venerdì 13 dicembre 2019

Ode a Cagano


La storia del fetido Cagano
Lui del gabinetto è il decano
La storia di Cagano brutto
Lo vedi e ti scappa un rutto
Omm' e mmerda e no de penna
Tanta cacca da usar la benna
Cagano accende la vettura
Lui di cacca è una scultura
Non era agendo o brigadiero
Cagano era mega ispettoro
Stava alla milizia confinaria
Vivendo una vita stercoraria
Cagano presidia la frontiera
Petando forte da mane a sera
Cagano che presidia il confine
Emettendo puzze senza fine
Cagano difende il patrio suolo
Seduto a cacare sul bugliolo
Erudito e colto è il Cagano
Forse impara anche l'italiano
Uomo brillante e di successo
Una vita spesa tutta al cesso
Cagano si sveglia ogni mattina
Desiderando solo la latrina
Cagano va a letto ogni sera
E parte il tuono in val culera
Cagano si lancia sulla turca
E le budella fanno la mazurca
Cagano della puzza è il poeta
Prima scarga e dopo peta
Per concludere in bellezza
Il Cagano è 'na schifezza
Per chiudere cantando
Il Cagano vien petando
Per chiudere suonando
Il Cagano sta cagando

Sernio (SO). Presunta reincarnazione del sommo pontefice attualmente regnante


Da ambienti molto vicini all'amante della sorella del cognato di un pelatore di uova residente nelle brumose lande frutticole tra Sernio e Lovero, giungono a Pasquino Pinzocheri Press Agency voci circa il fatto che a Sernio un bambino sia stato riconosciuto come reincarnazione del sommo pontefice Francesco.

La scrivente Agenzia stampa ha mandato in incognito propri emissari in quel di Sernio affinchè, con l'orecchio della spia, si potessero raccogliere ulteriori informazioni, da diffondere senza indugio alle infinite moltitudini di donne e uomini assetati di conoscenza che si avvicinano ai dispacci stampa, nutrendo aspettative a dir poco messianiche.

Una lunga indagine giornalistica, non dissimile dalla ricerca del Sacro Graal per quanto concerne le forze impiegate, ha consentito di fare, almeno in parte, chiarezza sulla vicenda.

Innanzitutto, il soggetto in questione è un bambino biondo di 6 anni che, una mattina, dopo essersi alzato dal letto, si è precipitato sulla terrazza di casa ed ha iniziato, con fare solenne, a benedire urbi et orbi tutte le persone che passavano in strada. Passato qualche minuto, i suoi genitori si sono accorti della folla radunatasi sotto casa ed hanno intimato al loro pargoletto di rientrare in casa, onde evitare che si prendesse qualche malanno. Per tutta risposta, il criaturo ha stentoreamente affermato "io sono la reincarnazione di Francesco, io sono il santo padre, sua santità, vescovo di Roma, capo del Collegio dei vescovi, primate d'Italia, vicario di Cristo e pastore in terra della Chiesa universale. Possiedo i titoli di sommo pontefice della Chiesa cattolica nonché, a seguito dei Patti Lateranensi, quello di sovrano assoluto dello Stato della Città del Vaticano. Non solo, io farò trasferire la Santa Sede a Sernio, farò di questa casa la nuova Sede Apostolica e questa umile terrazza diverrà la loggia delle benedizioni, sotto la quale folle immense stazioneranno in attesa della mia comparsa, al fine di ricevere l'implorata benedizione apostolica. Sappiatelo, io farò di Sernio la nuova Gerusalemme, sia terrestre che celeste. Dopo millenni di tempo umbratile, il sole splenderà senza fine su Sernio e nei suoi frutteti non cresceranno più le mele ma i frutti della conoscenza del bene e del male".

Dopo tali affermazioni, il fanciullo ha tracannato un gallone di aranciata, si è schiarito la voce ed ha continuato nel suo roboante discorso, affermando che nottetempo un angelo gli è apparso, è entrato dalla finestra della sua cameretta, si è seduto sul suo letto e gli ha detto "salve, o grandemente favorito, il signore delle pome è con te; tu sei benedetto tra i pargoli innocenti che popolano la terra. Non temere, bambino mio, perché hai trovato grazia presso il dio delle pome. Tu sarai grande e sarai presto chiamato figlio dell'altissimo; e il signore delle pome ti darà un trono d'oro impiallacciato di legno di melo, e regnerai su tutti i frutteti della terra in eterno, ed il tuo regno non avrà mai fine. Sappi che i tuoi genitori sono pieni di disgrazia ma, con la tua intercessione ed invocazione, lo Spirito Santo verrà su di loro e la potenza dell'altissimo, pur lasciandoli disgraziati tal quali, li renderà invisibili al resto degli uomini, al fine di poter, per lo meno, por fine al pubblico ludibrio causato dalla loro esistenza".

I due genitori sono quasi svenuti, in preda ad uno stupore ben presto degenerato in rimbambimento assoluto, avendo essi realizzato di stare per trasformarsi in Giuseppe e Maria de noantri, con magari anche il dovere di tentare, col biondino medesimo, una fuga non in Egitto ma più prosaicamente verso Lovero, attraversando pertiche e pertiche di frutteti a bordo di un carro coglifrutta.

Parzialmente ripresisi da tale shock mistico e psicologico, i due affannati mentali hanno deciso di correre senza indugio in una carpenteria metallica per ordinare una sedia gestatoria da montare sul rimorchio del trattore, al fine di poter portare in giro per le strade il nuovo sommo pontefice.

Grande è stata la gioia del biondino quando suo padre è arrivato sotto casa con il trattore allestito di sedia gestatoria. Imponendo le mani al mezzo agricolo, il bambino ne ha causato la trasfigurazione della carrozzeria in un giallo splendente, con comparsa sulle sponde del rimorchio della scritta “Puer amicto solis” in rosso fiammeggiante.

Dopo essersi vestito di una toga bianca, il fanciullo è montato sulla sedia gestatoria ed ha ordinato al padre di mettersi alla guida e di portarlo alla diga di Sernio. Lungo il tragitto, una folla oceanica si è accodata, tanto a piedi quando a bordo di trattori, carri coglifrutta, trinciastocche, atomizzatori per trattamenti fitosanitari. La lunga teoria di uomini, donne, bambini, bestiame e macchine agricole è poi giunta a bordo del bacino idroelettrico, dove la sedicente reincarnazione del papa ha iniziato ad arringare la folla in piedi sul cassone del rimorchio. Questo ha dichiarato: "io sono qui per battezzarvi, affinchè possiate trovare, salvezza, vita eterna, strabordanti raccolti di mele e la redenzione da afidi, ragno rosso, ticchiolatura, cocciniglia e plara. Inginocchiatevi quindi per ricevere il battesimo. Io vi battezzo con succo di mela, ma il padre mio verrà alla fine dei tempi a battezzarvi con spirito santo, zolfo e pesticidi. Ed ora, come il padre mio ha mandato me, io mando voi in giro per il mondo a predicare e testimoniare, affinchè il mio verbo di salvezza possa giungere in qualunque parte del mondo ove pianta di melo si erga in piedi. Andate quindi e siate miei testimoni; abbiate solo cura di evitare la terra della sublime patrona della Valtellina, poichè costei, ben più possente di me, potrebbe posare su di voi il suo amorevole sguardo ed incenerirvi seduta stante".

Terminata la sua predicazione, il creaturo è risalito sulla sedia gestatoria ed ha ordinato al padre di portarlo senza indugio presso la chiesa parrocchiale di Sernio, dove si è auto intronizzato sedendosi sull'altar maggiore.

Consta a Pasquino Pinzocheri Press Agency che, a tutt'oggi, un'interminabile coda di sudditi serenaschi stazioni perennemente fuori dal portone della chiesa, implorando il biondino di scendere dall'altare ed imporre le sue mani su di loro e su fotografie e mappe dei loro frutteti, affinchè la salute degli uomini e dei raccolti siano protette da scrofola, scolo, gonorrea, afidi, ragno rosso, plara, ticchiolatura e scopazzo.

venerdì 2 agosto 2019

Puledri e cavallari


Onore ai caduti della Val D'Enza e della bassa modenese!!

... è dalle 4 che sono sveglio, non ho più richiuso occhio ... non so ... forse presentivo qualcosa ... 5 e mezza giù dal letto, mi alzo, suonato come un pugile, striscio in cucina ... caffè ... moka sul gas ... tanto la sveglia è messa alle 6 e 30 ... in tempo per un bacio alla moglie che ancora dorme, uscire senza far rumore, scendere le scale con passo felpato, salire sul furgone e partire per l'ennesima giornata di duro lavoro in cantiere ... sgargarozzo un'intera moka di caffè ... do fuoco ad una Camel in terrazza ... che bella l'aria fresca del mattino ... sensuali boccate di tabacco ... fumo oleoso ... c'è poi tutto il tempo che si vuole per bruciare nell'afa ... devo solo passare 10 o 11 ore sotto un sole di rame tra gettate di calcestruzzo, intonaco, rumore infernale di betoniere, bestemmie di manovali ed altre amenità ... hai voluto metterti in proprio, fare il "padroncino" invece di startene tranquillo a libro paga di qualcun altro ... eri stanco di stare "sotto padrone" ... hai voluto la classica bicicletta ... adesso pedali ... e pedali duro ... duro ... duro …

... la Camel è finita, schiaccio la cicca sul posacenere, guardo l'ora sul telefono ... 6,05, quasi quasi mi rifaccio un altro caffè ... maledetta pressione bassa, in cantiere mi capita spesso di sentirmi le gambe come se fossero fatte con la gelatina della Simmenthal ... carico la moka, la sto mettendo sul fuoco ... suona il campanello ... minkia, che spavento ...

... occhio nello spioncino, sono in quattro ... sto per girare la chiave ... ecco un'altra scampanellata, seguita da un urlo del tipo "apra subito, Polizia" ... poi un cazzottone sulla porta ... colpo di sangue alle orecchie ... lingua secca, manco fosse di carta raspa ... apro ... panico più totale....

...in quattro zompano in casa ... tutti con una settimana di barba, occhi stropicciati, quelli di chi ha fatto una levataccia da camionaro, aria determinata e rabbiosa e vestiti sciatti e trasandati ... tipici poliziotti in borghese ... e non mi sento bene ... manco per niente ...

... provo ad aprir bocca ma non ci riesco ... non faccio tempo a chiedere chi sono, cosa vogliono da me, perchè si presentano in modo così rozzo ed incivile ... semplicemente, uno di loro mi sbatte davanti al naso un distintivo, spalanca la bocca, manda una fetida alitata di peperoni, toscanello e caffè corretto Sambuca e resta silenzioso per un secondo interminabile ... poi dice "sono l'ispettore Giorgio Guglielmo Federico Eghelini della Polizia di Stato, sei in arresto, abbiamo l'ordine di portarti al carcere dei piombi, ecco il mandato di cattura"...

... mi sento in una bolla ovattata ... mi arrivano echi da galassie mai ispezionate nemmeno dai telescopi della Nasa ... sudore gelato ... timpani che suonano come grancasse ... mascella paralizzata nonostante la volontà di parlare, labbro penzolante ... tremore della mani, pelle d'oca, nebbia, buio, alternanze di brividi gelati e vampate di calore...

... cerco di leggere il mandato di cattura ... sto tremando come un grattacielo di Los Angeles sotto l'effetto del big one ... la mia anima si sta spaccando, manco gli passasse di traverso la faglia di S. Andrea ...

... ai sensi dell'art. vattelapesca del cod. proc. pen., il dr. Spongiofagi, sost. proc. presso il tribunale di Hippopolis ordina la mia carcerazione essendo imputato del reato ex art. sukalaminkia del cod. pen ... finito di leggere, e ne so quanto prima ... rimango lì, in piedi, con la stessa espressione di un paracarro ...

GGF Eghelini smette per un attimo di ruminare la sua Brooklin, mi guarda con dispresso e sibila "non ci arrivi da solo, eh zozzone?? E allora te lo dico io. Ti stiamo per portare a vedere il cielo a strisce perchè ti sei divertito troppo con i puledri del vicino di casa" ...

... puledri ... pony ... cavallini ... ma che minkia racconta questo ... continuo a non capire nulla ... il solerte tutore dell'ordine e della moralità pubblici mi guarda con un'aria strana, animalesca, predatoria ... grizzly ... faina ... iena ... sciacallo ... serpente a sonagli ...

... sto per stramazzare a terra, mi sento come se mi avessero tirato una badilata alla nuca ... male ... male ... qui si mette male!!

... uno dei colleghi di GGF Eghelini mi prende per un braccio e mi urla "dai, fai presto, tira giù dal letto tua moglie e fatti aiutare a preparare una borsa con quattro stracci, che di ingroppapuledri come te oggi ne dobbiamo andare a prendere altri due" ... accidenti che bei modi ... un vero lord ... roba da Buckingham Palace ...

... sete terrificante da bocca secca ... vescica che mi sta per esplodere, voglia di una pisciata infinita ... effetti dello shock, senza dubbio ... chiedo di poter andare in bagno ... OK, mi dicono, ma uno degli agenti mi accompagna ... non sia mai che l'ingroppapuledri tenti la fuga dalla finestra del cesso ...

... sono lì, in piedi davanti al WC, patta aperta, cannello in mano ... ma come faccio a pisciare con un maschione che mi guarda ... sento solo un gran bruciore alla cappella ... mi esce una pisciatina, sottile come un filo da pesca ... ritorno in cucina, apro il frigo, tracanno mezzo tetrapack di succo al pompelmo ... adesso va un po' meglio ... ma per poco ....

... vedo mia moglie uscire dalla stanza ed attraversare il corridoio ... ciabatte trascinate stancamente ... capelli sparati per aria ... occhiaie ... aria stranita ... "cosa succede?? che trambusto, che casotto!! chi sono questi signori" ...

... GGF Eghelini non mi lascia nemmeno aprire bocca e tuona "e cara signora mia, siamo venuti per metter al fresco suo marito, uno che ha giocato troppo con i puledri del vicino" ... mia moglie trasale, diventa viola, mi guarda con un disprezzo infinito e poi scappa, urlando e piangendo ... la rincorro in stanza ... cerco di spiegarle che si tratta di un enorme errore di qualcuno ... lei non vuole sentire ragioni ... mi guarda fissa in silenzio ... il volto di pietra e gli occhi di vetro, verdi come il fondo delle vecchie bottiglie di gazzosa ... un silenzio che pare infinito ... poi vedo le sue labbra che si muovono lentamente ... non sento niente ... vedo tutto annebbiato ... mi sembra di navigare in un oceano di Glysolid ... alla fine mi arrivano dei suoni ai timpani ... decifro e decodifico con fatica ... capisco piano piano ... ora è tutto chiaro "ti credevo un uomo per bene, per quanti anni mi hai ingannato ... per me tu sei morto ... porco, maiale, mostro, bastardo" ....

... 28 anni insieme, 3 di fidanzamento, 25 di matrimonio ... mi passano davanti più veloci di un Frecciarossa ... poi puff .. non c'è più nulla ... sul mio cruscotto non vedo più nessuna spia, nessuna luce, nessun segnale di funzionamento ... solo buio ... polvere ... schegge ... foglie secche che volano ... coriandoli appiccicati su un marciapiede bagnato di pioggia ... mi sento un manichino buttato in discarica ... mi sembra che lei si stia allontanando ... nave lontana ... un pennacchio di fumo nel cielo ... niente di più ... sempre più flebile ... mi sento un febbrone da cavallo ... muscoli della bocca in paresi totale ... lingua incollata ...

... qui non c'è via d'uscita ... qui viene giù tutto ... qui si spappola una vita intera ... e per cosa poi ... che minkia ne so io dei puledri del vicino ... no, no, no ... non mi avranno ... io a fare la parte dell'ingroppapuledri in tribunale non ci vado ... non voglio dare ai miei vicini la soddisfazione di sentirsi migliori di me grazie ad una valanga di calunnie ... non voglio essere il punto di riferimento che consente di esibire la propria specchiata moralità a tangentari, papponi, vegani, ambientalisti, crudisti, raccoglitori, profeti della decrescita felice, antiabortisti, begardi, mangiaostie, picchiatori neofascisti da stadio, no global che fanno trionfare la giustizia proletaria con spranghe e molotov, no Vax, no TAV, no OGM, statali assenteisti, scopatori di bambine in Cambogia, inculatori di bambini in Brasile, stimati uomini da classe media che si fanno trapanare da donne con 30 cm di cannella, attempate signore che vanno in Jamaica a prendersi il big bamboo fino a che gli fuma la passera, padri di famiglia che danno 500 € alla mulatta per ficcare senza goldone e poi impestano la moglie, tiratori di polvere, pipparoli che si segano davanti ad un pornazzo ed hanno il pisello con piaghe e cicatrici e lo scroto come un fico secco, 70enni che in cambio di 20 € per una pera si fanno sukare la minkia senza goldone dalle eroinomani nei cessi di qualche stazione ed hanno pure bisogno di un dito nel culo per farsi stimolare e far star su la verghetta ...

"allora? Ti schiodi? Li hai fatti 'sti bagagli? Alza le chiappe che la tua suite imperiale all'albergo dei piombi ti aspetta. Svelto. Muoviti" ... la pula mi chiama col solito bon ton ....

... mi scoppia dentro un mondo intero ma nulla esce ... mi sto caricando come un vulcano indonesiano ... passaggio nello stretto della Sonda ... Krakatoa, Tambora ... la pressione aumenta ... furore lavico ... poi lei, la donna per la quale ho scommesso una vita intera ... piange a dirotto, singhiozza, si arresta un attimo, un silenzio di pece e piombo e poi urla "schifoso essere, sparisci, crepa"...

... ecco l'illuminazione, adesso tento la fuga, non solo dalla casa e dalla pula ... no, no ... scappo proprio da questa situazione infernale ... sangue alla testa ... rimbombi e tuoni nelle orecchie ... non so come mai, mi sento carico come se fosse la finale dei 100 metri olimpici ... rincorsa, salto agile tipo l'uomo dell'olio Cuore ... sono fuori dalla finestra ... un attimo, un flash, un botto ... atterro sul cemento di fronte ai garages ... ora non è più un problema mio ... sì, effettivamente ho impiastrato di sangue per un paio di metri quadri, che chiamino pure la ditta delle pulizie con l'idropulitrice, quasi certamente l'amministratore mi addebiterà le spese, che si incazzino pure alla prossima assemblea di condominio perchè ho spaventato a morti tanti rispettabili nonnini da bocciofila ipersensibili e facilmente impressionabili, tante mammine col passeggino e tanti innocenti pupetti innamorati di Supereroi, Pokemon e Capitan America, non è più un problema mio ... qualcuno vada a dirlo a mia moglie, chiami le pompe funebri, eccetera, eccetera ... io sono fuori ...

... a proposito, chissà come gli rosica ai pulotti ed all'amico ispettore Eghelini dall'alito simil cloaca massima ... ci sei rimasto male eh ... pezzente che non sei altro, stamattina ti viene lunga, altro che andarne a ingabbiare altri ... suka Eghelini, suka ... suka te, il vicino, i suoi puledri, il giudice che ha firmato il mandato, la psicologa che vede ingroppatori di puledri ovunque ... sukate tutti ...

... a proposito, caro il mio vicino, io, piuttosto che ingropparmeli, i tuoi puledri li avrei piuttosto rincorsi col giratubi, col machete, colla motosega, gli avrei volentieri chiavato nei denti una tavola di faggio stagionato da 5 centimetri ... i tuoi rampolli maleducati, cresciuti a playstation, parco delle Cornelle e stronzate consimili  ... a proposito, lo sai che i tuoi due puledrini hanno come sport preferito quello di chiamare zoccola la giumenta che li ha messi al mondo ... e, adesso te lo dico, erano anni che mi bruciava la lingua: guarda che mentre tu eri in giro per il mondo a vendere le tue mercanzie ed a farti recapitare in albergo ninfomani e meretrici d'ogni etnia e ceto sociale, tua moglie, la giumenta, ha collaudato diversi stalloni ... non vedi che i due puledrini che mi si accusa di aver ingroppato hanno gli occhi dell'idraulico, i capelli dell'elettricista, gli zigomi del corriere espresso e la bocca del giardiniere del condominio ... cocktail di seme maschile, shakerare e poi siringare ... bingo!!!!!!!

... la mia anima ormai è via da qua ... l'anima del muratore buddista fluttua nel cosmo, alla ricerca dell'occasione giusta per reincarnarsi ... magari in un cavallo ... voglio poi vedere se poi cercano ancora di arrestarmi se davvero mi diverto coi puledri ...

... quanta disperazione ci è voluta per scegliere in modo irrevocabile ed irrimediabile la liberazione ... quel volo dalla finestra è stato una liberazione ... fluttuo, volo, guardo dall'alto ... e me ne vado, sì, me ne vado da questa città ... questa città di mariti infoiati, mogli insoddisfatte, madri paranoiche, padri evirati dalla paternità ... via ... via ... via ...

***

... drrrrrrrrrrrinnnnnnnnnn ...  drrrrrrrrrrrinnnnnnnnnn ...  drrrrrrrrrrrinnnnnnnnnn ... accidenti, 'sta sveglia è più violenta di un trapano a percussione ... Bosch ... Black&Decker ... Makita ... giù dal letto, sono le 6.30, solita manata alla sveglia per farla smettere ... bisogno di ferie ma ci penso dopo ... oggi solita giornata lavorativa pesante ... devo andare di corsa in bagno ... poi caffè, sigaretta, giù dalle scale, sali sul furgone, accendi e sgomma via, verso il cantiere ... accidenti che sonno terribile stanotte, che incubi ... mia moglie si gira, stropiccia gli occhi, mi guarda assonnata e mi sussurra "amore mio, hai passato tutta la notte a girarti nel letto, lanciando grugniti assurdi, buona giornata, ti aspetto stasera per l'ora di cena, oggi nel primo pomeriggio faccio un salto da Laura al maneggio, la sua cavalla ha partorito un puledrino meraviglioso, sapessi che bello, m'ha mandato le foto su Whatsapp"

... eh no!! allora ditelo che ce l'avete con me ... puledri no e poi no .... bastaaaaaaaaaa ... lasciami andare a lavorare, vah ... oggi la vedo male … male … male … maleeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!

venerdì 12 luglio 2019

Piazzalunga (SO). Radicale riforma del diritto di famiglia


La Suprema Dieta Cittadina di Piazzalunga (SDC) si è di recente riunita in seduta straordinaria ed ha emanato un provvedimento dal titolo "Suprema civilis constitutione per reductio ad unum de coniugio et promiscuitate". L'atto giuridico in questione equipara, sia sotto l'aspetto del diritto di famiglia che del diritto successorio, qualunque forma di unione tra persone diversa dal matrimonio tra uomo e donna.

Dopo scrupoloso ed approfondito esame del testo di legge, Pasquino Pinzocheri Press Agency ne riassume di seguito il contenuto, al fine di consentire alle sterminate legioni dei suoi lettori di conoscere il sommo vero.

Finalità della legge
Da lungo tempo, la città di Piazzalunga continua a spopolarsi e perdere residenti. 15 anni fa la SDC ha approvato un massiccio pacchetto di sgravi fiscali per attrarre persone fisiche ed aziende. Si citano:
  • azzeramento delle imposte erariali di consumo su fagioli, crauti, frattaglie e vino (quest'ultimo solo se prodotto in comune di Ardenno)
  • accisa agevolata di 5 €/tonnellata su marijuana, cipolle e cavolini di Bruxelles
  • imposizione agevolata al 5% sui redditi da meretricio, lenocinio e produzione di materiale pornografico e giocattoli per adulti
  • esenzione da IVA per la produzione ed il consumo di purghe

I surrichiamati benefici fiscali hanno però contrastato solo in parte il calo demografico. Appurato ciò, la SDC ha deciso di provare con la "deregulation" della famiglia, consentendo a chiunque desideri unirsi con delle persone, di poter avere un riconoscimento giuridico, anche per le forme di famiglia più innovative. Si tratta, in fondo, di creare diritti altrove non esistenti, in modo di invogliare sempre più persone a stabilirsi a Piazzalunga.

Contenuti della legge
In forza  della "Suprema civilis constitutione per reductio ad unum de coniugio et promiscuitate", qualunque forma di unione tra persone è  equiparata al matrimonio tradizionale tra uomo e donna.
Giova rammentare che la norma non contiene un elenco esaustivo delle tipologie di unione consentite. Di conseguenza, a qualunque forma di unione è riconosciuta tutela giuridica:
  • matrimonio tra due uomini
  • matrimonio tra due donne
  • poligamia (un solo uomo con più donne)
  • poliandria (una sola donna con più uomini)
  • unioni cumulative di persone

Un cenno a parte meritano le "unioni cumulative di persone". Cosa sono? Si tratta essenzialmente di una forma giuridica familiare istituita per riconoscere e regolamentare le reciproche relazioni carnal/sentimentali di un numero di persone superiore a due, quando non ricadenti nella fattispecie della poligamia o della poliandria. Alcuni esempi:
  • più persone, ciascuna libera da vincoli coniugali, possono dare una veste giuridica alle orge cui partecipano, iscrivendo allo stato civile un "nucleo familiare orgiastico a geometria variabile"
  • una coppia (non importa se etero o omo) ha un consolidato rapporto orgiastico con una o più persone. La legge di Piazzalunga consente di creare ed iscrivere allo stato civile un nucleo familiare "all inclusive", con il relativo riconoscimento giuridico
  • una coppia si dedica con costanza allo scambio carnale con altra coppia. Anche in questo caso, sarà possibile ricorrere all'istituto della unione cumulativa di persone


Pasquino  Pinzocheri Press Agency ha intervistato il Presidente della SDC, PierDioniso Satirucci. Se ne riportano di seguito le dichiarazioni:
  • ""noi supremi governanti di Piazzalunga avvertiamo da sempre il dovere di contrastarne il continuo spopolamento, un flagello che ci colpisce ormai da decenni. Abbiamo provato con i benefici fiscali ma l'effetto ottenuto non è stato soddisfacente. Allora abbiamo deciso di tentare il tutto per tutto, diventando la Mecca del diritto di famiglia
  • da noi sono possibili nozze omosessuali, harem di donne, harem di uomini e formalizzazione di rapporti orgiastici, scambistici e ammucchiate varie
  • non solo, oltre alla legge che riconosce le unioni familiari più disparate, abbiamo approntato anche degli snelli strumenti burocratici per l'inoltro delle richieste di iscrizione allo stato civile. Con un semplice procedura on line è possibile iscrivere matrimoni di qualunque tipo. Nel caso di poligamia e poliandria, la semplice denuncia di harem conduce ipso jure all'iscrizione anagrafica del rapporto tra le persone che vi fanno parte. Nei locali per scambisti abbiamo installato dei terminali che consentono, prelevando i dati dal database dei clienti, di redigere in tempo reale e trasmettere allo stato civile la dichiarazione di orgia, con automatica iscrizione di unione cumulativa di persone""

giovedì 4 luglio 2019

Cagano (no non la mollare)

Mi sono già schifato di Cagano
Lo sbruffone laido e petano
E non smette di mollare il trombon
cosa farò per salvar il mio polmon

Un giorno lo incontrai solo, solo
il culo strombettava a mille all'ora
quando gli dissi che volevo soffocare
mollò una loffa e il gas scoppiò

Cagano, Cagano, Cagano
ti voglio al più presto smerdar
Cagano, Cagano, Cagano
ti voglio al più presto smerdar

Oh mio bel petone no non la mollare
non mi devi soffocare oh no, no, no, no, no
Oh mio bel petone no non la mollare
non mi devi soffocare oh no, no, no, no, no

Cagano, Cagano, Cagano
ti voglio al più presto smerdar
Cagano, Cagano, Cagano
ti voglio al più presto smerdar

Oh mio bel petone no non la mollare
non mi devi soffocare oh no, no, no, no, no
Oh mio bel petone no non la mollare
non mi devi soffocare oh no, no, no, no, no

oh no, no, no, no, no
oh no, no, no, no, no

Quella sera eravamo strani


Sì ... davvero ... eravamo strani quella sera, proprio strani! Quella sera di quasi 30 anni fa.

Io e gli amici d'infanzia, ormai cresciuti, ormai 16enni, non più adolescenti ma manco adulti. Stavamo seduti sui gradini fuori dalla porta della bettola della zia a ciondolare, così, tanto per guardarci attorno, non sapevamo che farcene del tempo. Avevamo già bevuto bicchierini di vermuth, calici di frizzante di non ben precisa origine, ed avevamo pure fumato di nascosto un paio di Stop, sigarette che mandavano un fumo acre ed insetticida, adatto più che altro per la fumigazione delle sementi contro i parassiti e per rimediare quando la cucina era piena di mosche nelle notti d'estate ed era finita la bomboletta del Raid.

Ad un certo punto la zia ci aveva detto che la fornitura di carburante era terminata, non voleva che tornassimo alticci a casa, che poi i suoi clienti beoni ed alcolisti le avrebbero rimproverato di aver indirizzato i loro figli sulla medesima via dell'alcolismo. Per questo ci eravamo trasferiti fuori, delusi perchè bruciavamo dalla curiosità di provare altri liquidi strani contenuti nelle bottiglie sui ripiani dietro il bancone della bettola.

Come Ulisse sentiva il canto delle sirene, noi sentivamo il richiamo di Batida, Vecchia Romagna, 3 Valletti, Cremovo, Cora, Rosso Antico, Biancosarti, Bocchino, Piave, Julia, Strega, Libarna, Petrus, Cynar, Biancosarti, Fernet, Cordial Campari, Mandarinetto Isolabella, Amaro 18, Don Bairo, Amaretto, OP, Stock 84, Averna, San Marzano Borsci, Braulio, Montenegro, Ramazzotti, China, Rabarbaro Zucca, Radis, Vov.

Eravamo strani quella sera!!

E allora fuori, sui gradini dell'ingresso. Parlavamo di calcio, motorini e vecchie antipatiche del vicinato, del tipo quelle che ti bucano i palloni e tu sei costretto a diserbargli i gerani. Eravamo indecisi su cosa fare, alla ricerca di un riempitivo per aspettare che arrivassero le 11 e mezza e poi tornare ognuno a casa propria, dare un'ultima occhiata a Televideo, ascoltare il sommario del GR1 di mezzanotte e poi a nanna, che l'indomani bisognava alzarsi appena suonavano le campane della messa delle 7, vestirsi di fretta, panino col salame, caffelatte, giù dalle scale, bicicletta e andare a scuola, che la campanella all'Istituto Tecnico non aspetta, suona tutte le mattine 8.00, senza sconti!

Eravamo strani quella sera!!

Ad un certo punto, non ricordo bene chi, qualcuno comincia a raccontare del suo rapporto con la barba ed il rasoio, con corredo di racconti su tagli in faccia e sfregi vari causa maldestro utilizzo. Inizia un dibattito su schiuma da barba, BIC monolama, Gillette, Wilkinson oppure Braun elettrico. Io, per parte mia, sottolineo più volte che preferisco essere sfigurato da una lametta piuttosto che provare il fastidio del rasoio elettrico, con la pappagorgia che si arrossa e si irrita.

Divertente il dibattito sulla barba! Divertente perchè da un banale discorrere di lamette, schiuma, dopobarba, Acqua Velva et similia si arriva alla convinzione condivisa che non siamo più quelli di 6 mesi, un anno fa. Siamo diversi, ci stiamo trasformando, in cosa non si sa ancora bene, però ci rendiamo conto che siamo in continua evoluzione.

Eravamo strani quella sera!!

Stiamo attraversando un periodo di forti cambiamenti. Non solo quattro pelucchi in faccia, ma anche altro. Con lo spirito ruspante tipico della nostra compagnia e del nostro ambiente, si comincia a parlare di altre trasformazioni, meno visibili ma che ci stanno sconvolgendo.

Siamo sconvolti da ciò che troviamo la mattina appena ci svegliamo, siamo sconvolti dalla voluttà dello sfiorarci, siamo sconvolti dalle nostre compagne di scuola, che hanno altre rotondità rispetto a prima e si stanno gonfiando là, davanti, dove ci cade l'occhio sempre più spesso.

Proprio loro, le compagne di giochi da sempre, loro che abbiamo imparato a conoscere in interi pomeriggi spesi calpestando l'asfalto delle strade ed i cortili del vicinato, quegli spazi fisici, ristretti ed enormi al contempo, che hanno continuato quel lavoro di generazione iniziato dalle nostre mamme quando ci hanno dato alla luce. Con loro abbiamo condiviso il piacere di "stare in giro", sole o pioggia che fosse, afa o gelo poco contava.

Quelle compagne di giochi sono ora altra cosa pure loro ... tutto di un botto sono diventate diverse, altre rispetto a noi, più distanti, meno leggibili. E noi?? Noi le troviamo sempre più misteriose, irraggiungibili, ci attraggono, sembra che ci chiamino. Peccato che ci manchino i codici di accesso, peccato che non troviamo la "stargate" per entrare in quell'universo. Noi non siamo ancora del tutto uomini, loro non sono ancora del tutto donne, ma siamo alle prese con lo spazio-tempo, con la galassie da mettere in comunicazione, con gli insiemi da intersecare.

Eravamo strani quella sera!!

Intanto, lì, in quel momento, sugli scalini della bettola, maturiamo coscienza circa il fatto che quel lavoro di creazione del contatto tra i due universi richiederà tempo, passione, energia. Impareremo a sbagliare, impareremo sbagliando, proveremo a provare ... poi venga quello che venga.

Intanto uno degli amici lancia una proposta, forse tradito dai due calici di frizzante corretto Aperol bevuti mezz'ora prima. Ci racconta che sua sorella, due anni in più di lui e nota nei dintorni per le due meravigliose poppe che si porta a spasso, gli ha riferito, non senza una certa malvagia soddisfazione, che una sua amica, dotata di un petto piatto come un vassoio, ha iniziato a mettere dei cuscinetti di gommapiuma nel reggiseno per rubare di un paio di misure. Ecco quindi la proposta: se le ragazze barano con la gommapiuma, possiamo farlo anche noi!! Ovviamente mettendola dietro la patta dei pantaloni. La proposta era folle, ma in quel momento non lo sembrava! A noi è parsa una genialata! Qualche giorno dopo, io ed il mio amico ci siamo procurati la gommapiuma frugando nottetempo nella pattumiera di un tappezziere e siamo poi entrati a scuola con una sorta di mezzo pompelmo che sporgeva dal cavallo dei pantaloni. Beata gioventù!!

Eravamo strani quella sera!!

E si comincia a parlare di noi e di loro. Loro che si truccano, che civettano, che prendono coscienza del potere che hanno su di noi solo per il fatto di sorriderci o lanciarci uno sguardo. E noi? Noi siamo persi nel nostro mondo fatto di liquami balordi tracannati nella bettola della zia, Alfa, Esportazione ed N80 fumate di nascosto in stalla così che l'odore di letame copra quello del fumo. Noi che abbiamo nascosto nel fienile un arsenale segreto di birracce da cantiere in bottiglie di vetro marrone da 66 cl. Noi che teniamo nascosta in solaio una mini biblioteca di giornaletti ricolmi di tette e ciuffi pubici che compulsiamo con avidità e feroce coazione a ripetere ... organi di stampa che sviluppano l'organo, un solo organo!!

Ma che ridere solo al pensiero di trovarsi nel parcheggio delle scuole elmentari la sera alle 8 e formare un capanello solo per accendere di nascosto una N80 o per sfogliare con atteggiamento da servizi segreti un giornaletto tipo Blitz o Jin Fizz, tenuto nascosto sotto il giubbetto, manco fosse un'arma da fuoco.

Eravamo strani quella sera!!

In modo del tutto inconsapevole è cominciato il lungo percorso che ci porterà ad essere irreversibilmente diversi ma anche irreversibilmente memori di questi tempi, di queste esperienze, di queste serate indimenticabili messe in piedi con poco tabacco di scarsa qualità ed una bottiglia di vermouth dall'odore simile e quello del disinfettante. Perchè adesso ci rendiamo conto che liquori degni del suonatore Jones, tabacco da taverna e giornalini VM14 non bastano più. Oltre questo c'è altro. Ma cosa è questo "altro"?? Di sicuro nell'universo "altro" da esplorare ci sono "loro". Sì, loro, quelle che, per motivi non ancora razionalmente chiari, ci fanno sbavare se solo ci salutano. Loro, che l'istinto fa camminare in un modo che provocarci colpi di pressione sanguigna ed arrossimenti degni della veste di un cardinale. Loro che appaiono nei nostri sogni, facendoci svegliare nel cuore della notte sudati, in preda a furori testosteronici ed erezioni dolorose ma ipersensibili al tatto!

Non sappiamo bene perchè, ma poco conta. È cosi! Stiamo diventando altro ed in altri mondi stiamo entrando, zoppicando, balbettando, perdendo la trebisonda! Uno stato di beata ignoranza tanto pericoloso quanto stimolante, ci sembra che ogni idea, pure la più balorda, possa essere tradotta in fatti concreti. Ormoni, tabacco, liquori da battaglia e foto di donne discinte sono un detonatore che porta la fantasia al potere e la minkiata all'incarnazione!!

Eravamo strani quella sera!!

Siamo sempre seduti e ciondolanti sui gradini della bettola della zia; cominciano ad uscire i primi ubriaconi che tornano a casa, o almeno ci provano. C'è chi non riesce a salire in sella alla Vespa, chi si avvia a piedi barcollando, cantando e ruttando alla luna e chi sale sull'Ape o sulla 126 e parte a strappi e saltoni, sperando di non cozzare prima di infilare il cancello di casa.

Noi sappiamo che tra poco la zia spegne le luci, tira giù il rulò e ci ordina imperiosamente di andare a casa. Ma ci stiamo facendo domande esistenziali, pur se inconsapevoli, inconsce e sfuocate. Innanzitutto, "loro" ci attraggono in modo irresistibile, sappiamo che senza di loro non possiamo fare. Quindi occorre trovare il modo di approcciarle, ma come? Quando? Dove?

Ci rendiamo conto di essere inesperti sul tema, siamo del tutto impreparati!! Sappiamo il fatto nostro quando bisogna fumare di nascosto, spillarne di frodo una caraffa dalle botti in cantina, fumare nei cessi della stazione, diserbare i gerani della vecchiaccia, accendere la motozappa, preparare la miscela per la Vespa 50 o il trial della Fantic, metter su una videocassetta VM 18 mentre i nostri genitori dormono in fondo al corridoio. Ma nel rapportarsi con le donne che stanno sbocciando siamo proprio digiuni, ci sembra una roba del tutto fuori portata. Temiamo di poter beccare certi 2 di picche in grado di radere al suolo il nostro amor proprio!! Guai in vista!!

Però, se ci si pensa bene, non è che anche "loro", le pulzelle che popolano i nostri sogni e le nostre polluzioni notturne, siano poi esseri sovrannaturali. É vero, a noi sembrano tali se osservate da lontano, dall'esterno. Poi, però, vediamo le nostre sorelle, chiuse nelle loro stanze a pasticciare il diario oppure attaccate per intere mezz'ore al telefono, con sommo gaudio del papy che paga la bolletta. Vediamo loro e ci rendiamo conto che saremo strani noi ma pure loro, le pulzelle mica scherzano!! E come noi vediamo in loro un universo diverso, parellelo e distante, anche loro fanno parecchia fatica a capire noi. Oddio, forse facciamo più fatica noi con loro che non viceversa!! In fondo loro partono da una situazione di vantaggio ... però, forse, magari, può darsi, che anche loro, esseri umani che lievitano là davanti facendo lievitare noi là sotto, abbiano le loro difficoltà a capire noi.

Eccolo il punto!! Forse loro sono più brave di noi a bluffare, conscie del potere che sanno di avere su di noi, ma non paiono poi, a ben vedere, del tutto sicure e scafate quando si relazionano con noi. Sono anche loro come noi!!

Sì, sì ... la situazione rimane confusa, complessa, ambigua e passibile di decine di letture contrastanti tra loro.  Ma noi siamo dei post adolescenti, quindi la situazione non è troppo seria. Possiamo ancora guardarci dall'eccessivo rapporto con la serietà!

Quindi con "loro" ci possiamo relazionare anche improvvisando, suonando ad orecchio, con una certa "anima rock", perchè, in fondo, quando si suona il rock quello che conta non è la qualità degli strumenti ma l'anima di chi suona. Improvvisazione, mazzate sui tamburi, chitarre distorte.Tiriamo fuori sentimenti, desideri, fantasia, anche in modo disordinato, magmatico, random. Per l'appunto, l'anima del musicista che decide, con somma inconsapevolezza e solo d'istinto, di superare la grande muraglia dell'autocensura.

Ecco, avevamo stabilito un punto d'inizio. Nulla era dato sapere sulle evoluzioni, ma c'era qualcosa di concreto alla partenza. L'immagine era sfuocata, la cognizione poca o nulla, ma eravamo pronti per "fare ali al folle volo". Qualcuno ha infatti scritto "Oh quanta fatica ci volle per conquistare il principio!" e anche "Forse a lungo là dentro starà e più generazioni ne vivranno e in quello vedranno un'eterna sapienza e sprezzeranno i sapienti chi non lo conosce".

La zia esce dalla bettola, abbassà il rulò e ci infila tutti a casa. Per stasera lo spettacolo è finito, ma pare che ci saranno ancora giorni per sedersi in platea a guardare, fino al momento in cui ci sentiremo pronti per salire sul palcoscenico ad andare in scena ... ovviamente recitando a braccio!!

Quella sera eravamo strani .... forse lo siamo ancora adesso .... forse lo saremo fino alla fine dei nostri giorni!!!

martedì 19 febbraio 2019

Dubino (SO). Mostra antologica dell'artista Franziska Boya


Dall'8 settembre al 2 novembre 2019 è in programma presso il Braccio della morte del carcere di massima sicurezza di Dubinatraz la mostra antologica della pittrice e scultrice anglo - spagnola Franziska Boya, dal titolo Execution Dream - From deathrow to fork. Il giorno scelto per l'inaugurazione non è casuale: infatti, l'8 settembre cade la memoria liturgica di S. Adriano di Nicomedia, santo protettore dei boia e dei carnefici.

Curatori della mostra sono:
  • il direttore di Dubinatraz Uguccione Ghigliotti Cainozzi
  • Gloria Camelia Flora Strozzi Forconi, nota al grande pubblico come "il mamba del patibolo"

Franziska Boya (nome d'arte) è nata in Inghilterra il 17 novembre del 1990 a Gallowstown, nella Contea dello Skwartshire, da madre inglese (Proserpina Undertaking) e padre spagnolo (Juan Pedro Alejandro Strangullones de Garrotas y Manarra).  Juan Pedro Alejandro Strangullones de Garrotas y Manarra svolge da sempre la professione di boia itinerante, coadiuvato dalla moglie.

La piccola Franziska è quindi nata e cresciuta in un ambiente stimolante e formativo. All'età di soli 7 anni ha iniziato a manifestare evidenti segni di un inequivocabile talento artistico, dipingendo il celeberrimo Capital Triptych, un trittico che ritrae tre esecuzioni svolte dai genitori in un mercato rionale, sotto una pioggia di ranuncoli dal colore sgargiante. L'anno successivo ha realizzato un bassorilievo in bronzo dal titolo Endless Execution, che immortala l'impiccagione contemporanea di 36 persone su un patibolo lungo oltre 50 metri. Le due opere sono ora conservate presso la Izvršenje kapitala galerija di Zagabria.

Oggi, a quasi trent'anni, Franziska Boya è ormai un'artista di fama mondiale, capofila di una corrente artistica denominata "lirismo patibolare", che vuole valorizzare i valori morali e lo spirito poetico che sono intimamente connessi all'istituto della pena capitale, caposaldo etico e giuridico che sta a presidio del corretto svolgersi della vita sociale. Non solo, tenendo conto dello stigma sociale che spesso, in modo del tutto ingiusto, marchia il lavoro del boia e le esecuzioni capitali in genere, il lirismo patibolare si pone quale contraltare concettuale al "pendaglio da forca", su cui l'abominio non sarà mai sufficiente.

Franziska Boya ha già esposto in alcune delle più prestigiose location di fama mondiale:
  • la Conciergerie di Parigi
  • la Lubjanka di Mosca
  • la Rupe Tarpea di Roma

E' stata inoltre insignita di alcune prestigiose onorificienze:
  • la Médaille d'or "Charles-Henri Sanson” della “Académie Française de la tête tranchée
  • il Premio "Maljuta Skuratov" della Fondazione "Ivan Groznyj" di Mosca
  • la Mannaia d'oro "Mastro Titta" della "Società de li squartaroli" di Roma

Pasquino Pinzocheri Press Agency ha avuto modo di visionare in anteprima le bozze del catalogo della mostra. Si reputano degne di menzione le seguenti opere:
  • Country quartering,  esecuzione "hanging, drawing and quartering" con forca rivestita di edera rampicante e paesaggio della campagna inglese sullo sfondo (stampa a china su pergamena)
  • Afternoon breaking wheel, esecuzione con la ruota (bassorilievo in marmo bianco di Carrara)
  • Night burning at the stake, rogo notturno (olio su tela)
  • Hanging in market square, impiccagione collettiva su una piazza ricolma di bancarelle (olio su tela)
  • Carpatian Impalement, impalamento in un villaggio dei Carpazi (bassorilievo fuso in bronzo)
  • Last decapitation in Paris, esecuzione con ghigliottina (incisione su lastra di rame)
  • Garrota's last turn (acquerello su carta)
  • The crazy manarra, decapitazione con ascia (stampa su papiro)
  • Stones' justice, lapidazione (olio su tela)

"Per noi a Dubinatraz, ospitare un simile evento artistico, di portata mondiale, è importantissimo. Da un lato è un grande onore essere stati presi in considerazione dall'artista e dal suo entourage. Ditemi voi quali sono i centri di esecuzione capitale che possono vantarsi di aver esposto opere di Franziska Boya, la poetessa del patibolo! D'altro canto, ci leggiamo anche un riconoscimento, a livello di intero globo terracqueo, della nostra autorevolezza e della validità delle scelte che abbiamo compiuto a suo tempo. Quando abbiamo aperto, circa 5 anni fa, avevamo chiaro in testa di voler diventare al contempo l'Università ed il Tempio della Forca. Ebbene, senza falsa modestia, posso dire che abbiamo centrato l'obiettivo. Oggi come oggi, facciamo da contoterzisti dell'esecuzione capitale per i governi di 46 paesi, sparsi nei cinque continenti (ogni anno facciamo spegnere il sole davanti agli occhi di oltre 500 pendagli da forca). Al nostro interno abbiamo una scuola per boia, che ospita studenti provenienti da 38 paesi. Questo è possibile grazie al fatto che siamo attrezzati per qualsiasi forma di esecuzione, con la sola esclusione dell'iniezione letale, che ci rifiutiamo di praticare per motivi etici, in quanto ritenuta non rispettosa della dignità e della professionalità di un boia. Io mi compiaccio di Dubinatraz come altri si compiacciono di un figlio. Ed ora arriva questa mostra, che ci darà fama imperitura e fulgore infinito", dichiara Uguccione Ghigliotti Cainozzi.

"Anch'io ho fortemente voluto la mostra di Franziska Boya. A differenza di Uguccione Ghigliotti Cainozzi, che ritengo comunque il più grande tecnologo ed industriale dell'esecuzione capitale, io mi sento più un'artista, una poetessa della forca. Io guardo all'unicità ed all'estetisca dell'esecuzione più che ai numeri ed ai volumi. Sì, io sono un'artista del patibolo e ne colgo gli aspetti lirici e poetici, al pari di Franziska Boya. Lei è artista nella raffigurazione dell'esecuzione, io sono artista nell'esecuzione tout court. Aggiungo anche che condivido con Franziska il tipico gusto on the road; i suoi genitori, al pari di me, sono specialisti dell'esecuzione itinerante, in luogho pubblici, all'aperto. I coniugi Strangullones de Garrotas y Manarra sono, al pari di me, artisti girovaghi, artisti non del pennello ma della mannaia, ma comunque artisti. Intendo proporre a Franziska di collaborare in un progetto di alto valore artistico e formativo: la realizzazione di un road movie, da girare nelle strade e nelle piazze dove io innalzo la mia forca. Per farla breve: io squarto, lei filma, disegna e scolpisce. Non possono sfuggire il valore artistico ed il significato pedagocico di siffatta opera", aggiunge Gloria Camelia Flora Strozzi Forconi.

Il leone asmatico (parte II, lato B)


Il leone asmatico alla guida dell'arengo
Entra posteriore e grida "adesso vengo"
Adora femmina e maschio tutto assieme
Due in uno per dare e prender seme
Un poco toro ma pure un po' giumenta
Dà e prende ma sempre s'accontenta
E' eminente copulatore universale
Crolla il confine tra uomo e maiale
Adora il masculo retro ben capiente
In grado d'essere femmina spingente
Vuole il toro e non il bue castrato
Prima infilza per poi esser infilzato
Ben ricolmo è del virile ormone
Dona e poi riprende gran bastone
Mentre trivella urla come un animale
Emettendo versi lascivi da cinghiale
Va in brodo se è in fase ricettiva
Spalancando la valle non soliva
La salsiccia scivolosa va e poi viene
La carne cruda la prende tanto bene
E' aperto ad ogni forma d'insaccato
Dona volentieri il palo arroventato
Il leone asmatico talvolta ruggisce
In vista del maranello che piatisce
Si sente padrone dell'intero universo
Quanto esercita l'amore più diverso
Innamorato della carne e del potere
Adora dare e poi prender nel sedere
Possiede poi ricerca tarello equino
Ben esperto del manganello asinino
Progetto una bidirezionale ripassata
Carne rovente, cruda ed insaccata
Verifica bene diametro e lunghezza
Prende la mira e infila con destrezza
Controlla la lunghezza ed il diametro
E' capiente fin quasi ad un decametro
Si vanta del proprio turgido alesaggio
Ma è pronto a prenderne un assaggio
Ma chi se ne frega del natio borgo
Di tanti piselli è meglio far ingorgo
Ma che si bruci la cittadina ridente
Meglio dedicarsi a carne più rovente
Ma che importa del futuro del paese
Quando il salame soddisfa le pretese
Ma che crolli ogni mattone della città
Tanto ti sfoghi bene in carnale voluttà

Ode al 71


Ecco l'uomo 71
Merdaccia che è nessuno 
Nella superbia lui abbonda 
Intento a trapanar la bionda 
71 è un uomo di letame
Il più fetente del reame 
71 è un uomo di concime 
La puzza arriva su alle cime 
71 è di ignoranza crassa 
Abita la zocca della grassa 
71 è davvero uomo di sterco
Mi dà vomito e non lo cerco 
71 si crede essere perfetto 
Che affoghi nel gabinetto 
71 si sente un professorone 
Sparisce tirando lo sciacquone 
71 tromba la bionda bella 
Svanisce tirando catenella 
71 più antipatico del lunedì 
Il più adatto a viver nel WC 
71 è il nano sempre mobile 
Si vanta di essere un ignobile 
71 guadagna con l'assenza 
Manca della minima decenza 
71 stronca tutti i tossiconi 
Ci ha presto rotto li cojoni 
71 ci ricorda i funerali 
E' lui il peggio dei mali

Ode ar capo de gabbinetto

Sto da 'na vita ar gabbinetto
Aho, so er capo de latrinetto
30 anni incollato sopra a' tazza
Er lavoro mio è fa' 'na mazza
Me piace stà 'ncollato ar cesso
Sta a sentì che te mollo adesso
Sotto le mì chiappe c'ho a' colla
Er culo dda a tazza nun se smolla
Me ppaga er ministero de l'interiora
La mì vita de marone sse colora
Io so er meijo capo da a' latrina
Scarico de bbestia da sera a matina
Sopra er water ce sigillo 'l deretano
Aho, d'a' catenella so er decano
Mai ar gabbinetto manca a carta
Ner caso che 'na scarica me parta
Mai ar gabbinetto manca er fetore
C'ho sempre er budello scaricatore
So sempre stracolmo de letame
So er mejo cagone der reame
Mme piace de stà a 'nquinà l'aria
Per me a loffa è sempre necessaria
La mì supplente è a rana gracidante
Pure lei c'ha er budello sì tonante
Stamo 'nsieme a puzzà tutto er giorno
Fin che lo scarico ce soffoca dde ritorno