venerdì 20 luglio 2012

Fuori…

…dall’accettazione acritica delle idee altrui che ci chiudono in mille recinti
…dalla libertà che qualcun altro ha creato per noi
...dall’autismo dell’anima che ci trasforma in lettere non spedite
…dai ghetti dove ci hanno messo e dai ghetti che ci siamo fatti da soli
...da un mutismo tanto comodo perché ci esenta dalla fatica di avere delle idee
...dal silenzio, per esercitare il dovere del pensiero e della parola
…dal sarcofago delle convenzioni che castra la nostra capacità creativa
…dalle mura della cittadella che offre protezione in cambio di omologazione
…dalle torri di guardia per smettere di guardare l’orizzonte e cominciare ad andargli incontro
…dalle sicurezze di piccolo cabotaggio che fanno invecchiare senza crescere
…dal contratto che ci garantisce tranquillità in cambio di mediocrità
…dall’attesa dell’ennesimo salvatore che promette l’ennesima redenzione in cambio dell’ennesimo atto di cieca fede
…dalla convinzione di non essere grandi abbastanza
…dal divieto di disturbare il conducente per cominciare a guidare noi la nostra vita
…dall’autocensura emotiva prima che rada al suolo la nostra originalità
…dalla convinzione di non essere all’altezza
…dal bisogno di eroi per combattere ogni giorno le nostra battaglie in prima persona
…dal vizio di delegare ad altri per iniziare ad essere padroni dei nostri bisogni e dei nostri desideri
…dalla convinzione di non essere pronti a prendere il volo
…da certe stanze asfittiche dove abbiamo chiuso la nostra mente
…dai confessionali dove ci puliamo l’anima sino al prossimo peccato inventato da altri per noi
…dall’ignoranza massificante per rivendicare il diritto di sbagliare forte ma di testa nostra
…dai sensi di colpa che ci hanno iniettato a lungo per prendere la meravigliosa abitudine di non subappaltare più il nostro senso morale
…dal grande bluff dell’apparire perché è meglio essere realmente storpi che sembrare fintamente belli
…dal portone dell’ospedale per non sentirci più malati come ci hanno detto per troppo tempo
…dalla penombra delle sacrestie per farci inondare dalla luce delle piazze
…dal troppo galateo per iniziare ad urlare che non ci stiamo
…dai treni per non farsi più portare dalle rotaie del pensiero posate da chissà chi
…da quel tino altissimo perché oltre l’orlo ti si apre il mondo e non ne sarai mai sazio
…dalle catene del pensiero per ritrovare il gusto più sincero e genuino di dare scandalo
…dai manicomi per dimostrare che la follia è altrove ma non in te
…dal salotto di casa per sentire il rombo delle motoseghe che abbattono la foresta del conformismo
…dai chiodi emotivi che bloccano la nostra bocca per prendere la parola senza paura
…dai giardinetti pubblici per provare il delirante piacere della città e delle viuzze sconosciute
…dai gerontocomi per smettere di sentirsi vecchi ed inutili
…dal tremolio delle mani per iniziare a battere sulla tastiera, un’arma meravigliosamente pericolosa
…dalla sordità per sentire le campane che hanno scelto di rompere il loro silenzio
…dai paraocchi per accorgersi che i colori sono infiniti
…dai camerini del teatro perché la nostra vita è un grandioso palcoscenico e starci sopra ci dà un potere enorme
…dalla convinzione che la storia passa sopra di noi PERCHE’ LA STORIA LA FACCIAMO NOI … basta prenderne coscienza

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