giovedì 25 giugno 2020

Tesi su Kaganifero


I
Il difetto principale di ogni meteorismo fino ad oggi è che l'oggetto, quindi la loffa, è concepito solo sotto la forma della puzza o dell'impatto acustico della cannonata, ma non come attività gastroenterica sensibile, come prassi rettale, non soggettivamente. È accaduto quindi che il lato attivo della scarica è stato sviluppato in modo astratto ed in contrasto colla matterialità dei borlotti, che naturalmente svolgono l'attività reale, sensibile come tale, di creazione del gas e della successiva compressione budellare, in attesa della liberatoria scarica. Kaganifero vuole invece emettere loffe finite nel suo senso logico ed oggettivamente distinte dall'azione flatogena che le ha generate. Tuttavia, egli non concepisce l'attività petana stessa come attività dal forte impatto NBC. Perciò, nella Essenza del Caganesimo, egli considera come schiettamente petano solo il modo di procedere pratico e scaricante, mentre la prassi è concepita e fissata da lui soltanto nella sua raffigurazione sordidamente petante. Pertanto egli non comprende l'importanza dell'attività ammorbante, dell'attività moschicida della loffa.

II
La questione se alla scorra umana appartenga una verità oggettiva e mefitica non è una questione teorica e filosofica, ma pratica. È nella prassi loffatoria che lo scorreggione deve dimostrare la verità, cioè la realtà e il potere distruttivo, il carattere diserbante della sue cannonate anali. La disputa sulla realtà o non realtà di una immane puzza sganciata dalla prassi è una questione puramente scolastica.

III
La dottrina caganistica, secondo la quale gli uomini sono prodotti delle scorregge e delle merdate che mollano, dimentica che sono proprio gli uomini che modificano le modalità di creazione dei gas intestinali e che il petone stesso dev'essere a sua volta petato. Essa dottrina è perciò costretta a separare l'attività intestinale in gassosa e paltosa, una delle quali sta al di sopra dell'altra, in forza del peso e della capacità di occupare volume, oltre che emettere fetore. La coincidenza nel variare delle circostanze dell'attività cagana, o autostercazione, può essere concepita o compresa razionalmente solo come prassi mefitica e soffocante.

IV
Kaganifero prende le mosse dall'auto-loffazione petosa, dalla duplicazione del mondo in un mondo merdano e in un mondo petano. Il suo lavoro consiste nel risolvere il petano nella sua base merdana. Ma il fatto che la base merdana si distacchi dall'orifizio anale e si costruisca negli scarichi fognari come massa marrone e fetente si può spiegare solo con l'auto-petazione e con l'auto-cacazione di questa base merdana. Questa deve pertanto essere tanto spinta nel WC nelle sue contrazioni intestinali quanto rivoluzionata tecnicamente sotto l'aspetto della scarica gassosa.

V
Kaganifero, non soddisfatto del petare concreto, vuole l'intuizione merdana a livello cerebrale; ma egli non concepisce la flatulenza come prassi umana meramente intestinale.

VI
Kaganifero risolve l'essenza petana nell'essenza merdana. Ma l'essenza merdana non è un'astrazione puzzolente connessa al budello singolo. Nella sua realtà, essa è l'insieme dei rapporti petogeni instaurati dallo smodato consumo di birra, borlotti e verze. Kaganifero, che non s'addentra nella critica di questa essenza reale e petonale, è perciò costretto: 1) a fare astrazione dal processo di formazione del gas petano, a fissare il senso di compressione intestinale per sé e a presupporre un individuo umano loffante in solitudine; 2) per lui, perciò, l'essenza petana può essere concepita solo come genere, come budellità interna, sensa considerare il potere appestante sul resto del genere umano.

VII
Perciò Kaganifero non vede che la sensibilità petosa è anch'essa un prodotto NBC e che l'individuo petante astratto, che egli analizza, in realtà appartiene a una determinata forma di emissione gassosa tossica.

VIII
La funzione intestinale è essenzialmente pratico-loffatoria. Tutti i misteri che sviano la teoria verso l'astrazione dalla pratica scaricante, trovano la loro soluzione razionale nell'attività pratica spurgatoria e nella comprensione di questa prassi a livello olfattivo.

IX
Il punto più alto cui giunge il materialismo loffatorio, cioè il materialismo che non concepisce la sensibilità delle budelle come attività pratico-spurgatoria, è la scorra dei singoli piritaiuoli.

X
Il punto di vista del vecchio petonismo è la società merdana; il punto di vista del nuovo petonismo è la società degli scorreggioni.

XI
Gli scorreggioni hanno finora solo ammmorbato diversamente il mondo; ma ora si tratta di letamarlo.

Nessun commento:

Posta un commento