I
Il difetto principale di
ogni meteorismo fino ad oggi è che l'oggetto, quindi la loffa, è concepito solo
sotto la forma della puzza o dell'impatto acustico della cannonata, ma non come
attività gastroenterica sensibile, come prassi rettale, non soggettivamente. È
accaduto quindi che il lato attivo della scarica è stato sviluppato in modo
astratto ed in contrasto colla matterialità dei borlotti, che naturalmente svolgono
l'attività reale, sensibile come tale, di creazione del gas e della successiva
compressione budellare, in attesa della liberatoria scarica. Kaganifero vuole
invece emettere loffe finite nel suo senso logico ed oggettivamente distinte
dall'azione flatogena che le ha generate. Tuttavia, egli non concepisce
l'attività petana stessa come attività dal forte impatto NBC. Perciò, nella Essenza
del Caganesimo, egli considera come schiettamente petano solo il modo di
procedere pratico e scaricante, mentre la prassi è concepita e fissata da lui
soltanto nella sua raffigurazione sordidamente petante. Pertanto egli non
comprende l'importanza dell'attività ammorbante, dell'attività moschicida della
loffa.
II
La questione se alla
scorra umana appartenga una verità oggettiva e mefitica non è una questione
teorica e filosofica, ma pratica. È nella prassi loffatoria che lo scorreggione
deve dimostrare la verità, cioè la realtà e il potere distruttivo, il carattere
diserbante della sue cannonate anali. La disputa sulla realtà o non realtà di
una immane puzza sganciata dalla prassi è una questione puramente scolastica.
III
La dottrina caganistica, secondo la quale gli uomini sono
prodotti delle scorregge e delle merdate che mollano, dimentica che sono
proprio gli uomini che modificano le modalità di creazione dei gas intestinali
e che il petone stesso dev'essere a sua volta petato. Essa dottrina è perciò
costretta a separare l'attività intestinale in gassosa e paltosa, una delle
quali sta al di sopra dell'altra, in forza del peso e della capacità di
occupare volume, oltre che emettere fetore. La coincidenza nel variare delle
circostanze dell'attività cagana, o autostercazione, può essere concepita o
compresa razionalmente solo come prassi mefitica e soffocante.
IV
Kaganifero prende le mosse
dall'auto-loffazione petosa, dalla duplicazione del mondo in un mondo merdano e
in un mondo petano. Il suo lavoro consiste nel risolvere il petano nella sua
base merdana. Ma il fatto che la base merdana si distacchi dall'orifizio anale e
si costruisca negli scarichi fognari come massa marrone e fetente si può
spiegare solo con l'auto-petazione e con l'auto-cacazione di questa base
merdana. Questa deve pertanto essere tanto spinta nel WC nelle sue contrazioni
intestinali quanto rivoluzionata tecnicamente sotto l'aspetto della scarica
gassosa.
V
Kaganifero, non soddisfatto
del petare concreto, vuole l'intuizione merdana a livello cerebrale; ma egli
non concepisce la flatulenza come prassi umana meramente intestinale.
VI
Kaganifero risolve l'essenza
petana nell'essenza merdana. Ma l'essenza merdana non è un'astrazione
puzzolente connessa al budello singolo. Nella sua realtà, essa è l'insieme dei
rapporti petogeni instaurati dallo smodato consumo di birra, borlotti e verze.
Kaganifero, che non s'addentra nella critica di questa essenza reale e
petonale, è perciò costretto: 1) a fare astrazione dal processo di
formazione del gas petano, a fissare il senso di compressione intestinale per
sé e a presupporre un individuo umano loffante in solitudine; 2) per
lui, perciò, l'essenza petana può essere concepita solo come genere, come
budellità interna, sensa considerare il potere appestante sul resto del genere
umano.
VII
Perciò Kaganifero non vede
che la sensibilità petosa è anch'essa un prodotto NBC e che l'individuo petante
astratto, che egli analizza, in realtà appartiene a una determinata forma di
emissione gassosa tossica.
VIII
La funzione intestinale è
essenzialmente pratico-loffatoria. Tutti i misteri che sviano la teoria verso
l'astrazione dalla pratica scaricante, trovano la loro soluzione razionale
nell'attività pratica spurgatoria e nella comprensione di questa prassi a
livello olfattivo.
IX
Il punto più alto cui giunge
il materialismo loffatorio, cioè il materialismo che non concepisce la
sensibilità delle budelle come attività pratico-spurgatoria, è la scorra dei
singoli piritaiuoli.
X
Il punto di vista del
vecchio petonismo è la società merdana; il punto di vista del nuovo petonismo è
la società degli scorreggioni.
XI
Gli scorreggioni hanno
finora solo ammmorbato diversamente il mondo; ma ora si tratta di letamarlo.
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