lunedì 13 ottobre 2014

Memorie di un boia - Trancio I

Mi chiamo Uguccione Ghigliotti Cainozzi e di mestiere faccio il boia. Sì, sono un boia, faccio quel lavoro che tutti disprezzano ma di cui tutti hanno bisogno. In un certo senso mi sento un po' come gli immigrati, che tutti disprezzano ad alta voce ma poi bisogna pure, in qualche modo, alzarsi alle 4 e mungere le vacche, stare con 40 gradi sotto il sole di luglio e aspirare i vapori dell'asfalto, prendersi cura di papà e mammà quando sono fulminati dalla vecchiaia e dalle malattie neurodegenerative.
Sì, sono reietto ... sono tutto insieme negro, coperto di tubercoli della lebbra, gay, sieropositivo, debosciato, depravato, ebreo, comunista, zoofilo, muso giallo, faccio sesso con qualunque essere vivente mi capiti a tiro, sono cosparso dai brufoli della sifilide, sono promiscuo ... e soffro pure di alitosi. Eppure sono indispensabile, i mercanti di paura sono dei veri e propri stakanovisti, ogni giorno trovano una nuova dozzina di nemici della civiltà da neutralizzare, fare piazza pulita, eliminare nel fisico e nella memoria.
Siamo una società di mamme rimbambite, paparini che si realizzano con un appartamento ed un BMW station wagon di seconda mano, bambini decerebrati dai soggetti appartenenti alle prime due categorie, vecchi rincoglioniti che portano il bamboccio al parco e preparano la minestrina ai genitori di esso stesso medesimo bamboccio. Una società così ha una fame tremenda di mostri. Troppe persone non possono assolutamente vivere senza mostri, altrimenti le quotazioni di mercato della paura e della tristezza crollano ed i poveri mercanti sarebbero rovinati. Una società così ha un disperato bisogno di negri, pedofili, stupratori, spacciatori, immigrati con scabbia e tubercolosi, omosessuali, transessuali, lesbiche, malati di AIDS, zingari.
Ecco, una società così trabocca di mostri, mostri che bisogna eliminare per restituire la tranquillità alla nazione. Nei tribunali fanno i turni 24 ore su 24 per emettere tutte le sentenze capitali che servono a questa società ... e continuano ad accumulare arretrato. 
L'opinione pubblica ha bisogno di almeno 3 sentenze capitali al giorno per starsene buona. Il mese scorso, in una settimana sono state condannate a morte solo 10 persone. Il risultato è stato che una folla sterminata di buoni padri di famiglia, mammine col passeggino e nonnetti con l'hobby del gioco della bocce ha messo a ferro a fuoco la Prefettura.
C'è un disperato, ed irrimediabile, bisogno di consegnare al patibolo sempre più spazzatura sociale, per evitare che la GGENTE non veda insoddisfatta la sua fame di forca.
Tutto sembra quadrare: si fa piazza pulita dei rifiuti umani che occupano le panchine ai giardinetti, dei venditori di fiori, dei vu' cumprà e dei loro calzini di spugna e dei nomadi e compagnia bella. Tutto è bello preciso, il braccio della morte dove io trionfo e regno lavora a pieno regime, la mia giornata lavorativa va dalle 7 di mattino alle 11 di sera; non segno nemmemo gli straordinari, 16 ore tutti i giorni da lunedì a venerdì, una media di 40 esecuzioni al giorno, dal momento del loro arrivo i condannati stanno nel braccio della morte non più di 24 ore. Tutto perfetto!
Quando devo giustiziare qualcuno, guardo nelle palle degli occhi il pendaglio da forca che mi hanno messo davanti e mi sento come un bambino davanti ad un banco di dolciumi:
  • impiccagione con cavo metallico tipo freni della bicicletta?
  • una "botta de vita" con la sedia elettrica, direttamente collegata alla linea in alta tensione?
  • fucilazione a bruciapelo con cartucce a pallettoni incatenati?
  • impalamento con piantone chiodato?
  • garrota, girando lentamente la vite?
  • hanging, drawing and quartering, con esposizione delle mezzene davanti alla chiesa?
  • chiamo una ventina di studenti liceali e lo lapido con i cubetti di porfido?
  • lo decapito con la roncola?
  • squartamento coi cavalli nel cortile della scuola?
  • lo sotterro vivo in una cava di ghiaia?
  • lo gaso con lo scarico del motore diesel di una ruspa?
  • lo chiudo in un sacco con 20 chili di sassi e poi lo zompo nel lago di Como?
Non so mai cosa scegliere, spesso tiro a sorte. Solo una cosa non posso sopportare: l'iniezione letale, troppo fredda, asettica, priva di pathos ... roba da infermieri!!
Io sono un tecnico, un tecnico preparato. Pensate che nel mio braccio della morte ho organizzato diversi master per la formazione di giovani boia, affiancando con molta diligenza le lezioni teoriche con le esercitazioni pratiche. Grazie a me ed al mio know how ben 126 persone hanno imparato il mestiere e si coprono d'onore nei penitenziari dei cinque continenti.
Ma ... però ... c'è sempre un "però", quel qualcosa che non ti torna e che non ti convince. Visto l'alto tasso di consenso sociale all'eliminazione dei rifiuti umani, in quanto boia mi aspetterei di essere socialmente considerato al pari dei poliziotti, delle ronde paramilitari e dei giudici bassi di statura che con un timbro ed una firma spediscono decine di persone nel mio stabilimento (un modello di efficienza, peraltro). 
E invece no! Dopo 16 ore passate senza respiro a giustiziare tutti i pendagli da forca che mi mandano senza sosta, smonto dal lavoro, mi sfilo il cappuccio nero, il grembiule di cuoio, i guanti e gli stivali di gomma e cerco di tornare nel mondo civile, quel mondo civile che mi fa sgobbare 16 ore al giorno solo per non smettere di saziare la sua paura. Vi pare ragionevole che io voglia rientrare nel mondo? Non credo possiate negarmelo! A livello di principio paiono non esserci dubbi!
No, invece! Basta che io mi faccia vedere per strada che subito si forma il vuoto attorno a me. Mi sfuggono come un appestato solo perchè, con grande trasparenza, applico l'omega a quello che loro, al bar, nel segreto dell'urna e davanti alla TV, ritengono non avrebbe mai dovuto avere l'alfa.
Sono un perfetto strumento della loro volontà ma hanno paura di vedermi, salutarmi, darmi da bere! Che poca, anzi nulla, coerenza che hanno. Sono quello che traduce in realtà i loro sogni di igiene sociale e culturale e mi schifano in questo modo ... schizofrenici, sdoppiati, conigli. Tutti bravi ad ergersi a paladini dell'integrità morale del popolo, delle sane tradizioni, dei valori che reggono in piedi la famiglia e la società. Poi quando arriva chi traduce i loro sogni in realtà scappano tutti. Che abbiamo paura di me, della mia atroce incapacità di essere ipocrita?
Io adoro il mio lavoro, adoro giustiziare tutto quello che mi portano da giustiziare, provo piaceri terribili nel far calare il sipario su innumerevoli vite, mi esalto nel fare dire addio al sole a tutto quello che loro mi mandano. Sì, sono innamorato del mio ruolo di boia, ma, a differenza di loro, io non recito un ruolo, io vivo in un ruolo, io non sono un attore che dà vita ad un personaggio, io sono una persona, e questo è terribile ed affascinante allo stesso tempo. Io non recito, ma sono quello che tiene in piedi il teatro, senza di me la macchina della paura e della tristezza non sarebbe mai più governabile.
Io servo a loro ma non lo ammetterebbero mai. In tanti sono buoni a sproloquiare di igiene della società, ma solo a parlarne. Poi invocano il pugno di ferro della polizia come ci si attacca alle sottane della mamma. Ma la polizia non ha il coraggio di fare in piazza quello che vorrebbe fare e gli chiedono di fare. Allora serve un giudice, che con aria pacata ed ieratica decide che qualche decina di persone non deve più vedere il sole domattina. Però, il giudice è bravissimo a scrivere le sentenze da dare in pasto alla plebe sitibonda di mostri ma poi ha lo stomaco troppo delicato e non può mica sporcarsi le sue manine bianche e delicate traducendo l'idea in azione. Serve il boia per tenere in piedi la baracca, il boia è il pilastro di tutto l'edificio sociale. Senza di me, che vivo stroncando vite, non si può proprio vivere!
Sì, sono indispensabile, avanti, chi si vuol fare giustiziare, oggi c'è il 3x2, domani lo sconto ai pensionati, il mese prossimo c'è la promozione per i bimbominkia e le loro mamme. Non sbattetevi troppo a pensare al suicidio. Non state a lambiccarvi il cervello per trovare un significato alla vostra vita. Risparmiatevi lo sforzo: vite come le vostre non hanno senso! C'è chi consuma troppi grassi e troppi zuccheri e chi si strafoga di paura. Basta! Smettetela di straziarvi! Ho una soluzione rapida e pulita per voi! Venite da me, lo sapete, io sono quello che mette fine a ciò che non doveva nascere e men che meno crescere.
Avrete mie altre notizie ... io non sono altro che il microfono e l'altoparlante delle vostre cattive coscienze! Io non starò mai più zitto ... MAI PIU'!!!
Alla prossima puntata saprete dei miei amori, amori diversi, amori che non dovrebbero esistere, amori che vi sconvolgeranno, amori che in pochi possono concepire.
Io sono il boia, non mi servono altri aggettivi.

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