domenica 3 giugno 2012

Grosotto (SO). Preoccupante diffusione del consumo di prugne allucinogene

Sta destando viva preoccupazione a Grosotto la sempre maggiore diffusione della coltivazione e del consumo di prugne allucinogene (prunus horrificus cerebroputrens, meglio nota come “mitraglia del diavolo” o “granata satanassa”). La mitraglia del diavolo ha un alto contenuto di neuroputrina cloridrato, un alcaloide che causa la necrosi purulenta del tessuto cerebrale (c.d. “sindrome del cervello in palta”).

Tenuto conto che, secondo quanto appurato da un’indagine svolta dal Servizio fauna domestica e selvatica dell’ASL di Vervio, il 52% degli abitanti di Grosotto è consumatore (abituale o saltuario) di mitraglia del diavolo, è agevole comprendere come le autorità civili ed ecclesiastiche del luogo siano vivamente preoccupate.

La mitraglia del diavolo è subdola. In un primo momento chi la consuma ha una sensazione di euforia e di grande energia, accompagnata da ninfomania nelle donne e satiriasi priapistica nei maschi (abbiamo conosciuto un giovane di 22 anni che ha avuto un’erezione durata 72 ore consecutive). Questa prima fase, detta orgiastica, può durare sino a 2 settimane. Dopo di che iniziano a presentarsi i primi sintomi neurodegenerativi. In particolare, la neuroputrina mette inizialmente fuori uso i centri nervosi che governano l’intestino, rendendo del tutto casuali le funzioni di evacuazione. Non a caso, chi si trova a passare per Grosotto è spesso colpito da tremendi miasmi, che non provengono dalla locale porcilaia, come si potrebbe credere di primo acchito, ma dalla popolazione stessa. A me capita almeno 2 volte al giorno di essere chiamato a sgomberare scuola, chiesa, oratorio o uffici. Viviamo in perenne stato di allarme biologico. Il terzo stadio, è quello della totale neuro putrescenza, con totale incapacità di intendere e volere, logorrea, deambulazione a 4 zampe, attrazione carnale per ovicaprini, bovini e suini ed alitosi sulfurea. È uno stato terminale ma può durare anni, nel corso dei quali il soggetto continua a vivere in modo del tutto inutile a se ed al mondo intero (come può appurare chiunque abbia a che fare con dei grosottini)”, dichiara Annibale Reprimenda, responsabile dell’Ufficio municipale per la repressione del vizio e la promozione della virtù.

La diffusione del consumo della mitraglia del diavolo è un segno dei tempi, al contempo un emblema del declino morale di Grosotto ed un’anticipazione della tremenda punizione divina che cancellerà col fuoco questa debosciata città dalla faccia della terra. Se poi la punizione divina non arrivasse, i miei parrocchiani non pensino di essersi salvati il collo. Per il bene della loro anima farei intervenire una compagnia di mercenari grosini che, senza retribuzione alcuna, si cureranno di radere al suolo la città senza che ne resti più traccia”, aggiunge l’eparca di Grosotto Raphael Matamoros y Stroncaprunas.

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