domenica 3 giugno 2012

Caso Morbegno 2020 - I boia di Dubinatraz si appellano all’obiezione di coscienza

L’arresto del capobanda di Morbegno 2020 di Efrem il profeta, che rischia la condanna alla pena capitale ha indotto i boia di Dubinatraz ad inviare una lettera aperta alla Procura della Repubblica di Dazio (diffusa da www.patibolodubino.com, La Voce del Boia, Forca news e TelePatibolo). Se ne riporta il testo:

Ill.mo Sig. Procuratore, l’arresto di Efrem il profeta e le notizie circolate circa il rischio di una sua condanna alla pena capitale ci costringono ad una ferma e perentoria presa di posizione. Sia chiaro: per noi decapitare un criminale pendaglio da forca è più facile che accendere una sigaretta. A titolo di esempio citiamo quanto successo due giorni fa: in 8 ore abbiamo eseguito 2 fucilazioni, 4 garrote, 6 impiccagioni, 2 squartamenti e ben 12 esecuzioni mediante ghigliottina. Abbiamo quindi sempre svolto il nostro ruolo di boia ben consci delle imprescindibili responsabilità sociali che contraddistinguono l’alto ufficio commessoci. Oggi però si pone per noi un caso di coscienza così grave da obbligarci a fare appello al diritto di obiezione. Se Efrem il profeta fosse condannato alla forca noi ci rifiuteremo di dare corso all’esecuzione. Siamo dei boia seri, edificati al senso del dovere e con una professionalità acquisita negli anni giustiziando centinaia di criminali. Ma Efrem il profeta è un ciarlatano, anzi un patetico ladro di polli e di cocomeri e non è perciò degno di essere equiparato ad un criminale; i criminali seri si offenderebbero a morte (per quanto possa contare) se venissero a sapere che la forca non è più riservata solo a loro. Per questo, il nostro senso morale ci impedisce di mandarlo a morte. Non è cosa per noi, proviamo una terribile ripugnanza solo al pensiero. Precisato questo, è ben lungi da noi l’intento di ostacolare il corso della giustizia e di consentire ad un gaglioffo quale è Efrem il profeta di salvarsi indebitamente il collo. Quindi, ove fosse condannato alla pena capitale, per evitare la profanazione dei nostri patiboli, per noi sacri più di un tempio, gli metteremo un giubbotto imbottito di dinamite e, grazie ai contatti già avviati con il referente di AlQaida a Dubino, lo faremo arruolare come kamikaze, inviandolo poi a farsi esplodere presso il polo fieristico di Morbegno in modo da raderlo al suolo una volta per tutte. Come si suol dire: due piccioni con una fava.
Grazie per l’attenzione che ci vorrà riservare!
GianBortolo Scimitarri (capoboia) – PierModestino La Strozza (capoboia vicario) – AntonGennaro Squartone (boia aggiunto) – PierMatteo Decapitoni (boia chi molla) – GianBaldassarre Cappioni (boia faus) – SimonCarlo Impaloni e GianProtasio Sbudelloni (aspiranti boia)”.

Condivido appieno la presa di posizione dei miei boia. Il braccio della morte è un luogo per noi sacro dove si sbudella da uomini e sempre da uomini si dice addio al sole. Ma ve lo immaginate Efrem il profeta che si mette a chiedere se la sedia elettrica è efficiente sotto l’aspetto dei consumi energetici ed alimentata da fonti rinnovabili prima di prendersi un’arrostita da 9mila volt?”, dichiara il Direttore di Dubinatraz Uguccione Ghigliotti Cainozzi.

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