sabato 2 giugno 2012

Baruffini (SO). Liberalizzazione dell’incesto

Il Sinedrio rurale di Baruffini ha emanato una fatwa in forza della quale è stato legalizzato l’incesto in tutte le sue forme. Ad onor del vero si tratta un atto di rilevanza meramente giuridico-formale, atteso che l’incesto è un costume affettivo/sessuale praticato da tempo immemore a Baruffini. È di fatto un caso di scuola di convergenza tra norma morale e norma giuridica.

La storica decisione del Sinedrio rurale è per noi un’enorme soddisfazione. L’incesto fa parte della nostra identità profonda. È una grande tradizione popolare, nata negli alpeggi in alta quota, dove si restava per mesi soli con i familiari. Senza l’incesto le persone sarebbero cadute in uno stato di spaventosa astinenza, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Non solo, l’incesto evita l’insorgere di numeroso problemi affettivi: cosa c’è di meglio che accoppiarsi tra figli, genitori e fratelli??”, dichiara Aristide Ingroppini Lasfama, responsabile del dipartimento di polizia sessuale presso il Pio Ospedale del Gallinaccio.

Concordo appieno con quanto dichiarato da Ingroppini Lasfama. L’incesto ha per noi un enorme valore culturale. Io stessa ricordo con grande tenerezza la mia iniziazione carnale all’età di 11 anni, con mamma, papà, mia sorella ed i due fratelli. Non va poi sottaciuto che grazie all’incesto è possibile costruirsi una sessualità fantasiosa, non monotona e mutevole. A propria scelta, facendo tutto in casa, si può svariare tra eterossessualità, omosessualità, bisessualità e pederastia. E tutto questo è possibile solo a Baruffini!!”, aggiunge Ermengarda Baruzzi, docente di psicosessuologia montana presso il Liceo Silvo-rurale.

Pasquino Pinzocheri Press Agency, per parte sua, auspica che:
  • Baruffini divenga bivacco di manipoli di reduci dal bagno penale dell’Isola del Diavolo in Caienna, in preda a deliri ormonali pluridecennali
  • Per rinverdire i fasti veterotestamentari, il Padreterno abbia pietà di Baruffini e decida di affiancarla nel destino a Sodoma e Gomorra, mandando una pioggia di fuoco e zolfo che la cancelli definitivamente tanto dalla faccia della terra quanto dalla memoria collettiva e dagli annali storici.

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