venerdì 25 gennaio 2013

Piantedo (SO). Tumulti in occasione del convegno "La demenza come prassi antropologica, politica e culturale"

Come previsto, si è tenuto lo scorso 21 gennaio a Piantedo il convegno “La demenza come prassi antropologica, politica e culturale”. La manifestazione si è giovata del mefitico contributo, ideale e programmatico, di don Piero Corsi, massimo esponente contemporaneo della “Teologia della sopraffazione misogina”, di recente assurto ad idolo delle italiche folle pezzenti dopo la pubblicazione del suo saggio “Teoria giustificazionista del delitto di genere”.

La manifestazione è riuscita al meglio. Infatti, un manipolo di militanti del Movimento orgoglio maschile (MOM) è intervenuta alla manifestazione chiedendo di prendere la parola. Terminati gli interventi dei relatori, i militanti del MOM hanno esposto la loro visione sul tema:
  1. Don Piero Corsi è solo l’ultimo dei degenerati, sfigati sub-maschi che mai riusciranno ed essere Uomini con la U maiuscola, indegni ed esecrandi appartenenti a quella categoria che io, e pochi altri, onoriamo pienamente e di cui questi abietti individui non riusciranno mai a fare pienamente parte. Il loro posto è nelle smisurate schiere degli eunuchi per il regno dei cieli.
  2. Occorre maledire senza pietà non solo i chierici di qualunque parrocchia (cattolica, riformata, islamica, ortodossa, hindu e via smerdando) ma anche, e soprattutto, tutte le religioni e tutte le dottrine. E, già che ci siamo, anche i loro fottuti dei, chiunque essi siano ed in qualunque luogo siano a grufolare.
  3. Non deve sfuggire l’immane potenziale corruttivo e troppo laidamente assolutorio di religioni e dei. Si tratta di malvagi fattori in grado di giustificare, legittimare, rinforzare e sdoganare, in un’ottica di eticità distorta (fondata su violenza e coercizione) dei veri e propri crimini contro l’umanità. Perché usare violenza sessuale su una donna non significa solo insultare e sfregiare la carne dei suoi organi genitali ma anche, e soprattutto, insultare, sporcare e svilire la sede sacra dove inizia la vita di un altro essere umano.
  4. Occorre combattere per liberare l’uomo dalla religione, dal clero e da dio stesso!!
Atteso che è esatto compito di chi si esprime fare tutto ciò che è in suo potere per far comprendere con la massima precisione il proprio pensiero, i militanti del MOM hanno poi provveduto a sfabbricare a colpi di mazza ferrata tutti coloro che hanno assistito al convegno. La sede del convegno è poi stata chiusa col fuoco.

Per quanto feroce (e giustificato) possa essere il trattamento riservato al pubblico intervenuto, nulla è nei confronti di quello che è toccato ai relatori. Infatti:
  • il capo del manipolo dei militanti ha liberato da un container il celeberrimo Pertegon, il gorilla di Eita, noto per la sua virilità, per le mostruose misure delle sue attrezzature di piacere e per la sua satiriasi inarrestabile.
  • il bestione ha sodomizzato a sangue don Corsi ed i dirigenti di: Associazione cattolica tradizionalista “Rogo e futuro”, Pontificio Consiglio per la segregazione femminile, Università teologica post tridentina contro-riformata, Collettivo clerical-reazionario “Malleus mulierum”, Brigate rossonere per la lotta al comunismo. Don Corsi è stato alesato in maniera talmente profonda che ha avuto un nodo alla gola (non metaforico).
  • Dopo l’alesata che hanno subito, le (orrende) persone in questione hanno avuto lo sfintere medicato con impacchi di acido cloridrico, sale grosso e tabacco.

Nell’esprimere irrefrenabile entusiasmo per la brillante riuscita del convegno, Pasquino Pinzocheri Press Agency si permette solo un piccolo appunto, con spirito costruttivo, al fine di perseguire il miglioramento continuo: ma don Corsi, piuttosto che farlo sodomizzare da un gorilla, non era meglio sottoporlo a rettoscopia con un lanciarazzi anticarro?? Parole caute e moderate….

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