L’arresto
di er Batman non l’ho accolto come
una vittoria ma come una magra e miserevole liberazione dall’ennesimo strazio. Il
tappo che tiene dentro la rabbia inizia a scricchiolare, la strada che porta
verso l’aula sorda e grigia, bivacco dei
miei manipoli è stata imboccata. Chi
non conosce la storia è destinato a riviverla…
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A Sesto
S.G. i paladini del proletariato hanno
abbandonato l’ortodossia marxista, convertendosi all’ortodossia edil-palazzinara. Dalla Resistenza al piano regolatore…commedia di nessuna arte, scivolo melmoso verso un immane stupro di
storia e memoria.
***
Le sbracate meritano la forca ben più dei
delitti.
Il punto è che senza uno scatto di orgoglio che conduca alla sentenza capitale
ed alla conseguente esecuzione si cade nell’amnistia morale e della memoria. Troppo
tempo passato accumulando amnistie della morale porta ad uno stato carnevale permanente. Il carnevale
permanente conduce a dimenticare che dopo tre giorni di baldoria arrivano il
giorno delle ceneri e quaranta giorni di Quaresima. Tristemente mi trovo a fare il tifo per la Quaresima, unica strada
che conduce alla Resurrezione. Sono solo
leggermente preoccupato per la passione e morte…ma potrebbe anche essere
solo un dettaglio.
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Quando
nel ’58 la senatrice Merlin ha posto fine all’epoca delle case di tolleranza non
pensava certo di essersi dimenticata di altre categorie di meretrici, tutte infinitamente più indegne di quelle
che dispensavano amplessi in cambio di denaro. Una di queste sere accosto
anche io la macchina in qualche viale di periferia, abbasso il finestrino e
chiedo al primo/prima che capita “quanto
vuoi” … per venire con me non a
scopare ma ad usare il lanciafiamme.
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Il mercato della paura è stracolmo di
bancarelle, prezzi in calo, volumi scambiati in vertiginoso rialzo. Il trading
della sclerosi culturale collettiva e
dell’invecchiamento della nazione non è mai stato così florido. Alte provvigioni
per gli operatori … imminente lo scoppio
la bolla speculativa.
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Un’élite
di morti non ancora sepolti è impegnata a ridisegnare i destini del paese. Riunione
super segreta in segretissima stanza; ho sbirciato dal buco della chiave, era vuota. Il primo violino accorda l’ennesimo
trombone… è il 14 aprile 1912.
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Causa
delusione, la curva sud dello stadio di S. Siro è desolatamente vuota. La
vittoria ha molti padri, la sconfitta è sempre orfana, il carro del vincitore è rimasto senza benzina.
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Il
prossimo scandalo ci lascerà indifferenti, la notizia del prossimo infanticidio
ci arriverà mentre accendiamo la lavastoviglie, qualche sacrificio umano di una
qualche setta satanica ci farà pensare solamente che i nostri bravi ragazzi non
farebbero mai una cosa simile, poi ci mangiamo una banana. L’assuefazione fa digerire ogni orrore. L’ennesima storia nera è
già in produzione, lo show pulp deve continuare, almeno fino a quando non si sovrappone alla realtà.
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Ogni
giorno si scende di una spanna, con la speranza di arrivare a toccare il fondo
del barile. Per risalire?? O per
cominciare a scavare?? Possiamo anche accettare lo stato di disarmo
permanente, con i connessi cattivi odori, basta
che nessuno si permetta di dirci che siamo in disarmo.
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Lo
sciopero dei mezzi pubblici di Milano ci ha fatto vedere scene non troppo
diverse da quelle che si vedono nei paesi colpiti dalle carestie quando
arrivano le carovane umanitarie con gli aiuti alimentari. Al prossimo sciopero,
invece di far passare qualche convoglio del metro, getteranno direttamente alla
folla pacchetti di patatine e bottigliette di acqua minerale. 20 kg di viveri
per 20mila persone, non dimentichiamoci che siamo in tempo di spending review …
hanno telefonato a Gesù ma non riesce a
fare un salto per la moltiplicazione.
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Il
giornale italiano più letto è la Gazzetta dello Sport. La tua squadra del cuore
ha vinto?? Bene!! Nel frattempo i diritti conquistati in anni di lotte e di
progresso vanno a farsi fottere, l’idraulico fa manutenzione ai tuoi rubinetti
e, già che c’è, pure alla tua dolce metà (e fa pure bene, visto che sei una
persona di infimi desideri e bisogni, ti accontenti di poco). Aveva davvero ragione
Churchill, quando diceva: gli italiani
perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come
se fossero guerre.
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Non
facciamoci prendere dallo sconforto, il
palcoscenico del teatro non è un campo minato come hanno cercato di farci
credere per anni, basta avere voglia di salirci…occorre solo convincersi di saper essere autori e personaggi… E’ SUFFICIENTE RIPUDIARE IL COPIONE SCRITTO
PER NOI DA ALTRI!!!
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