giovedì 28 giugno 2012

Lode del dubbio

Oggi la farina non è del mio sacco ma è presa con intelligenza dal sacco altrui. E che sacco! Ritengo Bertolt Brecht (1898-1956) uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi.
Di seguito riporto la sua “Lode del dubbio”, un componimento poetico che affronta un tema alto usando un linguaggio didascalico, quasi da manifesto.
Brecht è un autore marxista, forse tra i più ortodossi e con le sue parole attacca la cultura e le verità “borghesi”, invitando a dubitare di esse, affinché lo stato delle cose non venga ritenuto immutabile ed inevitabile. L’invito a dubitare è finalizzato a levare il capo ed a non credere più agli oppressori.
Non dimentichiamo che l’oppressione, prima che con la forza e la violenza che controllano i corpi, è fatta con le idee ed il pensiero unico che controllano le coscienze.
Quindi “dubbio” come prima campana che suona e chiama alla “lotta di liberazione”, una lotta che non si fa con armi ed attentati ma recuperando la propria autonomia di pensiero, dicendo a se stessi “mi hanno raccontato per anni che era così, invece NON E’ COSI’”.
Ora, sostituiamo il “comunismo” con “i mercati” e vedremo che IL BISOGNO DI DUBITARE E’ PIU’ FORTE CHE MAI! Il meccanismo del dubbio è sempre necessario e sempre pronto a funzionare, anche quando ci eravamo convinti non essere più in grado.
È ora di smetterla di essere rassegnati all’ineluttabilità del calvinismo - finanzismo, è ora di uscire fuori da questo pensiero unico, è ora di ricominciare a produrre pensiero, è ora di ricominciare ad essere noi stessi. Noi siamo latini e non merdaccia anglosassone e calvinista!
È ora di prendere la parola nella grande faida!!

Ora vi lascio alle parole di Brecht.
La grande letteratura non soffre l’usura del tempo ed il passare delle ideologie.
La grande letteratura sta su (e tiene su) a prescindere.
La grande letteratura è una delle più fedeli testimoni della storia ed una delle più grandi veggenti del futuro.
Buona lettura!

***

Lode del dubbio

Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate
serenamente e con rispetto chi
come moneta infida pesa la vostra parola!
Vorrei che foste accorti, che non deste
con troppa fiducia la vostra parola.

Leggete la storia e guardate
in fuga furiosa invincibili eserciti.
In ogni luogo
fortezze indistruttibili rovinano e
anche se innumerabile era l'armata salpando,
le navi che tornarono
le si poté contare.

Fu così un giorno un uomo sulla inaccessibile vetta
e giunse una nave alla fine
dell'infinito mare.

Oh bello lo scuoter del capo
su verità incontestabili!
Oh il coraggioso medico che cura
l'ammalato senza speranza!

Ma d'ogni dubbio il più bello
è quando coloro che sono
senza fede, senza forza, levano il capo e
alla forza dei loro oppressori
non credono più!

Oh quanta fatica ci volle per conquistare il principio!
Quante vittime costò!
Com’era difficile accorgersi
che fosse così e non diverso!
Con un respiro di sollievo un giorno
un uomo nel libro del sapere lo scrisse.

Forse a lungo là dentro starà e più generazioni
ne vivranno e in quello vedranno un'eterna sapienza
e spezzeranno i sapienti chi non lo conosce.
Ma può avvenire che spunti un sospetto, di nuove esperienze,
che quella tesi scuotano. Il dubbio si desta.
E un altro giorno un uomo dal libro del sapere
gravemente cancella quella tesi.

Intronato dagli ordini, passato alla visita
d'idoneità da barbuti medici, ispezionato
da esseri raggianti di fregi d'oro, edificato
da solennissimi preti, che gli sbattono alle orecchie
un libro redatto da Iddio in persona,
erudito da impazienti pedagoghi, sta il povero e ode
che questo mondo è il migliore dei mondi possibili e che il buco
nel tetto della sua stanza è stato proprio previsto da Dio.
Veramente gli è difficile
dubitare di questo mondo.
Madido di sudore si curva l'uomo
che costruisce la casa dove non lui dovrà abitare.

Ma sgobba madido di sudore anche l'uomo
che la propria casa si costruisce.
Sono coloro che non riflettono, a non
dubitare mai. Splendida è la loro digestione,
infallibile il loro giudizio.
Non credono ai fatti, credono solo a se stessi.
Se occorre, tanto peggio per i fatti.
La pazienza che han con se stessi
è sconfinata. Gli argomenti
li odono con gli orecchi della spia.

Con coloro che non riflettono e mai dubitano
si incontrano coloro che riflettono e mai agiscono.
Non dubitano per giungere alla decisione, bensì
per schivare la decisione. Le teste
le usano solo per scuoterle. Con aria grave
mettono in guardia dall'acqua i passeggeri dl navi che affondano.
Sotto l'ascia dell'assassino
si chiedono se anch'egli non sia un uomo.

Dopo aver rilevato, mormorando,
che la questione non è ancora sviscerata vanno a letto.
La loro attività consiste nell'oscillare.
Il loro motto preferito è: l'istruttoria continua.

Certo, se il dubbio lodate
non lodate però
quel dubbio che è disperazione!
Che giova poter dubitare, a colui
che non riesce a decidersi!
Può sbagliare ad agire
chi di motivi troppo scarsi si contenta!
ma inattivo rimane nel pericolo
chi di troppi ha bisogno.

Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio!

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