giovedì 18 aprile 2013

Villapinta (SO). Paese in preda al terrore a causa delle “banane padule” - Adozione delle prime misure di contrasto

Come noto, il territorio dello sgarendulo borgo di Villapinta è da qualche tempo colpito dal fenomeno delle banane padule. In quasi tutti i terreni continuano infatti a spuntare delle assai minacciose banane viola di oltre un metro di lunghezza per circa 20 centimetri di diametro. Le banane, iniziano nottetempo ad uscire dal terreno e prima dell’alba sono interamente fuori suolo. Non solo, le banane si staccano da terra e si mettono a volare a circa un metro da terra, ingenerando nei cittadini il timore di subire un proditorio attacco alle proprie terga. Sta perciò dilagando una psicosi collettiva dal nome scientifico di Sindrome ossessiva collettiva della banana padula - SOCBAP”. Questi i sintomi clinici:
  1. camminata con la schiena radente al muro
  2. ritenzione ossessiva delle feci (sfinterostenosi isterica)
  3. tendenza isterica ad indossare capi intimi in lamiera corazzata
Il Gran Consiglio dei Savi Assenti Bugliatelli, che da Buglio in Monte governa la cittadina in nome e per conto del Grande Artefice dell’Universo, ha adottato una serie di misure, sanitarie e di ordine pubblico, per fronteggiare il dilagare della SOCBAP e riportare ordine e concordia a Villapinta, affinché il borgo ritorni quanto prima alla quotidiana normalità che ne ha contraddistinto la vita sociale per secoli.

Circa le misure sanitarie, Pasquino Pinzocheri Press Agency ha interpellato il prof. Herbert Lekter Von Skleranz, docente di Psicologia delle parti posteriori presso l’Università di Spira. Dichiara quanto segue:
  • la SOCBAP è una sindrome isterico - ossessiva causata da un imprinting inconscio dovuto ad uso improprio di banane, zucchine, pannocchie, carote e melanzane in età infantile e prepuberale
  • la presenza delle banane padule nell’ambiente circostante fa venire a galla nell’individuo l’imprinting e causa perciò lo scatto di molle inconsce che portano a sviluppare forme di isteria
  • il fatto che a Villapinta l’isteria sia collettiva, configurando quindi un caso di scuola di SOCBAP, è una chiara prova che anche l’uso improprio di ortaggi e frutta è molto diffuso
  • la SOCBAP è perciò un preclaro esempio di validità della equazione aurea della psicologia delle terga, che sancisce: immoralità dei costumi posteriori uguale lacerazione coscienziale uguale ribellione della psiche sotto forma di isteria
  • ma, se il disagio interiore è generato da immoralità, ciò sta a significare che l’espiazione di essa stessa medesima immoralità è in grado di sanare l’isteria. Si tratta di una soluzione per induzione a ritroso
  • per concludere: a seguito dell’incarico che ho ricevuto dal Gran Consiglio dei Savi Assenti Bugliatelli, realizzerò a Villapinta tre gogne nei pressi delle quali tutti coloro che sono affetti da SOCBAP saranno invitati ad espiare le loro prave colpe mediante tecniche di training autogeno fondate sulla fustigazione reciproca, cui deve seguire il pio lavacro in acqua calda benedetta ed addizionata di aceto e sale grosso. Per essere sicuri della riuscita dell’intervento terapeutico è importante che una persona, per dare l’esempio, decida di autoevirarsi in pubblico, per dare l’esempio e prendere simbolicamente su di se tutte le colpe del popolo. Stiamo cercando volontari”.
Per quanto concerne le misure di pubblica sicurezza, è stato sentito Nicola Ezovini, comandante del III battaglione antisommossa del Commissariato del popolo per gli affari interni Bugliatelli (НKВД-Б). Queste le sue dichiarazioni
  • "ciò che sta accadendo a Villapinta è di una gravità inaudita e senza pari. Dietro le banane padule c’è una vera e propria macchinazione del grande nemico del genere umano, che vuole minare alla radice la moralità del nostro popolo ed i fondamenti stessi del vivere civile
  • non solo, sono a rischio anche i sacri principi universalistici di edificazione morale attraverso il consolidamento finanziario, la solenne verità rivelata dal nostro Divino Demiurgo che, dalle alture di Buglio in Monte, guida il nostro popolo nella carità e nell’amicizia, ma sempre con la dovuta fermezza, che gli deriva dalla saggezza infinita e dalla conoscenza del sommo vero. Infatti, il dilagare della SOCBAP, ha nettamente ridotto la capacità di lavorare, produrre, risparmiare e depositare denaro da parte dei cittadini di Villapinta. E non possiamo tollerare questo, meno che mai nelle vicinanze del Sancta Sanctorum, la nuova Betlemme
  • per tutti questi motivi, abbiamo istituito una task force che rastrellerà Villapinta 24 ore su 24 e che sterminerà senza pietà le banane padule, siano esse in fase di emersione dal terreno oppure già volanti a mezz’aria. Tra qualche giorno delle banane non ci sarà più traccia e non ne resterà nemmeno memoria tra la popolazione. Quindi non saranno mai esistite
  • da uomo delle istituzioni, tengo inoltre a sottolineare come lo Stato (incarnato dal Divino Demiurgo e dal Gran Consiglio dei Savi Assenti Bugliatelli) debba sempre avere il monopolio assoluto della forza sul territorio che è sottoposto alla sua giurisdizione. Dunque, nessuna entità diversa dallo Stato, terrena o ultraterrena che sia, può permettersi di attentare alla sicurezza delle terga dei cittadini. Noi deteniamo il monopolio delle siringate. E siamo molto bravi, agiamo nel silenzio, usando molto burro. Il missile arriva suadente a destinazione ed il diretto interessato si accorge solo quanto si sente un groppo alla gola. Ma a quel punto la situazione è irreversibile. Noi sì che siamo dei professionisti. Altro che banane padule”.

martedì 16 aprile 2013

… e smettila di farmi il filo

Evviva la compagnia del fil di ferro
Guidata dal padreterno se non erro
Immensa fortuna ma niente bravura
Autostrada aperta per solenne cottura
Niente genio ma una bella arroganza
E via dritti verso un’ottima mattanza
Non solo a Roma sboccia il malaffare
Anche noi abbiamo tanto da raccontare
Parenti operai e altra carne da cannone
Tutti risucchiati da un immenso floppone
Anni passati come bestie a sgobbare
Poi arriva il rampollo a tutto dileguare
Lavora bene sgobba duro bel somaro
Che alla fine gode il socio del giaguaro
A costruire servono sudore e tanti anni
Poi arriva il genio dagli sfavillanti danni
Al gran danno della tanta prepotenza
Si sposa bene la presunta intelligenza
Folgorato ma non sulla via di Damasco
Prima lo saluti e poi ti metti il casco
Di applausi ha bisogno ogni fallimento
E non resta materia per fare testamento
Bluffare bene per apparire assai geniale
Volta la carta e porta i libri in tribunale
Sentirsi forti sopra la fede e la legge
Impero dissolto in raffica di scorregge
Anni rutilanti ed opulenti asserita bravura
Poi crolla la tua stella ed è solo spazzatura
Avresti fatto fare concime del fratello
E la mamma venduta a infimo bordello
Vacanze di lusso belle macchine rombanti
Un amico avvoltoio se li mangia tutti quanti
Il destino è beffardo non ti è noto
Zero eri e adesso è zero al quoto
Mai penseresti che il fato sia beffardo
Il fato tutto è meno che un codardo
Faceva il filo accattivante la tua porcilaia
Sulla merda però non vola l’ape Maia
Predicatore del sacro verbo della marchetta
Parabola che va dall’impero alla puzzetta
Pareva intramontabile il magico tuo reame
Qualcuno ha dato sangue ne hai fatto letame
Capolavoro di pressapochismo e boria
Non sempre i salmi finiscono in gloria
Eri pronto per successi di ogni sorta
Gratta gratta è solo pus e carne morta
Parevi inossidabile con un talento d’acciaio
Passaggio repentino dall’Olimpo al troiaio
Adesso sei carne prima eri cannone
Prima eri genio adesso sei cialtrone
Fino a ieri la vita come era bella
Adesso tuffati e tira la catenella

mercoledì 10 aprile 2013

Valtellina & Valchiavenna felix

Il nostro elettricista averlo che fortuna
Luminosa carriera e non indovinarne una
***
L'eletto esempio di marxismo e banca
Con lui alla capitale nulla manca
***
Grande statista medico infantile
Spegni la luce chiudi il porcile
***
Livignasco ritenuto eminente
Lingua dal cervello indipendente
***
Ecologismo a tassametro nell'Urbe
Alfiere devoto delle politiche furbe
***
Nome contrario del tramonto
Ma Morbegno ne paga il conto
***
Nerboruto e virile gorilla lacustre
Sui libri non apparirà come illustre
***
Città aduana città pennuta
Un messia di dannosa venuta
***
Bassa Valchiavenna alta considerazione
Col TIR non si fa la secessione
***
Per l'ambiente il soldo ti chiede
Obsoleto lucrare col marciapiede
***
Filo di ferro srotolato a Gordona
Nel cervello ruggine che non perdona
***
Soave profetessa della Valbregaglia
In retroguardia per ogni battaglia
***
Maschi femmine tutto consentito
Promiscue anche le tessere di partito

martedì 9 aprile 2013

Sernio (SO). Scoperta l'esistenza del mostro lacustre Rosticcino

Nella diga di Sernio vive un mostro lacustre, che i locali hanno affettuosamente battezzato Rosticcino. L'essere acquatico è già stato avvistato tre volte in una settimana:

  • il 3 aprile da Simone Mosciarelli e Stefania La Casta, una coppia di fidanzatini che era appartata sul cassone di un ApeCar in cerca di un poco di intimità. A causa del subitaneo ed imprevisto attacco di flaccidosi fulminante che ha colpito Simone, i due hanno deciso di godersi comunque la romantica atmosfera del lago di Sernio by night e di aumentare il tasso di romanticismo sorseggiando una intera damigianetta del fumigante vino prodotto con le uve dei vigneti sovrastanti. Dopo un ora di ininterrotto consumo di cotale diabolico nettare, il mostro è sbucato dalle acque del lago ed ha calorosamente salutato i due fidanzatini con un affettuoso e fiammeggiante rutto, dicendo a Simone: vergognati, smidollato che non sei altro. Io alla tua età fecondavo anche venti uova in un pomeriggio ... e tieni conto che per fecondare un uovo dei nostri serve un gallone di seme bello e buono! E' proprio vero, la virilità nel periodo giurassico era tutta un'altra cosa! L'apparizione del mostro in se e per se non deve stupire. Infatti, è vero che il vino locale di Sernio non è in grado di dare ebbrezza alcoolica in quanto di alcool è pressochè privo, ma possiede acclarate capacità di spalancare le porte della percezione, a causa degli spasmi gastrici e delle contorsioni intestinali che induce. Stefania si è gettata ai piedi del mostro urlando: tu sei   Rosticcino, il drago porcello e biricchino. Ti prego, prendi me ma non far del male al mio amato Simone! La sua virilità è gelatinosa ma io lo amo immensamente lo stesso! Con i suoi occhi di brace, il mostro ha guardato la ragazza, è rimasto un attimo in silenzio ed ha poi esclamato: a me le femmine piacciono solo con le squame ... e poi io non potrei mai congiungermi carnalmente con una femmina con l'alito che sa di vino serenasco anzichè di sterco e uova marce. Anche per me c'è un limite a tutto. Dopo di che è tornato nella profondità degli abissi del lago di Sernio. 
  • il 6 aprile Rosticcino è stato invece avvistato all'alba da un pescatore di frodo, Tommasone Trotaverde. Il losco figuro aveva infatti gettato in acqua una badilata di carburo per far guizzare fuori dalla superficie dell'acqua i pesci e catturarli poi col retino. Il gorgogliare dell'acqua ha disturbato il mostro lacustre, che si stava facendo la ceretta (sott'acqua la cura delle squame col fuoco è impossibile, per ovvi motivi). Immediatamente è affiorato ed ha urlato a Trotaverde: hey marrano, facciamo un patto: i pesci te li catturo e te li porto io così non devi faticare e pescare. Tu decidi che pesci vuoi, io decido dove metterteli per portarli a casa. Il cesto non ti serve, credimi ... e piantala di disturbarmi col carburo, io devo riposare, non sono mica uno sfaccendato come te! Sconvolto dal terrore, Trotaverde è fuggito a gambe levate, inseguito da una fiammeggiante ruttata del mostro che gli completamente depilato lo scroto.
  • stamane il drago è apparso a degli agricoltori intenti ad alcuni lavori nei vigneti sovrastanti il lago. Con una tonitruante fiammata della bocca ha incenerito tutti i vigneti ed ha urlato ai vignaioli: se non la smettete di produrre quel liquido color vomito che voi vi ostinate a chiamare vino, la prossima volta incenerisco pure voi, ma prima vi clisterizzo con 50 litri ciascuno della vostra brodaglia ... in fondo è sempre meglio che berla. Oltretutto, fa venire le allucinazioni ed io devo apparire a tutti quelli che ne sono colpiti. Uno sbattimento che alla mia età non sopporto più. Poi Rosticcino è tornato in acqua e non si è più visto.

Per completezza di informazione è necessario segnalare che i tre agricolori, Trotaverde, Mosciarelli e La Casta sono ora ricoverati presso il reparto neuroenterodeliri dell'Ospedale municipale di Sernio, dove sono sottoposti ad una psicoterapia naturale cinese, basata sulla fustigazione omeopatica con canne di bambù.

lunedì 8 aprile 2013

Biolo (SO). Costituito il “Consorzio per la tutela del vini biolesi”

È stato costituito di recente il “Consorzio per la tutela del vini biolesi” (CTVB). Il CTVB ha come oggetto sociale la tutela della tipicità e la promozione commerciale dei vitigni tipici di Biolo e dei vini da essi prodotti. A minor gloria e maggior disdoro dell’iniziativa, è opportuno riportare il nome dei quattro storici vitigni che dalla notte dei tempi i biolesi si ostinano a coltivare, sorretti dall’infondata convinzione che il prodotto da essi tratto sia vino:
  • Acetello
  • Nibbiolo
  • Scortichera
  • Torcipanza

Abbiamo fondato il CTVB perché abbiamo raggiunto la consapevolezza che fossero maturi i tempi per far conoscere al mondo intero i nostri prelibati vini. Intendiamo attaccare il mercato con alcuni capolavori dell’enologia che riteniamo delle vere e proprie punte di diamante:
  • Carta raspa degli Dei (50% acetello, 20% nibbiolo, 15% scortichera e torcipanza). Vino sbarazzino, dal brillante color melanzana, con un profumo pungente e note di ammoniaca e allume di rocca, di facile beva, in grado di favorire la digestione. Si abbina perfettamente con piatti a base di frattaglie crude.
  • Strangolone (40% scortichera, 40% torcipanza, 20% acetello). Vino di grande personalità ma assai beverino, dall’accattivante color argilla, profumo solforoso, con note di verderame e stucco da falegname, dal forte impatto sia organolettico che sull’apparato digerente. Ideale per accompagnare pietanze a base di sugna e strutto fermentato. Molto adatto anche come diluente ed agente sverniciante per metalli.
  • Vampata di Biolo (60% torcipanza, 30% acetello, 10% scortichera). Fermentato con aggiunta di cipolle, rape rosse e cavoli, è un vino per le grandi occasioni, color nero lucente, profumo di idrocarburi, emette piacevoli vapori verdognoli, con note di trementina e calce viva. Consigliato per l’abbinamento con la puzzola arrosto oppure fatta in salmì dopo essere stata marinata nel siero di latte rancido. Particolarmente indicato inoltre per la produzione di sottaceti. Ha anche un uso sanitario per enteroclismi  finalizzati alla cura di alcune irritazioni della mucosa intestinale
  • Drago di Biolo gran riserva (65% acetello, 15% scortichera, 15% torcipanza, 5% nibbiolo). Addizionato in fase di fermentazione con kerosene e soda caustica, è un vino prodotto solo nelle annate migliori, con ammuffimento in vigna dei grappoli e vendemmia tardiva. Ti affascina in modo irresistibile col suo color arancione brillante, il suo profumo bruciante, le sue note di trielina e resina epossidica. È un vino che crea molta atmosfera ed il cui effetto afrodisiaco è scientificamente provato. Si abbina in modo perfetto con pietanze a base di serpente marinato e scorpioni panati. È altresì assai indicato per la cura dell’alitosi e della stitichezza cronica. Altra sua caratteristica distintiva è la capacità di autocombustione in caso di contatto con l’aria. Per questo è vivamente consigliata la sua conservazione in bombole”,
dichiara il Presidente del CTVB Aquilino Fiascotti Acidelli.

Per meglio valorizzare i nostri sublimi prodotti, anche nel confezionamento abbiamo ritenuto opportuno superare lo schema, ormai trito e ritrito, dell’imbottigliamento in vetro. I nostri vini saranno quindi immessi in commercio:
  • in comode taniche da 5 - 10 - 15 - 25 litri
  • in pratici pallet - cisterna da 200 - 500 - 1.000 litri
  • in ergonomiche bombole da 10 - 15 - 25 - 100 kg con sistema di spillatura a pressione
  • con il comodo sistema della consegna sfusa con autobotte per coloro che dispongono di serbatoio domestico interrato oppure di silos (in questo caso però occorre ordinare un quantitativo minimo di 2mila litri)”,
prosegue Fiascotti Acidelli.

Sono sicuro che la fondazione del CTVB proietterà i vini di Biolo nel gotha dell’enologia mondiale. Del resto, se si vuole promuovere un territorio con la sua tradizione occorre essere presenti sul mercato in prima persona e superare lo schema delle forniture da terzisti ai produttori di sottaceti ed all’industria dei solventi e delle vernici”, conclude Fiascotti Acidelli.

venerdì 5 aprile 2013

Longobardia Felix

... de-disonestizzata
... de-tangentizzata
... de-malaffarizzata
... de-slavizzata
... de-balcanizzata
... de-barattierizzata
... de-negrizzata
... de-centralizzata
... de-trafficizzata
... de-stradaingorghizzata
... de-burocratizzata
... de-statalaccizzata
... de-albanesizzata
... de-couscousizzata
... de-fruttatropicalizzata
... de-italiotizzata
... de-rattizzata
... de-arabizzata
... de-immigratizzata
... de-immigratostupratorizzata
... de-corrottizzata
... de-barbonizzata
... de-fiscalizzata
... de-meridionalizzata
... de-vagabondizzata
... de-marocchinizzata
... de-napoletanizzata
... de-sporcizizzata
... de-dorminstazionizzata
... de-maghrebinizzata
... de-romaladronizzata
... de-moscheizzata
... de-profughizzata
... de-multietnicizzata
... de-beghinizzata 
... de-islamizzata
... de-sicilianizzata
... de-cinesizzata
... de-scarafaggizzata
... de-rumenizzata
... de-fannullonizzata
... de-marxistizzata
... de-ladronizzata
... de-stranierizzata
... de-kebabbizzata
... de-cinesizzata
... de-intellettizzata
... de-cerebrata
... ri-coglionizzata ... o RICOGLIONATA??

Libertà

Il poeta francese Paul Èluard (all’anagrafe Eugène Émile Paul Grindel, 1895 - 1952) merita di essere conosciuto molto più di quanto non lo sia.
Per questo riporto il testo di una sua meravigliosa poesia dal titolo Libertà. Una poesia scritta nel 1942 da Èluard, che faceva parte della Resistenza francese all’occupazione nazista.
Una poesia dedicata alla libertà, ma del tutto esente da richiami politici ed ideologici, solo lirismo allo stato puro.
Come sempre: la grande letteratura non soffre l’usura del tempo.
Buona lettura!!

***

Libertà

Sui miei quaderni di scolaro
Sui miei banchi e sugli alberi
Sulla sabbia e sulla neve
Io scrivo il tuo nome

Su tutte le pagine lette

Su tutte le pagine bianche
Pietra sangue carta cenere
Io scrivo il tuo nome

Sulle dorate immagini
Sulle armi dei guerrieri
Sulla corona dei re
Io scrivo il tuo nome

Sulla giungla e sul deserto
Sui nidi sulle ginestre
Sull'eco della mia infanzia
Io scrivo il tuo nome

Sui prodigi della notte
Sul pane bianco dei giorni
Sulle stagioni promesse
Io scrivo il tuo nome

Su tutti i miei squarci d'azzurro
Sullo stagno sole disfatto
Sul lago luna viva
Io scrivo il tuo nome

Sui campi sull'orizzonte
Sulle ali degli uccelli
Sul mulino delle ombre
Io scrivo il tuo nome

Su ogni soffio d'aurora
Sul mare sulle barche
Sulla montagna demente
Io scrivo il tuo nome

Sulla schiuma delle nuvole
Sui sudori dell'uragano
Sulla pioggia fitta e smorta
Io scrivo il tuo nome

Sulle forme scintillanti
Sulle campane dei colori
Sulla verità fisica
Io scrivo il tuo nome

Sui sentieri ridestati

Sulle strade aperte
Sulle piazze dilaganti
Io scrivo il tuo nome

Sul lume che s'accende
Sul lume che si spegne
Sulle mie case raccolte
Io scrivo il tuo nome

Sul frutto spaccato in due
Dello specchio e della mia stanza
Sul mio letto conchiglia vuota
Io scrivo il tuo nome

Sul mio cane goloso e tenero

Sulle sue orecchie ritte
Sulla sua zampa maldestra
Io scrivo il tuo nome

Sul trampolino della mia porta
Sugli oggetti di famiglia
Sull'onda del fuoco benedetto
Io scrivo il tuo nome

Su ogni carne consentita
Sulla fronte dei miei amici
Su ogni mano che si tende
Io scrivo il tuo nome

Sui vetri degli stupori


Sulle labbra intente
Al di sopra del silenzio
Io scrivo il tuo nome

Su ogni mio infranto rifugio
Su ogni mio crollato faro
Sui muri della mia noia
Io scrivo il tuo nome

Sull'assenza che non desidera
Sulla nuda solitudine
Sui sentieri della morte
Io scrivo il tuo nome

Sul rinnovato vigore
Sullo scomparso pericolo
Sulla speranza senza ricordo
Io scrivo il tuo nome

E per la forza di una parola
Io ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per nominarti
Libertà.

giovedì 4 aprile 2013

Cataeggio (SO). Trafugati presso il Museo paleontologico “Isidoro Fetonazzi” i resti fossili del “Mephytosaurus enterotonitruans” di Arigna - Catastrofico l’impatto sul territorio

La scorsa notte sono stati rubati a Cataeggio i resti fossili di Mephy, il Mephytosaurus enterotonitruans, ritrovato nel territorio di Arigna. I reperti paleontologici erano conservati presso il Museo paleontologico “Isidoro Fetonazzi”. La struttura ha  sede in località “Ca’ Miasma”, presso la cosiddetta “Domus foetida”, dove è nato, cresciuto e deceduto (purtroppo tardi) Isidoro Fetonazzi, eroe nazionale cataeggino, meglio noto negli annali storici del mai abbastanza aborrito borgo come “la cloaca macilenta” oppure “il profeta putrescente”.

Il furto dei resti di Mephy ha prodotto un’immane catastrofe ambientale e per la salute pubblica, che sta flagellando l’intera Valmasino. Infatti, i resti erano fossilizzati da milioni di anni in un banco di cicerchie, borlotti e castagne, contornato da un substrato di verze e cipolle gassificate. Ciò fa sì che i fossili siano in grado di emettere flatulenze di possente impatto, sia acustico che, soprattutto, odorigeno ancora oggi. Il contatto dei fossili con l’aria aperta ha riavviato immantinente i tonitruanti intestini della bestia, che ha iniziato a cannoneggiare il territorio con possenti flatulenze il cui rumore è paragonabile a quello dell’eruzione del vulcano Krakatoa (si lascia immaginare l’odore). Si segnalano alcuni dei danni già appurati dalle pubbliche Autorità:
  • Filorera: completa defogliazione di ogni specie vegetale
  • Zocca e Sasso Remenno: pleure polmonare ed ustioni alla pelle dei residenti
  • Cornolo: tutti i selvatici che vivono nei boschi hanno perso la pelliccia, mentre le acque della val d’Odola hanno assunto una colorazione marrone fluorescente
  • Bagni: una nube marrone ha scaricato uno scroscio di liquido altrettanto marrone (e pure fetente) che ha letteralmente distrutto il manto erboso dei prati
  • Val di Mello: i gas emessi da Mephy hanno saturato il terreno, da cui provengono ora delle esalazioni che hanno già causato la morte di un centinaio di capi di bestiame tra bisonti delle praterie ed elefanti
  • nessun danno si segnala invece a Cataeggio. Infatti, la plurisecolare abitudine al fetore e la repulsione verso qualunque forma di igiene, tipiche dell’abominevole centro abitato, fanno sì che popolazione ed ecosistema siano del tutto immunizzati rispetto ai venefici afrori di Mephy (che, anzi, sono accolti con grande entusiasmo)
  • si è riattivato l’anticiclone Mefitonte, che sta ammorbando senza pietà l’area tra compresa tra Talamona e Berbenno (migliaia di persone hanno dovuto essere evacuate)
  • la respirazione dei miasmi emessi da Mephy produce sulla popolazione uno scompenso psicofisico dal nome scientifico di Mefitopatia convulsiva sistemica (già 924 persone ne sono affette ed i casi aumentano di giorno in giorno)

Non deve perciò meravigliare l’imponente apparato di uomini e mezzi che le pubbliche autorità hanno dispiegato per addivenire quanto prima al ritrovamento dei fossili. Infatti, ad oggi non è stato ancora possibile stabilire (neanche in modo approssimativo) dove si trovi Mephy. Gli infernali fetori che emette sono infatti così forti che non è possibile, con gli strumenti oggi a disposizione, quantificare il livello di puzza esatto di ogni ambito della Valmasino. Se ciò fosse possibile, realizzando una carta puzzografica del territorio, si potrebbero restringere le ricerche nelle zone denotanti la maggiore intensità mefitica. Purtroppo, gli strumenti mefitometrici attuali, appena esposti alle esalazioni di Mephy vanno in tilt e schizzano a fondo scala, rendendo del tutto inutile la misurazione.

Una speranza di soluzione del problema si intravvede però nelle dichiarazioni di Othmar Gottlieb Von Putrenz, docente di Tecnologie per la protezione da agenti ipermefitici presso l’Università di Ratisbona. Dichiara quanto segue:
  • Il caso della tempesta fetida che sta devastando la Valmasino è di grande interesse accademico. Mi sono precipitato immediatamente sul posto con i miei assistenti alla cattedra ed alcuni tesisti. Assieme a loro sto studiando delle possibili soluzioni al problema
  • Stiamo realizzando un puzzometro ad emissione di raggi gamma che sarà in grado di effettuare una precisissima cartografia a scala di fetore del territorio. Ciò ci consentirà di individuare esattamente il posizionamento di Mephy
  • Utilizzando un aereo appositamente attrezzato, bombarderemo l’area con ordigni contenenti zolfo, fosforo, acido cloridrico e pesteda grosina, composti che fungono da antagonista chimico delle flatulenze di Mephy
  • A quel punto, una speciale task force provvederà al prelievo di Mephy ed al suo stoccaggio in un bunker antifetido mobile
  • Per la sistemazione definitiva di Mephy occorrerà eseguire a Cataeggio una trivellazione di 2 km di profondità, dove posizioneremo il diabolico trombone, ricoprendolo poi con uno speciale sarcofago di calcestruzzo, molto simile a quello di Chernobyl
  • Solo una chiosa finale: ma non si poteva lasciare quel satanico scorreggione sotto terra in quel di Arigna? Era proprio necessario portarlo alla luce e guadagnarsi una simile punizione divina? E poi, era così necessario installarlo in un museo del fetore e della non igiene personale e farne oggetto di culto? Idolatria della puzza più ripugnante: o tempora o mores!!

La trafugazione di Mephy dal museo Fetonazzi ha gettato nello sconforto il popolo di Cataeggio, rimasto orbato di cotanto fetore: “Il nostro popolo è stato fatto oggetto di uno sfregio imperdonabile e di un sacrilegio che grida vendetta al cospetto degli dei. Infatti, noi vediamo in Mephy la deificazione trascendente di Isidoro Fetonazzi, che onoriamo come padre della patria, con immortale ricordo, rendendogli il dovuto culto. Chi ha commesso questo crimine ha dimostrato un totale disprezzo per la storia, la cultura e l’identità di Cataeggio. Tempo fa siamo stati baciati da una grande fortuna: avere un fossile preistorico in grado di emettere ancora un simile abbacinante, ed affascinante, fetore stallatico. Cataeggio era divenuta per gli amanti di puzza, croste e sporcizia, quello che La Mecca è per i musulmani. Visitare il museo e scendere nella cripta per sentire l’afrore selvaggio di Mephy era una vera a propria esperienza mistica, capace di fare astrarre dal tempo e dalla realtà circostante e di spalancare le porte della percezione. E ora tutto questo rischia di svanire, come lacrime nella piogga”, dichiara irrimediabilmente straziata dal dolore la Direttrice del Museo Romilda Lezzini Rancidoni.

A seguito della diffusione del furto di Mephy, si è costituito a Cataeggio un sedicente  Comitato popolare per la liberazione del Mefitosauro.La scomparsa di Mephy ci ha scaraventati nella disperazione. Gli autori del vile attentato, se mai avessero una coscienza, dovrebbero amaramente pentirsi e smettere di lavarsi per almeno un quinquennio in segno di espiazione, per mondarsi del mortale peccato che hanno commesso. Per parte nostra, noi abbiamo deciso di organizzare una colletta per raccogliere fondi da spendere per l’organizzazione di una spedizione alla ricerca del puzzone perduto. Abbiamo perciò messo in vendita delle magliette con scritto Mephy we miss you - Mephy come back - Mephy we can’t live without you - Freedom for Mephy NOW - Mephy we ♥ you. Invitiamo la popolazione a contribuire con generosità alla nobile causa”, dichiara la Presidente del Comitato Sinforosa Crostoni Dallagrassa.

Pasquino Pinzocheri Press Agency, superato il primo momento di comprensibile disgusto, ritiene sia suo precipuo dovere sottolineare quanto segue:
  • Cataeggio assurge ad emblema nazionale, per la capacità di provare piacere a fronte del peggiore degrado
  • Cataeggio è senza speranza. Di conseguenza, è auspicabile che il grande Artefice dell’Universo, decida di salvare le anime per il mezzo della distruzione della materia. Lasciamo a lui la scelta del flagello più adatto da abbattere senza sconti sul borgo, affinché nessuno, d’ora in poi, abbia più a gloriarsi delle sue pessime opere

mercoledì 3 aprile 2013

Andalo (SO). Joint venture tra condominio LUX AETERNA ed impresa di pompe funebri FRATELLI LO TUMMOLO

Il condominio LUX AETERNA e l’impresa di pompe funebri FRATELLI LO TUMMOLO hanno dato vita ad una joint venture finalizzata alla realizzazione di sinergie ed integrazioni nella filiera tiraggio delle cuoia - funerale - messa a dimora (definitiva) del caro estinto.

Nato da una geniale intuizione del progettista Ing. Roberto Averno Zolfacci, il condominio Lux Aeterna, sorge ad Andalo sull’area del vecchio camposanto di S. Maria degli Spettri. Il condominio offre soluzioni abitative non precarie e dotate di ogni comfort (loculi con aria condizionata, servizio di portierato e becchinaggio, ampio parcheggio carri funebri ed un grande giardino pieno di crisantemi sempre in fiore.
Il condominio Lux Aeterna è concepito sulla base di una filosofia abitativa molto semplice: memento quia pulvis es et in pulverem reverteris. Chi vive nel condominio è dunque concentrato, per ogni giorno che il Grande Demiurgo manda in terra, sul momento del futuro trapasso, sempre più imminente di quanto si possa pensare. Questa focalizzazione, al contempo emotiva ed intellettuale, è di grande aiuto e conforto nel momento in cui giunge l’ora di valicare la porta dello spavento supremo, con spirito garrulo e sorridente. Gli ospiti del condominio devono sempre aver presente che manca poco al momento del loro trapasso e che ogni età, ogni momento, ogni stagione è propizia.

E’ innegabile: la crisi economica sta impattando pesantemente anche sul settore necrotecnico. Occorre avere ben presente che, a parte il tiraggio delle cuoia strettamente inteso, trapassare è un lusso che sempre più persone faticano a potersi permettere. Proprio ieri ho avuto notizia che anche i produttori di cartone stanno riorientando il loro business dalla produzione di scatoloni e cassette per la frutta verso le bare. Inoltre, ci sono casi di tumulazione in frigoriferi, vasche da bagno e lavastoviglie. Anche il nostro condominio Lux Aeterna ha dovuto ricalibrare la propria offerta commerciale, immettendo sul mercato loculi low cost e senza optional, realizzati in prefabbricato e rivestiti con legname di risulta derivante da cantieri edili e da smontaggio di bancali. Siccome ho ritenuto fosse nostro precipuo dovere morale garantire a tutti il sacrosanto diritto di provvedere al proprio futuro con la certezza di una serena dipartita, ho pensato che il modo migliore per ridurre i costi fosse l’integrazione a monte della filiera del defungimento. Per questo abbiamo creato la joint venture con la ditta Lo Tummolo, grandi professionisti nelle gestione di tutto ciò che viene prima del momento di vedere l’erba dalla parte delle radici. Per contro, il condominio Lux Aeterna è l’eccellenza assoluta del sonno irrimediabile, noi siamo l’omega definitiva fattasi materia, l’unica materia che non conosce caducità. La nascita di questa partnership era quindi scritta nell’Ade, per noi è un grande onore essere partner alla pari con la Fratelli Lo Tummolo, grandi artisti della dipartita. Dulce ed decorum est in condominio Lux aeterna ab aeterno iacere. Siit omnes terra levis”, dichiara Roberto Averno Zolfacci.

Anche noi siamo onoratissimi della nascita della partnership con il condominio Lux Aeterna. Noi siamo un eccellenza e ci piace avere a che fare con grandi professionisti quali loro sono. La nostra ditta è stata fondata nel 1717 dai fratelli Cerberozzo e Carontino Lo Tummolo ed è ora giunta alla decima generazione.
Per noi la qualità e l’innovazione sono un must. Basti pensare che dal 1993 utilizziamo l’autocarro funebre, un mezzo di trasporto da noi stessi medesimi brevettato e che viene utilissimo nel caso di esequie cumulative. Può trasportare sino a 25 feretri tutti assieme ed è dotato di cassone ribaltabile che facilita la tumulazione simultanea in fossa comune.
Autentico nostro orgoglio è però il sistema di gestione informatizzata del flusso delle salme, basata sul software SkiattOnline 2.0 (derivato dai programmi di gestione di atterraggi e decolli dei grandi aeroporti internazionali, sostituendo il concetto di velivolo con quello di spoglie mortali). Tramite la procedura informatizzata è possibile la tracciabilità della salma lungo i seguenti step: esalazione dell’ultimo respiro, strazio e/o esultanza dei parenti, irrigidimento, transizione al verdastro/cinereo, composizione a fini di imbaramento, confezionamento nella bara, esequie, inserimento nell’unità abitativa (sia essa fossa, loculo o sarcofago).
Non solo, sempre tramite SkiattOnline 2.0 è possibile redigere, per se stessi e per i congiunti, il testamento necrologico, con il quale è possibile lasciare disposizioni sulla gestione della propria persona dopo il trasferimento nel Regno delle ombre, verso il quale ogni vivente (per adesso) deve nutrire un’attesa quasi messianica”, aggiunge Gedeone Scavoni LaCassa, Direttore commerciale della Fratelli Lo Tummolo.

martedì 2 aprile 2013

Villapinta (SO). Terreni infestati da banane viola giganti - Dilaga la “Sindrome ossessiva collettiva della banana padula”

Un fenomeno botanico mai visto si sta verificando nel  (fino ad oggi) ridanciano borgo di Villapinta. In quasi tutti i prati, campi e giardini sono spuntate delle inquietanti banane viola di oltre un metro di lunghezza per circa 20 centimetri di diametro. Le banane, che qualcuno ha già ribattezzato “supposte del diavolo”, al calar del sole, iniziano a salire dal terreno come se fossero funghi e completano la loro estroflessione dal suolo prima dell’alba.

La paura serpeggia incontrollata tra la popolazione, sconvolta dalla visione mattutina della sempre maggiore proliferazione incontrollata delle megalobanane, dal colorito cianotico e dall’aspetto minaccioso. Da alcuni giorni la paura si è tramutata in vero e proprio terrore allorchè alcune di questo banane hanno si sono staccate da terra ed hanno iniziato a volare a circa un metro da terra per le strade del paese, mettendo a serio rischio le terga della cittadinanza. Villapinta è in preda ad una psicosi collettiva, dal nome clinico di Sindrome ossessiva collettiva della banana padula - SOCBAP. Le persone che ne sono affette denotano alcuni sintomi:
  1. camminano con la schiena radente al muro
  2. trattengono ossessivamente le feci in quanto convinte che la defecazione esponga al rischio di essere colpiti a tradimento da una o più banane
  3. ricercano spasmodicamente ritagli di lamiera per la fabbricazione di biancheria intima in grado di proteggere dai temuti assalti delle banane padule
  4. sono convinte che il flagello bananomorfo sia una punizione divina per gravi peccati commessi in vite precedenti (in particolare fornicazione con animali, furto di letame, consumo di vino prodotto a Biolo) ed intraprendono perciò la salita verso Buglio in Monte (in ginocchio e sottoponendosi ad autofustigazione) nella convinzione di recarsi a Betlemme per visitare la casa natale del Grande Demiurgo ed ottenere per sua intercessione di essere mondati da ogni male