venerdì 21 novembre 2014

Una delle mie crisi

E' solo una delle mie crisi ... salgo in macchina strafatto, spappolo quattro vecchietti sulle strisce, mi duole il naso, l'INPS mi ringrazia, qualcuno mi vuol linciare ... schizoidi, mettiamoci d'accordo

E' solo una delle mie crisi ... mia figlia ha 16 anni e se la fa con un ragazzo, l'ho segregata in casa ma mi è scappata, sua madre è dalla sua parte, mi sono sfogato su di lei ... un po' di rispetto per il capofamiglia, che tempi degenerati

E' solo una delle mie crisi ... sono acquattato come uno sciacallo all'uscita dell'asilo, sono pieno di caramelle da regalare ... educazione amorosa dell'infanzia, ho fatto un corso all'oratorio

E' solo una delle mie crisi ... ho dato fuoco a quel barbone che chiedeva la carità fuori dal mio studio ... accidenti se è cresciuto il prezzo della benzina, l'igiene sociale è diventata un lusso per pochi

E' solo una delle mie crisi ... carina quella ragazzina che faceva l'autostop, l'ho caricata ma non ha voluto starci, per poco non chiama i caramba ... i giovani non sanno più cos'è la gratitudine

E' solo una delle mie crisi ... ho buttato dalle scale il giovanotto che ho assunto 6 mesi fa, voleva addirittura farsi pagare ... il dare è più felice del prendere, che gioventù debosciata

E' solo una delle mie crisi ... tutte quelle sgualdrinelle immigrate dall'est Europa e dell'Africa la devono smettere di scopare ... restano incinta, partoriscono ed abbandonano i neonati nel cassonetto sotto casa mia, gli strilli dei bambini mi esasperano

E' solo una delle mie crisi ... mi hanno impedito di sparare al portiere del condominio ... sta a vedere che adesso uno qualunque può permettersi di guardare mia moglie quando passa

E' solo una delle mie crisi ... la mia segretaria è incinta, il figlio è mio ma lei non vuole abortire ... che donnacce ci sono ai giorni d'oggi, gli vieni dentro e vantano pure diritti invece di farti i complimenti per come usi bene il cannello

E' solo una delle mie crisi ... la mia vicina di casa non me la molla più, continua a dire che del suo corpo fa quello che vuole ... un giorno o l'altro va a finire che prendo una mannaretta da macellaio e gli insegno io da che parte sorge il sole

E' solo una delle mie crisi ... rispondo ad un annuncio di una 14-enne, l'ha messo mamma per suo conto, è sola, deve pure campare ... voglio imparare l'innocenza ed insegnare la malizia

E' solo una delle mie crisi ... che brutta sbornia di vino in cartoccio ... già che ci sono prendo il fucile a pompa e stendo tre vu' cumprà, tiro al negro

E' solo una delle mie crisi ... ho scassinato l'obitorio dell'ospedale e strappato i denti d'oro a tre cadaveri ... almeno non sono morti invano

E' solo una delle mie crisi ... ho smesso di fare il dentista e riconvertito il mio ambulatorio dalle otturazioni alle infibulazioni ... se non hai un po' di flessibilità imprenditoriale ti sotterrano senza pietà

E' solo una delle mie crisi ... corro a portare il crack all'orfanatrofio, me ne frego dei soldi, mi faccio pagare in natura ... anche loro hanno diritto di sognare

E' solo una delle mie crisi ... tutta questa noia mi mette addosso una feroce fame di violenza

E' solo una delle mie crisi ... provate voi a vivere per decenni una vita da ceto medio e poi fatemi sapere qualcosa, ingenui

E' solo una delle mie crisi ... una delle mie crisi ... una delle mie crisi

***

E' solo una crisi di coscienza collettiva ... qualche giudice bolscevico pieno di paturnie pedagocico - social - culturali ci vuole spedire al gabbio? Tranquilli tutti ... c'è lo stato di diritto, mica la ghigliottina ... qui da noi è sempre people first...

martedì 11 novembre 2014

Villa di Tirano (SO). Prima Sagra rurale della Rampana

Si terrà a Villa di Tirano, dal 17 al 21 novembre prossimi la prima Sagra rurale della Rampana. Per coloro che non praticano l'idioma villasco - lingua appartenente al ceppo indoeuropeo - uralo/altaico - ugro/finnico - indoiranico - turco/mongolo - baltoslavo - si chiarisce che la rampana altro non è che quel mammifero dalla denominazione tassonomica di ratto norvegese, noto anche come ratto marrone, ratto grigio, ratto delle chiaviche, surmolotto o pantegana.
Organizzatore della manifestazione, che si terrà in una tensostruttura innalzata per l'occasione in contrada Bertagna, è il Consorzio di Tutela della Rampana Villasca (CTRV).
Pasquino Pinzocheri Press Agency ha raccolto le dichiarazioni del Presidente del CTRV, Roberto Pelosi Rattacci:
  • ""la rampana è da tempo immemore un simbolo ed un orgoglio della civiltà villasca, una civiltà pre colombiana che affonda le proprie radici in un substrato etrusco - celtico - scitico - sarmatico - dravidico. La rampana ha per noi lo stesso valore simbolico che hanno, ad esempio, il leone di S. Marco per Venezia od il Grifone per Perugia. Basti pensare che, in segno beneaugurante, ai nostri bambini, nel momento del battesimo, viene fatto indossare un piccolo colbacco in pelliccia di rampana (con la coda, ovviamente)
  • la rampana è inoltre il cardine della tradizione gastronomica villasca. Da sempre noi siamo grandi cacciatori di rampane, che poi lavoriamo, conserviamo e consumiano con grande voracità. Ogni anno da noi vengono cacciate circa 1.200 tonnellate di rampane
  • sul nostro territorio la filiera produttiva integrata della rampana (caccia, prima lavorazione delle carni, stoccaggio frigorifero, produzione di salumi e conserve, concia delle pelli) dà lavoro ad oltre 1.500 persone. Dal 1872 è attiva a Villa la Borsa della Rampana, dove viene scambiato oltre il 90% dei capi cacciati
  • è quindi facile capire perchè abbiamo costituito il CTRV e perchè abbiamo deciso di organizzare la sagra. Prevediamo circa 30mila presenza ed il consumo di oltre 400 tonnellate di rampane""
Scopo principale del CTRV e della sagra è la valorizzazione delle specialità culinarie a base di rampana, consumate da secoli dai villaschi. Si citano, a titolo puramente indicativo e senza alcuna pretesa di universalità:
  • rampana arrosto 
  • rampana al forno ripiena di frattaglie di pollo e con contorno di patate 
  • rampana lessata con le castagne
  • insaccati di rampana
  • tartare di rampana con la grappa
  • rampana essiccata a mo' di slinzega (c.d. "bresaola col pelo")
  • straccetti di rampana marinati nella feccia vinaria
  • rampana in salmì con rape e sugna
  • brasato di rampana
  • stracotto di rampana

Buglio in Monte (SO). Popolazione terrorizzata dal toro Kerouac

A causa del dilagare della intossicazione collettiva da segale cornuta, il borgo di Buglio in Monte è in preda al panico più assoluto. Come noto, quando è parassitata dall'ergot, la segale sviluppa dei chicchi marroni a forma di cornetto con forte contenuto di alcaloidi tossici per il sistema nervoso umano, in primis acido lisergico. Essendo consumatori voracissimi e ghiottissimi di segale, gli abitanti di Buglio in Monte (bugliatelli) sono perciò particolarmente soggetti all'intossicazione da segale cornuta (ergotismo) che si manifesta con stati allucinogeni e di palese alterazione della percezione.
Ma le disgrazie non vengono mai sole, non bastava l'intossicazione da allucinogeni della popolazione; in paese si è abbattuto un altro flagello: la follia di Kerouac, un toro di razza chianina di oltre 1.200 kg che da due giorni scorazza indisturbato per le strade di Buglio, seminando il panico.
Kerouac è un toro da riproduzione (vincitore di numerosi premi di virilità, fecondità e dimensioni erotiche) di proprietà dell'anziano allevatore bugliatello Etelberto Papponazzi Magnaccini, che dalle prestazioni dell'erculeo bovino trae di che vivere. E' infatti proprietario della stazione di monta taurina ThauroVerg, dove gli allevatori portano le loro vacche affinchè, godendo delle grazie di Kerouac, possano rimanere gravide e dare alla luce dei vitelli. Un solo dato, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo: una sessione di inseminazione con Kerouac (durata 10 minuti, con produzione di circa una pinta di seme) costa circa 250 euro. Tenuto conto che la bestia possiede doti tali da poter tenere anche 20 sessioni al giorno, è facile intuire quale sia il volume di fatturato (e di seme) che può generare. 
Non ancora contento, in preda all'ingordigia ed al desiderio di sempre maggiori guadagni, il Papponazzi Magnaccini ha pensato di incrementare la prestanza erotica del suo Kerouac dandogli da mangiare, assieme al foraggio, una trentina di "brasciadelle degli angeli", pane di segale con percentuale plebiscitaria di ergot, prodotto dai mastri fornai bugliatelli negli anni ove maggiore è la cornificazione della segale.  
Le conseguenze della balzana intuizione sono state immediate e devastanti. In preda ai fumi dell'acido lisergico, il toro è andato completamente fuori controllo, sfondando la porta della stalla - alcova di monta dove era ospitato e mettendosi a correre per le strade di Buglio in preda a furori parossistici e mai visti prima nel delendo borgo. Ecco un elenco delle malefatte (non del tutto colpevoli) del terribile maschio bovino adulto da riproduzione:
  • uscito dalla stalla si è diretto presso la Banca e, fattovi ingresso, si è messo in fila alla cassa. Giunto il suo turno ha incornato lo sportellista muggendogli: "smettila con la tua vita da ipocrita piccolo borghese, il tuo modo di sodomizzare il prossimo è un'infamia rispetto a come faccio io". Detto questo, ha fornito una dimostrazione pratica a tutti gli impiegati presenti in filiale, direttore compreso (da quanto consta, le modalità tecniche ed il trauma psicofisico non hanno ancora consentito loro di apprezzare appieno la superiorità morale della sodomizzazione taurina rispetto a quella patrimoniale, ma pare ci siano elementi tali da far sperare in una graduale presa di coscienza)  
  • poichè il super lavoro aveva fatto raggiungere il calor bianco alla sua prorompente attrezzatura di piacere, una volta uscito dalla Banca, Kerouac è entrato in chiesa per raffreddare il tutto nell'acquasantiera. Uditi colle sue fini orecchie dei gemiti provenire dalla sacrestia, la bestia vi si è precipitata, sorprendendo una suora che stava tenendo lezione di catechismo a degli adolescenti, fustigandoli per dei presunti comportamenti immorali e pretendendo con arcigna arroganza di insegnar loro il bene e spiegare il male. Ha quindi afferrato la monaca per la collottola e gli ha muggito con veemenza: "ma chi sei tu per ergerti a giudice del bene e del male? Come puoi tu parlare di immoralità se non l'hai mai provata? E, quando l'avrai provata, tutto ti sembrerà meno che immoralità, ipocrita, falsona, demente!". Ciò detto, ha curvato la monaca a 90 gradi su un tavolo e si è prodotto in una copula di rara intensità, al termine della quale la suora è scappata fuori dalla chiesa, urlando "sempre meglio tardi che mai, stupido chi dice che le dimensioni non contano!!". Si è poi saputo che essa stessa medesima si è ben guardata dal denunciare l'accaduto alle competenti autorità ma ha invece scelto di lasciare i voti ed aprire un lupanare per fornire servizi tecnico - carnali ad una clientela di sole donne, con l'ausilio di alcuni prestanti manovali residenti a Buglio
  • Kerouac si è poi recato in municipio, ove era in corso una seduta del Con(s)iglio Comunale. E' salito in piedi sul tavolo, facendo mostra di una spaventevole erezione. I presenti si sono tutti zittiti e lui ha muggito rabbiosamente "se non votate subito per vietare quell'autentico e secolare abominio che va sotto il nome di corrida, io vi stupro tutti, consiglieri comunali, vecchi, donne, bambini, tutti insieme uno dopo l'altro, a nastro!! Voi non sapete cosa significa per un toro essere infilzato da un torero ma rischiate di sapere cosa significa essere trafitti dallo sventrapapere che vedete bene qui in diretta!
  • uscito fuori dal municipio, Kerouac si è poi fiondato in un bar, dove ha bevuto una quindicina di galloni di birra scura. Per non pagare ha minacciato di violenza il proprietario del bar, il quale ha però risposto seraficamente "vieni qui da me ogni giorno, bevi quello che vuoi e fai di me ciò che vuoi, sempre meglio con te che con mio fratello, che ha il pisello di uno scoiattolo e puzza di sterco molto più di te (soprattutto là sotto) 
  • andando a zonzo per le strade, il toro ha pure fatto ingresso in una trattoria dove si festeggiava una prima comunione. Lanciato un poderoso muggito, ha iniziato a correre tra i tavoli ed ha devastato il locale. Se n'è poi andato con aria soddisfatta, non prima però di aver urlato ai presenti "mangiate, mangiate, non sapete chi vi mangerà!"
  • l'ultima puntata di Kerouac è stata al manicomio presso il Ponte della Svergolazza. Giunto sul posto, ha sfondato il portone a cornate e, muggendo furiosamente, ha fatto riunire tutti i malati di mente nel cortile. Ha poi preso la parola arringando così la folla: "siccome la parola manicomio è scritta fuori e non dentro le mura, io vi libero tutti, vi emancipo dalla schiavitù della mente e delle convenzioni sociali e vi invito a non pensare più voi stessi come matti. Non solo, vi ordino per il futuro di non permettere mai più che vi seppelliscano socialmente, perchè la sofferenza dei pochi non debba più riscattare l'ipocrisia dei troppi. Andate e scatenate la vostra follia per la salvezza del mondo intero!"
La voce delle prodezze di Kerouac si è presto diffusa in tutta Buglio, seminando il panico più totale. Un terrore amplificato dalla forte intossicazione da segale cornuta che sta flagellando la popolazione, ma non solo. C'è qualcosa in più, che si percepisce in modo non lampante, ma che comunque non dev'essere taciuto, anche in forza del dovere di cronaca cui è istituzionalmente tenuta la Pasquino Pinzocheri Press Agency.
Tra le folle oceaniche di Buglio in Monte, in modo tortuoso, si fa strada la sensazione che il toro Kerouac sia una sorta di incarnazione di un subconscio collettivo, rimasto sopito per secoli ma non sopprimibile. Kerouac agisce in modo sfacciato e smaccato, compiendo con solare evidenza ciò che si è sempre fatto con discrezione e dissimulazione.

Kerouac certifica la menzogna
Kerouac dice la verità
Kerouac è un eversivo
Kerouac minaccia l'ordine pubblico
Kerouac minaccia l'ordine mentale
Kerouac è pericoloso 
Kerouac è in pericolo

martedì 4 novembre 2014

Buglio in Monte (SO). Massiccia intossicazione da segale cornuta

Da circa un mese la popolazione di Buglio in Monte è in preda ad una violenta intossicazione collettiva da segale cornuta. Quando è parassitata dal micro fungo "Claviceps purpurea", noto anche come "ergot", la segale sviluppa dei chicchi marroni a forma di cornetto (detti "sclerozi") con forte contenuto di alcaloidi tossici per il sistema nervoso umano, in primis acido lisergico. Gli abitanti di Buglio in Monte (bugliatelli) sono da sempre grandi consumatori di segale e sono perciò particolarmente soggetti all'intossicazione da segale cornuta (ergotismo) che si manifesta con stati allucinogeni e di palese alterazione della percezione. Non solo, negli anni in cui la segale è più del solito contaminata da ergot, i fornai del borgo sono soliti produrre la c.d. "brasciadella degli angeli", pane di segale a forte contenuto allucinogeno. Il consumo smodato di tale pane, spesso accompagnato da abbondanti libagioni di un liquame rossastro prodotto tra Ardenno e Buglio, che ci si ostina inopinatamente a chiamare "vino", produce pesanti effetti sullo stato di coscienza individuale e collettivo.

A titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, di seguito si citano alcuni casi di cittadini bugliatelli colpiti da fortissima intossicazione da ergot:
  • PierSamuele Sgagnozzi ha visto comparire di fronte a se un enorme wurstel, che iniziato ad addentare voracemente. Una volta sentitosi sazio, solo allora si è reso conto di aver spolpato quasi tutto il polpaccio sinistro alla bidella dell'asilo
  • GianGioele LaCrepa si è alzato una mattina ed ha deciso motu proprio di prender servizio come aiutante becchino presso le catacombe comunali della Stigia Bassa. Dopo un'intera giornata di indefesso ed instancabile lavoro, il capo becchino lo ha dovuto fermare. Infatti, il LaCrepa aveva chiuso vive nei loculi tutte e 72 le monache di clausura del monastero di San Plutone dei Caldei
  • Pulcheria Tubotti è stata perseguita per un'intera nottata da un inestinguibile prurito alle gengive. Alle 6 del mattino si è alzata e si è praticata degli impacchi lenitivi in bocca, senza accorgersi di aver utilizzato dell'acido cloridrico. E' poi tornata nel letto dove, in un'impeto amoroso, ha tentato un approccio con la sua convivente Adalgisa Sbruseghini, praticandole un cunnilinguo, il che ha reso evidente l'errore nella scelta del colluttorio
  • il piccolo Eumeo Saltavitelli (8 anni) da diversi giorni è convinto di essere l'uomo ragno e passa le sue giornate ad arrampicarsi sui muri delle case. Ieri è improvvisamente apparso sul davanzale della camera da letto dello zio, appartato con il parroco
  • Genesio Tagliacozzi, da poco diventato padre, ha tentato di circoncidere il figlio, nella convinzione che fosse il nuovo Messia, predestinato ad unificare tra di loro le grandi religioni monoteistiche. Si è messo all'opera, accorgendosi troppo tardi di stare ad armeggiare con un coltellino affilatissimo attorno all'attrezzatura di piacere di un toro di razza chianina del peso di 900 kg

lunedì 20 ottobre 2014

Ravoledo (SO). Derby Atletico Cavron/Deportivo Murador - Scontri e tafferugli allo stadio

Domenica scorsa Ravoledo (frazione di Grosio, inopinatamente, ed infondatamente, nota come "la Piccola Parigi") è stata letteralmente messa a ferro e fuoco dagli scontri tra ultrà, in occasione del derby calcistico tra Atletico Cavron e Deportivo Murador, disputatosi allo stadio della "Purscelera Olta" (per la cronaca la partita è stata sospesa al 16-esimo del secondo tempo per invasione di campo, sul risultato di 1-1).
Già di prima mattina, nonostante l'inizio della partita fosse fissato per le 15.00, per le strade di Ravoledo si sono verificate scorribande e scontri tra i componenti della Brigheda MontaChevri (barra brava dell'Atletico Cavron, capeggiata da Zoofilino Montarini, soprannominato "InculaBeck") e della Roscia di Magutt (barra brava del Deportivo Murador, che ha come leader carismatico Giuseppe Taloccia, nome di battaglia "Butumiera"). Un gruppo di tifosi del Cavron è stato sorpreso in un bar ed assalito a calci e pugni dai Magutt. Alcuni tifosi sono stati poi gettati a capofitto nella vasca di raccolta reflui di una porcilaia. Come ritorsione, i Montachevri hanno assaltato due famiglie che facevano la fila al botteghino dello stadio per acquistare i biglietti ed avevano bandiere e sciarpe del Murador. Dopo una breve colluttazione hanno preso in ostaggio tutte le persone e le hanno trascinate a forza presso la diga di Fusino, gettandole poi in acqua.
L'intervento del IV Reggimento Antisommossa del Comando Ustascia di Sondalo (i c.d. "Mayoon", guidati dal colonnello Krvolocan Pogrebnik Vseubit) ha riportato un minimo di tranquillità per le strade di Ravoledo. 
Alle 14.45 le due tifoserie sono confluite verso la Purscelera Olta, in vista dell'imminente inizio del derby. Un imponente schieramento di Ustacia ha gestito senza particolari problemi l'ingresso delle due tifoserie sugli spalti a loro riservati (divisi da un cordone formato da due plotoni di Gurkha nepalesi, armati di mitragliatrici contraeree).
Al fischio di inizio delle 15.00, le due barras hanno iniziato un reciproco lancio di palle di sterco con fionde e catapulte. Due ultrà del Cavron, dopo aver bevuto un barile di siero a testa, hanno dato le spalle alla tifoseria avversaria e, piegatisi a 90, hanno iniziato una fitta raffica di getti di diarrea. Di rimando, quattro esagitati appartenenti alla Roscia di Magutt hanno mandato in campo una scrofa in calore da due quintali, fatta seguire da quattro verri che hanno iniziato a concupirla sul terreno di gioco. L'arbitro ha dovuto sospendere la partita, che ha potuto essere ripresa solo dopo che ognuno dei verri era riuscito a sfogare i suoi astratti furori sulla scrofa. 
Al 24-esimo del primo tempo il Cavron è passato in vantaggio con un tiro dal limite dell'area del suo centravanti Cristoforo Crostonazzi (soprannominato "mus de purscel").
Il primo tempo si chiude con il Cavron in vantaggio per 1-0. Durante l'intervallo la situazione è di nuovo degenerata. Le due tifoserie hanno sfondato il cordone di Gurkha che le divideva, dando vita a ferocissimi scontri, poi propagatisi fuori dallo stadio. L'ordine pubblico è stato ripristinato a fatica da un'azione congiunta di Gurkha ed Ustascia, che hanno dovuto fare ricorso a ripetute cariche di cavalleria ed all'uso di idranti sfollagente caricati con liquame zootecnico
Ristabilito un minimo di tranquillità, il secondo tempo ha avuto inizio, con circa 30 minuti di ritardo. Al 12-esimo minuto, il Murador pareggia con una staffilata dai 25 metri del centrocampista Martino Picconacci, noto al grande pubblico di Ravoledo come "Martin Fratazz".
Il pareggio del Murador ha fatto scatenare la barra del Cavron. Alcuni degli ultrà più scatenati, e sciammannati, hanno invaso il campo con sei trattori, ognuno trainante un carro ribaltabile di letame, che è stato sparso a grandi mucchi sul terreno di gioco. L'arbitro ha perciò dovuto sospendere la partita al 16-esimo minuto.
I facinorosi hanno poi azionato gli idranti per l'irrigazione, di modo che in campo si è formato uno strato di poltiglia stercoraria spesso un metro, dove le due tifoserie si sono date battaglia per circa due ore, sguazzando nel letame e scambiandosi botte senza pietà.
Reputando pericoloso l'intervento diretto per sedare gli scontri, Gurkha ed Ustascia hanno deciso di affrontare la situazione in un modo insolito: 
  • con un elicottero hanno lanciato ordigni contenenti feromoni ed ormoni di scrofa e vacca in calore sui partecipanti alla battaglia
  • hanno immesso in campo 50 verri e 30 tori, già precedentemente eccitati con ormoni (e dotati di profilattici in carta vetrata a grana grossa)
  • dopo di che, dall'esterno, hanno chiuso ogni varco dello stadio, impedendo in tal modo a chiunque di uscire
  • passate 3 ore i cancelli sono stati riaperti e la folla fatta defluire. Il bilancio è di 94 sodomizzati a sangue
  • a quel punto, le forze dell'ordine hanno rastrellato l'area circostante lo stadio ed hanno sottoposto tutti i fermati ad ispezione sfintero/rettale. Coloro ai quali sono state riscontrate tracce, anche minime, di alesaggio suino e bovino sono stati tratti in arresto e denunciati per violenze e turbativa dell'ordine pubblico (e, naturalmente, medicati con una pomata a base di strutto, pesteda e peperoncino).

giovedì 16 ottobre 2014

Il grande condottiero avicolo

Starnazzava bene il pennuto
Borioso tonitruante e pettoruto
Regnava lato confine elvetico
Contrastrarlo era roba da eretico
Potere rumoroso e quasi tremendo
Benefattore di montano borgo delendo
Babilonia in quota con vista lago
Genio sottile più dello spago
Due lustri di scintillante regno
Lasciando a noi terribile segno
Sempre a suo fianco la ragione
Tutti proni a sentire la lezione
Sentiero diritto verso la gloria
Pareva giunta la fine della storia
Indisturbato impero nel pollaio
Se ne andava leggero e gaio
La certezza che egli non erra
Stupefacente il razzolare in terra
La certezza di illuminato governo
La convinzione di esser padreterno
Nessuno osava l'invettiva
Temendo folgore vendicativa
Pubblica opinione lecca posteriore
Privata lamentela ma senza vigore
Inarrestabile come un grande fiume
Soggiogati dallo sbattere di piume
Pavoneggiamento con le penne
Egocentrismo elevato alla "enne"
Chi gli è stato ridicolo gendarme
Chi gli ha elevato patetico carme
Tutti stupiti per l'alzar di cresta
Peccato che sotto manchi la testa
Menar vanto di epico battacchio
Gratta il toro ed esce l'abbacchio
Stolte parole ci infilza nella carne
Da cervello crivellato dalle tarme
Schifezza che resta sulla pietra
Degno prodotto di gente tetra
Rozzo parlare mai dimenticato
Turpe ragionare mai perdonato
Infame berciare a fianco di una bara
La sua pochezza a noi pare chiara
Bassezza non ammette prescrizione
Solo un'ardente eterna esecrazione
ll perdono sarebbe diseducativo
La macchia non trova detersivo
Bassezza che non avrà amnistia
Merita fucilazione in qualche retrovia

***
 
Ha fine ciò che ha avuto inizio
Pochi però han visto l'indizio
Svegliata la repubblica delle mele
E il vino si è tramutato in fiele
Venuto il momento del gran crollo
Di facezie il paese era satollo
Manda la folgore Beata Vergine
Col fuoco mettici un argine
Spazza via le posticce glorie
Dai corso alla damnatio memoriae
Era il grande patriarca avicolo
Scassinato il senso del ridicolo

martedì 14 ottobre 2014

Albosaggia (SO). Epidemia di muffa corporea antropica

Da circa un mese, una tremenda epidemia di muffa corporea antropica (popolarmente definita marcionera) sta funestando la popolazione di Albosaggia. La malattia:
  • ha colpito il 78% della popolazione
  • è causata dal fungo microscopico Puthreomyces Viridis Bosagginus (PVB - localmente noto come semenza del marcione).
  • si manifesta in coloro che ne sono affetti con una proliferazione di muffa nero verdastra su viso, mani, piedi, ascelle (nei casi più gravi anche su capezzoli e parti intime). Altro sintomo dell'infezione da PVB è il caratteristico odore di sugna rancida e siero di latte fermentato.
Ad Albosaggia ed hinterland, essere affetti da marcionera è considerato un segno di virilità (per i maschi) e di avvenenza (per le femmine).
Non solo, dal 1328 ad Albosaggia è attiva la Antica Mufferia dello Stambeccaccio (AMS) che si è guadagnata imperitura gloria nel borgo grazie alla Viridella Puthrescens, una pomata/panacea ottenuta tramite la lavorazione della muffa corporea da PVB, appositamente raccolta. AMS ha selezionato un gruppo di 120 donatori di muffa che, messi sotto contratto, ogni 3 mesi si sottopongono alla raschiatura della muffa, che viene sottoposta ad un complesso processo al termine del quale si ottiene la Viridella. Giova in proposito ricordare che un adulto affetto da PVB è in grado di produrre in un trimestre tanta muffa da riempire una gerla.
Questo è il processo produttivo, riassunto per sommi capi:
      1. stagionatura della muffa in cantina per sei mesi, su apposite scalere, dove viene continuamente trattata con una miscela di sudore di becco e di montone
      2. marinatura per due settimane della muffa in una soluzione di acqua e melma
      3. macinazione ed omogeneizzazione della muffa in un mulino con macine di pietra ed ottenimento della poltiglia madre 
      4. preparazione della base grassa (miscela omogeneizzata e fermentata di sugna, strutto e sego) 
      5. miscelazione della poltiglia madre con la base grassa 
      6. invecchiamento per 2 anni del prodotto 
      7. confezionamento della Viridella (in comodi e maneggevoli fustini da 10 kg, oppure in supposte, ovuli ed opercoli)
      In quel di Albosaggia, la Viridella è considerata una vera e propria panacea, adatta a curare molti disturbi. Si citano, a titolo puramente esemplificativo e non esaustivo:
      • infezioni della bocca e delle labbra
      • emorroidi e ragadi da allattamento
      • dermatiti da contatto
      • eccessiva sudorazione di piedi ed ascelle
      • alitosi
      • prurito intimo
      • forfora
      • infestazioni corporee da pidocchi e piattole

      Memorie di un boia - Trancio II

      Un caloroso saluto da Uguccione Ghigliotti Cainozzi, il vostro affezionatissimo boia. E' giunto il momento di intratternervi un po' parlandovi dei miei innamoramenti, perchè anche un boia si innamora. Ovviamente si tratta di amori di cui non si parla a "Verissimo", "La vita in diretta" o "Domenica live". Gli amori di un boia non sono roba per le Barbare D'Urso o le Silvie Toffanin. Gli amori di un boia suscitano orrore ai non addetti ai lavori. Un giusto orrore, sia chiaro, l'orrore di chi non può capire, un orrore di cui noi boia andiamo fieri poichè è la certificazione della nostra irriducibile diversità ed individualità.
      Non voglio perdere tempo ed arrivo al dunque: io sono innamorato della sola persona di cui è meritorio innamorarsi: Gloria Camelia Flora Strozzi Forconi, detta anche "Mamba del Patibolo", "Porta dello spavento supremo" o "Madre del supremo castigo universale". Per me è semplicemente "il Mamba".
      Anche il Mamba fa di mestiere il boia, e non potrebbe essere diversamente. C'è però tra noi una differenza, una differenza che ci completa in modo reciproco e celestiale. Mentre io sono un boia stanziale, ormai sono diventato un tutt'uno col mio braccio della morte, lei è invece un boia randagio ed ambulante, calpesta la polvere della nostre strade con il suo patibolo mobile e giustizia i pendagli da forca in pubblico, specialmente nei mercati e nelle fiere. C'è chi gira con le giostre e chi con la forca, sono scelte di vita, null'altro.
      Basta chiamarlo e il Mamba arriva, attrezza la sua forca ambulante ed in una trentina di minuti è capace di giustiziare anche 15 persone. Io ho con la forca un rapporto tecnico ed industriale, lei invece adamantino e romantico (a modo suo, ovviamente). Io faccio i volumi, lei fa la poesia.
      Tra me e lei è stato il classico colpo di fulmine, un fulmine fulmineo come la lama di una ghigliottina. Era il giorno in cui il Mamba ha giustiziato Efrem il Profeta, Immacolata la Candida e tutto il Comitato Centrale del PAMM (Partito Ambientalista Mercenario Morbegnese). Era il giorno in cui un salutare bagno di sangue ha purificato la cittadina del Bitto, facendo piazza pulita di ciarlatani e barattieri ambientalisti e simil progressisti begardo/marxisti de noantri. Un grande giorno, una sorta di 25 aprile etereo e truculento allo stesso tempo. Beautiful day...
      Ebbene, quel giorno ho visto come il Mamba faceva spegnere il sole sui marrani pendagli da forca che erano stati posti nelle sue sgrinfie ... ed è stato amore a prima vista, una celeste corrispondenza di sanguinosi sensi. La vedevo maneggiare con soavità la garrota, la ghigliottina ed il maglio, guardavo come preparava il cappio e con quale piacere stava a guardare gli impiccati penzolare ed oscillare lievi al vento, osservavo lo scintillare dei suoi occhi mentre squartava un mercenario ecologista. Ho visto tutto questo e dentro di me ho sentito una voce dirmi: "ecco, questa è la donna che cambierà la tua vita". Nulla poteva essere più come prima, nulla più!
      Mi sono avvicinato a lei ed ho provato le stesse sensazioni che avrebbe provato Dante per la sua Beatrice. Sì, perchè il Mamba, a modo suo, è pure un essere angelico, io mi figuro lei con 2 ali nere rivestite di catrame, ma sempre di ali si tratta. Senza perdere tempo le ho detto: "Mamba, aprimi il tuo cuore come apri il cranio dei condannati che spedisci all'inferno". Lei stava preparando la calce viva per la fossa comune dove erano da sotterrare i giustiziati, si è girata e ha detto semplicemente "sì, ma non dirmi mai che se ti voglio bene io devo cambiare". Io ho risposto: "l'amore e l'esecuzione sono le uniche forme di liberazione che conosco, le uniche leggi che possono essere scritte nel cuore di un boia".
      Dopo qualche minuto di silenzio, il suo volto di pietra ha assunto un'espressione non del tutto terrena, poi mi ha detto: "io so chi sei e so cosa significa essere un boia; viviamo in due compartimenti separati della medesima solitudine, abbattiamo il muro. Sappi però che io ho assoluto bisogno di essere accettata per quello che sono, io voglio continuare a fare il boia girovago ed a sterminare per le strade e le piazze. Non mi chiedere di stare chiusa dentro un braccio della morte per giorni e giorni. Tu sei il più grande tecnico della pena capitale, il genio della forca di massa, ma io per vivere ho bisogno di respirare l'odore plumbeo della terra mescolata col sangue e col terrore. Io ho bisogno della mia libertà".
      Si, Mamba, ti dico di sì.
      Adesso lo so che, quando spedisco un pendaglio da forca all'inferno, non sono più solo!

      lunedì 13 ottobre 2014

      Memorie di un boia - Trancio I

      Mi chiamo Uguccione Ghigliotti Cainozzi e di mestiere faccio il boia. Sì, sono un boia, faccio quel lavoro che tutti disprezzano ma di cui tutti hanno bisogno. In un certo senso mi sento un po' come gli immigrati, che tutti disprezzano ad alta voce ma poi bisogna pure, in qualche modo, alzarsi alle 4 e mungere le vacche, stare con 40 gradi sotto il sole di luglio e aspirare i vapori dell'asfalto, prendersi cura di papà e mammà quando sono fulminati dalla vecchiaia e dalle malattie neurodegenerative.
      Sì, sono reietto ... sono tutto insieme negro, coperto di tubercoli della lebbra, gay, sieropositivo, debosciato, depravato, ebreo, comunista, zoofilo, muso giallo, faccio sesso con qualunque essere vivente mi capiti a tiro, sono cosparso dai brufoli della sifilide, sono promiscuo ... e soffro pure di alitosi. Eppure sono indispensabile, i mercanti di paura sono dei veri e propri stakanovisti, ogni giorno trovano una nuova dozzina di nemici della civiltà da neutralizzare, fare piazza pulita, eliminare nel fisico e nella memoria.
      Siamo una società di mamme rimbambite, paparini che si realizzano con un appartamento ed un BMW station wagon di seconda mano, bambini decerebrati dai soggetti appartenenti alle prime due categorie, vecchi rincoglioniti che portano il bamboccio al parco e preparano la minestrina ai genitori di esso stesso medesimo bamboccio. Una società così ha una fame tremenda di mostri. Troppe persone non possono assolutamente vivere senza mostri, altrimenti le quotazioni di mercato della paura e della tristezza crollano ed i poveri mercanti sarebbero rovinati. Una società così ha un disperato bisogno di negri, pedofili, stupratori, spacciatori, immigrati con scabbia e tubercolosi, omosessuali, transessuali, lesbiche, malati di AIDS, zingari.
      Ecco, una società così trabocca di mostri, mostri che bisogna eliminare per restituire la tranquillità alla nazione. Nei tribunali fanno i turni 24 ore su 24 per emettere tutte le sentenze capitali che servono a questa società ... e continuano ad accumulare arretrato. 
      L'opinione pubblica ha bisogno di almeno 3 sentenze capitali al giorno per starsene buona. Il mese scorso, in una settimana sono state condannate a morte solo 10 persone. Il risultato è stato che una folla sterminata di buoni padri di famiglia, mammine col passeggino e nonnetti con l'hobby del gioco della bocce ha messo a ferro a fuoco la Prefettura.
      C'è un disperato, ed irrimediabile, bisogno di consegnare al patibolo sempre più spazzatura sociale, per evitare che la GGENTE non veda insoddisfatta la sua fame di forca.
      Tutto sembra quadrare: si fa piazza pulita dei rifiuti umani che occupano le panchine ai giardinetti, dei venditori di fiori, dei vu' cumprà e dei loro calzini di spugna e dei nomadi e compagnia bella. Tutto è bello preciso, il braccio della morte dove io trionfo e regno lavora a pieno regime, la mia giornata lavorativa va dalle 7 di mattino alle 11 di sera; non segno nemmemo gli straordinari, 16 ore tutti i giorni da lunedì a venerdì, una media di 40 esecuzioni al giorno, dal momento del loro arrivo i condannati stanno nel braccio della morte non più di 24 ore. Tutto perfetto!
      Quando devo giustiziare qualcuno, guardo nelle palle degli occhi il pendaglio da forca che mi hanno messo davanti e mi sento come un bambino davanti ad un banco di dolciumi:
      • impiccagione con cavo metallico tipo freni della bicicletta?
      • una "botta de vita" con la sedia elettrica, direttamente collegata alla linea in alta tensione?
      • fucilazione a bruciapelo con cartucce a pallettoni incatenati?
      • impalamento con piantone chiodato?
      • garrota, girando lentamente la vite?
      • hanging, drawing and quartering, con esposizione delle mezzene davanti alla chiesa?
      • chiamo una ventina di studenti liceali e lo lapido con i cubetti di porfido?
      • lo decapito con la roncola?
      • squartamento coi cavalli nel cortile della scuola?
      • lo sotterro vivo in una cava di ghiaia?
      • lo gaso con lo scarico del motore diesel di una ruspa?
      • lo chiudo in un sacco con 20 chili di sassi e poi lo zompo nel lago di Como?
      Non so mai cosa scegliere, spesso tiro a sorte. Solo una cosa non posso sopportare: l'iniezione letale, troppo fredda, asettica, priva di pathos ... roba da infermieri!!
      Io sono un tecnico, un tecnico preparato. Pensate che nel mio braccio della morte ho organizzato diversi master per la formazione di giovani boia, affiancando con molta diligenza le lezioni teoriche con le esercitazioni pratiche. Grazie a me ed al mio know how ben 126 persone hanno imparato il mestiere e si coprono d'onore nei penitenziari dei cinque continenti.
      Ma ... però ... c'è sempre un "però", quel qualcosa che non ti torna e che non ti convince. Visto l'alto tasso di consenso sociale all'eliminazione dei rifiuti umani, in quanto boia mi aspetterei di essere socialmente considerato al pari dei poliziotti, delle ronde paramilitari e dei giudici bassi di statura che con un timbro ed una firma spediscono decine di persone nel mio stabilimento (un modello di efficienza, peraltro). 
      E invece no! Dopo 16 ore passate senza respiro a giustiziare tutti i pendagli da forca che mi mandano senza sosta, smonto dal lavoro, mi sfilo il cappuccio nero, il grembiule di cuoio, i guanti e gli stivali di gomma e cerco di tornare nel mondo civile, quel mondo civile che mi fa sgobbare 16 ore al giorno solo per non smettere di saziare la sua paura. Vi pare ragionevole che io voglia rientrare nel mondo? Non credo possiate negarmelo! A livello di principio paiono non esserci dubbi!
      No, invece! Basta che io mi faccia vedere per strada che subito si forma il vuoto attorno a me. Mi sfuggono come un appestato solo perchè, con grande trasparenza, applico l'omega a quello che loro, al bar, nel segreto dell'urna e davanti alla TV, ritengono non avrebbe mai dovuto avere l'alfa.
      Sono un perfetto strumento della loro volontà ma hanno paura di vedermi, salutarmi, darmi da bere! Che poca, anzi nulla, coerenza che hanno. Sono quello che traduce in realtà i loro sogni di igiene sociale e culturale e mi schifano in questo modo ... schizofrenici, sdoppiati, conigli. Tutti bravi ad ergersi a paladini dell'integrità morale del popolo, delle sane tradizioni, dei valori che reggono in piedi la famiglia e la società. Poi quando arriva chi traduce i loro sogni in realtà scappano tutti. Che abbiamo paura di me, della mia atroce incapacità di essere ipocrita?
      Io adoro il mio lavoro, adoro giustiziare tutto quello che mi portano da giustiziare, provo piaceri terribili nel far calare il sipario su innumerevoli vite, mi esalto nel fare dire addio al sole a tutto quello che loro mi mandano. Sì, sono innamorato del mio ruolo di boia, ma, a differenza di loro, io non recito un ruolo, io vivo in un ruolo, io non sono un attore che dà vita ad un personaggio, io sono una persona, e questo è terribile ed affascinante allo stesso tempo. Io non recito, ma sono quello che tiene in piedi il teatro, senza di me la macchina della paura e della tristezza non sarebbe mai più governabile.
      Io servo a loro ma non lo ammetterebbero mai. In tanti sono buoni a sproloquiare di igiene della società, ma solo a parlarne. Poi invocano il pugno di ferro della polizia come ci si attacca alle sottane della mamma. Ma la polizia non ha il coraggio di fare in piazza quello che vorrebbe fare e gli chiedono di fare. Allora serve un giudice, che con aria pacata ed ieratica decide che qualche decina di persone non deve più vedere il sole domattina. Però, il giudice è bravissimo a scrivere le sentenze da dare in pasto alla plebe sitibonda di mostri ma poi ha lo stomaco troppo delicato e non può mica sporcarsi le sue manine bianche e delicate traducendo l'idea in azione. Serve il boia per tenere in piedi la baracca, il boia è il pilastro di tutto l'edificio sociale. Senza di me, che vivo stroncando vite, non si può proprio vivere!
      Sì, sono indispensabile, avanti, chi si vuol fare giustiziare, oggi c'è il 3x2, domani lo sconto ai pensionati, il mese prossimo c'è la promozione per i bimbominkia e le loro mamme. Non sbattetevi troppo a pensare al suicidio. Non state a lambiccarvi il cervello per trovare un significato alla vostra vita. Risparmiatevi lo sforzo: vite come le vostre non hanno senso! C'è chi consuma troppi grassi e troppi zuccheri e chi si strafoga di paura. Basta! Smettetela di straziarvi! Ho una soluzione rapida e pulita per voi! Venite da me, lo sapete, io sono quello che mette fine a ciò che non doveva nascere e men che meno crescere.
      Avrete mie altre notizie ... io non sono altro che il microfono e l'altoparlante delle vostre cattive coscienze! Io non starò mai più zitto ... MAI PIU'!!!
      Alla prossima puntata saprete dei miei amori, amori diversi, amori che non dovrebbero esistere, amori che vi sconvolgeranno, amori che in pochi possono concepire.
      Io sono il boia, non mi servono altri aggettivi.

      lunedì 29 settembre 2014

      The minkchild

      Devastated with cure parental
      By genitors stupids and banal
      Givin' him every capritch
      Makin' him a future coonitch
      A clear project without conscience
      Givin' him a future of deficience
      He wants the altalen menacin' with a backett
      And papy doesn't make black his coolett
      Always viziated by his maman
      Need a table of wood to beat his deretan
      A lot of terror in the dotch
      Manvers and battipann the right approach
      Once he was afraid to cagate
      Without mum he couldn't spurgate
      Keepin' inside him brown salsitch so bell
      With 2 kilos of purg I scarick him well
      Now is with cacca in love
      He talks of merda every dove
      He wants to skitt in face of mama
      She doesn't break his face that's the drama
      He's a love story with product of boodell
      A love for merda and ringin' a bell
      Mad passion for the insides of boodell
      Total empty inside the chervell
      Always following his sborron inclination
      Less difficult than givin' education
      Great effort to make him a really big coyon
      Then comes the moment to stay under a patron

      venerdì 18 luglio 2014

      Eravamo presenti .... e saremo presenti

      Eravamo presenti quando coniavano i peccati solo per noi, ce li facevano confessare e poi ci assolvevano con una plumbea misericordia.
      Eravamo presenti nel momento in cui urlavano a gran voce che avevamo un'anima troppo ignorante ed avevamo ancora troppo da imparare.
      Eravamo presenti quando sentenziaromo che mai e poi mai saremmo riusciti a reggerci in piedi da soli, figuriamoci a camminare.
      Eravamo presenti il giorno dove hanno dichiarato l'eterna durata dell'infanzia e l'inestinguibile dittatura della vecchiaia.
      Eravamo presenti quella mattina e ci hanno sconsigliato di pensare, per il nostro bene ovviamente.
      Eravamo presenti quella maledetta notte dove ci fu inculcato il supremo valore della delega in bianco a coloro che possedevano la somma sapienza.
      Eravamo presenti, pioveva così forte e ci dicevano che era la giusta punizione per non aver voluto imparare a memoria alcuni capitoli del grande libro della verità.
      Eravamo presenti in quegli interminabili giorni dove baffuti professori con la bava alla bocca ci interrogavano e ci bocciavano irrimediabilmente perchè non avevamo risposto che era già tutto scritto, bastava solo apprendere e non perdere tempo cercando di capire.
      Eravamo presenti sotto un sole feroce, mentre tutto sembrava esser già stato detto.
      Eravamo presenti e ci offrirono due pinte di morfina ma non eravamo malati terminali.
      Eravamo presenti tutte le sere dove il grande saggio predicatore ci iniettava il ribrezzo per la parola.
      Eravamo presenti e ben attenti durante il corso di educazione tecnica all'oblio.
      Eravamo presenti e tutt'orecchi al seminario di formattazione della memoria.
      Eravamo presenti, ci fecero gli esami del sangue e dichiararono ufficialmente la totale assenza di tracce di passato e di precursori di futuro.
      Eravamo presenti e spalmarono le nostre facce di cera e fuliggine.
      Eravamo presenti e ci misero i vetri affumicati davanti agli occhi.
      Eravamo presenti il giorno in cui ci ammonirono e misero in guardia dai pericoli della gioventù.
      Eravamo presenti sulla banchina del porto, le navi salpavano l'ancora, l'ammiraglio ci informò che mai e poi mai avremmo navigato.
      Eravamo presenti al casello dell'autostrada che aveva solo uscite di sicurezza.
      Eravamo presenti a far coda all'ufficio postale, ognuno con una gerla di lettere non spedite e che non ci avrebbero fatto spedire perchè indegne di essere spedite.
      Eravamo presenti, chissà dove ma ovunque, per imparare che siamo del tutto impotenti di fronte al male e che avremmo salvato l'animaccia nostra solo credendo a quello che era scritto

      ***

      Saremo presenti, senza invito e gonfi di birraccia da cantiere, al pranzo di gala, dove faremo la gara di "piscia lungo".
      Saremo presenti negli ultimi banchi della cattedrale ed accompagneremo l'omelia a suon di rutti.
      Saremo presenti all'ennesimo sit in antiaborto, antieutanasia, anti procreazione assistita ed urleremo forte quali sono le vite che non meritano di essere vissute.
      Saremo presenti al prossimo pellegrinaggio verso un qualsiasi santuario per chiedere una qualsiasi grazia e grideremo che noi siamo il miracolo che volevano far dimenticare.
      Saremo presenti all'uscita dell'asilo, per suggerire al maniaco di ingropparsi i genitori invece dei bambini.
      Saremo presenti all'ingresso del cimitero, per esigere che venga sotterrato il corteo funebre anzichè la bara
      Saremo presenti all'inaugurazione del braccio della morte, perchè non si faccia confusione sui destinati all'esecuzione.








      Personcine a modo

      Padri di famiglia modello edificante
      Corrono in palestra a ingropparsi qualche infante
      Madri eroiche pronte ad ogni sacrificio
      Insegnano alle figlie la scalata a mezzo meretricio
      Maschietto primogenito orgoglio dei genitori
      Week end al mare con banda di stupratori
      Bionda figliola meravigliosa adolescente
      Si permette tutto con mercimonio intelligente
      Uomo di chiesa punto di riferimento
      All'oratorio redime con carnale insegnamento
      Procace caposala consuma col primario
      La tua salute è un aspetto secondario
      Portaborse sollazza assessore regionale
      Un contratto di prestazione para-coniugale
      Tangente cotangente mirabile trigonometria
      Un paese ridotto a battere in periferia
      Integerrimo e rigido capofamiglia
      Se lo assumi te la spassi con sua figlia
      Marito sgobbone sempre in movimento
      Scopa moltissimo ma non il pavimento
      Ai figli non fa mancare mai niente
      ma deve smaltire litri di seme rovente
      Signora medio borghese del gioco appassionata
      Rientra delle perdite con l'anguilla infuocata
      Signora altolocata mantenuta annoiata
      Cerca giardiniere per aiuola trascurata
      Uno stile di vita che costa parecchio
      Per fortuna è andato in coma il vecchio
      Un vecchio zio che ha fatto testamento
      Quasi quasi lo sotterri nel cemento
      Pubblico marito e pubblica moglie
      Altro reddito dal mercato delle voglie
      Un verga tipo spada da samurai
      Modo creativo di togliersi dai guai
      Una vulva come una condotta forzata
      Anche oggi la pagnotta è guadagnata
      Uomini di squisita eleganza
      Ben vestiti adorano la mattanza
      Donne di smagliante bellezza
      Ben aduse a nasconder la monnezza
      Viva l'Italia, l'Italia sbattuta a pecorina
      L'Italia stuprata dai ceti medi da latrina

      mercoledì 28 maggio 2014

      Baruffini (SO). La città è immersa nell’oscurità più completa


      Dal tardo pomeriggio del 26 maggio la (non più) ridente città di Baruffini è immersa in un’oscurità totale. Non sorge più il sole e nemmeno le luci elettriche si accendono più. Ciò sta causando alla popolazione pesanti disagi. Si citano:
      • è divenuto impossibile persino andare al bagno e centrare il buco - ciò costringe la popolazione ad espletare all’aperto le proprie funzioni fisiologiche (già 18 persone hanno denunciato di aver subito improprio e mefitico lavacro)
      • coloro che intendono adempiere ai propri doveri coniugali corrono il costante rischio di sbagliare partner - ad esempio, il parroco intendeva consumare con la perpetua ed è invece arrivato ad un passo dal congiungersi carnalmente col sacrestano
      • gravi sono anche gli inconvenienti per coloro che frequentano assiduamente i numerosi lupanari della zona (c.d. “frequent fuckers”) - ieri uno di loro, erroneamente convinto di essere giunto in un pubblico esercizio carnale, ha tentato di consumare un amplesso con sua sorella, a fronte di un lauto compenso (5 Euro in monete da 50 cent)
      Il buio che avvolge Baruffini (sino a quando non si sa) è la giusta punizione che la Madonna di Tirano ha mandato sul delendo borgo rivolgendovi il suo sguardo amorevole e consolatore.
      A parere di Pasquino Pinzocheri Press Agency, sarebbero stati necessari ben maggiori flagelli, ma a fronte della volontà della “Sublime Patrona” non si può discutere ma solo ringraziare … e pregare che mandi una prossima ripassata.