venerdì 15 aprile 2016

Le (retro)passioni del Leone asmatico

Mai ha avuto spirito combattivo ribelle
Salvo bramar leggiadre e giovani pulzelle
Pigro è assai il nostro leone asmatico
Ma dell'ingresso di servizio è ben pratico
Nel letto è assai nerboruto il leone
Infila la porticina, snobbando il portone
Sul materasso ruggisce più che perfetto
Tralascia il largo e transita dallo stretto
Farebbe strisciando un intero kilometro
Pur di passar dove stava il termometro
Starebbe mesi senza mangiare e bere
Per trasformarsi in cannuccia da clistere
Inadatto a girare attorno ad un sofisma
Si reincarna in un tubo da enteroclisma
Il suo pensiero ha un'atavica zavorra
Risiede nella città a fianco di Gomorra
A modo suo ha tanta creatività carnale
Rifugge ciò che è canonico e naturale
Infrattato in prati, portici e narteci
Tanto pratico del tunnel delle feci
Pronto a sgranchir la carnosa trivella
Fulmineo imbocca la fetida burella
Pronto ad ogni feroce scontro ed alterco
Pur di passare dalla porta dello sterco
Introduce il biglietto per la obliterazione
Brama una stretta e grinzosa tentazione
Non un fulmine come di potere gestore
Preferisce studiare l'ingresso posteriore
Non lascerà traccia come maggiorente
Nel foro nascosto è però concupiscente
Appare elegante, tutto men che tetro
Il leone ruggisce forte, ma dal dietro
Prescindibile quando deve comandare
Sempre cerca il forellino da spanare
Non diresti a vederlo su pubblica via
Non medico, ma effettua rettoscopia
La sera non vuol mai vedere il tiggì
Predilige infrattarsi in quel buchino lì
Non sa cosa farsene del telegiornale
Si esalta solo per il secondo canale
Si sente di certo un toro e non un bue
Si sintonizza preciso sempre su Rai2
A fine canalaccio si trova il nascondiglio
Per accoglier glande turgido e vermiglio
Espertissimo tecnico, ispettor di terga
Inizia col dito e finisce colla verga
Vive di costante e lucida fissazione:
Calda, umida e fetente ispezione

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