martedì 27 gennaio 2015

Memorie di un boia - Trancio III

Salve a tutti! Sono Gloria Camelia Flora Strozzi Forconi, nota anche come "Mamba del Patibolo", "Porta dello spavento supremo" o "Madre del supremo castigo universale" ... o più semplicemente "il Mamba". Di mestiere faccio il boia ambulante, giustizio pendagli da forca in giro per strade, mercati, fiere e piazze.
Sono la compagna di Uguccione Ghigliotti Cainozzi, il boia che imperversa presso il carcere di massima sicurezza di Dubino, meglio noto come Dubinatraz. Uguccione è un vero e proprio "industriale della forca", ha applicato alle esecuzioni capitali le logiche organizzative tipiche della catena di montaggio ... chiamiamola "catena di garrotaggio".
Uguccione vi ha detto quanto mi ama ed allora ho pensato fosse doveroso da parte mia svelarmi, almeno un poco! Svelarmi, che cosa insolita per me, che sono solita distribuire sudari a destra e manca!
Come ho detto prima, la mia passione è la mia professione. Io eseguo sentenze capitali da ambulante, soffro un poco di claustrofobia e non amo il chiuso del braccio della morte, a differenza del mio onniamato Uguccione. Io terrorizzo la polvere delle strade colla mia forca mobile, alla ricerca di persone assetate di giustizia e di persone da giustiziare (fino ad ora sono riuscita ad evitare di fare confusione, ma lo sbaglio può pure starci). Arrivo sul posto, monto il patibolo ed aspetto che mi portino la materia prima.
Le voci della gente che mi acclama in attesa dello spettacolo, il sudore freddo dei condannati, il celestiale sapore dell'esecuzione mi producono orgasmi a raffica, già prima di cominciare. Poi arriva il primo fortunato, non ha nemmeno il tempo di dire "addio sole" che già io urlo "avanti il prossimo" ... and so on. Le esecuzioni capitali sono come i cioccolatini, una tira l'altra!!
Tre giorni fa ho giustiziato 16 persone in 37 minuti netti. La cosa bella è che avevo montato la mia forca a fianco di una bancarella di dolciumi ... nel tempo in cui ho portato a termine le 16 esecuzioni capitali mi sono mangiata 4 volte lo zucchero filato. La prossima volta che devo giustiziare al mercato vedo di mettermi vicino al furgone dei polli arrosto, così che con una mano spolpo una coscetta e con l'altra pongo fine alla vicenda terrena di qualche manigoldo. 
L'esecuzione capitale in pubblico ha un grande valore educativo. Prima di allestire la mia forca sono solita passare per le strade col mio camioncino che ha un megafono montato sul tetto e grido "è arrivato il boia, accorrete numerosi" ... altro che il circo o l'ombrellaio!! Poi mi fermo, comincio a montare il patibolo e sono subito circondata da scolaresche, comitive di anziani portati apposta dalla casa di riposo, gruppi di pellegrini che aspettano l'apertura del santuario e devono ingannare il tempo. Pensate che, circa 6 mesi fa, un gruppo di bambini di terza elementare è arrivato accompagnato dalla maestra. I pargoletti hanno assistito incantati a ben 11 esecuzioni, ammutoliti dallo stupore ed invasi dallo spirito di emulazione. Quando stavo per chiudere baracca a burattini ed andarmene a terrorizzare altre contrade, è venuta da me una bambina bionda che indossava una maglietta di Peppa Pig e, con voce cristallina, mi ha chiesto se potevo fare un salto nella loro scuola per giustiziare il bidello. Ovviamente ho detto sì, i bambini hanno anche girato un video, che hanno poi caricato su YouFork.
Questa è la mia vita e non la cambierei con nulla al mondo. Il mio onniamato Uguccione mi continua a chiedere di andare a lavorare con lui a Dubinatraz, mi dice che il mio talento è sprecato in giro per le strade e che nel suo braccio della morte potrei gestire volumi enormi. E' proprio così: lui è un industriale della forca, un boia scientifico che coordina uno staff di boia ed investe moltissimo sulla formazione. Io invece mi trovo a mio agio nel mio ruolo di cane sciolto, battitore libero, amo curare l'aspetto artigianale e poetico del mio lavoro, nessuna delle mie esecuzioni è uguale all'altra.
Ma c'è pure un altro aspetto: io, a differenza di Uguccione, detesto la monogamia. Non sono ancora riuscita a fargli capire come che, così come si giustiziano uomini a nastro, ci si può anche divertire con un nastro di uomini. O meglio, come mi piace la fila delle persone da giustiziare, così mi piace pure la fila degli uomini da usare come giocattolo (perchè, a parte lui stesso medesimo Uguccione, gli altri sono solo "toy boys" e nulla più). 
Per questo voglio essere un boia ambulante e nulla più. Voglio continuare a concedermi la possibilità di amare un solo uomo ma di averne molti, decidendo poi caso per caso se fruire delle loro grazie oppure giustiziarli (ad onor del vero una cosa non esclude l'altra, se ben ci si pensa, basta evitare l'errore di invertire l'ordine dei fattori).
L'amore per Uguccione non esclude che io abbia necessità di saziarmi ulteriormente ... e fugacemente, senza troppi coinvolgimenti emotivi! Anzi, la mia filosofia è del tipo "per avere la salsiccia non serve prendere tutto il maiale".

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