venerdì 9 ottobre 2015

Sernio (SO). Primo congresso internazionale sull'evirazione sociale, culturale e mentale

Si terrà dal 29 ottobre al 2 novembre prossimi a Sernio il primo Congresso internazionale sull'evirazione sociale, culturale e mentale.
Organizzatrice della manifestazione è la Società umanitaria serenasca per il regresso culturale - SUSREC, fondata e diretta da Ramona Vajassi e GianAmedeo Pitonessa. Pasquino Pinzocheri Press Agency li ha intervistati entrambi, al fine di adempiere in parallelo a due improrogabili doveri:
  1. rendere servizio alla verità a fini di edificazione morale della coscienza di massa, offrendo lampante evidenza di tutti i crimini culturali che si consumano nel borgo orobico vicino a Tirano, cui il fato prepara un destino in tutto e per tutto simile a quello di Cartagine
  2. far sì che i due summenzionati affannati mentali, spargifeccia, mettimale e scampaforca possano subire la doverosa esposizione al pubblico ludibrio ed all'esecrazione più atroce
Dichiarazioni di GianAmedeo Pitonessa:
  • ""qui a Sernio abbiamo trovato la formula tecnico-pratica per la felicità, metodo codificato per vivere spensierati. L'intuizione è semplice e geniale al contempo: se vuoi essere senza pensieri, ti basta smettere di pensare. Geniale, no??
  • qui a Sernio siamo agevolati dal fatto che enormi estensioni di terra sono coltivate a frutteto. Alcuni studi condotti da illustri accademici hanno appurato che la pianta di mele emette nell'atmosfera una sostanza dal nome scientifico di tetra-idro-butan-clorossidopomella (4HBuClOpom). Si tratta di un alcaloide fortemente volatile e dall'alto grado di accumulazione nel terreno e nelle falde acquifere. Noi serenaschi siamo la popolazione con la maggiore concentrazione corporea al mondo di 4HBuClOpom
  • una volta introdotta nell'organismo, la 4HBuClOpom si impadronisce completamente dei meccanismi elettroencefalici e biochimici dei neuroni e delle sinapsi, disattivando completamente i centri del pensiero. E, come sappiamo, via il pensiero via la sofferenza e la pesantezza della vita
  • io, ogni mattina, mi alzo e non mi sento crollare il mondo addosso ... al contrario, mi sento stracolmo di energia e, con grande gioia, corro nel mio frutteto e ci resto a lavorare anche 14 ore consecutive ed il perchè non lo so, come non lo sapeva mio padre che il frutteto lo ha piantato. So solo che la mia missione nella vita è curarmi delle mie 1.200 piante di golden delicious, gala e stark. Un motivo preciso non esiste ed io non mi devo fermare a pensare, non serve, sarebbe un inutile spreco di energie e di tristezza
  • non solo, la pianta di melo è l'habitat naturale di un microrganismo denominato Bacillus Stoltiferus Pomaceus (BSP). Quando il bacillo contagia un essere umano, il suo equilibrio neurochimico subisce un radicale cambiamento, con totale annullamento della capacità di pensare a tutto ciò che non sia la frutticoltura. Il bacillo agisce in sinergia con la 4HBuClOpom ed è in grado di generare una sorta di estasi che può durare intere settimane, nel corso delle quali non fai altro che pensare a potature, trattamenti, irrigazione, dirado, taglio dei succhioni, per poi giungere al supremo orgasmo della raccolta, un momento tantrico interminabile"" 
Dichiarazioni di Ramona Vajassi

  • ""da oltre due anni vivo a Sernio e la mia vita è radicalmente cambiata
  • sin dalla prima adolescenza io ho sofferto di enormi difficoltà nell'elaborazione del pensiero e della mia identità. Tutti continuavano a dirmi: pensa, ragiona, immagina, sogna. Per me era diventata un'insopportabile ossessione, un vera e propria violenza, imposta da coloro che mi circondavano ed autoimposta anche da me
  • poi sono venuta a vivere a Sernio e sono stata contaminata dalla 4HBuClOpom e dal BSP. Dopo pochi mesi di esposizione alla prodigiosa sostanza chimica organica ed al portentoso microorganismo ho completamente smesso di pensare. Da quel momento è iniziata per me una vera e propria rivoluzione interiore. Avevo trovato la pietra filosofale: il segreto per la costruzione dell'individuo non è l'aggiungere ma il togliere. Meno ragionamenti, meno stimoli, meno sensibilità, nessuna vita interiore e la nostra esistenza prende il volo
  • acquisita questa rivelazione fondamentale, io e GianAmedeo abbiamo capito che avevamo un dovere verso l'umanità intera, la nostra missione: diffondere ai popoli pellegrini su tutta la terra il verbo dell'evirazione sociale, culturale e mentale
  • per questo abbiamo promosso la costituzione della SUSREC, che ha come oggetto sociale il sempre maggiore impianto di frutteti in ogni angolo, anche il più recondito, dell'orbe terracqueo. Così facendo, sempre più persone saranno esposte alla 4HBuClOpom ed al BSP e potranno formattare le loro coscienze e conquistarsi la felicità eterna già su questa terra
  • per questo abbiamo deciso di organizzare qui a Sernio il Congresso internazionale sull'evirazione sociale, culturale e mentale. Abbiamo una nuova religione da rivelare, una religione che libererà l'umanità dalla schiavitù della mente semplicemente liberando l'uomo dalla propria mente. Semplicemente...""

giovedì 8 ottobre 2015

Carona (SO). Forte diffusione dell'utilizzo di fagioli allucinogeni

Da tempo immemore, nel territorio di Carona (ridente borgo in val Belviso) crescono in natura tre varietà di fagioli allucinogeni:
  • Puteola Tremens Flavo (noto come "tuono degli inferi" o "cannone giallo del diavolo")
  • Mephyta Interfectrix Tremens (noto come "terremoto dell'Olimpo")
  • Bombassus Viridis Omniputrescens (noto come "arcangelo fetente")

Dalla notte dei tempi, i tre terribili legumi sono consumati a Carona a fini divinatori e sciamanici, nella pratica della religione putreista (una dottrina pagana di origine steppica nata dal sincretismo e stratificazione di un complesso di credenze turco-mongole, indoiraniche, uralo altaiche, cipro-libiche, balcano-caucasiche e cataeggine portate a Carona da popoli nomadi e carovane di mercanti). Fino a poco tempo fa, tale pratica è stata però ristretta ad un esiguo numero di addetti ai lavori (i sacerdoti del Tempio della plumbea sublime aria, il sancta sanctorum del putreismo). In occasione di alcune ben precise ricorrenze liturgiche, i sacerdoti si riuniscono nel tempio e consumano piccole dosi di una miscela rituale ottenuta cuocendo e riducendo in poltiglia i tre legumi psichedelici. Ascoltando ed annusando con attenzione ciò che consegue al consumo della poltiglia, al pari degli aruspici etruschi, i sacerdoti traggono indicazioni circa l'umore ed il volere degli dei ed effettuano divinazioni e predizioni del futuro
Il consumo dei fagioli allucinogeni è strettamente riservato alla casta sacerdotale. Coloro che ne facessero uso senza titolo incorrono nel reato di blasfemia e sono passibili di esilio e di damnatio memoriae.
Tre mesi fa si è installata a Carona la comunità dei Mayoon, un gruppo di hippies eremiti emigrati da Sondalo in cerca di un'area poco antropizzata per realizzarvi una comune forestale, essendo loro soliti cibarsi, per motivazioni di carattere etico e religioso, solamente di ghiande di quercia, cortecce di conifere e sterco ovicaprino. L'arrivo dei Mayoon ha però sconvolto i costumi del pacifico popolo caronese. Infatti, a differenza di Sondalo, in quel di Carona non esiste un florido narco mercato presso il quale approvvigionarsi di allucinogeni e cannabinoidi. Di conseguenza, dopo aver assistito ad alcuni riti divinatori, i Mayoon hanno iniziato a consumare enormi quantità di legumi psichedelici, in modo sregolatoLe conseguenze non hanno tardato a manifestarsi. Di seguito la descrizione di alcuni nefasti episodi verificatisi a Carona e che hanno generato un vero e proprio allarme sociale.

Durante una serata all'insegna del libero amore e della promiscuità carnale tra uomini ed animali, un tale Eutimio Scrofacci ha ingerito mezzo chilo di "tuono degli inferi" e, mentre copulava con una manzetta di tre anni in un pascolo, ha emesso una scarica d'aria ad una velocità tale da spazzare via l'intera mandria di bovini, che è stata trovata sfracellata su un alpeggio dalle parti di Bormio. Non solo, sei ettari di bosco sono stati sradicati e si è sviluppato un incendio a seguito di autocombustione dei gas emessi dallo Scrofacci.

In preda a violenta crisi di astinenza da marijuana e foglie di cipolla, le due 20enni Luigetta Cannoni e Simona Stranguglioni, hanno consumato una micidiale purea fatta con mezzo chilo di "arcangelo fetente" e due chili di "terremoto dell'Olimpo". Dopo circa 20 minuti hanno iniziato ad avere tremende allucinazioni ed a dare in escandescenze intestinali, liberando nell'atmosfera enormi quantità di micidiali gas che hanno intossicato tutta la popolazione da Grosio a Sondrio e generato un scossa sismica di 8,7 gradi Richter.

Una comitiva di sette Mayoon era in escursione in alta val Belviso alla ricerca dello Stambecco dalle palle di piombo, entità mitologica da loro venerata come se fosse una divinità perchè ritenuta protettrice di coloro che praticano la promiscuità carnale tra uomini ed animali al fine di raggiungere una maggiore armonia olistica con tutto il creato (si tratta di una dottrina particolarmente diffusa a Sondalo che va sotto il nome di ingroppianesimo). Dopo oltre cinque ore di cammino, i sette hanno deciso di fare una piccola pausa per rifocillarsi. Dopo una breve orgia cumulativa e bisessuale, hanno sentito una forte necessità di assumere sostanze psicotrope a cui hanno dato risposta ingurgitando circa 2 chili a testa di "tuono degli inferi", "terremoto dell'Olimpo" ed "arcangelo fetente". Poco dopo aver consumato il ferale pasto, i sette sicofanti si sono rimessi in marcia, convinti di essere molto vicini all'avvistamento dello "Stambecco dalle palle di piombo". All'improvviso sono stati però tutti colti da un fortissimo attacco di delirium tremens gastrointestinale che li ha costretti a ruttare e petare per circa due ore e mezza. Spaventosi sono stati gli effetti delle emissioni:
  • morte per veneficio di circa il 75% della fauna selvatica della val Belviso
  • caduta di quattordici frane che hanno sommerso otto centri abitati
  • incendio di 622 ettari di bosco
  • intossicazione di 1.200 abitanti della val Belviso (che presentano sintomi assai simili a quelli riscontrati nelle persone colpite dalla diossina di Seveso)

Dopo quest'ultima catastrofe ambientale, il mite popolo caronese ha deciso di dire "basta", esasperato dagli abusi e dai comportamenti antisociali dei Mayoon, del tutto incompatibili con uno stile di vita tranquillo e riservato adottata da secoli a Carona. Un drappello di poliziotti in assetto antisommossa ha perciò sgomberato l'accampamento dei Mayoon, traendoli in arresto e trasportandoli coattivamente presso il Centro di Clisterotecnica Sperimentale di Tresenda, dove saranno sottoposti ad un'innovativa terapia di sanificazione, basata sul principio del double pomp single spurg:
  • una prima somministrazione in enteroclisma di calce viva (5 kg a persona) a fini di sanificazione gastroenterica e psichiatrica, seguita da
  • una definitiva sigillazione dei visceri con una somministrazione rettale di cemento a presa rapida tramite betonpompa

domenica 4 ottobre 2015

Memorie di un boia - Trancio V

"Beati coloro che sono meritevoli di giustizia poichè, grazie a me, saranno giustiziati".

Ciao a tutti, la vostra soave e floreale Gloria Camelia Floria Strozzi Forconi, il vostro Mamba del patibolo pensa giorno e notte a voi ... ed anche ai vostri pargoli!! Oggi ho deciso di dare il mio contributo affinchè anche loro possano sempre meglio crescere con sana e robusta costituzione morale. Dopo aver visto "il doposcuola di Cesira", piuttosto che di Romilda, Geltrude o Luigetta, io ho deciso di aprire il doposcuola del Boia.
Sì, il doposcuola del Boia, perchè anche gli innocenti, proprio in quanto tali, devono, sin dalla più tenera età, essere ben consci del fatto che esiste l'esecuzione capitale e del valore e ruolo sociale del boia. Agli infanti occorre infatti inculcare alcuni sani valori, tali da metterli in grado di essere uomini e donne con la testa sulle spalle (fin quando non incappano in qualche mannaia o ghigliottina). I valori sono questi, pochi e chiari a tal punto da escludere la necessità di qualsiasi sforzo di interpretazione:
  • il male esiste (ad esempio circolazione di auto a marchio alfa romeo, coltivazione e consumo di rape, duplicazione di dischi di toto cutugno, lettura di libri di susanna tamaro, messa in onda di trasmissioni condotte da roberto giacobbo o davide mengacci, ecc.)
  • noi non siamo impotenti di fronte al male poichè esiste un'istituzione giuridica e di igiene sociale chiamata pena capitale, la quale scrive game over, omega a quello che non avrebbe mai dovuto essere
  • la pena capitale si trasforma da ente supremo ed astratto in sfolgorante realtà grazie al ruolo salvifico del boia, che ha il compito di tradurre la trascendenza della condanna nell'immanenza dell'esecuzione

Io sono il boia! Io spengo il sole su chi è stato dichiarato indegno di esistere! Io giro per i paesi della nostra provincia con una limousine nero corvo attrezzata a patibolo mobile, quando serve parcheggio, mi faccio portare i pendagli da forca e li trasformo da esseri viventi in sbiaditi ricordi. Ebbene, quando organizzo una tornata di esecuzioni capitali, invito sempre le scolaresche ad assistere ed è per me meraviglioso vedere bambini tra i 6 ed i 10 anni che prima mi guardano un poco spaesati e poi, dopo avermi visto ghigliottinare, impiccare, garrotare e squartare, mi acclamano e mi applaudono, grati per i mondi che ho aperto loro. Mi chiedono l'autografo, che io appongo sempre utilizzando il sangue fresco (caldo) dei rifiuti sociali appena giustiziati. Non solo, una volta rientrati in aula sono animati da un salutare spirito di emulazione e smaniano dalla voglia di essere boia loro stessi, magari cominciando a  giustiziare il bidello, la maestra e la preside (i bambini non sanno precisamente il perchè questi soggetti devono essere mandati alla forca, ma i diretti interessati hanno le idee ben chiare).
E' per tutti questi motivi che ho deciso di aprire "il doposcuola del boia". Mi sento moralmente obbligata a diffondere la cultura dell'esecuzione e della forca tra i giovani, forgiandone lo spirito per il mezzo dell'esempio. Ecco il mio programma didattico:
  • educazione tecnica (progettazione e costruzione di ghigliottina, sedia elettrica, garrota, vergine di Norimberga, palco da impiccagione, botte di Attilio Regolo, maglio da mazzolatura, palo da impalamento, zavorre da annegamento)
  • scelta della modalità di supplizio (lapidazione, decapitazione, elettrocuzione, strangolamento, infilzamento, squartamento, impiccagione, affogamento, mazzolatura, impalamento, annegamento)
  • preparazione psicocologica del condannato (minacce e terrorismo, proiezione di video di altre esecuzioni, utilizzo di serpenti, scarafaggi e ragni, waterboarding)
  • scrittura ematica (redazione di codici miniati, realizzazione di affreschi e scritte murali utilizzando il sangue dei condannati)
  • forca didattica (invece del solito lavoretto di natale, seguo i miei alunni dalla A alla Z nel portare a termine un'esecuzione)
  • marketing dell'esecuzione e pubblicità (insegno ai pargoli come pubblicizzare l'evento ed attrarre più pubblico possibile, con preparazione di newsletter via mail, post su blog, manifesti, strilloni in piazza, cortei verso il patibolo con majorettes incappucciate che roteano la mannaia, lancio di volantini da elicottero)
  • realizzazione del patibolo (dal punto di vista tecnico, con corretto posizionamento degli strumenti di supplizio)
  • allestimento scenografico del patibolo (non basta infatti preparare gli strumenti di lavoro, occorre che il patibolo sia costruito alla stregua del palco per un concerto rock, con luci nere, falci al neon, musica sepolcrale di sottofondo)
  • esposizione al pubblico ludibrio (per esigenze di carattere formativo ed informativo, prima dell'esecuzione, i pendagli da forca devono essere posti in vista della plebe, con chiara indicazione del perchè stanno per dire addio al sole. Il volgo deve vedere bene e comprendere le ragioni di quel che sta per succedere, ma non deve in nessun modo tentare di infierire sui condannati poichè ciò andrebbe a profanare la sacralità dell'esecuzione, tutta fondata sul ruolo sacerdotale e sciamanico del boia)
  • coinvolgimento e regia del pubblico in caso di esecuzione per lapidazione (poichè la legge stabilisce che se il condannato riesce a svincolarsi dalla fossa deve avere salva la vita, la scelta dei lanciatori e delle pietre non può essere lasciata al caso, per evitare che amici e parenti del rifiuto sociale si presentino in massa lanciando ghiaia e sabbia)
  • documentazione multimediale dell'esecuzione (fotografie e riprese video, montaggio e realizzazione di filmati tipo "pubblicità progresso" da mandare sui media)
  • sartoria ed indumenti da lavoro (realizzazione del vestiario del boia e di cappucci e sudari per condannati)
  • personalizzazione degli strumenti (lo strumento da esecuzione non è uno standard ma dev'essere adattato in base alle inclinazioni ed alle esigenze del boia, anche con incisioni e/o pitture di acconcio contenuto)
  • acconciatura ed esposizione della salma a monito della plebe e della marmaglia (momento didattico fondamentale che richiede grande know how, soprattutto per quanto concerne l'appendimento di eventuali quarti e brandelli nei luoghi di maggior passaggio)
  • sorveglianza anti zanzare ed anti vampiri
  • preparazione ultimo pasto (le norme vigenti dispongono la somministrazione al pendaglio da forca, tanto per via rettale che orale, di bevande e soluzioni a base di belladonna, rafano, aconito, scorpione di haiti)
  • inventarsi un nome d'arte (un boia non può presentarsi  con il proprio vero nome ma deve assumere uno pseudonimo. Io sono Gloria Camelia Floria Strozzi Forconi, i miei due figli entreranno tra breve in servizio rispettivamente come Pierino Vladimiro Impalazzi Cappioni e Violetta Mannarini Spezzaossi)
  • coniarsi un motto (il motto accompagna il nome d'arte e serve a rafforzarne il significato. Io sono il Mamba del patibolo, i miei pargoli saranno puer tacens terrificus e slatka kuna bielica davitic)
  • prova di coraggio (anche il boia ha il suo battesimo del fuoco, tipicamente, come esame finale prima dell'immissione in ruolo, deve gestire dall'inizio alla fine un'esecuzione a basso livello tecnologico ma ad alto impatto scenografico, per dare prova del suo know-how. Se il pendaglio da forca funge da "tema d'esame", è rimessa all'esaminando la scelta della modalità tra impalamento, squartamento e mazzolatura)
  • scelta della modalità di esecuzione (quando non è già stabilita dalla sentenza di condanna alla pena capitale, la scelta della modalità di esecuzione è rimessa alla discrezionalità del boia, che deve sempre tenere ben presente il dato di fatto fondamentale: la funzione educativa per chi vi assiste. Per questo si evita sempre di giustiziare con l'iniezione letale e si punta su esecuzioni di maggior impatto visivo ed emotivo)
  • specializzazione sulle diverse modalità di esecuzione (essere boia è come essere medico: ci si deve specializzare. Altrimenti si corre il rischio di essere un "boia della mutua", che si arrabatta con tutto ma che tribola quando i volumi di pendagli da forca aumentano oltre un certo livello)
Lo so bene che subirò attacchi furibondi. Quanti benpensanti, quanti finti innocenti, quante vergini con l'imene di cartone sono pronti a scatenare fiamme e fuoco su di me. 
Io sono venuta non per unire ma per dividere e per porre una cesura netta, netta come il taglio di una mannaia!
Io non voglio scandalizzare ma porre fine allo scandalo.
I sudici mi tacceranno di sudiciume, gli stolti mi tacceranno di stoltezza: io sono contro la stoltezza ed il sudiciume
Io sono qui a dire che non ci può essere sempre rimedio a tutto.
Io urlo che il perdono è diseducativo, che il perdono è esso stesso un crimine da punire.
Io cancello il peccato tramite la cancellazione del peccatore.
Io sono la fine che consente il nuovo inizio.
Io sono l'unica scelta radicale possibile in una società dominata dal relativismo etico.
IO SONO IL BOIA!

Sinite parvulos venire ad me...