Sì ...
davvero ... eravamo strani quella sera, proprio strani! Quella sera di quasi 30
anni fa.
Io e
gli amici d'infanzia, ormai cresciuti, ormai 16enni, non più adolescenti ma
manco adulti. Stavamo seduti sui gradini fuori dalla porta della bettola della
zia a ciondolare, così, tanto per guardarci attorno, non sapevamo che farcene
del tempo. Avevamo già bevuto bicchierini di vermuth, calici di frizzante di
non ben precisa origine, ed avevamo pure fumato di nascosto un paio di Stop,
sigarette che mandavano un fumo acre ed insetticida, adatto più che altro per
la fumigazione delle sementi contro i parassiti e per rimediare quando la
cucina era piena di mosche nelle notti d'estate ed era finita la bomboletta del
Raid.
Ad un
certo punto la zia ci aveva detto che la fornitura di carburante era terminata,
non voleva che tornassimo alticci a casa, che poi i suoi clienti beoni ed
alcolisti le avrebbero rimproverato di aver indirizzato i loro figli sulla
medesima via dell'alcolismo. Per questo ci eravamo trasferiti fuori, delusi
perchè bruciavamo dalla curiosità di provare altri liquidi strani contenuti
nelle bottiglie sui ripiani dietro il bancone della bettola.
Come
Ulisse sentiva il canto delle sirene, noi sentivamo il richiamo di Batida,
Vecchia Romagna, 3 Valletti, Cremovo, Cora, Rosso Antico, Biancosarti,
Bocchino, Piave, Julia, Strega, Libarna, Petrus, Cynar, Biancosarti, Fernet,
Cordial Campari, Mandarinetto Isolabella, Amaro 18, Don Bairo, Amaretto, OP,
Stock 84, Averna, San Marzano Borsci, Braulio, Montenegro, Ramazzotti, China,
Rabarbaro Zucca, Radis, Vov.
Eravamo
strani quella sera!!
E
allora fuori, sui gradini dell'ingresso. Parlavamo di calcio, motorini e
vecchie antipatiche del vicinato, del tipo quelle che ti bucano i palloni e tu
sei costretto a diserbargli i gerani. Eravamo indecisi su cosa fare, alla
ricerca di un riempitivo per aspettare che arrivassero le 11 e mezza e poi
tornare ognuno a casa propria, dare un'ultima occhiata a Televideo, ascoltare
il sommario del GR1 di mezzanotte e poi a nanna, che l'indomani bisognava
alzarsi appena suonavano le campane della messa delle 7, vestirsi di fretta,
panino col salame, caffelatte, giù dalle scale, bicicletta e andare a scuola,
che la campanella all'Istituto Tecnico non aspetta, suona tutte le mattine
8.00, senza sconti!
Eravamo
strani quella sera!!
Ad un
certo punto, non ricordo bene chi, qualcuno comincia a raccontare del suo
rapporto con la barba ed il rasoio, con corredo di racconti su tagli in faccia
e sfregi vari causa maldestro utilizzo. Inizia un dibattito su schiuma da
barba, BIC monolama, Gillette, Wilkinson oppure Braun elettrico. Io, per parte
mia, sottolineo più volte che preferisco essere sfigurato da una lametta
piuttosto che provare il fastidio del rasoio elettrico, con la pappagorgia che
si arrossa e si irrita.
Divertente
il dibattito sulla barba! Divertente perchè da un banale discorrere di lamette,
schiuma, dopobarba, Acqua Velva et similia si arriva alla convinzione condivisa
che non siamo più quelli di 6 mesi, un anno fa. Siamo diversi, ci stiamo
trasformando, in cosa non si sa ancora bene, però ci rendiamo conto che siamo
in continua evoluzione.
Eravamo
strani quella sera!!
Stiamo
attraversando un periodo di forti cambiamenti. Non solo quattro pelucchi in
faccia, ma anche altro. Con lo spirito ruspante tipico della nostra compagnia e
del nostro ambiente, si comincia a parlare di altre trasformazioni, meno
visibili ma che ci stanno sconvolgendo.
Siamo
sconvolti da ciò che troviamo la mattina appena ci svegliamo, siamo sconvolti
dalla voluttà dello sfiorarci, siamo sconvolti dalle nostre compagne di scuola,
che hanno altre rotondità rispetto a prima e si stanno gonfiando là, davanti,
dove ci cade l'occhio sempre più spesso.
Proprio
loro, le compagne di giochi da sempre, loro che abbiamo imparato a conoscere in
interi pomeriggi spesi calpestando l'asfalto delle strade ed i cortili del
vicinato, quegli spazi fisici, ristretti ed enormi al contempo, che hanno
continuato quel lavoro di generazione iniziato dalle nostre mamme quando ci
hanno dato alla luce. Con loro abbiamo condiviso il piacere di "stare in
giro", sole o pioggia che fosse, afa o gelo poco contava.
Quelle
compagne di giochi sono ora altra cosa pure loro ... tutto di un botto sono
diventate diverse, altre rispetto a noi, più distanti, meno leggibili. E noi??
Noi le troviamo sempre più misteriose, irraggiungibili, ci attraggono, sembra
che ci chiamino. Peccato che ci manchino i codici di accesso, peccato che non
troviamo la "stargate" per entrare in quell'universo. Noi non siamo
ancora del tutto uomini, loro non sono ancora del tutto donne, ma siamo alle
prese con lo spazio-tempo, con la galassie da mettere in comunicazione, con gli
insiemi da intersecare.
Eravamo
strani quella sera!!
Intanto,
lì, in quel momento, sugli scalini della bettola, maturiamo coscienza circa il
fatto che quel lavoro di creazione del contatto tra i due universi richiederà
tempo, passione, energia. Impareremo a sbagliare, impareremo sbagliando,
proveremo a provare ... poi venga quello che venga.
Intanto
uno degli amici lancia una proposta, forse tradito dai due calici di frizzante
corretto Aperol bevuti mezz'ora prima. Ci racconta che sua sorella, due anni in
più di lui e nota nei dintorni per le due meravigliose poppe che si porta a
spasso, gli ha riferito, non senza una certa malvagia soddisfazione, che una
sua amica, dotata di un petto piatto come un vassoio, ha iniziato a mettere dei
cuscinetti di gommapiuma nel reggiseno per rubare di un paio di misure. Ecco
quindi la proposta: se le ragazze barano con la gommapiuma, possiamo farlo
anche noi!! Ovviamente mettendola dietro la patta dei pantaloni. La proposta
era folle, ma in quel momento non lo sembrava! A noi è parsa una genialata!
Qualche giorno dopo, io ed il mio amico ci siamo procurati la gommapiuma
frugando nottetempo nella pattumiera di un tappezziere e siamo poi entrati a
scuola con una sorta di mezzo pompelmo che sporgeva dal cavallo dei pantaloni.
Beata gioventù!!
Eravamo
strani quella sera!!
E si
comincia a parlare di noi e di loro. Loro che si truccano, che civettano, che
prendono coscienza del potere che hanno su di noi solo per il fatto di
sorriderci o lanciarci uno sguardo. E noi? Noi siamo persi nel nostro mondo
fatto di liquami balordi tracannati nella bettola della zia, Alfa, Esportazione
ed N80 fumate di nascosto in stalla così che l'odore di letame copra quello del
fumo. Noi che abbiamo nascosto nel fienile un arsenale segreto di birracce da
cantiere in bottiglie di vetro marrone da 66 cl. Noi che teniamo nascosta in
solaio una mini biblioteca di giornaletti ricolmi di tette e ciuffi pubici che
compulsiamo con avidità e feroce coazione a ripetere ... organi di stampa che sviluppano
l'organo, un solo organo!!
Ma che
ridere solo al pensiero di trovarsi nel parcheggio delle scuole elmentari la
sera alle 8 e formare un capanello solo per accendere di nascosto una N80 o per
sfogliare con atteggiamento da servizi segreti un giornaletto tipo Blitz o Jin
Fizz, tenuto nascosto sotto il giubbetto, manco fosse un'arma da fuoco.
Eravamo
strani quella sera!!
In modo
del tutto inconsapevole è cominciato il lungo percorso che ci porterà ad essere
irreversibilmente diversi ma anche irreversibilmente memori di questi tempi, di
queste esperienze, di queste serate indimenticabili messe in piedi con poco
tabacco di scarsa qualità ed una bottiglia di vermouth dall'odore simile e
quello del disinfettante. Perchè adesso ci rendiamo conto che liquori degni del
suonatore Jones, tabacco da taverna e giornalini VM14 non bastano più. Oltre
questo c'è altro. Ma cosa è questo "altro"?? Di sicuro nell'universo
"altro" da esplorare ci sono "loro". Sì, loro, quelle che,
per motivi non ancora razionalmente chiari, ci fanno sbavare se solo ci
salutano. Loro, che l'istinto fa camminare in un modo che provocarci colpi di
pressione sanguigna ed arrossimenti degni della veste di un cardinale. Loro che
appaiono nei nostri sogni, facendoci svegliare nel cuore della notte sudati, in
preda a furori testosteronici ed erezioni dolorose ma ipersensibili al tatto!
Non
sappiamo bene perchè, ma poco conta. È cosi! Stiamo diventando altro ed in
altri mondi stiamo entrando, zoppicando, balbettando, perdendo la trebisonda!
Uno stato di beata ignoranza tanto pericoloso quanto stimolante, ci sembra che
ogni idea, pure la più balorda, possa essere tradotta in fatti concreti.
Ormoni, tabacco, liquori da battaglia e foto di donne discinte sono un
detonatore che porta la fantasia al potere e la minkiata all'incarnazione!!
Eravamo
strani quella sera!!
Siamo
sempre seduti e ciondolanti sui gradini della bettola della zia; cominciano ad
uscire i primi ubriaconi che tornano a casa, o almeno ci provano. C'è chi non
riesce a salire in sella alla Vespa, chi si avvia a piedi barcollando, cantando
e ruttando alla luna e chi sale sull'Ape o sulla 126 e parte a strappi e
saltoni, sperando di non cozzare prima di infilare il cancello di casa.
Noi
sappiamo che tra poco la zia spegne le luci, tira giù il rulò e ci ordina
imperiosamente di andare a casa. Ma ci stiamo facendo domande esistenziali, pur
se inconsapevoli, inconsce e sfuocate. Innanzitutto, "loro" ci
attraggono in modo irresistibile, sappiamo che senza di loro non possiamo fare.
Quindi occorre trovare il modo di approcciarle, ma come? Quando? Dove?
Ci
rendiamo conto di essere inesperti sul tema, siamo del tutto impreparati!!
Sappiamo il fatto nostro quando bisogna fumare di nascosto, spillarne di frodo
una caraffa dalle botti in cantina, fumare nei cessi della stazione, diserbare
i gerani della vecchiaccia, accendere la motozappa, preparare la miscela per la
Vespa 50 o il trial della Fantic, metter su una videocassetta VM 18 mentre i
nostri genitori dormono in fondo al corridoio. Ma nel rapportarsi con le donne
che stanno sbocciando siamo proprio digiuni, ci sembra una roba del tutto fuori
portata. Temiamo di poter beccare certi 2 di picche in grado di radere al suolo
il nostro amor proprio!! Guai in vista!!
Però,
se ci si pensa bene, non è che anche "loro", le pulzelle che popolano
i nostri sogni e le nostre polluzioni notturne, siano poi esseri
sovrannaturali. É vero, a noi sembrano tali se osservate da lontano,
dall'esterno. Poi, però, vediamo le nostre sorelle, chiuse nelle loro stanze a
pasticciare il diario oppure attaccate per intere mezz'ore al telefono, con
sommo gaudio del papy che paga la bolletta. Vediamo loro e ci rendiamo conto
che saremo strani noi ma pure loro, le pulzelle mica scherzano!! E come noi
vediamo in loro un universo diverso, parellelo e distante, anche loro fanno
parecchia fatica a capire noi. Oddio, forse facciamo più fatica noi con loro
che non viceversa!! In fondo loro partono da una situazione di vantaggio ...
però, forse, magari, può darsi, che anche loro, esseri umani che lievitano là
davanti facendo lievitare noi là sotto, abbiano le loro difficoltà a capire
noi.
Eccolo
il punto!! Forse loro sono più brave di noi a bluffare, conscie del potere che
sanno di avere su di noi, ma non paiono poi, a ben vedere, del tutto sicure e
scafate quando si relazionano con noi. Sono anche loro come noi!!
Sì, sì
... la situazione rimane confusa, complessa, ambigua e passibile di decine di
letture contrastanti tra loro. Ma noi
siamo dei post adolescenti, quindi la situazione non è troppo seria. Possiamo
ancora guardarci dall'eccessivo rapporto con la serietà!
Quindi
con "loro" ci possiamo relazionare anche improvvisando, suonando ad
orecchio, con una certa "anima rock", perchè, in fondo, quando si
suona il rock quello che conta non è la qualità degli strumenti ma l'anima di
chi suona. Improvvisazione, mazzate sui tamburi, chitarre distorte.Tiriamo
fuori sentimenti, desideri, fantasia, anche in modo disordinato, magmatico,
random. Per l'appunto, l'anima del musicista che decide, con somma
inconsapevolezza e solo d'istinto, di superare la grande muraglia
dell'autocensura.
Ecco,
avevamo stabilito un punto d'inizio. Nulla era dato sapere sulle evoluzioni, ma
c'era qualcosa di concreto alla partenza. L'immagine era sfuocata, la
cognizione poca o nulla, ma eravamo pronti per "fare ali al folle
volo". Qualcuno ha infatti scritto "Oh quanta fatica ci volle per
conquistare il principio!" e anche "Forse a lungo là dentro starà e
più generazioni ne vivranno e in quello vedranno un'eterna sapienza e
sprezzeranno i sapienti chi non lo conosce".
La zia
esce dalla bettola, abbassà il rulò e ci infila tutti a casa. Per stasera lo
spettacolo è finito, ma pare che ci saranno ancora giorni per sedersi in platea
a guardare, fino al momento in cui ci sentiremo pronti per salire sul
palcoscenico ad andare in scena ... ovviamente recitando a braccio!!
Quella
sera eravamo strani .... forse lo siamo ancora adesso .... forse lo saremo fino
alla fine dei nostri giorni!!!