martedì 21 febbraio 2017

Mello (SO). Uomo si innamora di una betoniera

Da alcuni giorni a Mello non si parla di altro: un "melatt", tal Gioacchino Butumini, meglio noto come "Giramolta", si è presentato all'anagrafe comunale chiedendo insistentemente che venisse trascritto nei registri di stato civile il matrimonio tra lui stesso medesimo ed una betoniera, da lui chiamata Luisella.
Da quanto consta, il Giramolta è dato in escandescenze quando l'ufficiale di stato civile gli ha testimoniato, norme alla mano, l'impossibilità di trascrivere tale vincolo coniugale, contratto in un cantiere di Roncaglia, quindi sotto la giurisdizione della Libera Repubblica Cechina di Civo. Infatti, la Contea di Mello ha sottoscritto il "trattato inter-rurale della Costa dei Cech" per il mutuo riconoscimento dei matrimoni con la clausola di riserva, in forza della quale possono essere rifiutati riconoscimenti e trascrizioni di matrimoni contratti in altre entità statuali della Costa nel caso in cui tali matrimoni non risultino conformi alle disposizioni contenute nella Legge mellata sullo stato civile (LMSC) del 1936.
In base alla LMSC, a Mello non sono consentiti matrimoni tra uomini e macchine per l'edilizia. La ratio del divieto è da rinvenire nell'intento del legislatore di evitare che il fallimento di eventuali matrimoni di tal fatta, con conseguenti divorzi e/o separazioni, possa comportare la mancata operatività delle macchine da cantiere, con le pesanti ripercussioni sulla produzione di calcestruzzo, e sulle attività di costruzione in generale, che è facile immaginare.
Per contro, la LMSC consente invece di contrarre le seguenti tipologie di matrimonio:
  • tra uomini e donne
  • tra un uomo ed uno o più esemplari di pecora, capra, scrofa, giovenca e giumenta (poligamia zootecnica)
  • tra una donna ed uno o più esemplari di montone, becco, verro, toro o stallone (poliandria zootecnica)
(sono poi previste alcune procedure per la regolarizzazione ex post di talune relazioni carnali tra genitori e figli e tra fratelli, la cui trattazione esula però dai fini del presente lancio stampa).
Il non riconoscimento del matrimonio tra il Giramolta e la betoniera Luisella ha suscitato molto scalpore. Pur esistendo un divieto giuridico, è da tempo immemore che i muratori melatt intrattengono relazioni clandestine con betoniere, vibratori per calcestruzzo, frantoi per inerti e macchine movimento terra ma, per un tacito accordo, nessuno ha mai dato evidenza pubblica al fatto, non foss'altro per tutelare il buon nome della comunità nei confronti dell'opinione pubblica degli altri paesi della Costa dei Cech. Non a caso, il Gran Consiglio dei muratori e dei pastori - GCMP, l'organo politico che governa Mello, ha a suo tempo protestato formalmente con la repubblica di Civo dopo la promulgazione della nuova legge sullo stato civile, che consente la celebrazione di matrimoni tra uomini e macchine edili, giungendo addirittura al richiamo dell'ambasciatore. La crisi diplomatica è poi rientrata quando il governo civasco ha donato un centinaio di capi di bestiame alla comunità melatt, il che ha consentito di dare una sistemazione a diverse mogli di muratori frontalieri, nonchè a decine di persone di mezza età ormai stremate da lunghi anni di castità, celibato, nubilato e vedovanza.
Esasperato dal rifiuto delle istituzioni melatt a dare riconoscimento al suo legame d'amore, in segno di protesta, il Giramolta si è installato colla sua betoniera nella piazza tra la chiesa ed il municipio, esponendo uno striscione con la scritta: l'amore con la betoniera è un'eterna primavera - la generatrice di cemento è un eterno godimento. Dopo aver tracannato tre fiaschi di vino locale, in preda ai fumi dell'aceto, ha iniziato ad urlare che, se non gli avessero trascritto il matrimonio, lui era pronto a congiungersi carnalmente con Luisella lì, seduta stante, sulla pubblica piazza.
Gli astanti sono rimasti sconvolti dalla possibilità che venisse consumato in luogo pubblico un atto il cui abominio era inaccettabile persino per i più che laschi costumi morali cogenti a Mello.
La situazione s'è fatta ancora più incandescente quando il Giramolta ha iniziato a stuzzicare con la lingua tutte le zone erogene della betoniera, lanciando dei grugniti di voluttà che hanno fatto inorridire tutti i presenti, al punto da lasciarli pietrificati dal disgusto (e dal recondito desiderio di fare anch'essi la stessa cosa, ma senza il coraggio di trasformare la perversa idea in laida azione).
Dopo 20 minuti di sporcellamento betonizio, sono giunti sul posto il presidente vicario del GCMP Pacherino La Cabra ed il vescovo di Mello s.e. mons. Albigesino Catarini Bogominelli, i quali hanno cercato di convincere il Giramolta a porre fine allo spettacolo, poco edificante ma molto edilizio.
I ripetuti appelli al buon senso da parte delle due autorità non hanno sortito effetto alcuno, così che è stato necessario chiedere l'intervento della forza pubblica, che ha posto in stato di fermo i due scellerati amanti (il Giramolta nella torre campanaria della chiesa, Luisella nel solaio del municipio).
Il GCMP si è riunito in seduta straordinaria ed ha posto i due innamorati di fronte a questa scelta:
  1. essere condannati alla reclusione perpetua, separati l'uno dall'altra - oppure 
  2. andare in esilio perpetuo a Roncaglia, affinchè non siano di cattivo esempio per i giovani e fonte di corruzione dei sani e robusti costumi morali melatt.
I due sciammannati hanno optato per l'esilio a Roncaglia vita natural durante. Il giorno della partenza nessuno è andato a salutarli, in segno di damnatio memoriae. Il Giramolta ha sputato sul suolo melatt e si è poi incamminato a testa bassa, bestemmiando e trascinando la sua betoniera, sulla quale aveva scritto con la vernice "ingrata patria dei muratori, poichè non mi vuoi da vivo non mi avrai nemmeno da morto e che tu sia maledetta per le prossime 20 generazioni".
Pasquino Pinzocheri Press Agency ha ritenuto opportuno recarsi ad intervistare il Giramolta a Roncaglia, dove sta scontando l'esilio, in compagnia della sua onniamata betoniera Luisella. Queste le sue dichiarazioni:
  • "una sera rincasavo a Mello dopo la mia consueta giornata di lavoro in cantiere. Arrivato a casa, scarico la betoniera dal cassone del camioncino e, come tutte le sere, la pulisco alla perfezione e poi la chiudo in garage. Salgo in casa, mi do una lavata di massima a secco, senza uso di acqua o sapone, bevo un paio di litri di birra, metto su un DVD porno, e dopo 4 atti di autoerotismo in sequenza, mi addormento esausto sul divano, con le mani piene di vesciche ed il pene scorticato. Insomma, una giornata come tante altre per me
  • verso le tre di notte vengo svegliato da un rumore inconfondibile di betoniera in azione a pieno regime, mi accorgo che viene dal garage, scendo dal letto in fretta e furia e mi precipito in garage. Ed è li che succede tutto
  • la betoniera girava a pieno regime, lanciando un vero e proprio geyser di calcestruzzo. Per me è stata come una folgorazione, lì ho capito che la betoniera non era una semplice macchina per impastare il cemento, era un'entità prodigiosa e soprannaturale, meritevole del mio più incondizionato amore. Allora sono corso ad abbracciarla e baciarla ed ho deciso che mai e poi mai mi sarei più allontanato da lei ed ho deciso di chiamarla Luisella, in memoria della capra podolica che mi ha messo al mondo, grazie ad una relazione extraconiugale con mio padre 
  • io e Luisella abbiamo cominciato una relazione sentimentale/carnale quella notte stessa. Per sei mesi, in ogni cantiere dove mi è capitato di lavorare con Luisella trovavo il tempo ed il modo per appartarmi con lei, dando vita a roventi congressi carnali, degni della miglior letteratura erotica. Indimendicato ed indimenticabile per me è ciascun orgasmo della mia Luisella, con getti di calcestruzzo per ogni dove, alti anche 10 metri. Del resto, la gettata di calcestruzzo e l'orgasmo hanno la medesima origine concettuale ed ontologica 
  • io ho tenuto un diario dove ho annotato con dovizia di particolari ognuno degli amplessi con la mia betoniera. Ne ho fatto un libro, che sto per dare alle stampe, dal titolo La betoniera e il maiale - Una storia di cemento carnale 
  • dopo sei mesi di questo ménage, abbiamo deciso di consacrare il nostro amore davanti alle istituzioni ed abbiamo scelto di sposarci a Roncaglia. Speravamo così di poter aggirare, per il tramite della richiesta di trascrizione a posteriori, il divieto delle leggi mellate ai matrimoni tra macchine edili ed uomini. Quel giorno è stato il più bello della mia vita, persino più bello del giorno in cui sono stato iniziato, anni ed anni fa, ai piaceri della carne da Gelsomina, una splendida giumenta di due anni che mi ha fatto da nave scuola 
  • l'ipocrisia imperante a Mello e la sordità delle istituzioni mi hanno privato del sacrosanto diritto di vivere il mio amore sul patrio suolo. Brutti e barbari sono quei tempi dove lo stato ti vuole impedire di  vivere liberamente il tuo amore con una betoniera! Benissimo, ora vivo ad occhi aperti uno splendido sogno d'amore a Roncaglia
  • qui a Roncaglia mi sono costruito una casa, che ho chiamato "Villa betoncina" e tutte le sere, rientrato dai cantieri, mi congiungo ediliziamente e carnalmente con Luisella, la mia principessa. Ho trovato una forma aurea di equilibrio interiore, una "disciplina augusta". Per il mio recupero psicofisico, la sera non mi devo più ingozzare di birra, non devo più guardare film hard masturbandomi per ore, non devo più girare di notte in aperta campagna per i pascoli in cerca di bestiame per placare la mia sete carnale. Ora sono un altro uomo, l'uomo di prima non esiste più!"

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