Lui piegava
la realtà con un cenno
Roteava
sempre la spada di Brenno
Irreprensibile
poeta della cosa pubblica
Concupito
dalla procura della repubblica
Rendiconto
brutale di ogni minimo soldo
Brutto adesso
definirlo un manigoldo
Uomo integerrimo
di grande rigore
A fronte
del malaffare sacro terrore
Servitore
della nazione assai intransigente
Che infamia
dire che pescava dal conto corrente
Ci prende
per mano e ci porta alla fiera
Trasparenza
che svapora in pia chimera
Lo brama
la magistratura contabile
Lui
così onesto ed affidabile
Messo al
gabbio per un complotto comunista
Perseguitato
da tremendi rimborsi a piè di lista
Lunga vita
al quinto evangelista
Coi
miracoli di fondi fa provvista
Animo candido
al servizio delle istituzioni
E noi
cattivi insinuiamo malversazioni
Parlarne
male è da disonesti ed ignoranti
Indegni
di pagare i suoi conti ai ristoranti
Grazie a
lui ho imparato l’onestà
Col soldo
altrui che bella la bontà
Grazie a
lui mi sento candido ed inviolato
Un riferimento
al basso fa sentire elevato
Grazie a
lui sono diventato un patriota
Censore
spietato di una nazione idiota
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