Nella scorsa settimana il borgo di Grosotto - altrimenti noto come "Palermo della gera" - è stato colpito da una serie impressionante di piaghe bibliche, una dietro l'altra, senza soluzione di continuità:
- pioggia velenosa (non di sangue rovente e vischioso ma del ben più pericoloso vino prodotto con uve provenienti dai vigneti locali, noto per la sua virulenta acidità, tale da scorticare un coccodrillo)
- sterminio di scrofe e verri in piena età riproduttiva (la popolazione è quindi costretta ad una forzata astinenza sessuale, la qual cosa ha scatenato una vera e propria psicosi)
- nascita di geyser sulfurei infuocati dal sottosuolo (con totale distruzione delle colture di erythroxylum coca, salvia divinorum, peyote, cannabis e fagioli borlotti petardini)
- comparsa di dolorosissime stimmate sull'apparato genitale di tutti coloro che prestano servizio nelle numerose case di piacere insediate in paese (uomini, donne, pitoni e cavalli indistintamente)
- zampilli di rovente vomito di drago dalle fessure della terra (in certi momenti della giornata, le strade di Grosotto sono percorribili solo con la canoa)
- caduta dal cielo di neve color sanguinaccio, mista a pece e ritagli di lamiera rovente (molti utile per la permanente)
- crescita sugli alberi di grappoli di grosse fragole marroni con le corna
- metamorfosi dei conigli in pantegane con i denti a sciabola
- scorribande nei cieli di stormi di nazgul in preda ad alluvionale dissenteria (in modalità "omnia spargens")
- invasione di locuste metallizzate che divorano senza requie le scorte di salumi (c.d. "luganegofagia")
- mandrie di unicorni in preda ai fumi della segale cornuta scorrazzano per le strade speronando i passanti nelle terga (con la c.d. tecnica "ndo cojo cojo")
- apparizione in cielo della cometa di Blattey, a forma di scarafaggio
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