domenica 3 giugno 2012

Cornolo (SO). Avvistata dopo molti anni la Puzzola anfibia di Sasso Bianco

In loc. Cornolo sono stati segnalati diversi avvistamenti della Puzzola anfibia di Sasso Bianco, altrimenti detta Mustela Puteolentissima ValOdolensis. L’animale, che si riteneva estinto da anni, è un piccolo predatore che si nutre dei salmoni arcobaleno che vivono nelle acque della val di Odola e della val Pegolera.

Prima di oggi, l’ultimo avvistamento della puzzola anfibia di Sasso Bianco risaliva al 1972, per questo pensavamo fosse ormai estinta. Il piccolo mustelide è importante, poiché rappresenta la principale preda del Gigiatt, il fetido ed inavvicinabile caprone antropomorfo che si riproduce a S. Martino ma imperversa in tutta la Valmasino. Essendo il Gigiatt stesso medesimo dotato di olfatto finissimo, sarà invogliato a spostarsi in zona Cornolo, attratto dall’abbondanza di prede. Così facendo, a S. Martino potranno tirare un respiro di sollievo, un respiro ne senso letterale del termine, visto che i terribili fetori emessi dal Gigiatt hanno creato una situazione di allarme sanitario permanente e ci sono già state 8 evacuazioni dell’abitato per allarme chimicobatteriologico. Se il putrido bestione si sposterà a Cornolo non potrà far danno, essendo la contrada disabitata”, dichiara Teomondo Bottiglieri Storti, autore degli avvistamenti e resp. del dipartimento di zoologia boschiva presso la facoltà di Agraria dell’Università di Cataeggio.

La puzzola anfibia passa la giornata pescando sott’acqua e non può essere vista. Di notte si ritira in riva al fiume e si addormenta. È allora che può essere avvistata, con un visore ad infrarossi. La Puzzola è tanto più facile avvistarla se si sono consumati almeno 3 litri di Moscato rosso di Biolo riserva, vino poco alcolico ma in grado di aumentare la capacità percettiva degli organi sensoriali ed anche si allargare le porte della percezione stessa, grazie al suo alto tenore acido, lisergico oserei dire”, prosegue Bottiglieri Storti.

Di notte il Gigiatt si avvicina non visto (non annusato è impossibile) e dopo lunghi appostamenti attacca la Puzzola di Sasso Bianco e la ingoia ancora viva tutta intera. Consiglio a coloro che fossero interessati ad osservare la Puzzola di recarsi di notte a Cornolo solo se accompagnati da un esperto e muniti di maschera antigas, visto che il rischio di incontrare il Gigiatt, e di esser quindi contaminato dai suoi terribili fetori, è molto alto e mette in grave pericolo la salute. Del resto il Gigiatt si nutre solo di puzzole di Sasso Bianco, un animale che si riconosce dall’inconfondibile odore di pesce marinato nei reflui zootecnici che promana. Capite quindi i rischi sanitari che correte”, conclude Bottiglieri Storti.

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