giovedì 31 maggio 2012

Pecunia senza vessillo

Sono il soldo senza patria ne bandiera
Padre perverso di questa nuova era
Mio padre è l’orco di Ginevra
Persona da pietà del tutto scevra
A Ginevra da uno stupro sono nato
Coi padri pellegrini mi sono allargato
Abito al centro in via del muro
Ingoio e poi sputo il tuo futuro
Come godo a ingoiare ogni confine
Sono più promiscuo di certe donnine
Nel grande casino mi gioco le vostre vite
Vi compro tutti con le mie promesse infinite
Sono l’unico metro ammesso per la realtà
Mi faccio scudo di tantissime viltà
Colpisco ben più duro del terremoto
Sono la faglia che lascia zero al quoto
Gioco con le nazioni come fosse risiko
Io strappo l’anima e poi divoro il fisico
Sono prostituta senza bisogno di lupanare
Un serial killer che non deve sbudellare
Sono cane rabbioso senza alcuna bava
Faccio scempio da Londra a Giava
Sono un demone senza zolfo e non cornuto
Ti seduco bene prima di lasciarti muto
Ho mille colori nessuno è quello vero
Guido la processione sul volto il velo nero
Sono la morte ma non mi serve falce
Intere nazioni cosparse di viva calce
Mi nutro di sangue come e più di Dracula
Sono ben vestito e l’innocua voce querula
Adoro l’odore e la bellezza della carne
Della vostra storia millenaria non so che farne
Esco come una iena dai palazzi delle banche
Mi spalmo come catrame sulle vostre membra stanche
Quando mi ritiro mi porto dietro la vostra pelle
SONO LA MILIONESIMA INCARNAZIONE DELL’ANGELO RIBELLE
Di Giovanni Calvino sono il figlio prediletto
Della sua lorda dottrina sono il frutto maledetto

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