Il mai
abbastanza esecrato borgo di Naguarido è stato colpito da una devastante
pandemia di dissenteria fenicia,
contagiosissima malattia causata dal bacillus
carthaginensis enterosquassans. La temibile patologia, che ha già colpito
ben il 72% della popolazione, si manifesta con inequivocabili sintomi:
- geyser diarroico mitragliante convulsivo (con spruzzi sino a 7 metri di lunghezza, principali colpevoli della diffusione del contagio)
- alitosi tipo fogna di Calcutta
- eruzione cutanea di bubboni contenenti una secrezione marrone (che esplodono all’improvviso, agendo anch’essi come pericolosi vettori di infezione)
“L’epidemia è stata scatenata dagli scavi
archeologici eseguiti dalla sovrintendenza ai beni culturali di Bedoglio, che
ha riportato alla luce i resti della cloaca
massima di epoca gallica che attraversa Naguarido. Da tempo immemore gli
abitanti del paese fanno stagionare formaggi e salumi nel Crotto Carognasso, sito in contrada Marcionazza. Durante dei lavori
di ristrutturazione del crotto, si è scoperto che esso altro non era che il
collettore iniziale della cloaca massima; informata la sovrintendenza, loro
hanno assunto il controllo dei lavori e fatto riportare alla luce l’intera
costruzione. Il problema sta nel fatto che dentro la cloaca erano presenti da
circa 2.500 anni delle colonie dell’assai aggressivo bacillus carthaginensis
enterosquassans. Le iscrizioni sulla stele di Roncaglia bassa ci dicono che nel
VI secolo A.C. i mercanti fenici erano soliti frequentare Naguarido e dintorni
per acquistare castagne, che rivendevano poi in Asia minore, medio oriente e
nord Africa. Una delle loro carovane, nel 521 A.C. portò il bacillo, che causò
anche allora una tremenda epidemia, riportata negli Annalia Costae Cechorum di Svergolone da Mello. Una vera e propria
apertura del vaso di Pandora sono stati gli scavi archeologici della cloaca,
che per circa 25 secoli ha custodito dentro di se i terribili bacilli”,
dichiara il Commissario del popolo per la lotta alle infezioni PierEgidio
Lasciolta.
“La pandemia di dissenteria fenicia è assai
pericolosa, poiché è causata da una agente patogeno mai conosciuto ne studiato.
Non solo, il contagio è particolarmente veloce e virulento. Di conseguenza, non
abbiamo assolutamente il tempo di studiare un vaccino in laboratorio. Possiamo
solo sigillare la frontiere di Naguarido in modo che nessuno entri od esca e
poi isolare gli individui che manifestano la sintomatologia tipica della
dissenteria fenicia in un lazzaretto, dove li sottoporremo ad una terapia
d’urto:
- clisteri con calce viva
- gargarismi con ammoniaca e candeggina
- trattamento cutaneo con acido cloridrico”,
aggiunge
AntonArtemio Vibrioni, titolare della cattedra di paleo-infettivologia enterica
presso l’Università di Civo.