mercoledì 6 giugno 2012

Morbegno (SO). L’oratorio spaccato da uno scisma

Grande caos all’Oratorio di Morbegno, spaccato in due da uno scisma che rischia di avere pesanti conseguenze sulla vita cittadina. Tutto nasce da una deliberazione del Politburo oratoriale che, a semplice maggioranza e rompendo quindi una consolidata tradizione di unanimità consociativa, ha deliberato una brusca sterzata a destra ideologico-dottrinaria. Infatti, è stato deciso di impostare l’azione politica e religiosa dell’oratorio sui valori controriformistici del concilio di Trento, disconoscendo i portati politologici del concilio Vaticano II. Per reazione alla svolta clerical-beghino-baciapilreazionaria, i dissidenti hanno proclamato la loro adesione alla dottrina catara. Grande la confusione presso la sede dell’oratorio: i lealisti controllano il campetto ed il piano terra mentre i catari controllano le cucine e l’aula informatica.

La svolta controriformistica è diventata necessaria perché certe degenerazioni modernistiche si sono smascherate come un’insidiosa riforma protestante strisciante e sotto traccia ma non per questo meno pericolosa. Basti pensare che ci sono giovani coppie che si permettono di entrare in oratorio tenendosi per mano. Quando la posta in gioco è altissima bisogna prendersi le proprie responsabilità ed avere il coraggio anche di dire Rogo o Sacro Macello”, dichiara la leader lealista neo-tridentina Annunziata Tardini.

E’ ora di portare una ventata di aria nuova in oratorio. Introdurremo il monofisismo ed il dogma della Sacra Quaternità: padre-figlio-spirito santo – nonna Amelia. E non solo: entro breve una nostra enciclica raderà al suolo quell’anacronistica e polverosa istituzione che è il matrimonio, con i connessi ferrivecchi della fedeltà reciproca e della monogamia. Introdurremo libero amore, poligamia, poliandria, zoofilia e dovere di incesto per gli ecclesiastici”, replica il leader cataro Arnulfo Albigesi Bogomili.

Lo scisma oratoriano ha gettato nel caos il Comune, privato dei suoi tradizionali e consolidati punti di riferimento politici e ideologici. “Siamo disorientati, è entrato in crisi il modello teocratico-municipale. Ammettiamolo chiaramente: oggi come oggi non siamo pronti alla separazione dei poteri spirituale e temporale. Il superamento dell’universalismo è per noi un salto nel buio che spaventa molto. Se fosse necessario, io sono pronta a chiedere l’annessione ai feudi del vescovo di Como”, dichiara miss Sunset.

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