L'amministrazione
comunale di Morbegno ha istituito la Polizia Municipale Mentale
(PMM). Il procedimento che ha portato alla nascita di questa
nuova istituzione è stato assai articolato:
- deliberazione in prima lettura da parte del Gran Consiglio delle Cariatidi (camera alta)
- deliberazione in seconda lettura della Dieta degli Infermi (camera bassa)
- emanazione dei decreti e regolamenti attuativi e di funzionamento da parte del Direttorio degli Immobili (organo di governo cittadino)
Non
a caso, in parallelo all'istituzione della PMM, è stata deliberata
l'abrogazione del Codice della Strada, che è stato sostituito dal
Codice Comportamentale Mentale Cittadino (CCMC). Il corpus
normativo in questione detta disposizioni inerenti l'attività di
pensiero dei residenti a Morbegno ed è suddiviso in due parti
fondamentali:
- norme di comportamento
- sanzioni per le infrazioni alle norme di comportamento
Innanzitutto,
è da sottolineare come il legislatore sia stato mosso da un ben
preciso intento: limitare al minimo indispensabile l'attività
mentale del popolo. L'assunto giuridico e filosofico che sta
dietro al CCMC è semplice: meno il popolo pensa, più lo stesso
medesimo popolo è felice, privo di preoccupazioni, angustie et
similia. Non a caso, la Costituzione comunale di Morbegno sancisce
tra i suoi principi fondamentali che "E' precipuo compito
delle pubbliche istituzioni oligocratiche ed aristarchiche provvedere
alla felicità dei cittadini ed alla loro assenza di preoccupazioni".
Da tale principio giuridico, di portata generale, discende quindi a
cascata l'assunto politico-programmatico tale per cui "via il
pensiero, via le preoccupazioni e la tristezza" e, di
conseguenza, “via il pensiero, ecco la felicità di massa”.
Ecco
quindi dimostrata la necessità di limitare al minimo indispensabile
l'attività di pensiero della cittadinanza, all'insegna del "meno
memoria e più baldoria" ed anche "meno cogitanza e
più esultanza".
Tenuto
conto che il perseguimento della gioia di massa è compito
costituzionalmente sancito per le istituzioni, il fatto che delle
singole persone pensino e ragionino, generando di per se stesse uno
stato di insoddisfazione, comporta un rischio di contagio per
l'intero corpo sociale, con conseguenti rischi di corruzione e
depressione dello stato d'animo collettivo. È perciò facile
dedurre come la tristezza si configuri come atto intrinsecamente
eversivo e, di conseguenza, la limitazione del pensiero sia un
questione squisitamente di ordine pubblico. Giunti a tal punto, è
facile comprendere la previsione di limitazioni e divieti di pensiero
in forza del CCMC e la conseguente attività di prevenzione e
repressione in capo alla PMM.
Principali
infrazioni mentali e relative sanzioni
- mancata manifestazione di allegria in pubblico (7 anni di reclusione più 24 mesi di riprogrammazione)
- pessimismo sul futuro del paese (5 anni di reclusione più 18 mesi di riprogrammazione)
- ragionamento su argomenti diversi dal proprio lavoro e dalle faccende domestiche (3 anni di reclusione, seguiti da 12 mesi di riprogrammazione)
- valutazioni sulla qualità delle scelte politiche dell'Amministrazione Comunale (2 anni e mezzo di reclusione ed 8 mesi di riprogrammazione)
- formarsi una cattiva opinione sulla manutenzione di giardinetti pubblici e verde urbano (2 anni di reclusione e 6 mesi di riprogrammazione)
- avere delle perplessità sulla circolazione stradale all'interno del centro abitato (18 mesi di reclusione e 4 mesi di riprogrammazione)
- ritenere troppo esose le imposte comunali (un anno di reclusione e 2 mesi di riprogrammazione)
- reati bagatellari: cattive opinioni su fiere, mercatini e manifestazioni enogastronomiche, pensieri critici sul piano di governo del territorio, mali pensieri sulla produttività e la dedizione al lavoro dei dipendenti comunali, dubbi sulla moralità dei governanti, insinuazioni sulla passione dei medesimi governanti per atti sessuali innaturali ed impropri. In questi casi sono previsti 6 mesi di reclusione ed un mese di riprogrammazione.
- per tutte le infrazioni al CCMC esiste l'aggravante della comunicazione a terzi dei propri pensieri (pena detentiva aumentata del 30% in caso di comunicazione a persone facenti parte del nucleo familiare anagrafico, aumento del 50% in tutti gli altri casi). Sempre in caso di comunicazione a terzi di pensieri negativi, per coloro che ne sono destinatari è disposto un ciclo di sedute di riprogrammazione preventiva della durata di 8 ore (in caso di rifiuto alla frequenza si configura ope legis la medesima figura di reato ascritta all'autore dell'infrazione).
- tutti coloro che sono sotto processo per infrazione al CCMC possono, prima dell'apertura della fase dibattimentale, presentare al magistrato giudicante (e per conoscenza al procuratore) motivata istanza di formattazione mentale, ove si rende ampia e liberatoria confessione delle infrazioni consumate. Se la stessa viene accolta dal giudice (previo parere del PM) il reato ascritto si considera estinto, con conseguente chiusura del procedimento penale. Col decreto di accettazione, il giudice definisce anche le modalità tecniche di formattazione (lobotomia, elettroshock, confino in località Campovico). Dell'avvenuta formattazione mentale è data notizia alla popolazione con i più opportuni mezzi di comunicazione.
La
PMM è comandata dal Primo Lord Protettore della Mente (scelto
dal Direttorio degli Immobili in una rosa di nomi approvata con
votazione in seduta comune del Gran
Consiglio delle Cariatidi e della Dieta degli Infermi).
Il
corpo è suddiviso in cinque divisioni, ciascuna diretta da un
Cancelliere della Mente e dello Spirito:
- divisione I - promozione dell'allegria e dell'ilarità collettive
- divisione II - polizia di prevenzione del pensiero negativo
- divisione III - polizia giudiziaria per la vigilanza e repressione del pensiero negativo
- divisione IV - attività giurisdizionale (assomma le funzioni di istruzione penale, pubblica accusa e giudicante)
- divisione V - esecuzione penale ed attività di rieducazione e formattazione
- maresciallo mentale
- brigadiere spirituale
- appuntato psichico
- agente intellettuale
- agente mentale semplice
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