martedì 19 febbraio 2019

Dubino (SO). Mostra antologica dell'artista Franziska Boya


Dall'8 settembre al 2 novembre 2019 è in programma presso il Braccio della morte del carcere di massima sicurezza di Dubinatraz la mostra antologica della pittrice e scultrice anglo - spagnola Franziska Boya, dal titolo Execution Dream - From deathrow to fork. Il giorno scelto per l'inaugurazione non è casuale: infatti, l'8 settembre cade la memoria liturgica di S. Adriano di Nicomedia, santo protettore dei boia e dei carnefici.

Curatori della mostra sono:
  • il direttore di Dubinatraz Uguccione Ghigliotti Cainozzi
  • Gloria Camelia Flora Strozzi Forconi, nota al grande pubblico come "il mamba del patibolo"

Franziska Boya (nome d'arte) è nata in Inghilterra il 17 novembre del 1990 a Gallowstown, nella Contea dello Skwartshire, da madre inglese (Proserpina Undertaking) e padre spagnolo (Juan Pedro Alejandro Strangullones de Garrotas y Manarra).  Juan Pedro Alejandro Strangullones de Garrotas y Manarra svolge da sempre la professione di boia itinerante, coadiuvato dalla moglie.

La piccola Franziska è quindi nata e cresciuta in un ambiente stimolante e formativo. All'età di soli 7 anni ha iniziato a manifestare evidenti segni di un inequivocabile talento artistico, dipingendo il celeberrimo Capital Triptych, un trittico che ritrae tre esecuzioni svolte dai genitori in un mercato rionale, sotto una pioggia di ranuncoli dal colore sgargiante. L'anno successivo ha realizzato un bassorilievo in bronzo dal titolo Endless Execution, che immortala l'impiccagione contemporanea di 36 persone su un patibolo lungo oltre 50 metri. Le due opere sono ora conservate presso la Izvršenje kapitala galerija di Zagabria.

Oggi, a quasi trent'anni, Franziska Boya è ormai un'artista di fama mondiale, capofila di una corrente artistica denominata "lirismo patibolare", che vuole valorizzare i valori morali e lo spirito poetico che sono intimamente connessi all'istituto della pena capitale, caposaldo etico e giuridico che sta a presidio del corretto svolgersi della vita sociale. Non solo, tenendo conto dello stigma sociale che spesso, in modo del tutto ingiusto, marchia il lavoro del boia e le esecuzioni capitali in genere, il lirismo patibolare si pone quale contraltare concettuale al "pendaglio da forca", su cui l'abominio non sarà mai sufficiente.

Franziska Boya ha già esposto in alcune delle più prestigiose location di fama mondiale:
  • la Conciergerie di Parigi
  • la Lubjanka di Mosca
  • la Rupe Tarpea di Roma

E' stata inoltre insignita di alcune prestigiose onorificienze:
  • la Médaille d'or "Charles-Henri Sanson” della “Académie Française de la tête tranchée
  • il Premio "Maljuta Skuratov" della Fondazione "Ivan Groznyj" di Mosca
  • la Mannaia d'oro "Mastro Titta" della "Società de li squartaroli" di Roma

Pasquino Pinzocheri Press Agency ha avuto modo di visionare in anteprima le bozze del catalogo della mostra. Si reputano degne di menzione le seguenti opere:
  • Country quartering,  esecuzione "hanging, drawing and quartering" con forca rivestita di edera rampicante e paesaggio della campagna inglese sullo sfondo (stampa a china su pergamena)
  • Afternoon breaking wheel, esecuzione con la ruota (bassorilievo in marmo bianco di Carrara)
  • Night burning at the stake, rogo notturno (olio su tela)
  • Hanging in market square, impiccagione collettiva su una piazza ricolma di bancarelle (olio su tela)
  • Carpatian Impalement, impalamento in un villaggio dei Carpazi (bassorilievo fuso in bronzo)
  • Last decapitation in Paris, esecuzione con ghigliottina (incisione su lastra di rame)
  • Garrota's last turn (acquerello su carta)
  • The crazy manarra, decapitazione con ascia (stampa su papiro)
  • Stones' justice, lapidazione (olio su tela)

"Per noi a Dubinatraz, ospitare un simile evento artistico, di portata mondiale, è importantissimo. Da un lato è un grande onore essere stati presi in considerazione dall'artista e dal suo entourage. Ditemi voi quali sono i centri di esecuzione capitale che possono vantarsi di aver esposto opere di Franziska Boya, la poetessa del patibolo! D'altro canto, ci leggiamo anche un riconoscimento, a livello di intero globo terracqueo, della nostra autorevolezza e della validità delle scelte che abbiamo compiuto a suo tempo. Quando abbiamo aperto, circa 5 anni fa, avevamo chiaro in testa di voler diventare al contempo l'Università ed il Tempio della Forca. Ebbene, senza falsa modestia, posso dire che abbiamo centrato l'obiettivo. Oggi come oggi, facciamo da contoterzisti dell'esecuzione capitale per i governi di 46 paesi, sparsi nei cinque continenti (ogni anno facciamo spegnere il sole davanti agli occhi di oltre 500 pendagli da forca). Al nostro interno abbiamo una scuola per boia, che ospita studenti provenienti da 38 paesi. Questo è possibile grazie al fatto che siamo attrezzati per qualsiasi forma di esecuzione, con la sola esclusione dell'iniezione letale, che ci rifiutiamo di praticare per motivi etici, in quanto ritenuta non rispettosa della dignità e della professionalità di un boia. Io mi compiaccio di Dubinatraz come altri si compiacciono di un figlio. Ed ora arriva questa mostra, che ci darà fama imperitura e fulgore infinito", dichiara Uguccione Ghigliotti Cainozzi.

"Anch'io ho fortemente voluto la mostra di Franziska Boya. A differenza di Uguccione Ghigliotti Cainozzi, che ritengo comunque il più grande tecnologo ed industriale dell'esecuzione capitale, io mi sento più un'artista, una poetessa della forca. Io guardo all'unicità ed all'estetisca dell'esecuzione più che ai numeri ed ai volumi. Sì, io sono un'artista del patibolo e ne colgo gli aspetti lirici e poetici, al pari di Franziska Boya. Lei è artista nella raffigurazione dell'esecuzione, io sono artista nell'esecuzione tout court. Aggiungo anche che condivido con Franziska il tipico gusto on the road; i suoi genitori, al pari di me, sono specialisti dell'esecuzione itinerante, in luogho pubblici, all'aperto. I coniugi Strangullones de Garrotas y Manarra sono, al pari di me, artisti girovaghi, artisti non del pennello ma della mannaia, ma comunque artisti. Intendo proporre a Franziska di collaborare in un progetto di alto valore artistico e formativo: la realizzazione di un road movie, da girare nelle strade e nelle piazze dove io innalzo la mia forca. Per farla breve: io squarto, lei filma, disegna e scolpisce. Non possono sfuggire il valore artistico ed il significato pedagocico di siffatta opera", aggiunge Gloria Camelia Flora Strozzi Forconi.

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