In loc. Cornolo sono stati segnalati diversi avvistamenti
della Puzzola anfibia di Sasso Bianco, altrimenti detta Mustela Puteolentissima
ValOdolensis. L’animale, che si riteneva estinto da anni, è un piccolo predatore
che si nutre dei salmoni arcobaleno che vivono nelle acque della val di Odola e
della val Pegolera.
“Prima di oggi, l’ultimo avvistamento della puzzola
anfibia di Sasso Bianco risaliva al 1972, per questo pensavamo fosse ormai
estinta. Il piccolo mustelide è importante, poiché rappresenta la principale
preda del Gigiatt, il fetido ed inavvicinabile caprone antropomorfo che si
riproduce a S. Martino ma imperversa in tutta la Valmasino. Essendo il Gigiatt
stesso medesimo dotato di olfatto finissimo, sarà invogliato a spostarsi in
zona Cornolo, attratto dall’abbondanza di prede. Così facendo, a S. Martino
potranno tirare un respiro di sollievo, un respiro ne senso letterale del
termine, visto che i terribili fetori emessi dal Gigiatt hanno creato una situazione
di allarme sanitario permanente e ci sono già state 8 evacuazioni dell’abitato
per allarme chimicobatteriologico. Se il putrido bestione si sposterà a Cornolo
non potrà far danno, essendo la contrada disabitata”, dichiara Teomondo
Bottiglieri Storti, autore degli avvistamenti e resp. del dipartimento di
zoologia boschiva presso la facoltà di Agraria dell’Università di Cataeggio.
“La puzzola anfibia passa la giornata pescando
sott’acqua e non può essere vista. Di notte si ritira in riva al fiume e si
addormenta. È allora che può essere avvistata, con un visore ad infrarossi. La
Puzzola è tanto più facile avvistarla se si sono consumati almeno 3 litri di
Moscato rosso di Biolo riserva, vino poco alcolico ma in grado di aumentare la
capacità percettiva degli organi sensoriali ed anche si allargare le porte
della percezione stessa, grazie al suo alto tenore acido, lisergico oserei
dire”, prosegue Bottiglieri Storti.
“Di notte il Gigiatt si avvicina non visto (non
annusato è impossibile) e dopo lunghi appostamenti attacca la Puzzola di Sasso
Bianco e la ingoia ancora viva tutta intera. Consiglio a coloro che fossero
interessati ad osservare la Puzzola di recarsi di notte a Cornolo solo se
accompagnati da un esperto e muniti di maschera antigas, visto che il rischio
di incontrare il Gigiatt, e di esser quindi contaminato dai suoi terribili
fetori, è molto alto e mette in grave pericolo la salute. Del resto il Gigiatt
si nutre solo di puzzole di Sasso Bianco, un animale che si riconosce
dall’inconfondibile odore di pesce marinato nei reflui zootecnici che promana.
Capite quindi i rischi sanitari che correte”, conclude Bottiglieri Storti.
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