sabato 2 giugno 2012

Baruffini (SO). Riconoscimento della DOP per la TURTA ‘N PEVAR

Scene di tripudio nelle strade di Baruffini dopo che l’Unione Europea ha riconosciuto la denominazione di origine protetta alla TURTA ‘N PEVAR (torta in pepe per i non baruffinofoni).

E’ un grande giorno per il popolo di Barfii, la turta n’ pevar è uno dei simbolo più importanti della nostra cultura. Un alimento povero materialmente ma infinitamente ricco a livello spirituale, che accompagna da tempo immemore i momenti più importanti della vita di ogni Baruffino come il battesimo, le nozze e peranco il funerale (infatti una turta n’ pevar viene sempre messa sul feretro e gli intervenuti alla mesta cerimonia se ne abbuffano prima delle esequie, il che è causa dei loro strazianti pianti in chiesa e durante il corteo verso il camposanto)”, dichiara il presidente del Comitato per il riconoscimento comunitario della turta n’ pevar Scimuu Brodac.

La turta n’ pevar si ottiene impastando farina di grano saraceno, coste lesse, porri, formaggio, erba di S. Pietro, mentuccia e pepe, tanto pepe, e cuocendo poi in forno. La turta si distingue per il suo sapore aulente e la sua leggerezza al palato ed alla digestione. È ideale quando viene consumata la sera perché tiene svegli per tutta la notte e ci si rotola insonni nel letto. Questo consente alle giovani coppie di adempiere al meglio i doveri coniugali, con ciò dimostrando che la turta è un afrodisiaco di secondo grado nonché un fattore di fertilità demografica. E’ poi perfetta anche per lo svezzamento dei poppanti, se disciolta nel latte e somministrata con l’imbuto. Non va infine sottaciuto il suo essere alimento adatto per persone affette da ulcera gastroduodenale e stipsi”, prosegue Scimuu Brodac.

Entro breve chiederemo la DOP anche per la turta ‘n pevar cosiddetta SUSTEGNÜDA, adatta per palati ancora più esigenti ed abituati ai sapori forti, visto che, rispetto agli ingredienti base, sono aggiunti sugna, farina di castagne, fondi di caffè, fieno marinato nel latte, patate lesse e segatura in abbondanza”, conclude Scimuu Brodac.

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