lunedì 25 marzo 2013

Sondrio - Preoccupante diffusione della “Psicosi cefalica mentulomorfa”

A Sondrio, garrula e ridente capitale provinciale, si sta diffondendo con preoccupante incidenza la Psicosi cefalica mentulomorfa (PCMM). I casi sono ormai oltre 1.000 su una popolazione di appena 23mila persone.

La PCMM è una turba psichica che colpisce i maschi adulti (anche se in andropausa) e si manifesta con i seguenti sintomi di disordine psico-fisico:
  • (più che fondata) convinzione che la propria testa sia divenuta un membro virile
  • tendenza ossessivo - compulsiva a circoncidersi mediante tagli semicircolari sulla fronte
  • utilizzo compulsivo di profilattici come copricapo (soprattutto in caso di pioggia)

La diffusione della PCMM ha grandemente allarmato l’opinione pubblica e le autorità sanitarie. Infatti:
  • ben 46 persone hanno dovuto essere ricoverate presso il Manicomio vescovile di Triangia a causa delle ferite riportate a seguito di tentativi di auto circoncisione frontale
  • sono già 36 i casi di cittadini sondriesi che, in preda alla PCMM, hanno aggredito farmacisti che non hanno esaudito la loro richiesta di profilattici di diametro superiore a 25 cm da utilizzare come copricapo (queste persone sono state arrestate e momentaneamente stoccate presso la porcilaia provinciale di Albosaggia in attesa di decisioni circa il loro smaltimento come rifiuti umani socialmente pericolosi)

Pasquino Pinzocheri Press Agency ha interpellato Pier Roberto Lasclera, ordinario di Teoria e tecnica dei disturbi psichici mentuloidi presso l’Università “Fulberto Pomponazzi” di Castello dell’Acqua. Il luminare dichiara quanto segue:
  • la PCMM è un disturbo psichico che trova la sua eziopatogenesi in via prevalente nell’utilizzo che l’individuo fa del proprio apparato di piacere
  • infatti, coloro che utilizzano il loro fallo in supplenza del cervello anziché per le attività procreative e ricreative per le quali è stato creato in natura, sono fortemente a rischio di PCMM
  • a Sondrio è fortemente diffusa la consuetudine di elaborare il pensiero per via fallica (modus mentulae) e ciò ha causato l’alta incidenza della PCMM che è sotto gli occhi di tutti”.

Sempre al prof. Lasclera è stato chiesto come si potrebbe contrastare la PCMM. Queste le sue risposte:
  • la PCMM è una malattia psico degenerativa a lento decorso, ma subdola ed inesorabile. Quando si appalesano sintomi significa che il paziente esercita l’attività intellettiva con mezzi fallici da almeno 20 anni. La manifestazione sintomatica arriva quando la malattia è allo stato terminale
  • di fronte ai sintomi conclamati non esiste quindi più possibilità di intervento terapeutico per fare regredire la patologia. È solo possibile, in una logica di trattamento sanitario obbligatorio, per evitare la diffusione pandemica per imitazione al ribasso della malattia, intervenire sul paziente con tecniche di chirurgia mentale, utilizzando,alternativamente, la lobotomia genitale oppure la evirazione cerebrale (invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia)”.

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