venerdì 27 agosto 2021

Equazione fondamentale per il recupero pedagogico dei bimbominkia

Premessa

In questo breve trattato si vuole illustrare un’interessante applicazione della matematica al recupero pedagogico dei bambini viziati, iperaccuditi, devastati dalle troppe cure parentali (da qui in poi per brevità bimbominkia). Infatti, sbagliano grandemente coloro che reputano la matematica una scienza arida e priva di applicazioni pratiche.

Lo studio parte da due premesse fondamentali, di carattere ontologico, gnoseologico, filosofico:

  1. L’edificazione del bimbominkia è da imputare all’iperaccudimento ed alle eccessive cure parentali;
  2. Lo stato di bimbominkia può essere superato con: a) la somministrazione di mazzate in modo mirato; b) la riduzione di accudimento e cure parentali (ottenendo in tale modo benefici non solo educativi ma anche di ottimizzazione delle spese e del bilancio familiare).
Se non si condividono questi assunti, è del tutto inutile proseguire nella lettura del presente documento.

Con questo elaborato, si vogliono, mediante modellizzazione in formule matematiche:

  • Definire un metodo per quantificare il tasso di “bimbominkizzazione” di esso medesimo bimbominkia;
  • Determinare la quantità, la frequenza e la modalità di somministrazione delle mazzate necessarie per porre termine allo stato di bimbominkia (rimedio primario);
  • Determinare l’entità della riduzione di accudimento e cure parentali tale da: 1) rendere più efficace la somministrazione delle mazzate; 2) consentire, di conseguenza, una riduzione della quantità di mazzate da somministrare (rimedio secondario e sussidiario.
Quindi, dopo le formule di Erone, Taylor, McLaurin, Brahmagupta, Eulero, si vuole enunciare una equazione fondamentale per il recupero pedagogico dei bimbominkia. Un’equazione che aiuta a gestire e poi a sradicare quello che è un autentico flagello dei tempi nostri e che pone una seria ipoteca sulla società di domani, attesa anche la pressoché nulla mortalità infantile che, fortunatamente, contraddistingue i paesi cosiddetti “occidentali”.

Descrizione del problema

Un bimbominkia è abituato ad ottenere sempre ciò che vuole, quando lo vuole e come vuole. A tutti i bambini capitano le giornate no - così come agli adulti - ma i bimbominkia sono fermi sulla modalità egocentrica. Tutto ruota intorno ai loro bisogni, alle preoccupazioni, ai sentimenti, ai desideri che esprimono, e gli altri passano in secondo piano.

I bambini fanno quello che viene loro insegnato, secondo le aspettative che loro vengono trasmesse. Se i genitori sono permissivi e non impongono limiti, il bambino non sarà abituato a rispettare restrizioni opportune, con ciò cadendo nello status di bimbominkia.

Quando i genitori viziano i figli, spesso sono animati da buone intenzioni, sebbene queste ultime siano malaccorte. Accontentano i figli perché vogliono garantire loro la miglior vita possibile, offrire tutto quello che loro non hanno avuto da piccoli. Alcuni temono che rispondere con un fermo “no” possa ferire i sentimenti del bambino o danneggiare la sua autostima. Talvolta, i genitori sono semplicemente troppo esausti per esigere il rispetto delle regole o per imporne, in primo luogo.

Di seguito si citano sette segnali che aiutano a riconoscere un bimbominkia:

  1. Quando dici NO, si mette a fare i capricci finché non gliela dai vinta. I bimbominkia hanno evidenti difficoltà ad accettare un NO come risposta. I capricci e gli accessi d’ira possono essere appropriati in termini di sviluppo nei bambini da uno a tre anni, e ancora molto piccoli, che non sanno esprimersi in maniera opportuna, ma se le crisi di nervi si verificano di continuo e non si placano con la crescita, potrebbero voler dire che siamo di fronte a un bimbominkia. I bimbominkia non sopportano la parola “NO”. Si aspettano di ottenere ciò che vogliono, e di solito ci riescono.
  2. Non sono mai soddisfatti di quello che hanno. I bimbominkia potranno anche avere tutti i giocattoli e i vestiti del mondo, ma non sarà mai abbastanza. Vogliono di più, sempre di più; proprio perché hanno tanto, tendono ad essere irriconoscenti ed avidi. Invece di esprimere gratitudine per ciò che hanno, si concentrano sull’ottenere ancora. Iniziano a dire “grazie” sempre meno, e “voglio” sempre di più.
  3. Credono che il mondo giri intorno a loro. I bimbominkia tendono all’egocentrismo. Non li sfiora nemmeno il timore d’infastidire gli altri. Badano solo a loro stessi, si sentono in diritto di farlo e si aspettano un trattamento di favore.
  4. Pretendono di ottenere le cose il prima possibile. I bimbominkia sono particolarmente impazienti: quando vogliono una cosa, la vogliono all’istante. Di solito, è più facile assecondarli che rinviare la loro pretesa.
  5. Non sanno perdere. I bimbominkia hanno particolari difficoltà a gestire la delusione in caso di sconfitta. Se un bambino tende ad incolpare gli altri di scarso rendimento, aspettandosi di essere l’unico a ricevere lodi per tutto quello che fa, o se la prende con gli altri perché non fanno le cose come vorrebbe e non riesce a riconoscere i meriti di compagni di squadra e avversari, è probabile che sia un bimbominkia. La tendenza ad essere bimbominkia non è genetica, è un comportamento appreso che si può disimparare, meglio se il prima possibile.
  6. Non si arrendono finché non hanno ottenuto ciò che vogliono. I bimbominkia tenderanno ad adottare tattiche manipolative per ottenere il “” che cercano, anche se questo significa mentire o mettere i genitori uno contro l’altro.
  7. Si rifiutano di portare a termine anche i compiti più semplici finché non li si prega o li “corrompa”. È normale che i bambini abbiano bisogno di un po’ d’incoraggiamento per lavarsi i denti o mettere in ordine i giocattoli, ad esempio. Ma quando un genitore chiede loro di fare qualcosa, dovrebbero ascoltare. Se si rifiutano spesso di portare a termine compiti elementari finché non si è costretti a pregarli o a promettere soldi, dolcetti o giocattoli, si è di fronte al rischio di edificare un bimbominkia.
Assunti di base

Se il problema che ci occupa è superare lo status di bimbominkia definendo quante mazzate somministrare, la frequenza e la modalità di somministrazione, è adesso necessario definire di seguito alcuni parametri tecnici.

Parametro E (anni di età del bimbominkia). Più l’età è avanzata e più pesante dev’essere l’intervento correttivo. La grande pedagogista greco classica Medea Pedofagis era solita sostenere che “Un manverso a 6 anni vale più di 10 cinghiate a 9 anni e di 20 legnate con una tavola di faggio stagionato a 12 anni”. Di conseguenza, ad E dev’essere poi applicato un coefficiente moltiplicativo α. Questi i valori di α:

  • da 3 a 6 anni: 1
  • da 6 a 9 anni: 3
  • da 9 a 12 anni: 9
  • oltre i 12 anni: 15
Parametro Mz (tipo di mazzata che si intende somministrare). Va da sé che le diverse tipologie di mazzata non sono tra loro equivalenti ed è perciò necessario dare loro un peso diverso, a seconda del valore intrinseco diverso delle mazzate medesime. Questi i valori di Mz:

  • sculaccione: 1
  • manverso: 3
  • colpo di battipanni: 5
  • cinghiata: 7
  • calcio nel deretano con scarpone da montagna: 10
  • calcio nel deretano con scarpone antinfortunistico: 12
  • palata sulla schiena con manico di scopa: 15
  • legnata con tavola in pioppo: 18
  • legnata con tavola in faggio stagionato: 25
Parametro Fm (frequenza di somministrazione delle mazzate). La frequenza di somministrazione delle mazzate è un dato tecnico fondamentale. Infatti, una somministrazione costante, ad ogni intemperanza del bimbominkia, è da considerarsi assolutamente preferibile. A titolo esemplificativo, si può affermare che piazzare un manverso per ogni capriccio è sicuramente meglio che soprassedere su 10 capricci e poi intervenire con 10 cinghiate. La logica del “conto unico” è sicuramente perdente quando si è di fronte ad un bimbominkia. Di seguito la quantificazione di Fm, in correlazione col numero di capricci cui si è soprasseduto prima di procedere alla somministrazione delle mazzate:

  • nessun capriccio soprasseduto (mazzata a vista): 25
  • da 1 a 3 capricci soprasseduti: 20
  • da 4 a 6 capricci soprasseduti: 10
  • da 7 a 9 capricci soprasseduti: 2
  • oltre 10 capricci soprasseduti: 1

Parametro Sa (schizzinosità alimentare). Un tratto distintivo, ed immancabile, del bimbominkia è il non voler mangiare quello che c’è in tavola, pretendendo altro cibo e vessando i genitori finchè non lo accontentano. Si tratta di un atteggiamento inaccettabile, che impatta fortemente sul numero di mazzate da piazzare al bimbominkia. Il parametro Sa è quantificato sulla base del numero di rifiuti del cibo messo in tavola nell’arco di una settimana standard (3 pasti/giorno per 7 giorni, 21 pasti). Questi i valori:

  • 1 rifiuto del cibo a settimana: 1
  • da 2 a 5 rifiuti del cibo a settimana: 5
  • da 6 a 10 rifiuti del cibo a settimana: 15
  • oltre 10 rifiuti del cibo a settimana: 50

Nel caso ci sia poi anche il rifiuto della merenda, ad Sa occorre applicare un coefficiente moltiplicativo β. Questi i valori di β:

  • 1 rifiuto della merenda a settimana: 1
  • da 2 a 4 rifiuti della merenda a settimana: 3
  • oltre 4 rifiuti della merenda a settimana: 10

Parametro Rcf (reddito complessivo familiare). Siccome l’erogazione di cure parentali è strettamente connessa alla capacità di spesa della famiglia, occorre prendere in considerazione il parametro Rcf, definito a partire dalla somma dei redditi annui di coloro che hanno messo al mondo ed edificato il bimbominkia. Questi i valori:

  • fino a 20.000 €/anno: 1
  • da 20.001 a 40.000 €/anno: 2
  • da 40.001 a 60.000 €/anno: 5
  • da 60.001 a 100.000 €/anno: 10
  • oltre 100.000 €/anno: 18

Poiché l’essere o meno figlio unico impatta sulla quantità di cure parentali erogate al singolo bimbominkia ad Rcf dev’essere poi applicato un coefficiente moltiplicativo γ. Questi i valori di γ:

  • figlio unico: 10
  • due fratelli: 5
  • tre fratelli: 2
  • oltre 3 fratelli: 1

Nel deplorevole caso in cui i genitori del bimbominkia abbiano anche contratto debiti per erogare inutili cure parentali, si applica inoltre ad Rcf il coefficiente moltiplicativo δ. Valori di δ:

  • indebitamento fino a 10.000 €: 5
  • indebitamento oltre 10.000 €: 15

Parametro Qcp (quantità di cure parentali erogate). Si tratta di un parametro fondamentale, poiché è la misura concreta della bimbominkizzazione del candidato alla somministrazione di un congruo numero di mazzate. Qcp è la sommatoria su base annua del numero di:

  • giocattoli
  • paia di scarpe e vestiti
  • visite presso parchi divertimenti
  • acquisti di gelati e caramelle
  • uscita al cinema ed al ristorante con coetanei del bimbominkia
  • videogiochi, tablet e smartphone

Equazione fondamentale per il recupero pedagogico dei bimbominkia

Terminata la definizione dei parametri, è ora possibile completare la modellizzazione matematica ed enunciare la regola aurea, l’equazione fondamentale per il recupero pedagogico dei bimbominkia, che consente di calcolare la quantità pedagogica di mazzate (QPM). Si pone quindi:

QPM= (αE+Mz+βSa+γδRcf+Qcp)/Fm

Pare interessante, con l’occasione, enunciare anche l’equazione che consente di calcolare il livello assoluto di bimbominkizzazione (LaBm). Si pone perciò:

LaBm = Qcp*(γ+δ)

Si reputa opportuno segnalare che l’equazione QPM è valida solo nel caso in cui E sia minore di 14 anni. Oltre tale età il recupero pedagogico del bimbominkia non è più possibile ed occorre riporre tutte la speranze nel momento dell’ingresso nel mondo del lavoro.

Conclusioni

Il modello sopra illustrato è universalmente valido per quanto riguarda la formula di calcolo. Giova però rammentare che nuove ricerche possono condurre a:

  • nuovi valori dei parametri
  • aggiunta di ulteriori forme di cure parentali inutili
  • nuove tipologie di mazzate da somministrare

In questi casi, sarà agevolare aggiornare ed ampliare il modello, mantenendone la struttura di base. 

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