Da ambienti molto vicini all'amante della
sorella del cognato di un pelatore di uova residente nelle brumose lande
frutticole tra Sernio e Lovero, giungono a Pasquino Pinzocheri Press Agency
voci circa il fatto che a Sernio un bambino sia stato riconosciuto come reincarnazione
del sommo pontefice Francesco.
La scrivente Agenzia stampa ha mandato in
incognito propri emissari in quel di Sernio affinchè, con l'orecchio della
spia, si potessero raccogliere ulteriori informazioni, da diffondere senza
indugio alle infinite moltitudini di donne e uomini assetati di conoscenza che
si avvicinano ai dispacci stampa, nutrendo aspettative a dir poco messianiche.
Una lunga indagine giornalistica, non
dissimile dalla ricerca del Sacro Graal per quanto concerne le forze impiegate,
ha consentito di fare, almeno in parte, chiarezza sulla vicenda.
Innanzitutto, il
soggetto in questione è un bambino biondo di 6 anni che, una mattina, dopo
essersi alzato dal letto, si è precipitato sulla terrazza di casa ed ha
iniziato, con fare solenne, a benedire urbi et orbi tutte le persone che
passavano in strada. Passato qualche minuto, i suoi genitori si sono accorti
della folla radunatasi sotto casa ed hanno intimato al loro pargoletto di
rientrare in casa, onde evitare che si prendesse qualche malanno. Per tutta
risposta, il criaturo ha stentoreamente affermato "io
sono la reincarnazione di Francesco, io sono il santo padre, sua santità, vescovo
di Roma, capo del Collegio dei vescovi, primate d'Italia, vicario di Cristo e
pastore in terra della Chiesa universale. Possiedo i titoli di sommo pontefice
della Chiesa cattolica nonché, a seguito dei Patti Lateranensi, quello di sovrano
assoluto dello Stato della Città del Vaticano. Non solo, io farò trasferire la
Santa Sede a Sernio, farò di questa casa la nuova Sede Apostolica e questa
umile terrazza diverrà la loggia delle benedizioni, sotto la quale folle
immense stazioneranno in attesa della mia comparsa, al fine di ricevere
l'implorata benedizione apostolica. Sappiatelo, io farò di Sernio la nuova
Gerusalemme, sia terrestre che celeste. Dopo millenni di tempo umbratile, il
sole splenderà senza fine su Sernio e nei suoi frutteti non cresceranno più le
mele ma i frutti della conoscenza del bene e del male".
Dopo tali affermazioni, il fanciullo ha tracannato un gallone di aranciata,
si è schiarito la voce ed ha continuato nel suo roboante discorso, affermando
che nottetempo un angelo gli è apparso, è entrato dalla
finestra della sua cameretta, si è seduto sul suo letto e gli ha detto "salve, o grandemente favorito, il signore delle
pome è con te; tu sei benedetto tra i pargoli innocenti che popolano la terra.
Non temere, bambino mio, perché hai trovato grazia presso il dio delle pome. Tu
sarai grande e sarai presto chiamato figlio dell'altissimo; e il signore delle
pome ti darà un trono d'oro impiallacciato di legno di melo, e regnerai su
tutti i frutteti della terra in eterno, ed il tuo regno non avrà mai fine.
Sappi che i tuoi genitori sono pieni di disgrazia ma, con la tua intercessione
ed invocazione, lo Spirito Santo verrà su di loro e la potenza dell'altissimo,
pur lasciandoli disgraziati tal quali, li renderà invisibili al resto degli
uomini, al fine di poter, per lo meno, por fine al pubblico ludibrio causato
dalla loro esistenza".
I due genitori sono quasi svenuti, in preda ad uno stupore ben presto
degenerato in rimbambimento assoluto, avendo essi realizzato di stare per
trasformarsi in Giuseppe e Maria de noantri, con magari anche il dovere di
tentare, col biondino medesimo, una fuga non in Egitto ma più prosaicamente verso
Lovero, attraversando pertiche e pertiche di frutteti a bordo di un carro
coglifrutta.
Parzialmente ripresisi da tale shock mistico e psicologico, i due
affannati mentali hanno deciso di correre senza indugio in una carpenteria
metallica per ordinare una sedia gestatoria da montare sul rimorchio del
trattore, al fine di poter portare in giro per le strade il nuovo sommo
pontefice.
Grande è stata la gioia del biondino quando suo padre è arrivato sotto
casa con il trattore allestito di sedia gestatoria. Imponendo le mani al mezzo
agricolo, il bambino ne ha causato la trasfigurazione della carrozzeria in un
giallo splendente, con comparsa sulle sponde del rimorchio della scritta “Puer
amicto solis” in rosso fiammeggiante.
Dopo essersi vestito di una toga bianca, il fanciullo è montato sulla
sedia gestatoria ed ha ordinato al padre di mettersi alla guida e di portarlo
alla diga di Sernio. Lungo il tragitto, una folla oceanica si è accodata, tanto
a piedi quando a bordo di trattori, carri coglifrutta, trinciastocche,
atomizzatori per trattamenti fitosanitari. La lunga teoria di uomini, donne,
bambini, bestiame e macchine agricole è poi giunta a bordo del bacino
idroelettrico, dove la sedicente reincarnazione del papa ha iniziato ad
arringare la folla in piedi sul cassone del rimorchio. Questo ha dichiarato:
"io sono qui per battezzarvi, affinchè possiate trovare, salvezza, vita
eterna, strabordanti raccolti di mele e la redenzione da afidi, ragno rosso,
ticchiolatura, cocciniglia e plara. Inginocchiatevi quindi per ricevere il
battesimo. Io vi battezzo con succo di mela, ma il padre mio verrà alla fine
dei tempi a battezzarvi con spirito santo, zolfo e pesticidi. Ed ora, come il
padre mio ha mandato me, io mando voi in giro per il mondo a predicare e testimoniare,
affinchè il mio verbo di salvezza possa giungere in qualunque parte del mondo
ove pianta di melo si erga in piedi. Andate quindi e siate miei testimoni;
abbiate solo cura di evitare la terra della sublime patrona della Valtellina,
poichè costei, ben più possente di me, potrebbe posare su di voi il suo
amorevole sguardo ed incenerirvi seduta stante".
Terminata la sua predicazione, il creaturo è risalito sulla sedia
gestatoria ed ha ordinato al padre di portarlo senza indugio presso la chiesa parrocchiale
di Sernio, dove si è auto intronizzato sedendosi sull'altar maggiore.
Consta a Pasquino Pinzocheri Press Agency che, a tutt'oggi,
un'interminabile coda di sudditi serenaschi stazioni perennemente fuori dal
portone della chiesa, implorando il biondino di scendere dall'altare ed imporre
le sue mani su di loro e su fotografie e mappe dei loro frutteti, affinchè la
salute degli uomini e dei raccolti siano protette da scrofola, scolo, gonorrea,
afidi, ragno rosso, plara, ticchiolatura e scopazzo.