venerdì 15 novembre 2013

Canzoni preghiere danze delle periferie dimenticate

... siamo le immense periferie di ogni città, paese o villaggetto globale - c'è chi vuol fare di noi pure la periferia del pensiero, della memoria e della coscienza
... siamo ossa, carne e sangue delle periferie - non potendoci eliminare ci ignorano, così pensando che andremo a sparire
... siamo la polverosa periferia sconosciuta, sconosciuta perchè nessuno ci vuol conoscere poichè ci ritiene umanità secondaria
... ci ritengono periferie senza morale ne senso estetico - si ricordano di noi solo quando ci devono educare, punire, additare ad esempio depravazione o di redenzione (di cui hanno tutto il merito)
... siamo le periferie - non ci vedono mai ma sanno benissimo cosa è necessario per la salute delle nostre anime
... siamo strade, vicoli, persone che odorano di campetto da calcio e birra da 4 denari - siamo pericolosi
... siamo così dimenticati che non ci chiamano nemmeno più cittadini
... siamo la periferia senza onore, indegna dell'impero, ci vogliono sudditi del nulla che scalda i loro scranni
... meglio non sapere dove siamo, meglio non parlare con noi, meglio non cercarci, potremmo sporcare qualche salotto
... quando ci colpisce con le sue frecce, Cupido sa che nella cittadella non c'è per noi carne consentita e che noi stessi non siamo carne consentita
... quando chiedono il nostro voto, per qualche giorno ridiventiamo persone, poi affondiamo di nuovo nella nebbia.
... proviamo a prendere la parola davanti ai sordi e ci sentiamo ancora una volta accusare di essere muti e senza uso del linguaggio
... siamo l'hard discount dell'umanità, ammuffiamo tra la ferrovia e lo sfasciacarrozze
... non ci hanno mai chiesto cosa pensiamo - non ci hanno mai ritenuti capaci di pensiero
... una qualsiasi strada senza lampioni è buona per riprenderci pensieri e coscienze
... quando ci squadreranno dall'alto in basso con sommo disprezzo, accoglieremo il fatto come una vittoria
... se ci prenderanno a sputi ed insulti ci avranno rilasciato un certificato di esistenza
... siamo l'incognita impazzita dietro i muri della mente - siamo la sorpresa dopo le colonne d'Ercole dell'indifferenza
... esiste pure un totalitarismo dell'oblio e della nebbia - noi siamo molto più di quello che temono, i popoli del limite, un po' luce ed un po' ombra
... la strada verso il palazzo sembra non esserci sulle mappe ma noi siamo in viaggio da sempre ed abbiamo suole che non si consumano mai
... usciremo dagli stadi e dalle bettole, orgogliosi di essere inadatti ai divani più eleganti ed agli happy hour più esclusivi
... a forza di ritenerci barbari e sottosviluppati anche nell'anima, non si meraviglieranno se spacchiamo qualcosa
... scendiamo dal treno ma non per sparire nella foschia - siamo pieni di vernice, abbiamo una vita intera da impiastrare sui loro muri
... siamo la barra brava che, prima di quanto si pensi, dilaga tra la cattedrale ed il parlamento
... siamo la voce scomposta ed avvinazzata che si leva dal barrio
... siamo gli angeli con gli scarponi e la faccia impiastrata di fuliggine che trovano il coraggio di uscire dal barrio
... siamo pronti a prendere la parola nella grande faida - vogliamo schiaffeggiare il contrabbando dell'indifferenza
... siamo la periferia che arriva davanti alle vetrina dell'ipocrisia di ogni colore - nessuno crede alle nostre pessime intenzioni
... siamo colmi di lettere non spedite - siamo noi stessi lettere non spedite
... in fondo, altro non siamo che una speranza con l'alito pesante e la barba di un mese

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