venerdì 29 novembre 2013

Inglorious bastards & dintorni

Quando lo spettacolo finisce e ci si sveglia dopo una sbornia di vinaccio in tetrapack, resta un forte senso di disorientamento, quello smarrimento che provi quando hai perso il culo da leccare.

Quando lo show dura troppo non vedi l'ora che finisca ... oppure non vorresti mai lasciare la platea, in preda a feroci istinti coprofili e, soprattutto, coprofagi.

Quando uno spettacolo miserabile finisce non c'è nulla di peggio di una compagnia di attori che non vuole lasciare il palcoscenico per essere affogata nel fango e poi tumulata nei camerini, riconvertiti in fossa comune per la porca bisogna.

Il lezzo del meretricio di corpi e coscienze può anche essere esibito con orgoglio, poi ad un certo punto sarà un'orgia di acqua di colonia.

La scala mobile della società è talmente inceppata che solo la carne rovente di una figlia pre-pubere può rimetterla in moto.

Lo scontro tra il bene ed il male si reincarna in una eterna faida tra l'eutanasia dei ricordi e la forca della storia.

La vittoria farlocca dai molti padri non può che partorire miserabili sconfitte orfane di qualsiasi genitore. 

Il culto della memoria è vivamente sconsigliato ... i tempi di attesa per un'elettroshock all'ASL sono troppo lunghi.

L'incapacità congenita di provare astratti furori conduce ad una perenne ed ossessiva abbuffata di quotidianità.

Il fracasso sguaiato di grancasse e tromboni impedisce di udire lo squillo di una sola tromba ... per questo non si cade con dignità.

Misero è il paese che confonde la "damnatio memoriae" con la dimenticanza.

PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI SIETE PER SEMPRE COINVOLTI.

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