Rimbambito di inutili
cure parentali
Da genitori inconsapevoli
e criminali
Forse già idiota di
mio ero nato
Ma di certo loro hanno aiutato
Pesanti incentivi alla mia
stupidità
Messo al mondo per sozza
vacuità
Ho sempre comandato io il
mangiare
A tavola li facevo tutti
saltare e ballare
Era un ordine ogni mio
vizio
Mamma era felice di subire
il supplizio
Come era evirato e
molle il papà
Mai capace di minima
patria potestà
Tavolo con copri angoli di
gomma
A proteggere autentica inutilità
somma
Sponda anti caduta sul
letto
Protezione di cranio senza
intelletto
La nonna non mi diceva mai
di no
Il nonno era un pupazzo un
po’ retro
All’asilo ero villano e
prepotente
Per mammà ero geniale ed
esuberante
Parcheggio in quarta fila
per andare a scuola
Adulato ma stupido ed
insensato come una suola
In classe mi portavano la
cartella
Com’era bello prender a
calci la bidella
Se mi scappava da cacare
Mammà mi aiutava a calcare
Se mi scappava da pisciare
Papà mi aiutava a
sgrullare
Alle amichette mostravo il
pisello
Mamma diceva che era tanto
bello
Il cervello lo avevo nello
scroto
Elegante ben vestito
cretino e vuoto
Mi esprimevo a pernacchie
e scorregge
Mi sentivo la fetida voce
della legge
Entrato mio malgrado tra
gli adolescenti
Per le ragazze avevo
istinti assai frementi
Ero vittima di ormoni
feroci e roventi
Mi piaceva allungare le
mie mani belle
A palpeggiare piccole
acerbe mammelle
Che bello toccar giovani
natiche in fiore
La
mia educazione escludeva il pudore
Ero solo bimbominkia un
po’ cresciuto
Sotto la cintola costante
romano saluto
Ho cominciato a bramare forte
una pulzella
Ma lei rideva di me fino a
torcersi le budella
Non ho resistito a tanto
affronto
Le dovevo subito presentare il
conto
Una sera ero animato da tanto ardore
Ho perpetrato un furto di lordo amore
Lei diceva NO ma io mi sono imposto
Il giorno dopo ero già in arresto
Per rapina aggravata di altrui intimità
Ma era solo la mia incompresa virilità
Un giudice animato da feroce equità
Vuole riparare lo sfregio alla civiltà
Prima dipinge la mia pochezza oscena
Poi dispone per me la massima pena
Per il male che ho fatto l'elettrico trono
Ho rubato l'amore non esiste perdono
Stanno per girare il sommo interruttore
Verità che emerge in tutto lo splendore
Se mammà mi avesse talvolta spaccato i denti
Oggi come oggi non ero in questi frangenti
Se paparino mi avesse riempito di cinghiate
Non starei aspettando di aver le carni bruciate
Vent'anni fa non volevo mangiare il maiale
Ora mi tocca l'arrostita capitale
Una sera ero animato da tanto ardore
Ho perpetrato un furto di lordo amore
Lei diceva NO ma io mi sono imposto
Il giorno dopo ero già in arresto
Per rapina aggravata di altrui intimità
Ma era solo la mia incompresa virilità
Un giudice animato da feroce equità
Vuole riparare lo sfregio alla civiltà
Prima dipinge la mia pochezza oscena
Poi dispone per me la massima pena
Per il male che ho fatto l'elettrico trono
Ho rubato l'amore non esiste perdono
Stanno per girare il sommo interruttore
Verità che emerge in tutto lo splendore
Se mammà mi avesse talvolta spaccato i denti
Oggi come oggi non ero in questi frangenti
Se paparino mi avesse riempito di cinghiate
Non starei aspettando di aver le carni bruciate
Vent'anni fa non volevo mangiare il maiale
Ora mi tocca l'arrostita capitale
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