lunedì 12 settembre 2016

Sirta (SO). Reintroduzione del paganesimo

Da tempo immemore, la scarsa, per non dire nulla, esposizione al sole fa sì che la corrucciata cittadina della Sirta sia un luogo di tristezza, malinconia ed umore mediamente smarronato. Secoli e secoli di brume, cielo pallido e temperature adatte più alla conservazione di mezzene di suino che agli esseri umani, hanno forgiato l'anima del popolo con un tal pessimismo cosmico che:
  • l'uomo della strada sirtarello sembrerebbe troppo pessimista persino a Giacomo Leopardi ed Emily Dickinson
  • l'Istituto Internazionale di Becchinotecnica Applicata ha deciso di aprire alla Sirta il proprio centro di sperimentazione tecnico/scientifica
  • i pochi gatti neri colà residenti sono scappati dalle case dei loro padroni e preferiscono ora vivere da randagi nei prati della piana di Ardenno
  • i bambini si rifiutano di nascere e scalciano in grembo alla madre in codice Morse per spedire il messaggio "se non scappi dalla Sirta io non rompo le acque e resto qui dentro per sempre"
Riconosciuta la situazione come non più tollerabile e sostenibile, il Gran Consiglio dei Savi Ombrosi si è silenziosamente riunito ed altrettanto silenziosamente ha deliberato di reintrodurre il paganesimo politeista alla Sirta, dichiarandolo al contempo "religione di stato". Perchè tutto questo?? Molto semplice: professando la religione pagana è stato possibile stipulare col dio Apollo un "contratto di prestazione solare minima garantita", in forza del quale la divinità si impegna ad un numero minimo di passaggi del carro solare nei cieli della Sirta, con meticolosa definizione della durata e del percorso. In cambio di tutto ciò, al primo di ogni mese da settembre ad aprile, il popolo sirtarello dovrà inviare ad Apollo una fanciulla illibata, all'uopo estratta a sorte.

Per rendere un porco servizio alla verità, occorre rimarcare come il ritorno al paganesimo abbia creato qualche problema sociale alla Sirta:
  • Giove si è messo ad insidiare tutte le donne sposate della cittadina e pretende pure lo "jus primae noctis". Ma le disgrazie non finiscono qui: essendo un poco smemorato, per non passare due volte dalla stessa donna, dopo aver concupito e terminato di consumare, si richiude la cerniera lampo e poi lancia sulla casa della disonorata un fulmine che lascia inciso sulla facciata il segno di due corna, con ciò rendendo di pubblico dominio l'adulterio
  • Marte, che non riesce a rimanere con le mani in mano, ha reintrodotto il servizio di leva obbligatorio. Allestita la sua personale armata, ha dichiarato guerra ad Ardenno, che ha bombardato con pece rovente e sale, non lasciando pietra su pietra (i sirtarelli riconoscenti gli hanno eretto un tempio votivo)
  • Venere ha aperto il lupanare "SirtinKalor", dove prestano servizio (e che servizio) ben 120 sue ancelle. Di conseguenza, tutti i maschi sirtarelli sono diventati aficionados del  simpatico esercizio commerciale, ai cui cancelli si trova sempre una tale ressa di uomini in preda ai fumi del testosterone da render necessaria la presenza dei reparti antisommossa. Va poi da se che i maschi sposati diventano drammaticamente inadempienti con le proprie mogli, con ciò facilitando l'intervento ausiliario del sullodato Giove. Non solo, in analogia alla naja per gli uomini, la lasciva dea ha introdotto il servizio carnale obbligatorio per tutte le donne sirtarelle sessualmente mature e non coniugate
  • Diana passa le giornate a caccia nei boschi sopra la Sirta. Purtroppo, a causa della sua forte miopia, non riesce a distinguere tra selvaggina ed esseri umani ed in tre mesi ha già abbattuto 27 coppie clandestine appartate tra gli alberi in cerca di intimità
  • Cupido lancia frecce a tutto spiano e fa innamorare tutto e tutti. Soffrendo però di strabismo, sbaglia spesso la mira, combinando pasticci uno dietro l'altro (si citano a titolo esemplificativo e non esaustivo tre casi: 1) una freccia ha fatto scoppiare una incontenibile passione tra la 15enne Cesira ed il montone Thrapanash; 2) il toro chianino Obeliskus si è follemente innamorato del sacrestano, venendone pienamente ricambiato; 3) la moglie del decano del Gran Consiglio dei Savi Ombrosi si è innamorata di un maschio di testuggine che vive nell'invaso della Selvetta, ove si reca ogni giorno per consumare amplessi che, stante la lentezza del testudinato, possono durare pure sei ore)
  • Nettuno viene a passare le vacanze estive nell'invaso della Selvetta, dove scorrazza a tutto velocità col suo carro trainato da cavalli marini e col tridente in mano, grazie al quale ha già infilzato le terga ad oltre 20 disgraziati pescatori
  • Vulcano ha fatto trasferire la metà degli impianti siderurgici dell'Ilva da Taranto alla Sirta, che ora versa in un pauroso stato di inquinamento atmosferico, del suolo e delle falde freatiche
  • Plutone ha creato alla Sirta una nuova porta di ingresso all'Averno, con formazione di code chilometriche di carri funebri, abbandono notturno di feretri nei prati e realizzazione di fosse comuni abusive
  • Minerva si è autoincaricata di diffondere la virtù tra le donne. Per questo ha arruolato una dozzina di vergini che imperversano per strada fermando le donne per verificarne l'illibatezza. Ove non fossero illibate, le malcapitate possono scegliere tra essere giustiziate seduta stante oppure farsi applicare un imene artificiale di bronzo, cosparso di chiodi sul lato esterno
  • Cerere si è convertita dal frumento alla marijuana ed al peyote ed ha organizzato diverse "feste del raccolto" che hanno causato seri problemi di ordine pubblico e di pubblica incolumità per via delle centinaia di persone in preda ad allucinazioni e stati di dissociazione, con consumazione di giochi bestiali ed ereticali tra uomini, donne ed animali (tori, montoni e becchi in particolare)
  • le tre Parche Cloto, Lachesi ed Atropo decidono quali fili tagliare, e quando, in base alla disponibilità degli interessati a pagar loro delle tangenti, con ciò contribuento a ridurre il numero di poveri ed indigenti che vivono alla Sirta
  • Bacco ha riempito le campagne di vigneti, creando la denominazione di origine controllata "Terre sirtiche" e portando in due anni la produzione locale di vino da 0 a 6mila ettolitri. Il grande problema nasce dalle proprietà lassative e causticanti dei vini in questione, fonte di gravi dissenterie. Basti pensare che durante la "festa della torchiatura" il consumo di vino è stato tale che le strade della Sirta sono state colpite da onde di diarrea alte mezzo metro