L’arresto del capobanda di Morbegno 2020 di Efrem
il profeta, che rischia la condanna alla pena capitale ha indotto i boia di
Dubinatraz ad inviare una lettera aperta alla Procura della Repubblica di Dazio
(diffusa da www.patibolodubino.com,
La Voce del Boia, Forca news e TelePatibolo). Se ne riporta il testo:
“Ill.mo Sig. Procuratore, l’arresto di Efrem il
profeta e le notizie circolate circa il rischio di una sua condanna alla pena
capitale ci costringono ad una ferma e perentoria presa di posizione. Sia
chiaro: per noi decapitare un criminale pendaglio da forca è più facile che
accendere una sigaretta. A titolo di esempio citiamo quanto successo due giorni
fa: in 8 ore abbiamo eseguito 2 fucilazioni, 4 garrote, 6 impiccagioni, 2
squartamenti e ben 12 esecuzioni mediante ghigliottina. Abbiamo quindi sempre
svolto il nostro ruolo di boia ben consci delle imprescindibili responsabilità
sociali che contraddistinguono l’alto ufficio commessoci. Oggi però si pone per
noi un caso di coscienza così grave da obbligarci a fare appello al diritto di
obiezione. Se Efrem il profeta fosse condannato alla forca noi ci rifiuteremo
di dare corso all’esecuzione. Siamo dei boia seri, edificati al senso del
dovere e con una professionalità acquisita negli anni giustiziando centinaia di
criminali. Ma Efrem il profeta è un ciarlatano, anzi un patetico ladro di polli
e di cocomeri e non è perciò degno di essere equiparato ad un criminale; i
criminali seri si offenderebbero a morte (per quanto possa contare) se venissero
a sapere che la forca non è più riservata solo a loro. Per questo, il nostro
senso morale ci impedisce di mandarlo a morte. Non è cosa per noi, proviamo una
terribile ripugnanza solo al pensiero. Precisato questo, è ben lungi da noi
l’intento di ostacolare il corso della giustizia e di consentire ad un gaglioffo
quale è Efrem il profeta di salvarsi indebitamente il collo. Quindi, ove fosse
condannato alla pena capitale, per evitare la profanazione dei nostri patiboli,
per noi sacri più di un tempio, gli metteremo un giubbotto imbottito di
dinamite e, grazie ai contatti già avviati con il referente di AlQaida a Dubino,
lo faremo arruolare come kamikaze, inviandolo poi a farsi esplodere presso il
polo fieristico di Morbegno in modo da raderlo al suolo una volta per tutte.
Come si suol dire: due piccioni con una fava.
Grazie per l’attenzione che ci vorrà riservare!
GianBortolo Scimitarri (capoboia) – PierModestino
La Strozza (capoboia vicario) – AntonGennaro Squartone (boia aggiunto) –
PierMatteo Decapitoni (boia chi molla) – GianBaldassarre Cappioni (boia faus) –
SimonCarlo Impaloni e GianProtasio Sbudelloni (aspiranti boia)”.
“Condivido appieno la presa di posizione dei miei
boia. Il braccio della morte è un luogo per noi sacro dove si sbudella da
uomini e sempre da uomini si dice addio al sole. Ma ve lo immaginate Efrem il
profeta che si mette a chiedere se la sedia elettrica è efficiente sotto
l’aspetto dei consumi energetici ed alimentata da fonti rinnovabili prima di
prendersi un’arrostita da 9mila volt?”, dichiara il Direttore di Dubinatraz
Uguccione Ghigliotti Cainozzi.
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