domenica 22 luglio 2012

20 anni di Lega e siamo diventati più poveri

Gandino - Valle Seriana - Bergamo
31 agosto 2010
E’ della Lega Nord, dopo vent’anni di presenza, la responsabilità del fatto che oggi i territori pedemontani siano entrati fortemente in crisi. La modalità con cui il partito di Bossi ha agito in questi anni ha causato la perdita di “ricchezza” dei territori del nord.
L’auspicio è che chi legge questo documento possa comprendere quanto sia stata deleteria la rappresentanza nelle istituzioni e nella società del partito leghista.
Filippo Servalli
Assessore alla Cultura
Gandino (BG)

20 anni di Lega e siamo diventati più poveri
Come era ricca quella valle. Si intitolava così un articolo comparso su l'Eco di Bergamo di un po' di tempo fa. La valle in questione è una delle tante valli della fascia pedemontana del Nord Italia: la Valle Seriana.
Cosa è successo a questi territori se, Famiglia Cristiana alla fine degli anni ottanta indicava in Leffe, nella Val Gandino, la Velle Seriana, il paese, la valle più ricca d'Europa.
Le persone sono le stesse, il territorio è lo stesso!
Di diverso in Valle Seriana negli ultimi 20 anni c'è stata l'ascesa politica della Lega.  I politici eletti, i rappresentanti provinciali e regionali nei posti di comando sono stati quasi tutti della Lega.
Da qui l'evidenza sulla responsabilità senza attenuanti che il partito di maggioranza deve assumersi. Se stiamo diventando più poveri, la principale causa è la presenza nei luoghi del potere della Lega!
Questa presenza che va considerata una malattia, è causata da un virus che il pensiero leghista ha fatto annidare nelle cellule celebrali di molti, che ha fiaccando in maniera quasi inesorabile le persone e i territori della nostra valle. Il virus è l'egocentrismo.
L'Egocentrismo ci ha fatto perdere progressivamente: Ricchezza di valori, Ricchezza di relazioni, Ricchezza Materiale e Ricchezza del territorio.
E' proprio a partire dalla perdita di questi valori che vorrei fare alcune considerazioni a motivare la mia affermazione.
Il primo disvalore che il pensiero della Lega ha fatto insinuare nelle coscienze delle persone è quello di far ritenere a tutti che: l'egoismo è una virtù. Da sempre ci è stato insegnato che la vita va affrontata considerando l'uomo in relazione con gli altri uomini: Coppia, Famiglia, Gruppo, Comunità, sono gli ambiti concreti dove questo insegnamento si manifesta da sempre. Oggi invece tutto è misurato esclusivamente con il soddisfacimento individuale, all'avere solo per noi stessi, per la mia cerchia, diffidando degli altri. Il pensiero leghista ha convinto tanti che la frase bergamasca "so me ol padru" (sono io il padrone) sia una formula magica per vivere insieme con le altre persone..
Il secondo disvalore è quello che ha dato in pasto al virus dell'egocentrismo la negazione della diversità: l'accoglienza per l'ospite, l'attenzione a chi è in difficoltà, la vicinanza con chi da solo si trova ad affrontare la vita, indipendentemente da dove viene. Questi sono i valori che la nostra cultura, le nostre radici cristiane hanno sempre promosso. Questo pensiero ha minato il principio universalmente riconosciuto che tutti gli uomini sono uguali e continua a far credere che ciascuno di noi è più uguale di un'altro.
Un altro disvalore è quello che sta ingenerando in ciascuno di noi un alone di mediocrità un progressivo impoverimento della conoscenza causato dalle continue barriere mentali, di chiusura nel proprio recinto, che la politica leghista ha continuato ad accentuare.  Ha fatto dimenticare ai più che la cultura dell’incontro è alla base della conoscenza e della crescita di ciascuno e del mondo in cui viviamo.
Infine  la dissacrazione dei valori e del sacro, da sempre alla base della nostra storia. Prima il culto al dio po' e poi la difesa del crocefisso, hanno generato uno scontro tra valori antitetici accelerando il relativismo etico: “va bene tutto” basta che sia ricondotto ad un mio interesse.
La lega è stata per troppo tempo espressione politica e la prima promotrice della filosofia del tornaconto. Purtroppo la gente tra il proprio tornaconto e il proprio dovere, normalmente sceglie il primo.
E’ ora di riaffermare quanto si diceva un po' di tempo fa, era il 1994 a proposito della lega e dei leghisti: "i nuovi prìncipi, non hanno princìpi".

20 anni di Lega e siamo diventati più isolati
Venti anni di presenza invadente ed ingombrante della Lega nel nord e nelle sue valli, ha alimentato quella forma mentale nella quale è sempre l’altro il problema: Ha fatto dimenticare che è la ricerca dell’incontro e della relazione con l’altro che ci fa diventare più forti, che accresce la nostra ricchezza.
Con questo atteggiamento la Lega e i suoi militanti, hanno aumentato una debolezza che porta alla perdita della ricchezza:
Ha tolto nervo, carattere, forza di reazione alle persone ed alle comunità del nostro territorio.
Le persone per crescere, per arricchirsi, hanno bisogno di incontrare l’altro, perché nella ricerca del meglio, dell’importante, del vero si diventa più forti se si incontra chi da il meglio, chi vuole vincere, chi ha le motivazioni.  Selezionare chi fa comodo incontrare, porta a scelte facili e non aiuta a crescere. Secondo alcuni studi sociologici, tra i ragazzi italiani e i giovani migranti di seconda generazione, chi fatica di più a trovare la propria strada, sono i ragazzi italiani che pur disponendo di comodità, di soldi  e di protezione, non sviluppano le capacità necessarie per essere attori del proprio futuro. Ecco allora che i continui richiami fatti dalla Lega a barriere, separazioni, blocchi, rotture nei confronti delle persone, delle culture, dei saperi, delle intelligenze diverse, non fa altro che far impoverire i nostri ragazzi, i nostri giovani, le nostre imprese.
Anche se le rivalità, i campanilismi ci sono sempre stati, in passato le diverse comunità si ritrovavano sempre quando dovevano fare cose importanti, rispondere ai grandi problemi. In questi ultimi vent’anni invece, le nostre comunità, hanno faticato a ritrovarsi sui temi importanti. La presenza ininterrotta in molte istituzioni della Lega, ha di fatto rotto, incrinato le relazioni tra le comunità. O si è con la Lega, si è allineati con gli uomini del carroccio o non se ne fa niente.
Instaurare relazioni tra comunità, paesi, amministrazioni anche di diverso orientamento politico, che guardano insieme a dove andare e non da quale appartenenza provengono, è la base affinché pur nella diversità, ci si ritrovi per raggiungere obiettivi comuni.
Rileggendo la storia degli ultimi anni, la Lega di fatto si propone come partito unico e in un partito unico, le relazioni non trovano spazio. I partiti invece come recita la Costituzione nell’articolo 49: “devono concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Ricordiamoci di quale è l’impostazione della Lega: Ricordiamoci delle cosi dette elezioni padane del 26 ottobre 1996. Tutti erano partiti della Lega: Salvini( Comunisti Padani), Maroni( Lavoro Padano), Leoni (Cattolici Padani), Cota(Forza Padania), Boso (Unione Padana), Gherardini (Destra Padana).  Come è possibile una relazione tra partiti se tutto l’arco costituzionale è di un partito unico. A causa della Lega c’è stata una omologazione che ha portato a ridurre le opinioni politiche a mere appartenenze senza valori di riferimento, senza dialettica.
Il nostro territorio che in questi ultimi anni ha mandato a Strasburgo, a Roma, a Milano, a Bergamo molti governanti, molti politici la cui unica capacità richiesta è stata la fedeltà a Bossi, si accorge ora troppo tardi della grave perdita di relazioni che le persone, le comunità, i partiti hanno subito a causa del pensiero della Lega.
Perdita di relazioni che faranno diminuire la ricchezza delle persone e delle comunità dei nostri territori, per molto, molto tempo.

20 anni di Lega e la valle è diventata miope
Come era ricca quella valle. Ma di quale ricchezza stiamo parlando? Sarebbe facile collegarla alla quantità di “denaro” di “cose” che si possiedono, ma come diceva bene Cornelia nel mostrare i suoi gioielli, la ricchezza vera è qualcosa d’altro, per lei i figli, per tutti noi oltre ai figli, tutto ciò che fanno il futuro. Partendo da questo diverso approccio nel vedere la ricchezza si capisce come mai sia la Lega e il suo pensiero, la maggiore responsabile della perdita di ricchezza, della vera ricchezza. Il pensiero leghista che fa de: “I me solc” , “La me roba” il perno delle sue rivendicazioni e della sua politica nei confronti del resto del mondo, ha rafforzato in molti l’atteggiamento del tornaconto, del tornaconto a breve, dell’avere subito. Come è possibile pensare ai figli, al futuro, al domani se tutto è misurato sull’oggi. Il pensiero leghista spinge l’egoismo individuale, l’egocentrismo nella strettoia del tenere tutto per noi stessi.
Ecco che questa forma mentale sta spingendo molti, tanti anche nel modo del lavoro ad una imprenditorialità senza investimenti. Ogni manuale di management spiega che senza investimenti in denaro e in conoscenza che per loro natura hanno un ritorno nel medio, lungo termine la ricchezza non si costruisce. Ecco che allora tenere per me oggi, significa impoverire chi verrà domani dopo di me. Impariamo a misurare la ricchezza sul lungo periodo, impariamo a misurare la ricchezza sugli investimenti che danno prospettiva per il futuro. 
Oltre alle perdite di ricchezza economica, un’altra perdita di ricchezza che il pesante messaggio politico leghista ha causato in questi vent’anni è la perdita di conoscenza. Se tutti i messaggi politici di questo pensiero dominante evocano la ricchezza da poter spendere come voglio, la dimensione della formazione, del prepararsi oggi per raccogliere i frutti nel futuro viene meno. I nostri territori tutti lo sanno, hanno sempre avuto un tasso di scolarità bassa. Se il messaggio dominante è quello della ricchezza immediata, la necessità di avere le nuove generazioni preparate e pronte domani a raccogliere le sfide complesse che un mondo globalizzato chiederà sempre più in futuro è messo in discussione.
 Guardare lontano senza perdere di vista i dettagli” dovrebbe essere lo stile con cui ciascuno di noi deve operare per accrescere la ricchezza che dura. Questo modo si porsi ha reso il partito di Bossi “Il partito della paura” (cfr. Massimo Cacciari) e di certo la paura non genera un futuro ricco di valori, umanità e qualità della vita.
20 anni di Lega e la valle è impoverita nei beni materiali e immateriali
Nell’ultima parte di questa mia analisi, volevo evidenziare come anche la perdita della ricchezza legata alla identità e al territorio della nostra valle, dei nostri luoghi, è venuta meno a causa del pensiero legista.
Dopo il rapido sviluppo di tutta la valle, negli anni ’60-’80, con molti errori urbanistici e con un cattivo uso della terra, ancora di più è stato depauperato negli anni ’90 e in questa prima decade del 2000. Ed è da imputare a questo ultimo periodo se  la cannibalizzazione della terra per far costruire alle immobiliari e ai supermercati è cresciuta esponenzialmente. Negli anni democristiani ‘60-‘80, sono state fatte le case di chi le costruiva per abitarci: le case si costruiscono se ci sono più persone, se nascono più figli, se c’è una forte immigrazione (da noi queste condizioni non si realizzano da oltre vent’anni, dall’inizio degli anni ’90). Negli ultimi periodi chi ha dettato la base culturale al depauperare il territorio è stato il continuo contraddittorio pensiero leghista. Non è possibile far pensare tutti: “coma öle mé” e poi lamentarsi se si mercifica il territorio!   
Il territorio fisico così impoverito, ha fatto si che anche quelli che sono i valori “intangibili” di un territorio vengano depauperati:  le relazioni tra le persone e i luoghi preziosi che sono tali grazie alla storia passata, alle esperienze vissute nel tempo. Queste sono le condizioni che aiutano le persone a crescere. Non sono i nudi mattoni che fanno i territori.
Ecco la responsabilità della Lega su questo depauperamento. Chi semina separazione e divisione non può pensare di costruire le relazioni che sono l’humus per un  territorio vivo e vitale.
Qui ancora una contraddizione che il pensiero leghista ha generato. E’ di qualche tempo fa la discussione sulle scritte in dialetto, comparse sui manifesti pubblicitari a firma di Oliviero Toscani, per una marca di jeans. Da una parte Daniele Belotti, ex segretario provinciale della Lega e ora consigliere Regionale che “benediceva” tale iniziativa in quanto fatta in dialetto. Dall’altra il poeta dialettale bergamasco Umberto Zanetti che diceva “gravissimo” l’offesa fatta al dialetto bergamasco, tuonando contro questo stravolgimento del nostro dialetto. A chi credere?! A chi ha fatto del dialetto un approfondimento culturale, che è poi un essere vivi e vitali sul proprio territorio o a chi sappiamo e conosciamo solo perché  esponente della Lega che al grido “Roma ladrona” vuole rappresentare a Roma il territorio? Non ci sono dubbi: io sto con Umberto Zanetti ! Far vivere il territorio e renderlo a misura d’uomo lo può e lo deve fare chi il territorio lo vive ogni giorno, liberamente senza il vincolo di essere per forza di una parte, lo vive da sempre con dedizione e andando in profondità delle cose.
Concludo affermando che il pensiero leghista ci ha impoveriti come territorio e come persone in questi vent’anni:
  • Più poveri perché la Lega con la sua azione ha accentuato la contraddizione sui valori, ha reso “l’egoismo una virtù”.
  • Più poveri perché la Lega con il suo pensiero unico ha fatto perdere l’opportunità de “l’incontro e la relazione tra persone diverse”.
  • Più poveri perché con la difesa della “roba” e dei “soldi”, ha fatto perdere di vista la ricchezza vera, ci ha fatto perdere “il senso e la costruzione del futuro”.
  • Più poveri perché venti anni di Lega hanno portato al tradimento del territorio, fisico, la terra  e di quello intangibile, le radici che sono la vera ricchezza.    
E’ ora di dire basta ad un partito che ha fatto perdere di vista quali sono le cose vere e importanti per ciascuno, per le comunità e per i territori.

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