lunedì 28 maggio 2012

(infame) Autocelebrazione del calvinismo-finanzismo

Io sono il calvinismo-finanzismo
Stermino ciò che è scampato al marxismo-leninismo
Io impacchetto titoli ed azioni
Con un click cancello intere nazioni
Io mastico finti anticonformisti
Ne faccio i miei migliori sistemisti
Io non sopporto differenze ed identità
Sono la via più breve per la finta libertà
Io non ho bisogno di minare il Partenone
Mi mangio la Grecia in un solo boccone
Io non mi fermo davanti al rosso della Spagna
Il toro nulla può se gli mando contro iena e cagna
Io senza cannoni rado al suolo il Portogallo
Quando sventro una nazione per me è solo sballo
Io non lascio nulla in piedi in terra d’Irlanda
Dove passo io non resta che desolata landa
Io voglio fare scempio dell’Italia intera
Non posso sopportare un popolo che lotta e spera
Io sono la crema di America ed Inghilterra
Sono più letale delle peggio armi da guerra
Io sono l’essenza della cultura anglosassone
Sul resto del mondo mi scateno come Persefone
Io faccio scempio senza cannoni ne missili
Mi basta una speculazione sui combustibili fossili
Io sono lo stadio terminale della finanza
Distese di croci come palco per la mia danza
Io semino l’orrore senza usare gas o bombe
Dove passo io c’è posto solo per le tombe
Io faccio dilagare la paura dell’islamismo
Distolgo l’attenzione dallo strisciante monetarismo
Io odio più del comunismo il pensiero keynesiano
Vomito all’idea che lo stato ci metta la sua mano
Come il comunismo sono religione e teologia
Il pensiero unico è la mia sola strategia
Io adoro certi tipi di rutilante trasgressione
Innocue deviazioni che nascondono l’omologazione
Io respiro utili, mangio dividendi, bevo plusvalenze
Non mi curo quando spargo oceani di sofferenze
Io mi spavento davanti a STORIA e NAZIONE
Mi sento soffocare senza l’OMOLOGAZIONE
Io ho paura di fronte a LINGUE e colori accesi
Non capisco perché esistono POPOLI e PAESI
Io temo più della morte i popoli che prendono coscienza
Mi terrorizzano gli uomini animati dal senso della differenza
Io tremo di terrore davanti all’IRRIDUCIBILE
Ciò che non domino mi sembra ILLEGGIBILE
Io sono Calvino coi piedi d’ARGILLA
L’altrui senso di se MI DISSANGUA STILLA A STILLA
Io lo so bene che alla fine per me sarà sconfitta
Ma non mi rassegno ad una sorte già tutta scritta
Io so come riempire il tempo che mi resta
So come organizzare la prossima tragica festa
Io sono figlio di Calvino, Knox e Lutero
Con zolfo e oro ordino il mio bestiale clero
Io sono orgogliosamente la BESTIA IMMONDA
Mi diverto a spargere dolore onda dopo onda
Io sono il NEMICO del genere umano
Sono segale cornuta non certo GRANO
Una volta insidiavo il tallone di MARIA
Adesso colpisco con la prossima CARESTIA

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