lunedì 11 luglio 2016

Stare sveglio

... era solito stare sveglio ... sveglio ... tra bastimenti ubriachi in piccole tinozze piene di aranciata, alberi in cammino verso foreste incontaminate, una luna che sceglieva lei quando andare in eclissi, un cane con due paia di ali...
... era solito stare sveglio ... sveglio con un fiume acido a bruciargli le vene, un mare tra le montagne, un'ape regina che suonava il violino, un orologio con le lancette che giocavano a ping pong, nuvole di polvere...
... era solito stare sveglio ... mescolando a caso afa e tempesta, cataste di temporali al posto dei capelli, bottiglie di pollini sconosciuti, un aereo con le eliche sorridenti, decollare coi dadi, atterrare testa o croce...
... era solito stare sveglio ... terrorizzato da nuvole d'incenso e sferragliare di macchine per scrivere...
... era solito stare sveglio ... cercava la prossima scommessa, disegnava autostrade sui vetri della finestra, incideva trampolini sulle inferriate...
... era solito stare sveglio ... bruciato dalla voglia di prendere la parola, i pensieri pronti a rompere l'argine, non sapeva esattamente cosa voleva dire, c'era solo un'irrazionale voglia di raggiungere i microfoni, il resto sarebbe poi venuto, tanto al pezzo...
... era solito stare sveglio ... correva a perdifiato guardando fisso nel vuoto, i guardiani della mente avevano un mandato...
... era solito stare sveglio ... scriveva poemi sulle sue unghie, pensava ai troppi figli mai conosciuti, a passioni pagate sino all'ultima goccia...
... era solito stare sveglio ... persino lo specchio era stanco di lui, attore di altri tempi, buffone reduce da tutte le battaglie, un palcoscenico troppo stretto, bicchieri infami ad ogni ora...
... era solito stare sveglio ... sempre sulla soglia, leggeva nuvole, parlava volentieri con le farfalle...
... era solito stare sveglio ... non sapeva di preciso cosa fosse lì a fare, una non ben precisata lunga malattia, tutta da scontare...
... era solito stare sveglio ... troppi tuoni nella testa a dirgli di restare ammalato con orgoglio...
... era solito stare sveglio ... voleva ridere di gioia, c'era ancora troppa censura da sbranare, un dottore degno della forca...
... era solito stare sveglio ... le arance gli telefonavano spesso, l'asfalto delle strade gli mandava mazzi di fiori ogni notte, c'era un intero elenco di mogli da imparare a memoria...
... era solito stare sveglio ... un barile sensuale, troppe sirene con la voce rauca, frutti che hanno già prenotato il peccato per lui, cigni in parata...
... era solito stare sveglio ... non vedeva null'altro quando lei attraversava la stanza a cavallo di un ramarro foderato di smeraldi, neanche il volo delle locomotive dirette in deposito...
... era solito stare sveglio ... c'era sempre un treno in ritardo da non prendere, un portone da sgranocchiare, una goccia di pioggia da incastonare su un anello...
... era solito stare sveglio ... sempre in attesa della prossima ondata di piena, la sola resurrezione consentita per lui, arruolato per un gioco del destino...
... era solito stare sveglio ... notti intere spese a firmare armistizi con la realtà, poi sorge il sole, la battaglia riprende...
... era solito stare sveglio ... affamato di oscurità ricominciava a prendere quota, pronto a qualsiasi forma di vita...
... era solito stare sveglio ... aspettava che calasse il sole e che per favore la quotidianità la smetta una buona volta di chiedere il suo soffocante tributo...
... era solito stare sveglio ... faro acceso tra la fine del porto e l'inizio del viaggio, nave senza nome ne timone...
... era solito stare sveglio ... per proteggersi dai muri che si chiudevano, per ascoltare la voce dei tanti cani sudati avvezzi ad ogni battaglia...
... era solito stare sveglio ... gli serviva un posto per sdraiare i pensieri, una lingua sconosciuta per parlare con le falene...
... era solito stare sveglio ... correva al commissariato per chiedere indietro la sua faccia, giocava d'azzardo con i ricordi...
... era solito stare sveglio ... troppe volte avevano cercato di rubargli certi maledetti suoni, era di guardia alla frontiera più esterna, era pure lui esterno...
... era solito stare sveglio ... guardava le api come se fossero gettoni del telefono, accendeva sigarette per usarle come stecche da biliardo, tracannava emozioni come fossero birre per provare a navigare da fermo...
... era solito stare sveglio ... con un sorriso da latitante della memoria, cosparso di piaghe che non volevano farsi curare...
... era solito stare sveglio ... pensatore di frodo, esistenza abusiva, errore di programmazione, fallimento della censura, uomo secondario e provvisorio...
... aveva sentito che adesso, forse, magari, arriva il momento per dormire, questa vita gli sembrava enorme, enorme per continuarla, enorme per raccontarla, ernorme per dire basta, enorme per chiuderla lì ... era stanco di dare spiegazioni, era stanco di cambiare continuamente modo di parlare ai sordi, non era buio, non era luce, non era frastuono, non era silenzio, non era fuoco, non era ghiaccio, era ... era ... era ... era e basta...
... era solito stare sveglio per liberare i suoi sogni ed aiutarli a viaggiare