improvvisati si mettano a fare il mestiere, incuranti dei rischi che corrono.

Pasquino Pinzocheri Press Agency conclude affermando quanto segue:

  • si invitano coloro che hanno prelevato i rotoli di carta igienica a svolgere in modo intensivo funzioni corporali tali da richiedere l'utilizzo dei rotoli medesimi
  • in forza della mai smentita legge del contrappasso, coloro che hanno prelevato i rotoli di carta igienica, una volta passati a miglior vita, saranno spediti all'inferno, nel girone degli incontinenti intestinali, condannati per l'eternità a vagare alla spasmodica ricerca di rotoli sotto una pioggia rovente di diarrea

venerdì 3 novembre 2017

Volo a vista

Ehi ciao, che fai qui, è buio pesto
Cadono le stelle e non è la notte di S. Lorenzo
Non ci sono luoghi oscuri, di fatto stanotte è tutto tenebra
Una sudicia medaglia di piombo davanti al sole
Ma io ti vedo comunque quando attraversi la stanza

Sii mia complice anche tu su quest'autostrada senza lampioni
Crederò a qualunque cosa tu dica
Hai qualche segreto per me, sennò che segreto sarebbe

Potrei mendicare un motivo per continuare
Potrei strisciare per venerare la terra
Portiamo la croce della nostra vocazione
Voliamo senza strumenti, zoppicando in aria, ma andiamo
Lo sappiamo solo noi e ci basta

La nostra estrema sensibilità, che grande maledizione
Le nostre anime che si mangiano le unghie

Dentro noi talenti da far esplodere, polvere che aspetta la scintilla
Corazze per le nostre passioni, basta inni al dolore

Provo ad alzarmi
Accetto di cadere
Lavoro duramente al mio prossimo errore
Ma sono presente, guardami
Scambiamoci i segreti, ti ascolto

Ti chiamerò sempre amore
Passi come una stella cometa
Puntelliamo il cielo questa notte

Nonostante le stelle cadenti, stiamo su
Non siamo meteore, balleremo ancora per mille stagioni
Adesso è tempo di decollare nel buio
Entriamo ad occhi aperti nell'ignoto

venerdì 6 ottobre 2017

Sernio (SO). Psicosi da raccolta delle mele

Suo malgrado, Pasquino Pinzocheri Press Agency è di nuovo costretta ad occuparsi di Sernio, landa desolata e dimenticata dagli dei, devastata dalla poca esposizione solare e dalla frutticoltura.
Come tutti i mesi di settembre ed ottobre dall'inizio dei tempi, tutto il (non)ridente paesino è in preda ad una vera e propria psicosi collettiva da raccolta delle mele. Si tratta di un caso rarissimo, pressochè unico a livello mondiale, di raptus non individuale ma collettivo, una forma di turba psichica sociale che va sotto il nome scientifico di Sindrome ossessivo-compulsiva da accumulazione pomellare (SOCAP). A livello colloquiale il fenomeno è invece definito "fregola della mela", "satirismo pomello" oppure "ninfomania rurale".
 
Trattandosi di un "unicum", la SOCAP ha attratto a Sernio i maggiori luminari mondiali della psicologia, della psichiatria e della frenologia, che ne hanno fatto oggetto di studi, saggi scientifici e convegni internazionali. Senza pretesa di essere esaustivi, si cita la presenza a Sernio di studiosi provenienti da: MIT di Boston, Sorbona di Parigi, Oxford, Cambridge, Berkeley, Princeton, Coimbra, Heidelberg, Tubinga.
 
Dagli studi scientifici effettuati sono emersi i tratti distintivi della SOCAP:
  • con la maturazione delle mele, la popolazione tutta inizia a provare un'irresistibile istinto a precipitarsi nei frutteti per iniziare la raccolta
  • la raccolta delle prime tonnellate di mele fa nascere nelle persone il desiderio di raccoglierne sempre di più
  • l'incremento delle quantità raccolte non è però capace di dare piacere e soddisfazione ai raccoglitori stessi, che precipitano in uno stato di simil trance ansiosa e compulsiva, superabile solo con la raccolta di una quantità di mele pari ad infinito (anedonia frutticola)
  • terminata la raccolta, il popolo serenasco prova poi una sensazione di soddisfazione transitoria, di breve durata, che scompare nel preciso momento in cui viene a conoscenza della remunerazione sul mercato dei loro prodotti (quando va bene, pari ai costi sostenuti per la produzione, avendo cura di non conteggiare il valore delle centinaia di ore di tempo libero bruciate spezzandosi la schiena nei frutteti e sottratte alla famiglia e ad un'equilibrata vita sociale)
La fase di depressione da mancata remunerazione frutticola merita un approfondimento a parte:
  • nel momento in cui il popolo frutticolo viene a conoscenza della miserabile remunerazione sul mercato delle mele, nascono spontanei moti di rabbia e velleitarie voglie di ribellione
  • la notizia viene sempre accolta con un grande stupore, come se fosse una novità piovuta dal cielo a causa della volontà di una qualche divinità crudele e capricciosa e non un dato di fatto, noto da anni anche alle pietre (questo aspetto rimane inspiegabile anche per i grandi luminari che hanno studiato per anni la SOCAP)
  • nonostante il trauma causato dal miserabile prezzo delle mele, nel popolo non nasce assolutamente l'anelito ad emanciparsi dalla schiavitù frutticola, non ha luogo un liberatorio raptus di estirpazione dei frutteti. Accade l'esatto opposto: già nel mese di novembre iniziano le grandi operazioni di potatura dei frutteti, e la catena millenaria dell'autoinflitta oppressione frutticola si allunga, con la forgiatura di un ennesimo anello: una nuova annata agraria inizia, con la precisa certezza che il guadagno dell'anno prossimo sarà identico a quello di quest'anno, a sua volta identico a quello dell'anno scorso, ovvero "sta minkia", un ciclo infinito ed uguale a se stesso, dove la anzicennata minkia va sempre a posizionarsi nel medesimo luogo basso/posteriore, senza essere pre trattata con particolari lubrificanti. Anche questo fenomeno risulta inspiegabile nella sua patogenesi ai luminari già prima citati, che altro non hanno potuto fare che coniare la definizione di "autoevirazione pomacea", per mere esigenze di catalogazione dei disturbi psichici

Terminata la disamina storico - scientifica della SOCAP, che da sempre funesta la vita civile di Sernio, è ora il caso di citare di seguito alcuni fatti realmente verificatisi, affinchè alla teoria si affianchi la doverosa pratica, anche alla luce del fatto che "la realtà supera l'immaginazione". Non solo, è sempre assai opportuno fornire alle oceaniche masse che leggono questo dispaccio delle buone occasioni di ludibrio ed esecrazione.

Roberto Succhionazzi Bancalini
Il losco figuro in questione era impegnato nel frutteto, nella raccolta di 800 quintali di Royal gala, quando uno dei suoi braccianti è arrivato da lui tutto trafelato e sconvolto per dirgli che la madre del medesimo era stata stroncata da un infarto fulminante e si era accasciata a terra nel magazzino dove era impegnata nella cernita delle mele.
Udita la notizia, il marrano ha risposto: "finisco il palox e poi arrivo". Giunto sul posto, ha dato un'occhiata alle spoglie mortali della genitrice ed ha poi deciso di spostare la salma in un luogo fresco aerato, in modo da poter rinviare le esequie una volta terminata la raccolta delle mele, senza correre il rischio di decomposizione.

Mons. Adalgerico Pomini Afiducci
Dopo aver acquisito il parere teologico, pastorale ed ecclesiologico della Santa Sede, il Vescovo di Sernio ha emanato il decreto "Nulla tiratura cuoias in pomellae tempore", in forza del quale:
  • è fatto esplicito divieto ai cittadini di morire nel periodo compreso tra il 15 agosto ed il 31 ottobre, al fine di non interferire con le operazioni di raccolta delle mele
  • coloro che trasgredissero tale divieto saranno condannati alla "damnatio memoriae", con sepoltura anonima, senza rito funebre, in fossa comune e terra sconsacrata

Simona Plaretti Sbuccini
La 25-enne signora in questione ha dato alla luce, il 27 di settembre, un maschietto di nome Pomone, dal peso di 4,3 kg e che gode di ottima salute.
Purtroppo per lei, il fatto di aver osato partorire in piena stagione di raccolta è stato fonte di enormi guai. Infatti, sia la sua famiglia di origine che quella del marito hanno hanno presentato alla Procura della Repubblica una denuncia penale per interruzione di raccolta frutticola e per diserzione rurale, reati pesantemente sanzionati a Sernio, in quanto la giovane donna, nel suo stato di puerperio, ha dovuto per alcuni giorni smettere di recarsi nei frutteti.
Convenuta in giudizio per direttissima, la malcapitata è stata condannata col rito abbreviato a portare per sei mesi il disegno di una mela scarlatta sulla fronte. 
Fortunatamente per lei, gli sono state riconosciute delle attenuanti (l'aver partorito direttamente nel frutteto, all'ombra di un filare di meli e l'allattamento direttamente a bordo del carro cogli frutta) senza le quali le sarebbero stati comminati la privazione dei diritti civili per lei ed il figlio, con conseguente esilio fuori da Sernio.

Masaccio Piantoni Filarini
Il manigoldo de quo è uno dei ras della frutticoltura di Sernio. Produce infatti circa 5mila quintali di mele ogni anno, di diverse varietà. Tale scellerato volume di produzione fa del Piantoni Filarini un membro di diritto, ed a vita, del Sinedrio Rurale, l'organo che governa Sernio da oltre 800 anni.
Ebbene, lo sciammanato ha presentato al Gran Consiglio Bucolico e Patriarcale, una sorta di parlamento formato dai capi delle famiglie che possono dimostrare di produrre almeno 1.000 quintali di mele l'anno, una proposta di legge in forza della quale sarebbe inibita la consumazione di atti coniugali tra la fine di novembre e la metà di gennaio, al fine di evitare che le donne inizino gravidanze che giungerebbero a termine durante il periodo della raccolta. In particolare, la legge, se approvata, introdurrebbe, a titolo di misura di prevenzione, l'obbligo di indossare tra novembre e metà gennaio:
  • per gli uomini un copri membro di cuoio con rivestimento di borchie in acciaio (fissato allo scroto con un fil di ferro chiuso da un piombino bollato)
  • per le donne una cintura di castità in cuoio e piombo (con deposito delle chiavi presso la curia vescovile)

mercoledì 4 ottobre 2017

Fenice

Sei tu, sei solo tu
sei accesa, accidenti se abbagli
come le luci di uno stadio la notte
brilli come un girasole elettrico
Perdio, se ti vedo

Sei tu, sei solo tu
stai squillando, che suono celeste
come le campane di una cattedrale
arrivi da me fendendo l'aria che freme
Perdio, se ti sento

Sei tu, sei solo tu
cambi mille colori, che luce ardente
blu elettrico come una notte d'estate
arrivi come un fulmine e poi il temporale
Perdio, come ti guardo

Sei tu, sei solo tu
un rullo di tamburo, che buco nel silenzio
annunci la rivoluzione come una granata
sei lo scoppio che chiama la nuova era
Perdio, come ti ascolto

Sei tu, sei solo tu
una vampa di fuoco, spada nella notte
scali il cielo come un missile ebbro
arrivi per catturare ogni pensiero
Perdio, ti guardo a bocca aperta

Sei tu, sei solo tu
aquila dalle piume d'oro, meraviglia planante
regina dell'aria, volo stupefacente
non ti serve atterraggio per sfavillare
Perdio, come ti ho trovata

martedì 3 ottobre 2017

Maccheroni alla nordica in salsa verde

Preambolum
Ecce legio illetterata et petassante
Stultum drappellum semper rivoltante
Communitas tonitruante et fetida
Sub urinantes, cum mutanda umida
Cum lappa semper fieri sborrones
Cum facti semper magni coiones
***
Heros eponymus sfanculantis
Pater patriae, patriarcam varesinus 
Cum budelle ed mentulae cogitabus
Per secessio cercavit imprimatur
Cum rutti ed scorrasse esprimetur
***
Delphinum sciammannatum
Patriarchi fili pisces stultum et idiota
Puello meritavit flagellum et garrota
In regionalis consilio horrido electo
In istitutione mentulone perfecto
***
Schrofone orobicum
Laido bergamascus locum tenens
Semper ebbro et ruttante tremens
Beone porcellum dentis cavator
Onore natione magno stuprator
***
Mentulonis insubricum
Longobardo rex sine collum
Digna parvenza sed pistolum
Buffone patriarca regionalis
Homo sine materia neuronalis
***
Subalpinum diarrhoicum
Laido taurinense scarafaggium 
Horridus et movente at vomitum
Semper cogitantis cum budellae
Ergo est cacantis cum cervellae
***
Lardorum bocciam
Sugnosus et calabro ladrone
Ributtante sicut leproso porcone
Lestum pecuniae sgraffignator
Malo costume empio pantrocrator
***
Megalosfinter lacustris
Caput votissimo Leuci Castri
Idiotam combinante disastri
Fastidiosa piattula logorrhoica
Stimolans functione diarrhoica
***
Architectum chiappae
Summu lacu stolido architectum
Intelligens sicut turgido preputium
Semper ad minkiam favellans
Melius audere canis latrans
***
Trinconis sabaudi
Piedimontis cantoris ubriacum
Trincante hettolitrus et uno litrum
Beone musicante cachofonicus
Melodioso ruttante ed petosus
***
Virago smandrappans
Vaiassa stolida pasionaria apula
Ignorans cogitantis cum mentula
Garrula volans in circulo magico
Silurata cum ridiculo et tragico
***
Dominatrix mediolanensis
Viridissima virgo vandeana
Scudum de virtute padana
Cum habito corio et sadomaso
Civis padano pigliatum per naso
***
Bamboccium strepitantis
Puello foetido et ributtans novo dux
In capite non habet sale et manco lux
In juventute frequentavit lyceum
Hodie alto pontificatur cum ruttum
***
Pandorum manducator
Sub Arena multi pueres ingroppator
Visus porcinus lurido pantocrator
Super velox in mutatione vexillum
Romeus et Julietta gattopardum
***
Proseccum trincator
Viscidus Doge coiones venetarum
Cum furta fabbricavit bucintorum
Parvo marcium homo sine habilitate
Cum eius semper regnat stupiditate

Sernio (SO). Introduzione della pena capitale col metodo della "pomazione"

Il Gran Consiglio Patriarcale e Frutticolo (GCPF) di Sernio ha approvato di recente due provvedimenti destinati a cambiare per sempre la storia dell'umbratile borgo ai piedi delle Orobie valtellinesi:
  • la legge 11/5/2017 n. 528, recante Introduzione della pena capitale con il metodo della pomazione
  • la legge 13/5/2017 n. 531, recante Individuazione delle fattispecie di reato sanzionabili con la pena della pomazione
Giova rammentare che il GCPF è l'assemblea legislativa ed è formato da tutti i maschi capifamiglia di Sernio e funziona su base censuaria, ovvero ognuno dei capifamiglia esprime un numero di voti proporzionale alla quantità di piante di melo possedute ed alla produzione annuale di mele denunciate all'Ufficio Imposte.

Innanzitutto occorre chiarire in cosa consiste la pomazione. Si tratta essenzialmente di una lapidazione con impiego di mele prodotte a Sernio al posto delle pietre (considerato che Sernio ha un'esposizione solare paragonabile alle aree circumpolari, le mele ivi coltivate hanno la consistenza del granito, essendo perciò adatte alla porca necessità).

Reati puniti con la pena della pomazione
  • estirpazione di frutteto senza reimpianto
  • omissione di trattamenti fitosanitari nei frutteti
  • omissione di concimazione nei frutteti
  • omissione di irrigazione nei frutteti
  • diffusione di notizie atte a far calare la quotazione di mercato delle mele
  • omissione di raccolta di mele giunte a maturazione
  • furto di mele
  • diserbo di frutteti
  • omissione di potatura nei frutteti
  • omissione di taglio dei succhioni nei frutteti
  • danneggiamento a frutteti
  • diffusione di infestazioni nei frutteti (parassitarie o fungine)
  • furto o danneggiamento di macchine per frutticoltura
  • furto di pesticidi e fertilizzanti ad uso frutticolo
  • istigazione a commettere i reati sopra citati

Pasquino Pinzocheri Press Agency ha intervistato PierMichele Melacci Plara, appena nominato Prefetto del neo costituito Dipartimento di Esecuzione Frutticola, attivo presso l'Alta Corte di Giustizia Serenasca. Si riportano di seguito le sue dichiarazioni, affinchè un sempre maggior numero di persone possa acquisire coscienza di come a Sernio la poca esposizione solare non ottenebri solo il cielo ma anche le menti:

  • ""come noto, da oggi in poi, qui a Sernio alcuni reati saranno puniti con la pena capitale - come modalità di esecuzione abbiamo scelto la pomazione
  • la pomazione altro non è che un adattamento della lapidazione alle tradizioni ed alle caratteristiche socioeconomiche del territorio serenasco
  • non solo, questa forma di esecuzione capitale ha anche il pregio di aumentare in modo sensibile il consumo di mele, così da far calare quantitativi immessi sul mercato, con i vantaggi in termini di quotazione del prodotto che tutti possono immaginare
  • quando l'Alta Corte di Giustizia Serenasca (unico organo legittimato ad irrogare la pena capitale) ci consegna un pendaglio da forca noi avviamo la procedura di pomazione, per la quale abbiamo avuto la certificazione ISO dal Seran Institute of Technology - ve la illustro
  • viene estratto a sorte il nome di un proprietario terriero, che avrà l'onore di ospitare l'esecuzione in un frutteto di sua proprietà (c.d. diritto rurale di forca)
  • vengono affissi dei manifesti con cui si invitano i cittadini ad intervenire in qualità di lanciatori di mele (c.d. chiamata alle pome)
  • la risposta alla chiamata alle pome è facoltativa, ma in caso di mancata risposta a due o più chiamate in un anno solare l'interessato viene privato per sei mesi dei suoi diritti di voto censuari. In caso di reiterata renitenza, poi, si applicano una serie di misure di penalizzazione di entità sempre maggiore, sino ad arrivare alla morte civile ed alla damnatio memoriae
  • una volta individuato il frutteto, alle 4 del mattino, esso viene irrorato con una speciale poltiglia rituale composta da zolfo, pece, piombo arseniato e polisolfuro di bario - dopo di che viene scavata nel terreno una buca, per il mezzo di una trivella da piantumazione
  • al sorgere del sole il pendaglio da forca viene portato in catene sul luogo dell'esecuzione e viene interrato sino alla vita nella buca che è stata preparata
  • sul posto giungono due trattori carichi con 18 palox di mele golden acerbe e fresche di cella frigorifera (circa 54 quintali di frutti duri come il marmo)
  • ad un mio squillo di tromba, tutti i cittadini che hanno risposto alla chiamata alle pome possono iniziare a bersagliare il pendaglio da forca
  • esaurite le mele, con un altro squillo di tromba, i cittadini sono invitati a tornare alle loro occupazioni
  • il cumulo di mele che copre la salma del condannato viene lasciato sul posto, sino a quando gli eventi atmosferici non ne causano il completo disfacimento per avvenuta putrefazione
  • terminata la putrefazione, l'Ufficio Monatti dell'Alta Corte di Giustizia Serenasca preleva la salma del pendaglio da forca e ne dispone l'inumazione in terra maledetta e sconsacrata in quel di Cologna (dove, com'è a tutti noto, non esiste particolare differenza tra vivi e morti)
  • sul luogo dell'avvenuta esecuzione viene poi posta una lapide, ad imperitura memoria e testimonianza della gratitudine verso il proprietario terriero per aver ospitato il supplizio""

Ai fini di un doveroso aumento del senso di esecrazione verso il delendo ed ombroso borgo presso l'opinione pubblica, Pasquino Pinzocheri Press Agency ha intervistato anche AntonPierGianGabriele Ruboaranei Ticchiolini, decano del GCPF. Queste le sue dichiarazioni:

  • ""da troppo tempo sono invalsi anche qui a Sernio una serie di abitudini e costumi che stanno minando la sana e robusta costituzione morale del nostro popolo
  • in quanto responsabili non solo del governo del paese ma anche della sua salute morale, abbiamo avvertito forte il dovere di porre un rimedio, prima che la situazione degenerasse
  • lo so, visto da fuori, si può pensare che abbiamo adottato delle misure draconiane, ma noi, vista la posta in gioco, siamo pronti a sfidare l'impopolarità e lo scherno dell'opinione pubblica mondiale se servisse - il nostro senso del dovere ci impone di agire senza tentennamenti, prima che accada l'irreparabile
  • l'identità storica e culturale della nostra beneamata patria si fonda sulla frutticoltura - tanto per fare un esempio: il godimento dei diritti civili è proporzionale alla quantità di piante di melo possedute ed alla produzione annuale di mele mentre le persone che non possiedono frutteti non possono contrarre matrimonio e ricevere eredità
  • purtroppo, nelle giovani generazioni non arde più come una volta il sacro fuoco della frutticoltura - basti pensare che fino ad 8 o 10 anni fa era normale per qualunque nostro cittadino in età lavorativa passare 12 o più ore al giorno a lavorare nei frutteti
  • ora, invece, si nota un preoccupante venir meno della dedizione alla produzione frutticola: il numero di piante cala, la produzione idem e sempre più frequenti sono i casi di estirpazione di piante senza reimpianto
  • per questi motivi, abbiamo deciso di sanzionare con la pena della pomazione tutti quei comportamenti che possono compromettere il patrimonio frutticolo serenasco, con ciò determinando la morte culturale della nostra nazione
  • occorre poi anche tener presente che se noi massimizziamo il numero di esecuzioni otteniamo anche un aumento di autoconsumo interno di mele, contribuendo così a sostenerne il prezzo sul mercato - non è quindi da escludere che ogni anno, con legge ad hoc, sia definito un contingente minimo di persone da giustiziare tramite pomazione, a prescindere dal fatto che si siano resi responsabili o meno di crimini contro il sistema frutticolo - va da se che, se fosse necessario giustiziare degli innocenti, essi saranno insigniti post mortem del titolo di martiri della frutticoltura, con erezione di steli commemorative ed esenzione dall'infamante rito dell'inumazione in terra maledetta in quel di Cologna""

Pasquino Pinzocheri Press Agency non può esimersi dal testimoniare quanto segue, in forza di ben precisi doveri morali di informazione alle masse circa le indecenze che si consumano nel borgo dimenticato da Dio e da Apollo e relativo carro solare:

  • innanzitutto, è ben noto che in quelle lande la frutticoltura è una passione totalizzante, così totalizzante che il frutticoltore medio preferisce esser cornificato dalla moglie o seppellire la propria madre piuttosto che dover saltare un trattamento pesticida nel frutteto
  • tra i maschi ed aitanti frutticoltori della zona si fa a gara a chi possiede il trattore più potente e prestante, quasi che la prova della virilità sia traslata dalla lunghezza del pisello a quella del rimorchio, ovvero dal contenuto delle proprie mutande al contenuto del proprio garage
  • tra quelle genti, il valore, la dignità ed il ruolo sociale di una persona non si misurano sulla base della cultura o del quoziente intellettivo, bensì sulla scorta delle piante possedute e delle mele prodotte - di conseguenza "un uomo senza piante non è un uomo degno di stare al mondo" e, peggio ancora, le mele sono l'unico propulsore dell'ascensore sociale

Epitaffio/invettiva
Ahi Sernio, abominio de' popoli
de la valle che la polenta magna
sei negletta dal sole da secoli
su te crolli orobica montagna
e sommerga e pome e persone
pomatore uguale a minchione

venerdì 21 luglio 2017

Sernio (SO). Rituali orgiastici nei frutteti

Da quanto consta alla scrivente Pasquino Pinzocheri Press Agency, l'umbratile borgo di Sernio, la piccola Antartide dei frutteti, che conosce il sole tanto quanto un musulmano osservante conosce l'enologia, è da tempo teatro di innominabili perversioni carnali, di veri e propri giochi bestiali ed ereticali, che si pensava esistessero solo come farneticante citazione nei verbali dei famigerati processi alle streghe del medioevo o ai tempi della Controriforma. Ebbene, non è così.

Una premessa, per meglio circostanziare la questione, è d'obbligo. Lo scorso mese, a Sernio è stato sequestrato Luigino Pomacelli Cocciniglia, meglio noto come il kaiser della pomella, proprietario di frutteti per un totale di circa 8mila piante. I rapitori hanno chiesto un riscatto pari a 2mila quintali di mele di misura 80-oltre.
Il possesso di cotale quantità di alberi di melo fa del Pomacelli Cocciniglia uno dei maggiorenti del paese, un aristocratico di diritto, non per nascita ma per censo frutticolo (unica fonte di dignità personale e diritti politici in quel di Sernio). Per tali motivi, il Commissariato Patriarcale per la Repressione dei Crimini anti Frutticoli (CPRCaF) ha immediatamente avviato le indagini per addivenire alla liberazione dell'eminente personalità rapita.
Il Nucleo Indagini Crimine Agrario Violento del CPRCaF ha scandagliato l'intero territorio serenasco alla ricerca di tracce ed indizi utili ed ha alla fine scovato l'ostaggio in una vecchia baita diroccata in località Marendöl. Infatti, i rapitori, risultati poi essere tre balordi originari di Cologna, hanno ad un certo punto deciso di abbandonarlo, in quanto la famiglia Pomacelli Cocciniglia aveva più dichiarato in pubblico che, ove fossero stati catturati, li avrebbero fatti sodomizzare più e più volte da un bisonte in astinenza da due anni e col pene foderato di filo spinato e carta raspa.

Conclusasi col lieto fine la vicenda del sequestro, sono però stati analizzati i dati raccolti dal CPRCaF, facendo emergere una realtà sconcertante. Quasi tutti i campioni biologici prelevati nei frutteti di Sernio contengono fluidi corporei di tipo intimo, connessi alla consumazione di rapporti sessuali. Fino a qui qualcuno potrebbe dire che non c'è nulla di scandaloso poiché:
  • non si tratta altro che di sana attività fisica svolta all'aperto
  • stante il rapporto che il popolo serenasco ha con i propri frutteti, non è così strano che le persone vi si rechino per la consumazione dei propri amplessi, stante anche l'effetto afrodisiaco che su quella popolazione hanno i gas emessi da foglie, frutti e corteccia del melo

Ma il punto è un altro: dall'esame dei DNA contenuti nei campioni, si è acclarato che si tratta di una miscela di fluidi corporei sia umani che animali; i DNA non umani appartengono a bovini, ovicaprini, ungulati e persino a struzzi e nutrie.
Ecco quindi la sconvolgente verità: nei frutteti di Sernio si consumano atti carnali tra uomini e bestie (spesso la distinzione risulta difficile ai meno esperti).
Ad onor del vero, una spiegazione della genesi criminologica di tale comportamento è facile da trovare: il popolo serenasco ha con i propri frutteti un rapporto profondo ed ancestrale così forte da trascendere nella carnalità. L'uomo di Sernio ha in un certo senso sviluppato una forma di bisessualità inconscia tale per cui si sente moglie del melo e marito della terra dove il melo cresce. Siccome la terra è popolata di animali e gli animali stessi predano i frutti del melo, l'intimità carnale con loro consente una reductio ad unum del dilemma interiore sotteso alla bisessualità in questione. Detto in altri termini, la relazione A/P con gli animali, sostanziandosi in un fatto di genere penetrativo sessuale bidirezionale (c.d. dai e prendi) consente all'individuo di realizzarsi nella sua interezza, in piena armonia olistica con la madre terra ed il padre melo, le due entità supreme della religione serenasca, operanti rispettivamente come generatrice della vita a fini di frutticoltura ed entità totemica che incarna la frutticoltura stessa medesima. È allora agevole dedurre come alla bisessualità inconscia si aggiunga una forma di incesto panteistico, che consente all'individuo di essere sempre più connesso all'universo serenasco, in vista del suo passaggio a forme di vita più alte, con l'ascensione alla Grande Poma Cosmogonica (passaggio che purtroppo avviene sempre troppo tardi).
Pasquino Pinzocheri Press Agency ha assunto alcune informazioni circa la consumazione degli anzicennati atti carnali, bestiali ed ereticali. Di seguito il resoconto di alcuni abominevoli episodi, che si fornisce per mero senso del dovere, superando il proprio disgusto affinchè a sua volta il disgusto alberghi nelle menti e nei cuori della sterminata platea di coloro che leggono.

Roberto Diradini Succhioni
Alzatosi alle 3.30 di notte per recarsi nel suo frutteto per un trattamento pesticida contro gli afidi, dopo aver inalato i vapori dell'insetticida e le sostanze emesse dalle piante di melo in fase di sviluppo dei frutti, è stato colto da un raptus erotico/agreste. Essendo solo sul posto, ha iniziato a toccarsi le parti basse, spalmandoci sopra un potente fungicida sistemico ad ampio spettro per oidio e ticchiolatura.
Raggiunto uno stato ultra priapistico, mentre stava iniziando una serie di manovre di autosoddisfazione manipolativa manuale, ha avvistato un cervo, intenzionato a nutrirsi del fogliame delle piante. Ha quindi imbracciato un fucile per sparare un colpo in aria a scopo di avvertimento, così da mettere in fuga l'ungulato. L'animale si è però messo a correre verso il Diradini Succhioni, il quale si è ben presto accorto che trattavasi di una splendida cerva. Allora ha buttato in terra il fucile ed ha imbracciato la propria verga, penetrando immantinente la malcapitata bestia.
I lussuriosi bramiti dell'animale hanno richiamato un intero branco di cervi maschi, che si sono uniti al congresso carnale, di modo che se il  Diradini Succhioni ha dato per uno, ha poi ricevuto per dieci. Si mantiene un doveroso riserbo sul luogo effettivo della ricezione.

Melita Goldini e GianSimone Paloxi
La giovane coppia di fidanzati si è appartata nel frutteto di proprietà dei genitori della ragazza, utilizzando come alcova la cabina di un trattore.
Dopo aver sniffato dosi da cavallo di polisolfuro di bario, i due affannati mentali hanno iniziato i primi approcci amorosi. Per rendere più romantico il momento, hanno poi deciso di scendere dal trattore, per avviare l'impianto di irrigazione a pioggia e consumare i propri roventi amplessi sotto l'acqua battente.
L'atmosfera di grande armonia agreste, frutticola ed idroterapica ha richiamato l'attenzione di due struzzi e di alcune decine di nutrie. Giunti sul posto, gli animali hanno notato la spropositata dotazione carnale del Paloxi ed hanno implorato, tanto i maschi quanto le femmine, di poterne usufruire. Il disgraziato ha assunto per via endovenosa un micidiale cocktail di anticrittogamici e di pesticidi, al fine di poter garantire la necessaria prestanza genitale ed ha poi ordinato agli animali di mettersi in fila ed attendere il proprio turno, dicendo loro che ce n'era per tutti, tanto in termini di centimetri che di litri.
Tutte le performances del debosciato Paloxi sono state filmate con lo smart phone dalla Goldini. Dal materiale girato è poi stato tratto un film hard, che ha già venduto più di 5mila copie a Sernio. Gli introiti generati dalle vendite, pari per valore a circa 7 anni di raccolti di mele, hanno indotto i due fidanzati a creare una casa di produzione di film a luci rosse, che hanno chiamato La banana nel meleto. La ditta produce e commercializza solo film hard amatoriali ambientati in frutteti, che ora offrono un rendimento ben superiore a quello ottenuto standoci intere giornate a spezzarsi la schiena. Ecco alcuni titoli di film ormai divenuti campioni di incasso, sia al botteghino dei cinema di Sernio che per vendita di DVD:
  • Le mele del peccato nel frutteto infoiato
  • Sodomia all'ombra del filare
  • Raccolta rovente per lo stallone esigente
  • Pulzelle in calore sul rimorchio del trattore
  • La minkia è dura in tempo di potatura
  • Perversione carnale dietro il bancale
  • S'allarga il culetto all'ombra del muletto

Jessica Ruboacari Afidini
Figlia sedicenne di un autorevole esponente dell'alta nobiltà agraria, ha sempre avuto molti problemi ad interagire con i propri simili, a causa di una forma particolarmente grave di sterco-alitosi insetticida di cui soffre dalla nascita.
In particolare, nonostante lo desideri ardentemente, non è mai riuscita a consumare il benchè minimo amplesso con i numerosi ed aitanti frutticoltori locali. Infatti, diversi hanno cercato di appartarsi con lei, ma:

  • alcuni malcapitati sono caduti in preda a flaccidosi mentulare fulminante, seguita da perdita dei sensi, appena il fiato della ragazza è giunto alle loro narici
  • altri hanno cercato di copulare con la ragazzina indossando preventivamente una maschera antigas, ma è facile comprendere come sia difficile mantenere un'atmosfera romantico trattino erotica in una simile concia
  • in un attacco di romanticismo, altri ancora hanno cercato di rimediare mettendo un secchio di latta in testa alla leggiadra pulzella, ma la concentrazione di gas mefitici respiratori era tale da causare la corrosione della lamiera, con conseguente  flaccidosi mentulare fulminante, come sopra citato
Stanca della propria illibatezza, Jessica ha preso una decisione radicale: concedersi carnalmente alle nutrie che zompettano allegramente nei frutteti di famiglia, situati al margine del lago di Sernio.

Una mattina, si è perciò recata all'alba nel frutteto, ha preso un bel respiro a pieni polmoni (causando l'istantanea defogliazione di circa 3mila piante di melo) ed ha poi deciso di spogliarsi e di sdraiarsi languidamente per terra, iniziando poi ad indulgere in alcuni atti di autoerotismo.

L'insistente attività di sollazzamento digitale ha attirato l'attenzione di un branco di nutrie che stava sguazzando allegramente nel lago. I pelosi roditori (una trentina) hanno velocemente raggiunto la fanciulla, mettendosi in fila per consumare con lei dei roventi amplessi. I primi quindici, non a conoscenza del devastante alito della Dulcinea, sono rimasti stecchiti. Gli altri, vedendo la mala parata, si sono ritirati in fretta e furia, si sono turati il naso con del fango e sono poi tornati sul posto, dove rimaneva ad attenderli la fanciulla insetticida. Ognuno di loro ha così potuto consumare plurimi atti carnali, bestiali, ereticali e pellicciosi, avendo solo l'accortezza di tenere il naso ben tappato ed utilizzare per la bisogna non l'apparato genitale ma la testa.

Grande soddisfazione per tutti, Jessica in primis, che ha così potuto liberarsi della propria illibatezza, al solo prezzo di un poco di solletico (non sotto le ascelle, si precisa) a causa della pelosità dei suo partners.

Cataeggio (SO). Approvato il "Brodeghellum", la nuova legge elettorale che premia la mancanza di igiene personale

Il Gran Consiglio dei Puteolenti (camera alta, non elettiva, che riunisce tutti i capifamiglia di Cataeggio) ha approvato la nuova legge elettorale, denominata "Brodeghellum". Il Brodeghellum è un sistema elettorale binario, che si basa su un assunto fondamentale, tale per cui "i voti non si contano ma si pesano in base al fetore emesso dall'elettore ed ai parassiti che ha su di se".

Il nuovo sistema elettorale si applica alle elezioni di:
  • Presidente della Fetosissima Repubblica di Cataeggio
  • membri del Crostosissimo e Marron Consiglio (camera bassa, eletta a suffragio universale)
  • Presidenti e membri dei Putridi Consigli di contrada
A titolo meramente informativo, si segnala che le contrade di Cataeggio si chiamano: Marcionazza, Roggiaputrida, Cloacona di Fuori, Cloacona di Dentro, Rancidera, Miasmina, Puzzanella, Latrinetta, Fetone Alto, Fetone Basso, Fiumemarcio, Roccaspuzza, Foppa delle Croste, Torreletama, Costamelma, Lezzina di Sopra, Lezzina di Sotto e Dosso Paltarolo.

Pasquino Pinzocheri ha sguinzagliato suoi corrispondenti, ovviamente equipaggiati di maschera antigas e botte di insetticida, a battere le strade di Cataeggio in cerca di informazioni sulla nuova legge elettorale. Si riporta di seguito quanto appreso, sempre con la viva speranza che ciò ingeneri nelle oceaniche folle di lettori i più sacrosanti sentimenti di disgusto ed esecrazione.

Come sopra detto, i voti non si contano ma si pesano in base al fetore emesso dall'elettore. Di conseguenza, ad ogni cittadino elettore di Cataeggio è riconosciuto un numero di voti proporzionale allo stato di maggiore o minore mancanza di igiene personale.

Per dare concreta attuazione al dettato normativo in parola, presso il "Ministero delle Attività Putrefattive" è stata istituita la "Commissione Elettorale Stercorale", che ha il compito di:
  • esaminare ciascun cittadino
  • verificarne lo stato di sporcizia personale, tramite verifica ispettiva, olfattiva e visiva
  • attribuire i voti spettanti, in ossequio ai requisiti definiti dalla seguente griglia di valutazione:
totale assenza di igiene personale da meno di un anno: nessun voto
totale assenza di igiene personale da almeno un anno: 1 voto
totale assenza di igiene personale da un anno a due anni: 2 voti
totale assenza di igiene personale da due a cinque anni: 3 voti
totale assenza di igiene personale da cinque a dieci anni: 5 voti
totale assenza di igiene personale da dieci a vent'anni: 7 voti
totale assenza di igiene personale per oltre vent'anni: 10 voti

Il numero di voti di cui sopra è poi incrementato nel caso in cui il cittadino sia anche affetto da parassitosi, secondo questi criteri:
  • infestazione da pidocchi e pulci: 1 voto
  • infestazione da blatte e zecche: 2 voti
  • infestazione da piattole e cimici: 3 voti
  • infestazione da acari della scabbia: 4 voti

A ciascun cittadino è rilasciata una tessera elettorale, stampata con inchiostro a base di letame e riportante il numero di voti spettanti. Quando lo stesso si presenta ai seggi, gli viene consegnato un numero di schede pari ai voti spettanti.

Ovviamente, lo scorrere del tempo produce un incremento dell'anzianità putrefattiva dell'individuo, con possibile aumento dei voti spettanti. Per contro, nel malaugurato caso di consumazione di atti di igiene personale, sono disposti:
  • la privazione dei diritti civili (e quindi anche del diritto di voto)
  • l'inserimento del nome dell'interessato nella lista di pubblica proscrizione
che vengono meno con la maturazione di almeno un anno di totale assenza di igiene personale.
Nel caso invece ci fosse una recidiva, si applicano le pene congiunte:
  • della damnatio memoriae
  • della privazione perpetua dei diritti civili
Di conseguenza, nei trenta giorni immediatamente precedenti ad ogni tornata elettorale, la Commissione Elettorale Stercorale emette il c.d. "manifesto di chiamata alle visite", per la verifica del mantenimento o dell'incremento dei requisiti di sporcizia a fini elettorali (mancanza di igiene e parassitosi).
Coloro che non si presentano all'ispezione oculo olfattiva sono classificati d'ufficio come persone in stato di totale assenza di igiene personale da meno di un anno (con nessun diritto di voto).

giovedì 15 giugno 2017

Estate del '91

La notte ho fantasticato
Su quello che eravamo
E su quello che avremmo voluto essere
Eravamo indaffarati allora
Era l'estate del '91
Amici innocenti ed inconsapevoli
Ci si conosceva tra strade e motorini
Si sentiva l'odore della libertà
Stava scritto da qualche parte
Avremmo conquistato il mondo
Sere e notti che davano alla testa
Sognavamo luci splendenti
Qualcuno è partito troppo presto
Ha scommesso pesante
Lo sento parlare ancora
Ma ancora non è tornato
E lei a 18 anni appena
La più bella del mondo era allora
Non se ne vedevano così
Percorrevo la strada dell'incoronazione
Con lei che poteva essere regina
Ora si nasconde tra le rovine
Ci fosse una logica ora ed allora
Non era difficile innamorarsi
Si stava fuori senza pensieri
Si stava inconsapevoli e leggeri
Da qualche parte stasera in piazza
Da qualche parte in un tramonto di calore e polvere
Occhi sconosciuti mi guardano curiosi
Realtà adulta e sogni adolescenti
Accidenti a te, estate del '91
Anche tu rimpiangi le tue visioni
Non siamo diventati eroi
Magari siamo pure fortunati
Non si cambia il moto dell'universo
Ma magari il nostro destino sì
Chissà quanto occorre pagare
Per questa faida che ne risparmia pochi
Li ho visti intrappolarsi da soli
Sogni e speranze finiti in roghi di periferie misteriose
Provo a non cadere, ci provo ogni giorno
Essere noi stessi, poi sia quel che sia
Martelli storti e pesanti per forgiare un destino
Da qualche parte in un tramonto di calore e polvere
Occhi sconosciuti mi guardano curiosi
Realtà adulta e sogni adolescenti
Accidenti a te, estate del '91
La metropoli ci chiama da lontano
Scintilla di notte e suona di giorno
Dove siete intrepida banda di sognatori?
Ci sono notti dove non si dorme
Vi penso tutti, vi vedo spuntare dall'asfalto 
Giovani piantine senza alcun timore
Quante promesse ci siamo divisi da incoscienti
Quei lampioni sono accesi ancora per voi
Sento tutto benissimo
Sento tutto benissimo
Splende qualcosa anche per noi
Continuiamo a brillare
Lasciamoci ascoltare
Stiamo ad ascoltare
Continuano a brillare
Da qualche parte in un tramonto di calore e polvere
Occhi sconosciuti mi guardano curiosi
Realtà adulta e sogni adolescenti
Ma dov'è finita l'estate del '91