…dall’accettazione
acritica delle idee altrui che ci chiudono in mille recinti
…dalla
libertà che qualcun altro ha creato per noi
...dall’autismo
dell’anima che ci trasforma in lettere non spedite
…dai
ghetti dove ci hanno messo e dai ghetti che ci siamo fatti da soli
...da
un mutismo tanto comodo perché ci esenta dalla fatica di avere delle idee
...dal
silenzio, per esercitare il dovere del pensiero e della parola
…dal
sarcofago delle convenzioni che castra la nostra capacità creativa
…dalle
mura della cittadella che offre protezione in cambio di omologazione
…dalle
torri di guardia per smettere di guardare l’orizzonte e cominciare ad andargli
incontro
…dalle
sicurezze di piccolo cabotaggio che fanno invecchiare senza crescere
…dal
contratto che ci garantisce tranquillità in cambio di mediocrità
…dall’attesa
dell’ennesimo salvatore che promette l’ennesima redenzione in cambio dell’ennesimo
atto di cieca fede
…dalla
convinzione di non essere grandi abbastanza
…dal
divieto di disturbare il conducente per cominciare a guidare noi la nostra
vita
…dall’autocensura
emotiva prima che rada al suolo la nostra originalità
…dalla
convinzione di non essere all’altezza
…dal
bisogno di eroi per combattere ogni giorno le nostra battaglie in prima persona
…dal
vizio di delegare ad altri per iniziare ad essere padroni dei nostri bisogni e
dei nostri desideri
…dalla
convinzione di non essere pronti a prendere il volo
…da
certe stanze asfittiche dove abbiamo chiuso la nostra mente
…dai
confessionali dove ci puliamo l’anima sino al prossimo peccato inventato da
altri per noi
…dall’ignoranza
massificante per rivendicare il diritto di sbagliare forte ma di testa nostra
…dai
sensi di colpa che ci hanno iniettato a lungo per prendere la meravigliosa
abitudine di non subappaltare più il nostro senso morale
…dal
grande bluff dell’apparire perché è meglio essere realmente storpi che sembrare
fintamente belli
…dal
portone dell’ospedale per non sentirci più malati come ci hanno detto per
troppo tempo
…dalla
penombra delle sacrestie per farci inondare dalla luce delle piazze
…dal
troppo galateo per iniziare ad urlare che non ci stiamo
…dai
treni per non farsi più portare dalle rotaie del pensiero posate da chissà chi
…da
quel tino altissimo perché oltre l’orlo ti si apre il mondo e non ne sarai mai
sazio
…dalle
catene del pensiero per ritrovare il gusto più sincero e genuino di dare
scandalo
…dai
manicomi per dimostrare che la follia è altrove ma non in te
…dal
salotto di casa per sentire il rombo delle motoseghe che abbattono la foresta
del conformismo
…dai
chiodi emotivi che bloccano la nostra bocca per prendere la parola senza paura
…dai giardinetti
pubblici per provare il delirante piacere della città e delle viuzze
sconosciute
…dai
gerontocomi per smettere di sentirsi vecchi ed inutili
…dal
tremolio delle mani per iniziare a battere sulla tastiera, un’arma
meravigliosamente pericolosa
…dalla
sordità per sentire le campane che hanno scelto di rompere il loro silenzio
…dai
paraocchi per accorgersi che i colori sono infiniti
…dai camerini
del teatro perché la nostra vita è un grandioso palcoscenico e starci sopra ci
dà un potere enorme
…dalla convinzione che la storia passa sopra
di noi PERCHE’ LA STORIA LA FACCIAMO NOI … basta prenderne coscienza
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