giovedì 27 settembre 2012

Naguarido (SO). Devastante pandemia di dissenteria fenicia

Il mai abbastanza esecrato borgo di Naguarido è stato colpito da una devastante pandemia di dissenteria fenicia, contagiosissima malattia causata dal bacillus carthaginensis enterosquassans. La temibile patologia, che ha già colpito ben il 72% della popolazione, si manifesta con inequivocabili sintomi:
  • geyser diarroico mitragliante convulsivo (con spruzzi sino a 7 metri di lunghezza, principali colpevoli della diffusione del contagio)
  • alitosi tipo fogna di Calcutta
  • eruzione cutanea di bubboni contenenti una secrezione marrone (che esplodono all’improvviso, agendo anch’essi come pericolosi vettori di infezione)

L’epidemia è stata scatenata dagli scavi archeologici eseguiti dalla sovrintendenza ai beni culturali di Bedoglio, che ha riportato alla luce i resti della cloaca massima di epoca gallica che attraversa Naguarido. Da tempo immemore gli abitanti del paese fanno stagionare formaggi e salumi nel Crotto Carognasso, sito in contrada Marcionazza. Durante dei lavori di ristrutturazione del crotto, si è scoperto che esso altro non era che il collettore iniziale della cloaca massima; informata la sovrintendenza, loro hanno assunto il controllo dei lavori e fatto riportare alla luce l’intera costruzione. Il problema sta nel fatto che dentro la cloaca erano presenti da circa 2.500 anni delle colonie dell’assai aggressivo bacillus carthaginensis enterosquassans. Le iscrizioni sulla stele di Roncaglia bassa ci dicono che nel VI secolo A.C. i mercanti fenici erano soliti frequentare Naguarido e dintorni per acquistare castagne, che rivendevano poi in Asia minore, medio oriente e nord Africa. Una delle loro carovane, nel 521 A.C. portò il bacillo, che causò anche allora una tremenda epidemia, riportata negli Annalia Costae Cechorum di Svergolone da Mello. Una vera e propria apertura del vaso di Pandora sono stati gli scavi archeologici della cloaca, che per circa 25 secoli ha custodito dentro di se i terribili bacilli”, dichiara il Commissario del popolo per la lotta alle infezioni PierEgidio Lasciolta.

La pandemia di dissenteria fenicia è assai pericolosa, poiché è causata da una agente patogeno mai conosciuto ne studiato. Non solo, il contagio è particolarmente veloce e virulento. Di conseguenza, non abbiamo assolutamente il tempo di studiare un vaccino in laboratorio. Possiamo solo sigillare la frontiere di Naguarido in modo che nessuno entri od esca e poi isolare gli individui che manifestano la sintomatologia tipica della dissenteria fenicia in un lazzaretto, dove li sottoporremo ad una terapia d’urto:
  • clisteri con calce viva
  • gargarismi con ammoniaca e candeggina
  • trattamento cutaneo con acido cloridrico”,
aggiunge AntonArtemio Vibrioni, titolare della cattedra di paleo-infettivologia enterica presso l’Università di Civo.

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