Grande
caos all’Oratorio di Morbegno, spaccato in due da uno scisma che rischia di
avere pesanti conseguenze sulla vita cittadina. Tutto nasce da una deliberazione
del Politburo oratoriale che, a semplice maggioranza e rompendo quindi una
consolidata tradizione di unanimità consociativa, ha deliberato una brusca
sterzata a destra ideologico-dottrinaria. Infatti, è stato deciso di impostare
l’azione politica e religiosa dell’oratorio sui valori controriformistici del
concilio di Trento, disconoscendo i portati politologici del concilio Vaticano
II. Per reazione alla svolta clerical-beghino-baciapilreazionaria, i dissidenti
hanno proclamato la loro adesione alla dottrina catara. Grande la confusione
presso la sede dell’oratorio: i lealisti controllano il campetto ed il piano
terra mentre i catari controllano le cucine e l’aula informatica.
“La svolta controriformistica è diventata
necessaria perché certe degenerazioni modernistiche si sono smascherate come
un’insidiosa riforma protestante strisciante e sotto traccia ma non per questo
meno pericolosa. Basti pensare che ci sono giovani coppie che si permettono di
entrare in oratorio tenendosi per mano. Quando la posta in gioco è altissima
bisogna prendersi le proprie responsabilità ed avere il coraggio anche di dire
Rogo o Sacro Macello”, dichiara la leader lealista neo-tridentina
Annunziata Tardini.
“E’ ora di portare una ventata di aria nuova
in oratorio. Introdurremo il monofisismo ed il dogma della Sacra Quaternità:
padre-figlio-spirito santo – nonna Amelia. E non solo: entro breve una nostra
enciclica raderà al suolo quell’anacronistica e polverosa istituzione che è il
matrimonio, con i connessi ferrivecchi della fedeltà reciproca e della
monogamia. Introdurremo libero amore, poligamia, poliandria, zoofilia e dovere
di incesto per gli ecclesiastici”, replica il leader cataro Arnulfo
Albigesi Bogomili.
Lo
scisma oratoriano ha gettato nel caos il Comune, privato dei suoi tradizionali
e consolidati punti di riferimento politici e ideologici. “Siamo disorientati, è entrato in crisi il modello teocratico-municipale.
Ammettiamolo chiaramente: oggi come oggi non siamo pronti alla separazione dei
poteri spirituale e temporale. Il superamento dell’universalismo è per noi un
salto nel buio che spaventa molto. Se fosse necessario, io sono pronta a
chiedere l’annessione ai feudi del vescovo di Como”, dichiara miss Sunset.
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