venerdì 31 luglio 2015

Grosotto (SO). Introdotti i "reati interiori" nell'ordinamento penale

La "Gran Dieta Patriarcale" della Serenissima Repubblica di Grosotto e delle Supiane ha approvato una legge che innova profondamente l'ordinamento penale dello stato. In particolare, sono state introdotte le fattispecie del reato interiore, ovvero comportamenti penalmente perseguibili pur in assenza di consumazione di fatti concreti ed esteriori da parte del reo. Viene quindi meno il principio di "esteriorità dell'azione penale", rendendo con ciò punibili anche le sole forme di pensiero contrarie ai principi fondanti della Repubblica
Nel "Corpus Juris poenalis supianellus" (promulgato nel 1358 dal capitano Reggente Abbondino Trinca Fiascolin e tutt'oggi in vigore) è stata inserita la sezione denominata "Dei delitti impliciti contro l'integrità della società tradizionale e della famiglia patriarcale", che consta dei seguenti articoli:
  • 321-bis: convinzioni contrarie alla morale familiare
  • 321-ter: convinzioni contrarie ai costumi patriarcali
  • 321-quater: convinzioni favorevoli alla tollerenza per l'omosessualità
  • 321-quinquies: convinzioni favorevoli alla parità tra i sessi
  • 321-sexies: pensiero indipendente e convinzioni contrarie ai valori costituzionali repubblicani
  • 321-septies: pensiero ostile alle istituzioni repubblicane
  • 321-octies: pensiero ostile all'analfabetismo 
  • 321-novies: pensieri la cui elaborazione sia potenzialmente in grado di condurre alla consumazione dei reati anzicennati

Le pene irrogate a seguito della consumazione dei reati interiori non sono di carattere detentivo e/o pecuniario bensì rieducativo, poichè scopi precipui delle nuove norme sono il recupero coscienziale del reo ed il suo reinserimento nel sistema dei valori fondanti la nazione, non certo il suo degrado ed abbrutimento tramite misure restrittive della libertà materiale personale. Gioacchino Fiammellini Della Spugna, ispiratore e redattore della nuova legge, si è infatti premurato di dichiarare davanti alla Dieta che "l'edificazione sempre più virtuosa della nostra nazione si basa sull'educazione delle coscienze e dei pensieri e non sul controllo dei comportamenti materiali ed esteriori del cittadino".
La legge di riforma del codice penale ha disposto anche l'istituzione di un Ispettorato centrale per il controllo della coscienza e la repressione del pensiero critico indipendente (in breve REPCO). Questi i suoi compiti:
  • screening interiore di ogni cittadino
  • analisi del pensiero e dei moti della coscienza, con conseguente verifica della sussistenza di reati interiori
  • ove sussistano indizi di reato, esercizio dell'azione penale presso il Tribunale, in surroga rispetto alla Procura della Repubblica
  • ove vi sia condanna del reo, presa in carico dello stesso per l'avvio del percorso di rieducazione e riabilitazione morale, al termine del quale viene emesso il certificato di "sana e robusta costituzione interiore", che consente la reintroduzione della persona nel tessuto sociale in regime di libertà condizionale coscienziale per la durata di 10 anni. Nel caso in cui, prima dei 10 anni dall'avvenuta reintroduzione sociale, vengano consumati nuovi reati interiori, il REPCO procederà all'avvio di  un nuovo percorso riabilitativo, questa volta in via puramente amministrativa e d'imperio, senza attivare procedimenti giurisdizionali di fronte al giudice
  • istituzione e gestione delle strutture di rieducazione

Il REPCO è governato da un Comitato composto da:
  • un membro nominato dal Ministero degli Interni (che presiede il Comitato stesso in forza di specifico dettato normativo)
  • due membri eletti a scrutinio segreto dalla Gran Dieta Patriarcale
  • un membro nominato dal vescovo di Grosotto
  • un membro nominato dal "Gran Consiglio Agrario, Rurale e Pastorale delle Supiane"

Pasquino Pinzocheri Press Agency ha intervistato il Presidente del REPCO, Amanzio Da Rogada. Queste le sue dichiarazioni:
  • ""l'introduzione dei reati interiori nell'ordinamento penale non poteva essere più procrastinata. Basti pensare che, anche a Grosotto, abbiamo cominciato ad avere casi di convivenze more uxorio, figli nati fuori dal matrimonio, rivendicazioni di diritti da parte della popolazione femminile, rifiuto ostinato e reiterato del dovere coniugale, contraccezione, convivenze gay e lesbo e persino tentativi di dare un'istruzione ai bambini (con diffusione dei terribili valori dell'illuminismo)
  • pensavamo di essere al riparo da questi comportamenti devianti, in grado di sgretolare tutte le norme e le regole del vivere civile, ma non era così. Allora, presa coscienza dei rischi, noi che abbiamo la responsabilità del governo politico, amministrativo ed etico della nazione abbiamo deciso di agire, senza perdere tempo
  • a costo di attirarci l'antipatia e lo scherno di tutta la comunità internazionale, ci abbiamo messo la faccia ed abbiamo dato prova di essere una nazione piccola ma solida, non disponibile alla decadenza ed al debosciamento. Abbiamo ribadito la supremazia dei valori tradizionali. Senza falsa modestia, possiamo dire di aver svolto un ruolo di avanguardia, vedendo per primi ciò che sarà di tragica evidenza tra pochi anni. La storia sarà magnanima con noi poichè l'abbiamo scritta
  • l'introduzione di norme fondate sull'igiene della coscienza del singolo individuo, in un certo senso, sincretizza tra di loro la visione dell'uomo e della società tipiche di cattolicesimo post tridentino e pre conciliare, marxismo - leninisimo, dottrina hegeliana ed islam. Visioni fondate sul primato dello stato e delle sue istituzioni sull'individuo, a fini di edificazione di una società armoniosa e rispettosa di quelle leggi che gli dei ci hanno dato e che noi dobbiamo perpetuare
  • infine, non dobbiamo dimenticare l'equazione aurea tale per cui igiene morale dell'individuo uguale salute pubblica del corpo sociale""

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